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Un vecchio amico


di PattyeFranco
03.10.2015    |    19.822    |    14 9.4
"Quindi ci avviammo, mio marito si fermò in una pasticceria e comprò dei pasticcini, per non presentarci a mani vuote, arrivammo a casa di Valerio abbastanza..."
Una sera diversa da tante, decidiamo di andare ad una festa, era la sera di S. Lorenzo, in un paesino vicino a Ventimiglia si festeggia il Santo sul Lungomare, Bancarelle di tutti i tipi, gruppi musicali e addirittura i fuochi d'artificio. Quella sera eravamo andati soli, avevamo scoperto all'ultimo momento di questa festa sul mare.
Una bella festa, tantissima gente, il grande caldo si stava attenuando, ma qualche birra bella fresca scendeva volentieri, mio marito si limitò all'acqua, doveva poi guidare, quindi preferisce non rischiare.
Verso la fine della serata, dopo tanto camminare e ballare, dove erano disposti i gruppi musicali ci sediamo ai tavolini di un bar, la festa cominciava a scemare, erano rimaste solo poche persone, gruppetti di amici, fidanzatini e anche qualche ubriaco, stranamente durante tutta la sera non incontrammo proprio nessuno di nostra conoscenza.
Ma ecco ad un certo punto vedo due giovanotti camminare verso di noi, uno dei due ci osservava con insistenza, in distanza non mi sembrava di conoscerlo, ma non appena furono molto più vicini, lui mi fece un sorriso e guardandomi, disse: “E allora? Non mi saluti”, ecco l'illuminazione, saltai in piedi a gli saltai al collo abbracciandolo e baciandolo, un semplice bacio da amici naturalmente, ero tutta eccitata, sembravo una bambina, una ragazzina di fronte al suo mito.
Il bello di tutto, fu che mio marito rimase sorpreso da questa mia reazione, proprio non lo aveva riconosciuto, quindi non capiva tutta questa mia eccitazione, era da tempo che non ero così felice ed eccitata di incontrare una persona, un vecchio amico
Era un carissimo amico, non si sa come, ma avevamo perso del tutto i contatti.
Tra di noi c'era stato un ottimo feeling, una forte amicizia e tanto affetto e anche per questo restava il mistero di esserci persi di vista.
Mio marito in un primo momento finse di averlo conosciuto, ma era sempre molto titubante, ma dopo un po' di parole tra me e lui, finalmente capì, in effetti era un po' cambiato.
Ero tremendamente elettrizzata da questo incontro, fremevo tutta, lo avevo preso sotto braccio e non lo lasciavo proprio, era quasi imbarazzante quanto mi ero stretta a lui, ero quasi commossa.
Anche lui era estremamente felice di questo incontro e lo si capiva, non smetteva mai di sorridere, vedevo nei suoi occhi la felicità di questo incontro.
Alla fine mio marito lo fece accomodare al nostro tavolo con il suo amico, e gli offrì una birra.
Cominciammo così a parlare un po', le solite cose che si dicono dopo anni che non ci si vede, ma poi gli arriva una telefonata, deve andare perchè era li per lavoro, non avevo ben capito che lavoro facesse, ma doveva andare. Quindi si alzò, per andarsene, ci baciammo e si avviò dicendo: “mi raccomando, adesso non perdiamoci di vista per anni ancora, qualche sera dobbiamo uscire a cena assieme, abbiamo tanto da raccontarci”, tutta la felicità si stava trasformando in una delusione per il breve tempo in cui eravamo rimasti a chiacchierare, mentre si allontanava continuava a girarsi sorridente.
Poi di colpo un'altra illuminazione, ma ci salutiamo così? con il rischio di non incontrarci più di nuovo? Nessuno di noi aveva modo di sapere come e dove trovarci di nuovo, un minimo di recapito. Forse anche lui ebbe la stessa illuminazione, perchè si girò tornando verso di noi, io mi ero già alzata per raggiungerlo. Appena faccia a faccia, scoppiammo in grossa risata e scappò in simultanea: “che deficienti, senza numero di cellulare come possiamo risentirci?” queste più o meno le parole.
