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Una gita molto particolare - parte terza


di PattyeFranco
10.06.2015    |    8.882    |    7 9.8
"Poi mi osservò meglio, mi prese la mano, me la alzò e mi fece fare una giravolta, quindi sottovoce mi disse: “e scommetto che ti sei messa come ti ho fatto..."
Dopo la cena, andammo tutti in camera a prepararci per la serata, non sapevamo cosa ci aspettava, ma tutti eravamo abbastanza entusiasti ed elettrizzati. Marta si era abbastanza sciolta, anche con me era più aperta, sapeva che non c’erano rivalità o gelosie tra noi per Franco, sapeva che era una cosa da weekend, anzi si stava creando una buona amicizia tra noi, fatta anche di confidenze, specialmente da parte sua.
Io decido di mettermi l’abito nuovo, ma senza informare né mio marito né Fabio, lo indosso come me lo aveva fatto indossare il Biondino, cioè con niente sotto, ma con un paio di calze autoreggenti, non era ancora quel caldo esagerato, quindi si portavano ancora volentieri.
Per andare in quel locale, dal nostro albergo non ci volle molto, Saint-Tropez non è grandissimo, e camminando un po’ dal porto e un po’ nelle viuzze, si trovano parecchi locali festaioli, inoltre si sa che la trasgressione lì è quasi di casa.
Una volta al locale, per entrare bisognava presentare l’invito, io consegnai il mio dicendo che eravamo in cinque, il buttafuori guarda bene l'invito, ci guarda e si allontana un attimo.
Lo vedo poi tornare con il Biondino, Claude (questo era il suo nome), che con tutto l’entusiasmo possibile ci invita ad entrare, era ben conosciuto li, lo si vedeva chiaramente. Non appena dentro, mi abbracciò con tanto calore, poi abbracciò Fabio che già conosceva, poi gli altri mentre glieli presentavo. Quando per ultimo toccò a Franco, ancora prima che glielo dicessi, Claude sorridente, con il suo Italiano francesizzato, mi disse: “Tuo marito, scommetto”, e abbracciò pure lui con tanto entusiasmo. Mi sorprese il fatto che avesse capito che fosse mio marito, quindi ci presentò alcuni suoi amici.
Poi mi osservò meglio, mi prese la mano, me la alzò e mi fece fare una giravolta, quindi sottovoce mi disse: “e scommetto che ti sei messa come ti ho fatto capire oggi”, diventai rossa, cavoli la mia timidezza stava spuntando? con la testa gli feci cenno di si, sussurrandogli anche che gli altri non sapevano.
Claude mi stava veramente sorprendendo, aveva riconosciuto mio marito, aveva capito che sotto l’abito niente, come aveva detto lui, era una cosa impressionante, ero intenzionata a chiederglielo, ma arrivò nuovamente il buttafuori a chiamarlo e si allontanò dicendoci di divertirci.
IL locale, era una via di mezzo tra un pub e una discoteca, c’era un po’ di tutto, come già ci aveva anticipato Claude, non era un locale per soli gay.
Ordinammo subito delle birre, ma al momento di pagare, ci dissero che era offerto, capendo subito da chi.
La serata comunque cominciò all’insegna dello svago, ballando, parlando e scherzando. Mio marito era l’ombra di Marta, Fabio e Luigi a ballare con me, sembrava un dejà-vu, la musica era molto coinvolgente, oltretutto anche con il bere non ci fermammo certo al primo giro di birre. Ogni tanto Franco veniva, mi abbracciava e mi baciava, non lo vedevo così felice da tempo e io ero felice per lui, poi Luigi si avvicinò a Marta e si mise a ballare con lei e Franco.
Ogni tanto compariva anche Claude ad informarsi se tutto era ok! La risposta era sempre sicuramente affermativa, ci stavamo veramente divertendo, una di quelle serate senza pensieri.
Claude era sempre indaffarato, era sempre di corsa, non sembrava certo un semplice cliente, sembrava avesse molto interesse che tutto andasse bene, quando qualcosa non andava o c’era qualcosa da fare, chiamavano sempre lui.
Solo in un’occasione riuscii a chiedere a Claude, come aveva fatto a capire quelle cose, e lui mi rispose che semplicemente aveva capito già al negozio che Fabio non era mio marito, si vedeva che tra me e lui c’era un certo intrigo non da coniugi, ma che non era una cosa clandestina, e all’arrivo al locale si notava quanto mio marito era il più coinvolto a conoscerlo, segno che gli era stato raccontato l’accaduto al negozio; per l’abito disse, che immaginava, che il suo sottinteso consiglio nel farmelo vestire senza niente sotto, mi avrebbe acceso la curiosità e la voglia di trasgressione.
Cavoli aveva ragione, specialmente a riguardo l’abito. Anche il discorso su Fabio e mio marito ci stava, ma a questo punto, mi venne voglia di mio marito, in questo weekend tra me e lui c’erano stati solo baci e abbracci. Forse presa da tanti piccoli tasselli mancanti e forse anche qualche birra in più, presi mio marito, lo portai fuori nel giardinetto del locale, era illuminato solo da candele e torce, ci mettemmo a sedere su una specie di divanetto e mi attaccai a lui, baciandolo e abbracciandolo con tanto, ma tanto amore.
