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Storia di Silvana


di andreasavona
04.07.2011    |    14.019    |    0 7.7
"Mi prende per mano e mi accompagna fino in camera da letto..."
Conobbi Silvana per lavoro, sono architetto e lei si rivolse a me per una ristrutturazione. Fin qui tutto normale, ma quella signora di quasi 55 anni, di aspetto sportivo ed allegro, mi avrebbe dato molto di più che un lavoro da eseguire....

La prima regola, che ho sempre applicato sul lavoro è quella di non mescolarlo mai con la vita privata; insomma, non si scopa con le clienti. Semplice ma efficace. Certo che prima di arrivare al letto serve un bel po' di confidenza e complicità, ed è qui la prima di tante complicazioni che offre il mio lavoro. Serve un po' di confidenza, per capire bene ciò che vuole il cliente, mettersi nei suoi panni per accontentarlo.
In questo caso, la signora si rivela molto alla mano, anche se si vede che è abituata a comandare. Ha una piccola azienda (35 operai!) e fa sempre quello che vuole, ha le idee chiare e non ama i fronzoli. Lavoro facile direte voi... invece no. Le donne decise le apprezzo ma mi stanno anche sulle palle, non accettano consigli... ma con Silvana invece si è creato un feeling, sapeva come far ubbidire gli altri con il sorriso, quasi che fosse l'altro a decidere cosa lei volesse; insomma come fu non so, ma mi trovai a raccontare anche troppo della mia vita, le mie passioni e gusti, dal vino al sesso, dal cinema al letto.

Fu così che un giorno, dopo un sopralluogo in cantiere, mi chiesa di accompagnarla al mare. Era estate, luglio, faceva caldo ed un bagno ci stava bene; però, mi dice lei, voglio andare in una di quelle spiaggette che mi raccontavi l'altra volta.
- Certo, in quelle spiaggette si sta nudi - ma perché te l'ho raccontato? Penso io.
- Sarai mica imbarazzato? - Mi chiede con aria innocente, poi con fare deciso: - Senti, andiamo in spiaggia, ho voglia di fare il bagno nuda, e se fai il bravo, magari ti lascio guardare! -

Fu così che, da farsi portare alla spiaggetta naturista a farsi leccare la fica bastò un attimo. Non me lo ordinò neppure, fece solo il gesto, spalancò le gambe tornite e sode e cominciò ad accarezzarsi le labbra, poco lontano un guardone allungava il collo e cominciava a menarselo.
Lei, naturale come se fossimo a casa sua, mi disse: - non mi avevi lasciati intendere che ti piace leccare la fica?? -
Non me lo feci dire due volte... e fu la prima di tante altre...(prima regola infranta!!)

Nel tempo che seguì ci frequentammo anche dopo la fine dei lavori. Il pretesto era per un chiarimento, una finitura, una modifica, ma poi non fingemmo più. Di Silvana divenni amico, confidente, amante. Abitava in una cittadina del nord Italia, ed ad ogni occasione buona scendeva in Liguria per una boccata... di aria buona, ma anche del mio cazzo. Personaggio piuttosto imprevedibile, scopare con lei non era mai scontato, anzi!
Abbiamo preso tanti caffè, solo per potermi parlare, ma anche per sfogarmi di tutte le frustrazioni dovute al lavoro o la famiglia. Dimenticavo: sia io che lei siamo sposati, ed è capitato che uscissimo a cena con i rispettivi coniugi (altra regola infranta!).

Telefonata di metà mattina: - ciao, come stai? Che ne dici, quasi quasi mercoledì scendo, ce la fai a liberarti una mattina o un pomeriggio? -