In tutto questo frangente, Franco era rimasto abbastanza freddo, a differenza di me che ero estremamente elettrizzata, non stavo più nella pelle dalla felicità di riavere incontrato Valerio.
Parlammo di questo fortuito incontro per tutta la serata rimanente, dentro di me ero tutta un fremito, una felicità indescrivibile.
Ai tempi tra noi e Valerio c'era un'ottima amicizia, molta affetto, un feeling indescrivibile e ripeto, ancora incredibile come abbiamo potuto perderci di vista.
Le vacanze proseguirono tranquille ancora per un paio di giorni, io ormai avevo nella testa solo quell'incontro, continuavo a parlare di Valerio. Una sera usciamo per andare ad un'altra festa e il caso vuole che incontriamo di nuovo Valerio, lui purtroppo ancora di fretta perchè era li sempre per lavoro, scambiammo ancora due parole, poi lui via di corsa, allontanandosi mi fa il gesto del telefono, per dire: “ci sentiamo”.
Infatti il giorno dopo squilla il telefono, è lui; rispondo all'istante, e ci propone se quella sera stessa saremmo andati a cena da lui, visto che aveva la serata libera e ci sarebbero stati altri amici. La mia risposta fu subito affermativa, senza nemmeno interpellare Franco, quindi mi diede l'indirizzo e l'orario.
Ma che mi stava succedendo? Mi stavo comportando come una ragazzina infatuata, infatti fu Franco a farmi notare tutto questo. Sinceramente a me non sembrava affatto così, ero solo felice per averlo incontrato di nuovo.
La sera stessa, ci preparammo per andare da lui, cercai di mettermi il vestito migliore, ci volle molto tempo per trovare l'abito giusto, mi infilai un mini abito a portafoglio azzurro, con delle scarpe a sandalo, con tacco alto.
Quindi ci avviammo, mio marito si fermò in una pasticceria e comprò dei pasticcini, per non presentarci a mani vuote, arrivammo a casa di Valerio abbastanza in anticipo, lui era ancora tutto indaffarato a preparare, non era ancora arrivato nessuno, in questa occasione scoprimmo che viveva assolutamente da solo.
Entrando dalla porta, salutò felicemente Franco, poi quando venne per salutare me, restò incantato un attimo poi sospirò e disse: “Porca miseria, se Franco permette, devo proprio dirlo, più invecchi più diventi gnocca”, e abbracciandomi mi baciò, arrossii a quel complimento. Rimane il fatto che io ero sempre eccessivamente elettrizzata, lo guardavo in continuo, seguivo ogni suo passo. Non capivo proprio, ma stavo veramente esagerando, anche Franco me lo fece notare di nuovo e in un momento che Valerio era in cucina e noi seduti sul divano, mi disse: “Ma che ti succede? Mi sembri tremendamente persa, sembra quasi che tu abbia preso una cotta, mi raccomando, almeno quando arrivano gli altri cerca di contenerti, non per me, ma per te”, restai un attimo a pensare, poi gli risposi: “mi rendo conto, non so che dirti, ma tranquillo, non è sicuramente una cotta, solo di te posso essere cotta e ti garantisco che anche con tutto l'affetto che provo per lui, sono solo estremamente felice di essere qui e di esserci incontrati di nuovo”.
A questa mia risposta mi replicò: “Guarda che non è un problema di gelosia, ci mancherebbe, immagino che tra voi ci potrebbe essere del tenero, ma è davanti agli altri che mi preoccupa”, lo interruppi e lo baciai sulle labbra e replicai dicendogli che mi sarei controllata.
Quando Valerio tornò in sala fu un continuo farmi complimenti, sempre scherzando anche con Franco, oltretutto con le gambe accavallate la gonna tendeva continuamente ad aprirsi scoprendomi buona parte delle cosce e automaticamente i suoi occhi cadevano sempre lì. Fortuna arrivarono gli altri amici, erano una coppia ed un ragazzo suo collega, dopo i saluti e le presentazioni di rito cominciammo a berci l'aperitivo per poi cominciare a cenare, durante la cena tornammo spesso a parlare dei tempi passati e cercando anche di parlare del tempo in cui ci eravamo persi di vista. C'erano anche gli amici di lui, quindi si parlò anche di altro, comunque durante tutta la cena io ero seduta tra mio marito e Valerio, e siccome avevo sempre le cosce scoperte, spesso Valerio approfittava per lucidarsi gli occhi.
Al momento di mangiarci il dolce, invitò me e Franco di andare con lui in cucina per aiutarlo a prendere lo spumante, i bicchieri e i pasticcini che avevamo portato. Una volta in cucina, Valerio in tono scherzoso, disse a Franco: “Se non era tua moglie, giuro che stasera ci avrei provato, anzi credo che se non c'eri tu, ci avrei fatto un pensierino, ma cosa gli hai fatto in questi anni?”, poi passando dietro di me mi diede una pacca sul di dietro e un bacio sulla testa, segni comunque di tutta la confidenza e affetto che provavamo uno dell'altro, mio marito sorridendo gli rispose: “Bell'amico sei, mi faresti anche cornuto? Poi dovresti comunque dipendere da lei” e osservandomi mi strizzò l'occhio, così che anch'io scherzando gli risposi: “Bhè, un bel ragazzo, non so se saprei resistergli” e ridendo tornammo di là con gli altri.
Questo discorso sebbene in tono scherzoso, ero convinta che c'era una punta di verità, qualcosa di vero c'era, dopotutto con Valerio c'era una forte complicità e una sera dei vecchi tempi, c'erano stati anche piccoli approcci ma senza arrivare ad un dunque, il motivo non lo ricordo.
Dopo il dolce, caffè e ammazza caffè e qualche chiacchiera, suonò il telefono del suo collega, lo chiamavano per un'emergenza e doveva andare, ma appena si alzò per andare, mio marito disse che anche lui sarebbe andato, che gli era venuto un terribile mal di testa e dopo aver chiesto al collega di Valerio da che parte andava, mi disse: “lui è già di strada, mi faccio accompagnare da lui, se vuoi tu rimani qui con loro, ti lascio l'auto”. Nonostante le insistenze mie e di Valerio, non volle assolutamente restare, quindi lui e il collega di Valerio, salutarono e se ne andarono.
La coppia rimase ancora un po', chiacchierando del più e del meno, poi visto l'orario che per loro si era fatto tardi, dovevano alzarsi presto, decisero di andare. Salutandoci, gli dissi che sarei rimasta ancora un poco per aiutare Valerio a sparecchiare e sistemare, poi sarei andata anch'io.
Così rimanemmo soli, subito mi misi a sparecchiare le poche cose che erano rimaste sul tavolo, ma ecco che mi sento prendere per un braccio, Valerio mi gira verso di lui, mi abbraccia, mi guarda fisso negli occhi e subito avvicina le sue labbra sulle mie e mi bacia, non un semplice bacio, ma un vero e proprio bacio intenso e passionale. Mi colse di sorpresa, ma a quel bacio nonostante l'improvvisata non seppi restare passiva e continuai, le nostre lingue cominciarono a intrecciarsi vertiginosamente. Fu interminabile, quasi in apnea, ma appena ci fermammo per prendere fiato, mi disse: “giuro che non ce la facevo proprio più, da quella sera dell'incontro non ho pensato ad altro, ti avrei baciata anche davanti a Franco”, poi ricominciò senza darmi possibilità di rispondergli, volevo dirgli che la cosa era reciproca, ma preferii continuare quel bacio, poi cominciò a portare le sue mani sul mio seno. Ormai eravamo già ad un punto di non ritorno, continuando a baciarmi mi abbassò le spalline dell'abito fino ad abbassarmi pure il reggiseno, quindi cominciò anche a baciarmi pure il seno. Per la miseria, mi aspettavo di tutto ma non certo tutto questo, la sua passionalità, mi aveva già provocato un'intensa eccitazione. Eravamo li in piedi in mezzo alla sala che ci baciavamo e lui lentamente mi spogliava, mi aveva già tolto il reggiseno e lentamente mi stava facendo scendere l'abito. L'eccitazione aumentava sempre più, con i suoi baci e il suo toccarmi e sicuramente anche la sorpresa aveva contribuito ad alimentare quel fuoco che stava salendo dentro di me.