Quella volta arrivai al mattino, verso le 9.
Lei è mattiniera, a quell'ora è già prontissima, sia a farsi scopare che a farsi accompagnare a fare una commissione; ha già dato ordini in fabbrica, parlato al marito, insomma, organizzato mezza giornata.
Quella mattina, dicevo, c'era anche una novità. Appena entro vedo che non è sola. C'è un ragazzo di colore dietro di lei... imbarazzo palpabile, anche perché davvero non me lo aspettavo.
- Entra, siediti, è pronto il caffè, lo prendi con noi? - - Certo - faccio io riprendendomi prontamente dalla sorpresa. Facciamo le presentazioni: - ecco, lui è Mattia, mio nipote -
Mattia è un ragazzo di 21 anni, mi spiegano. E' senegalese di origine, è stato adottato da una cugina di Silvana, e da sempre lui, la chiama zia. Ma le cose non mi quadrano: la telefonata di qualche giorno prima era di quelle che io definivo “convocazione alla chiavata”; quale imprevisto ha fatto si che ci fosse anche Mattia?
Nessun imprevisto. E' lei che ha progettato il tutto... vedi Andrea, con Mattia abbiamo un rapporto speciale... vero Matt?? - - Certo zia, tu sei la mia zia speciale –
C'era ancora molto da spiegare? Quali altre sorprese avrebbe avuto ancora in serbo la zia Silvana?
Visibilmente poco a mio agio, in quella situazione “familiare” Silvana decide (come sempre) di prendere l'iniziativa. Mi prende per mano e mi accompagna fino in camera da letto. Si siede sul bordo, come faceva sempre con me, e con movimenti esperti, mi apre la patta, mi tira fuori il cazzo ed inizia a giocare con il mio cazzo. Data la confidenza, e la voglia che avevo, unita ad una indiscutibile bravura della sua bocca, mi diventa presto duro. Il ragazzo guarda interessato, non ho ancora capito il suo ruolo... ma presto lo intuisco.
La zia Silvana, come sempre, da ordini. A me chiede, come la prima volta – mi lecchi la fica? -
lei si sfila i pantaloni morbidi da casa, si butta in mezzo al letto mentre toglie la maglietta e lascia, di solito, a me il compito di sfilarle il perizoma. Questa volta, mi accorgo di uno sguardo preciso all'indirizzo di Mattia, il quale si precipita ad eseguire il compito. - Vieni qui ragazzo mio, spogliati anche tu – Intanto mi sono prontamente calato fra le cosce di marmo di Silvana, quando vedo la sua fica depilatissima mi aumenta la salivazione, quindi inizio a leccare con la calma profonda che la fa impazzire. Ha le labbra tumide, è bagnata, mi piace l'odore della fica di Silvana, mi fa godere leccarla a fondo... ed anche lei gradisce, ma sta dando disposizioni a Mattia – spoglialo, vedi che mi sta leccando, ha le mani impegnate – Mattia ubbidisce. La presenza del ragazzo mi inquieta un po', è nudo e traffica sul mio corpo, mi spoglia e quindi mi tocca. Però lo fa come farebbe sua zia, comincio a capire.