Eravamo tra sogno e realtà, le nostre pulsioni e alcuni desideri forse nascosti, ci stavano procurando una vera di valvola di sfogo.
Ormai l'abito e il reggiseno non c'erano più, rimanevano solo lo slip, le autoreggenti e le scarpe, Valerio era in ginocchio di fronte a me, con le mani che mi accarezzavano il seno e lentamente stavano scendendo, fino a prendere le mutandine e abbassarle molto lentamente.
Io ero già bagnata, l'eccitazione era tanta e c'era tanta ansia per quel momento, ero trepidante, gia emettevo sospiri, ansimando di piacere. Quando finalmente le mutandine furono giù, me le sfilò e aprendomi le gambe subito mi infilò la lingua, leccandomi le labbra della vagina e poi baciarmi sul pube.
A questo punto si alzò in piedi e si spogliò con tanta frenesia, mostrandomi così il suo eccitato passero, mi prese in braccio e mi fece sedere sul tavolo non del tutto sgomberato e ricominciò a baciarmi, per ricominciare a scendere ai seni e poi sempre più giù.
All'altezza della vagina, mi fece sdraiare sul tavolo e tenendomi bene le gambe aperte iniziò a leccarmi le labbra della vagina già estremamente bagnata, addirittura mi infilava la lingua dentro, facendomi sentire quasi penetrata. Poi tornò a leccarmi il clitoride, infilandomi così pure un dito e poi un altro; a questo punto ero già pronta all'orgasmo, cominciai a sollevare il bacino e contorcermi per il piacere. Si accorse bene che stavo godendo, quindi iniziò a leccare ancora più intensamente il clitoride, lui si muoveva con me, non mollava e continuava con quella lingua, finchè cominciai a gridargli di non fermarsi assolutamente, stavo godendo e gli ripetevo ansimando: “non fermarti, non fermarti” infatti lui insisteva sempre più con la lingua e le dita, seguendo tutti i miei movimenti. Lui stava continuando a farmi godere, con la lingua continuava a spingere lungo la parte superiore del clitoride, le sue dita seguivano insistentemente il ritmo. Stava gestendo accuratamente i miei movimenti, fino a farmi avere un nuovo orgasmo, lo presi per i capelli premendogli la testa sulla mia vagina, temevo che si fermasse, pregandolo di continuare e non fermarsi tra sospiri e gemiti di piacere.
Al termine di questo secondo orgasmo, pensai: “ma che mi sta facendo provare?” poi Valerio mi tirò su e cominciò di nuovo a baciarmi, poi mi disse: “Patty, è dai tempi lontani che fantasticavo su di te, la mia amicizia andava ben oltre, ora quella fantasia sta diventando una realtà, dopo avervi rincontrati quella sera non ho sperato altro, quel tuo abbraccio mi ha fatto ricordare quanto ti desideravo, che volevo ripartire da dove ci eravamo interrotti anni fa, ad un semplice e appassionato bacio.” e ricominciò a baciarmi.
Proprio in quell'istante, squillò il mio telefono, Valerio lo prese passandomelo, era mio marito, cavoli ora che gli dico? Non voglio tenergli niente nascosto, ma non voglio parlare davanti a Valerio. Rispondo e lui subito mi dice: “Ciao, come va? Ti fermi lì a dormire o sei già sulla strada del ritorno?”. Ma cavoli stava dicendo? Mi fermo a dormire? Allora sta immaginando? Quindi gli risposi sviando il discorso: “ma tu come stai? il mal di testa come va? Aiuto Valerio a sistemare casa, poi torno” .
Franco si mise a ridere, poi con tono disteso disse: “Siete rimasti soli? Tranquilla il mal di testa sta passando e non preoccuparti mi è sembrato giusto permettervi di restare soli, eri troppo elettrizzata alla sua vicinanza e lui non era da meno, glielo si leggeva chiaramente negli occhi, comunque buonanotte e buon divertimento e pensami almeno un pò”, queste parole mi lasciarono allibita, restai senza parole, mio marito aveva capito prima di me, che la serata sarebbe finita così, poi balbettando gli risposi: “ma come? Abbiamo già iniziato a sparecchiare e qui sul tavolo ormai non c'è più niente, finiamo di pulire e poi torno a casa e ...” avendo capito cosa intendevo, mi interruppe replicando: “tranquilla non c'è fretta, prendetevi i vostri tempi, sai che ci tengo alla tua felicità e sfoga i tuoi desideri, poi informa Valerio di non strapazzarti troppo, diglielo pure sarà sicuramente più sciolto, ciao bacio bacio” e riattaccò, non mi diede nemmeno il tempo di rispondergli. Comunque il suo tono di voce era sicuramente tranquillizzante, Valerio che nel frattempo non aveva smesso di accarezzarmi vide nel mio volto una strana espressione e mi disse: “che c'è? Qualcosa che non va? Franco forse...”, non ci pensai due volte e gli risposi: ”ha detto Franco, di goderci il momento, ma non strapazzarmi troppo, che mi vuole ancora in forma”. Valerio ancora più sorpreso di tutto questo, mi replicò: “sapevo che tuo marito è speciale, ma non pensavo arrivasse a questo per te”, e iniziò nuovamente a baciarmi, ancora li seduta sul tavolo.
Iniziò di nuovo a percorrere il mio corpo di baci e carezze, tornando pure a stuzzicarmi sulla vagina, ma questa volta, mi prese in braccio e mi portò sul divano, mi fece sdraiare e di nuovo iniziò a stuzzicarmi le labbra della mia vagina, ancora un dolce accarezzare con la lingua, un dolce penetrarmi con le dita e nuovamente a portarmi ad un altro orgasmo, ormai ero infiammata di piacere. Quell'orgasmo, mi aveva letteralmente fatta esplodere, tanto che gli gridai a Valerio: “lo voglio, fammelo sentire, voglio godere all'infinito, voglio godermi ogni attimo di questa serata”.
Non si fece certo pregare e senza smettere di stuzzicarmi il clitoride con le dita, appoggiò il suo cazzo alla mia vagina facendolo scivolare dentro, era talmente bagnata dei miei umori che proprio fu una sensazione piacevole sentirlo scivolare dentro, con una mano poi mi sollevò una gamba e con l'altra continuò a stuzzicarmi il clitoride. Iniziò un movimento lento e sinuoso, poi quando era profondamente dentro si fermava un attimo muovendolo in circolo, successivamente si tirava indietro fino a farlo quasi uscire, gustando ancora meglio il suo glande, un continuo penetrarmi con passione. Valerio era profondamente preso a volermi far godere, sospiravo e gemevo, il piacere era intensissimo. Infatti come l'orgasmo arrivò, cominciai a urlare per il piacere, e lui mi disse: “voglio sentirti godere, sei meravigliosa, sto impazzendo vederti godere”, io godevo, urlavo e ansimavo come indiavolata, mi contorcevo tutta e mi alzavo pure con il bacino, per sentirlo sempre di più. Vedendomi così intensamente preda del piacere, iniziò ad aumentare sempre più la frequenza dei suoi colpi, mi stava letteralmente facendo stravolgere, non capivo più niente, continuavo a godere e godere. Lui nonostante la sua forte eccitazione, il suo ansimare e il ritmo infernale riusciva a resistere.