Mattia è sempre stato un ragazzo particolare; la sua appartenenza etnica, i suoi lineamenti dolci, i capelli lunghi... chi si immagina un bel ragazzo di colore, alto un metro e ottanta che sia meno sia gay o bi-sex?
Quando mi sfila i boxer rimane fermo un attimo, poi lo sento appoggiarsi alle mia cosce e la sua bocca cercare le mie natiche. Sollevo la bocca dalla fica grondante di sua zia, la guardo interrogativo, lei mi guarda e mi dice – lascia fare alla natura – In effetti, devo dire che la lingua del ragazzo mi toglie ogni dubbio, me la godo mentre mi lecca il culo, adoro quando me lo fa una donna, ma quella lingua maschile ha una determinazione diversa – vedi Mattia che l'architetto è ben disposto? - certo che lo sono, penso io. Io lo so di essere bisessuale, che mi piacciono anche i maschi giovani (maggiorenni ed oltre per carità) effeminati, passivi.
Ma ora voglio vedere la zia cosa ha insegnato a Mattia, mi giro e immediatamente il ragazzo si impossessa del mio cazzo durissimo. La sua bocca è sublime, ha le labbra morbide e calde, succhia e lecca come se non avesse fatto altro nella vita. La zia lo raggiunge, ed il pompino si fa ancora più intenso. Mi sottraggo di corsa, sto per sborrare e non voglio ancora. private del mio cazzo, le lingue di Mattia e della zia Silvana si intrecciano, limonando furiosamente, raggiungono la mia bocca e ci baciamo profondamente in tre. Capisco che Mattia ha un debole per il mio cazzo, ma anche per la zia... Rimango sdraiato, non riesco a prendere iniziativa. Silvana mi si sdraia sopra a 69, mi aggrappo al suo marmoreo culo e comincio a leccare più che posso. La stringo a me, la faccio abbassare, le allargo le chiappe e cerco il buco del culo con la lingua. Glielo allargo roteando la lingua intorno e spingendola dentro. Lei lo sa cosa voglio, ma prima di me arriva Mattia: vedo il suo cazzo nero (bello, di misura, ma non enorme: altra leggenda sfatata) sorvolare il mio viso e puntare deciso verso la fica spalancata della zia Silvana. Però, il fanciullo, è stato abituato bene, penso! Lei sente le sue mani sui fianchi, e si prepara ad accogliere il cazzo nero in fica, si solleva, inarca la schiena, in un colpo solo lui è dentro. Quante volte avranno provato quel numero? Comunque lo spettacolo è bellissimo. Il culo di Mattia è piccolo e sodo, allarga le cosce per pompare meglio il cazzo nella fica della zia, che urla e si agita per il godimento, ma io e Mattia la teniamo ferma.
Mi accorgo del buco del culo del ragazzo, bellissimo. Senza un pelo, nero e piccolo, si contrae al ritmo delle spinte in fica. Lascio il culo di Silvana ed afferro quello di Mattia. Lei se ne accorge e mi promette una cosa bella se adesso la accontentiamo......fa sdraiare Mattia, gli va sopra, si infila il suo cazzo dentro, lo cavalca veloce con colpi secchi e rapidi, è già al terzo orgasmo..... Si gira e mi guarda, non c'è bisogno di parlare. Mattia si ferma, la abbraccia e la tira a se, lei si abbassa, apre il culo. Mi abbasso a leccale il buco, più per libidine personale che per scrupolo: è bagnatissima. Il cazzo nero di Mattia, infilato nella sua fica è uno spettacolo arrapante, ma il culo di Silvana mi aspetta.
Mi appoggio, siamo tutti pronti? Spingo e dentro con un po' di forza, il cazzo di Mattia occupa spazio, ma io incitato da Silvana, continuo a spingere, entro.
Siiiii sono la tua zia troiaaaa, meravigliosa, aggiungo io. Pompiamo a tre in perfetta sincronia, ho una sborrata in canna e lo dico senza vergogna. - Aspetta, - fa lei in un barlume di lucidità - è in un altro culo che devi sborrare -.
Mi fa sfilare dal suo culo, prende le gambe di Mattia, le solleva mettendo alla luce il buco del culo del ragazzo, bagnato fradicio degli umori di fica di Silvana.
- Eccolo, è tuo, è da tempo che ti desidera –
Io non ci vedo più, alla vista di quel buco parto all'attacco, mi appoggio alla schiena della zia ed affondo il mio cazzo nel culo di Mattia. Non si irrigidisce neppure, entra come nel burro, lo pompo come un forsennato, lo inculo a fondo.
Nel frattempo Silvana si è messa su di lui a 69, guarda me inculare Mattia, gli lecca e succhia il cazzo. Il ragazzo si agita preso tra due fuochi, ma io pompo duro, dando colpi forsennati. Ho così tanta voglia di sborrare che se adesso lo volessi fare, neppure ce la farei. Silvana incita entrambi, Mattia improvvisamente si irrigidisce - Si ragazzo mio, sborra, sborrami in bocca, forza, sborrami tutta... aaahhhh – l'urlo di Mattia sale dal profondo della gola, il suo culo si contrae così forte che mi fa quasi male al cazzo, che finalmente sborra.
Veniamo insieme, Silvana ingoia prima il seme del nipote, poi la sborra che fuoriesce dal suo culo.

Più tardi, la zia mi ha offerto ancora il ragazzo, a pecorina e facendolo sedere sul mio cazzo: - goditelo - mi disse Silvana - sei un buon amico e ti voglio bene, e voglio bene a lui, sono l'unica in famiglia che lo capisco, vero Matt? - Certo zia, sai scegliere sempre dei cazzi meravigliosi!

Smettemmo verso le tre del pomeriggio, io non osavo andare a casa, i due mi avevano conciato uno straccio...
quante altre regole avevo infranto??
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