Dopo un mio ennesimo orgasmo, si fermò senza toglierlo, credevo stesse per venire, invece si abbassò abbracciandomi e cominciò a baciarmi ancora, poi mi sussurrò: “non so che dire, sto provando forti emozioni, non credevo fosse così inebriante fare l'amore con te, perché sinceramente lo sto facendo con tutta la passione e l'amore possibile, voglio sentire questa emozioni il più a lungo possibile, restare abbracciato a te e poterti amare almeno una volta”, mi fece un certo senso sentire queste parole, ma sentivo che era proprio così. Ancora preda di tanta voglia, me lo sfilai prendendomelo tra le mani, per così cominciare a fargli provare altro piacere, finora lui si era impegnato a far godere me, ora toccava a lui godere.
Così dopo essermi preso tra le mani il suo pene, me lo portai alla bocca, cominciando a leccarlo dolcemente dal glande fino alle palle, lo percorrevo lentamente, dando dei colpetti all'altezza del glande, poi lasciandolo scivolare nella bocca sempre con movimenti lenti, per poi ricominciare con la lingua, un continuo alternarsi di bocca e lingua, mentre con una mano gli massaggiavo la base, con l'altra gli solleticavo le palle.
L'eccitazione di Valerio era all'estremo, mi rendevo conto che non ce la faceva più a resistere, quindi dopo questo intenso piacere orale, iniziò a sospirare e mormorare: “vengo, sto venendo”, infatti con la mano, sentivo il vibrare del suo godere, feci appena in tempo a toglierlo dalla mia bocca, che subito iniziò con grandi fiotti di sperma.
Mi riempì letteralmente di quel suo liquido caldo. Il mio seno era tremendamente pieno del suo sperma, che colava lentamente verso il basso, tanto che si premurò di spalmarlo per bene dal collo fin su tutto l'addome. Poi ci lasciammo andare sul divano in un forte abbraccio, iniziò poi a sussurrarmi che era da tempo che aspettava un momento così, di trovarsi abbracciato a me e specialmente di sentirmi sua anche solo per una notte, un desiderio che ormai non credeva più possibile, ma che finalmente si era realizzato.
Valerio poi suggerì di farci una doccia, infatti eravamo parecchio accaldati, lui si alzò e andò a prendermi un accappatoio, più che una doccia preferii farmi un bagno, quindi riempii la vasca con abbondante acqua e tanto bagnoschiuma, per avere tanta, ma tanta schiuma. Quel bagno fu estremamente rilassante, ma anche pieno di piacevoli pensieri, il tanto affetto che provavo per Valerio si era trasformato in modo impensato in una notte di piaceri, pensai pure a mio marito, che amo sempre di più. Un uomo che sente il mio piacere, la mia felicità, più forte di quel sentimento che è la gelosia, che sa distinguere la differenza tra momenti di piacere e momenti d'amore, il tradimento di una persona, non è quello fisico, ma quello morale e spirituale, quello dei sentimenti, tradire ogni fiducia e la fiducia nell'amore tra noi era esageratamente tanta, non sentivo di aver tradito mio marito, come lui non sentiva di essere mai stato tradito da me.
Durante tutti questi pensieri e riflessioni, Valerio entrò in bagno sedendosi sul bordo della vasca con volto rattristato e mi disse: ”Ora dovrai andare, ma vorrei che questa notte non finisse mai e che non finisse qui, quante volte ho desiderato questo, di tenerti vicina, di sentirti mia anche se per poco...” , lo interruppi, mi tirai su e lo abbracciai per poi baciarlo, quindi gli replicai: “e chi ha detto che me ne devo andare ora? La notte e ancora lunga e anch'io voglio approfittare di questa occasione, per rendere questa notte indimenticabile. Non avevo lontanamente pensato a tutto questo fino a questa sera, ma ho sentito che sotto sotto lo desideravo tanto, quindi tranquillo questa notte resterò qua”.
A questo punto felice delle mie parole, esultando mi abbracciò baciandomi, finendo pure lui nella vasca da bagno.
Dopo la caduta di Valerio nella vasca, scoppiammo a ridere, ma poi fissandoci negli occhi, scattò di nuovo un prolungato bacio, continuando con carezze e toccamenti vari, nella vasca in mezzo a tanta schiuma, l'eccitazione era ancora tanta.
Valerio si posizionò sopra di me, accarezzandomi, baciandomi, coccolandomi mi stava viziando in tutti i modi, ma anch'io ci misi il mio impegno con carezze e coccole, la sua eccitazione si stava facendo sentire di nuovo, il pene si stava indurendo sempre più, allungai pure una mano per sentirlo ancora meglio, accarezzandoglielo. Dentro la vasca con schiuma e acqua era molto piacevole, la schiuma a volte nascondeva e volte mostrava. Eravamo nuovamente ad un buono stato di eccitazione, la voglia di uno dell'altro era ancora tanta.
Cosi che feci sedere Valerio sul bordo della vasca e inginocchiandomi ricominciai con il suo pene, me lo presi in mano e mi avvicinai con la bocca, leccandolo con lentezza e dolcezza, dedicandomi inizialmente al suo glande, cercando di guardare la sua eccitazione stampata sul suo volto, lui mi accarezzava i capelli bagnati.
Dal glande proseguii dolcemente per tutta la lunghezza di quell'asta dura e palpitante, per poi tornare al glande e continuare a leccarlo girandogli in tondo con la lingua. Di seguito lo feci nuovamente scivolare dentro la mia bocca, scendendo un po' e poi risalire, fino a farlo uscire e poi rientrare ancora, continuai per un po' in quel modo, con l'altra mano intanto stuzzicavo i suoi testicoli, andando con le dita anche oltre i testicoli arrivando in quella zona poco prima dell'ano, rendendomi conto che lo eccitava molto.
Valerio gemeva, sospirava e quasi gridava di piacere, il suo respiro era sempre più serrato, questo stava risvegliando in me la voglia di sentire nuovamente quell'asta dentro la mia vagina, quindi mi levai con la bocca e in modo abbastanza acrobatico, mi alzai in piedi, lo abbracciai e mettendo le gambe fuori dalla vasca feci in modo di infilarmelo, era alquanto scomodo, ma quella penetrazione fu davvero speciale.
Baciandoci con passione, aggrappata al suo collo, con le gambe che avvolgevano il bacino di Valerio che mi sosteneva sulle natiche, mi muovevo esageratamente, era tanto faticoso quanto piacevole.
Così lui sempre sostenendomi, decise che era meglio continuare sul letto, infatti senza mai farlo uscire, finimmo in camera, una volta sul letto cercò di mettersi il più possibile in mezzo, permettendomi cosi di cavalcarlo a mio piacere.
Wowww!!! che percezioni strepitose, sentivo il suo pene tutto dentro di me, così seduta a cavalcioni sopra di lui, riuscivo a gestire la profondità della penetrazione e controllarne il ritmo, mi inclinai all'indietro appoggiando le mani sulle sue ginocchia, sentendo la penetrazione ancora più profonda.
Valerio con una mano, riusciva ad accarezzarmi il seno e con l'altra poteva facilmente stuzzicarmi il clitoride, bastò poco per avere subito un nuovo orgasmo, e che orgasmo. Ad ogni movimento e saliscendi che facevo, sentivo il suo pene premere sulla parte anteriore interna della mia vagina, stimolandomi sempre di più, ansimavo, gemevo, il ritmo aumentava sempre di più, mi sembrava di impazzire. Seguì un altro orgasmo, ero indescrivibilmente infiammata di piacere.
Dopo questo secondo orgasmo consecutivo, rallentai decisamente fino a fermarmi, anche Valerio che mi osservava nel mio muovermi sopra di lui, era estremamente euforico, ma riusciva a resistere a tutta questa mia ebbrezza.
Mi lasciai andare sopra di lui, per continuare a baciarlo, poi dopo questa breve pausa, Valerio sempre abbracciato, fece in modo di trovarci in posizione inversa e cioè io sotto e lui sopra, ora era lui a prendere l'iniziativa, il suo pene nel rigirarci se ne uscì fuori.
Si mise in ginocchio e mi sollevò il bacino e facendomi allargare le gambe, mi penetrò nuovamente, scivolò piacevolmente dentro, sentii di nuovo una profonda penetrazione, quindi cominciò a muoversi, era veramente esilarante, sentivo il suo pube strofinarsi sul mio clitoride e questo mi procurava ancora maggior piacere, si muoveva a ritmo e io di nuovo cominciavo a godere, di nuovo un orgasmo, ma lui resisteva, ma tutto quel resistere era troppo, riuscendo a farmi godere sempre più. In quella posizione riusciva pure a baciarmi, che in queste situazioni è sempre più uno stimolo al godere.
Dopo avermi fatto godere anche in questa posizione non fu contento e decise di cambiare nuovamente, lasciandomi andare completamente sul letto, mi sollevò una gamba e tenendomela sollevata sopra la sua spalla ricominciò a muoversi, ma che cavolo, di nuovo un tripudio di piacere, ma a questo punto pure lui era all'estremo e sollevandomi pure l'altra gamba e allargandomi le gambe al limite possibile, iniziò a muoversi con estrema veemenza, io stavo godendo di nuovo, il suo pene lo sentivo terribilmente entrare ed uscire, cavoli non riuscivo a trattenermi dall'urlare di nuovo di piacere, ma anche lui a questo non seppe resistere, non riuscì a fermarsi e d'un tratto cominciò ad urlare pure lui: “godo, godo, sto terribilmente godendo”, il problema che non riusci proprio a ritrarsi, inondandomi completamente la mia vagina, che strano per la prima volta un uomo che non era mio marito è riuscito a riempire la mia passera del suo piacere. Riuscimmo a godere simultaneamente, il massimo del godimento, non lo sfilò subito, ma si lasciò andare sopra di me, dicendomi: “Patty scusami non sono riuscito a fermarmi, ero talmente immerso da tutto il piacere che stavo provando, non riuscivo a pensare, solo godere assieme a te”, lo baciai e sorridendo, gli replicai: “Tranquillo non c'è problema, uso ancora le mie precauzioni a tutto questo, ma inutile dire che è stato un piacere sentirti godere dentro di me, non lo avrei mai pensato.” poi lo ribaciai di nuovo, a questo punto il suo pene se ne uscì definitivamente..
Restammo distesi ed abbracciati per un bel po', eravamo letteralmente stravolti ma felici, poi dopo esserci ripresi andammo nuovamente entrambi a farci una doccia rinfrescante.
Una volta ripuliti e rinfrescati, tornammo in camera e ci buttammo esausti sul letto restando abbracciati, per un po' parlammo dei piaceri e delle sensazioni provate, ma alla fine entrambi ci addormentammo.
Al mattino seguente, mi svegliai pensando che tutto era stato solo un sogno, poi mi resi conto che non era così, Valerio era già in giro per casa e alzandomi mi resi conto che si era premunito di preparami pure la colazione.
Alla fine per forza dovevo andare, dovevo tornare da mio marito. Ci salutammo affettuosamente con l'intento di ritrovarci ancora, anche se solo per mangiare e bere qualcosa con Franco.
Durante il tragitto verso casa, pensai molto a mio marito, a come poteva aver passato la notte, a quali sarebbero stati i suoi pensieri, mi sentivo stranamente felice, ma con un poco di rimpianto e forse anche un po' di imbarazzo.
Arrivata a casa, mio marito era nel cortile, non appena lo vidi, inchiodai l'auto davanti al cancelletto e corsi rapidamente da lui, abbracciandolo e baciandolo, lui allo stesso modo estremamente felice mi abbracciò e baciò, e disse semplicemente: “Bentornata Amore”.
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