Franco era sorpreso da tutta questa mia passione improvvisa, ma non si lasciava certo pregare.
Restammo lì per una buona mezz’ora, ma tanto mi bastò per soddisfare una parte di quella voglia di mio marito. Si decise così di tornare di là con gli altri, Fabio, Luigi e Marta erano là che ballavano tranquilli, quindi ci unimmo a loro.
Ballando, ridendo e scherzando, forse sempre aiutata dalle birre, ad un certo punto prelevai Fabio allo stesso modo in cui avevo prelevato Franco e portai fuori pure lui e ci infilammo in angolo buio del giardino, dove cominciai a baciarlo intensamente, nel giardino in quel momento non c’era nessuno, quindi ci sentimmo di lasciarci andare un po’, ma quando Fabio infilò la mano sotto la gonna, scoprì che le mutandine non c’erano, fu talmente tanta la sua sorpresa, che fu come dar fuoco alla paglia secca.
Non riusciva più a togliere la mano da lì e i suoi baci erano diventati ancora più energici, ma dopo poco sentimmo dei passi avvicinarsi quindi ci ricomponemmo, ma era semplicemente mio marito.
Si sedette anche lui sul divanetto e pure lui partì con intensi baci, ma anche con le mani non restò fermo per molto, così anche lui, sorpresa delle sorprese, scopri che le mutandine non c’erano, ma scopri anche che la mia passera era già bagnata di piacere.
Anche per lui fu un risvegliare dentro qualcosa, e dimenticandosi di dove eravamo, si abbassò, mi alzò la gonna e infilò la testa, andando subito con la lingua sulla passera, lo lasciai fare un attimo mentre anche Fabio aveva ripreso a baciarmi, ma rendendomi conto che stava arrivando ancora qualcuno, li fermai anche se con dispiacere.
Mi stavo già gustando dei momenti di piacere.
Mio marito nel rialzarsi, vide che era Claude che si stava avvicinando, quindi fingendo di niente, lo invitò a sedersi un po’ con noi.
Claude sorridendo, rispose semplicemente che non voleva disturbare e che se volevamo, c’era un stanzetta tipo un privè che avremmo anche potuto chiudere a chiave e continuare senza essere disturbati.
Mio marito, non se lo fece ripetere due volte, Claude ci accompagnò fino alla porta, poi mentre fece per andarsene, presa dall’ entusiasmo e dalla voglia che avevo dentro, lo baciai sulla bocca, prima di entrare in quella stanzetta.
Franco e Fabio mi avevano già portato ad una buona eccitazione, quel poco sul divanetto era bastato, anche loro erano in preda di tanta euforia e senza darmi tanto tempo per ragionare si misero: Franco di fronte baciandomi intensamente e Fabio dietro baciandomi il collo e abbassando la cerniera dell’abito per farmelo poi cadere a terra, mi ritrovai in un lampo letteralmente nuda.
Così nuda, con autoreggenti e scarpe, mi sentii esageratamente eccitata. Anche loro, senza smettere di baciarmi e accarezzarmi, si spogliarono. L’entusiasmo, l’eccitazione erano talmente forti, che dopo poco eravamo già sul letto.
Franco, si infilò di nuovo sulla mia passera, con lingua e dita, sembrava drogato di passera, Fabio invece si tuffò letteralmente sul mio seno, baciandolo e leccandolo, per poi salire a baciarmi. Poi essendo pure io eccitata, non potei fare a meno di far mettere Fabio in ginocchio sul letto, davanti a me, per poter assaporare il suo marmoreo e eccitato passero, subito a baciarlo e coccolarlo, succhiandolo con intenso piacere, leccandolo per tutta la sua lunghezza.
Nel frattempo, Franco mi aveva infilato dolcemente le dita nella passera, dopo un lungo lavoro di lingua sulle labbra e il clitoride, era decisissimo in quello che stava facendo, lo sentivo esageratamente eccitato, addirittura con un mano riuscì ad arrivare al seno, accarezzandomi anche quello.
Fu subito un godere, non riuscivo più a resistere e mi lasciai andare in un contorcermi e gemere di piacere.
Dopo questo orgasmo, mio marito e Fabio, tentarono di cambiarsi di posto, ma subito li fermai, volevo prendere io l’iniziativa, quindi face sdraiare Fabio, così da potermi mettere in ginocchio e con la passera sul suo viso, splendida sensazione. Nel frattempo Franco in ginocchio di fronte a me, con il suo portentoso e duro passero, si diresse verso di me. La mia bocca e il suo passero si incontrarono letteralmente, così presi con grande ardore a succhiarlo.
Fabio dalla sua posizione era messo bene, a suo dire aveva una gran panoramica, con la lingua lisciava letteralmente le labbra della mia passera estremamente bagnata e con le dita mi masturbava il clitoride. Sensazionale posizione, solo vedevo il passero di Fabio quasi solo e disperato, quindi decisi di abbassarmi come ad un 69, facendo spostare pure mio marito, così da poterli baciare e succhiare entrambi.
Ero in preda di forti emozioni, il mio corpo era decisamente pieno di piacere, finchè Fabio con un dito iniziò a sfiorarmi anche il pertugio dietro, dapprima sfiorandolo e stuzzicandolo, fino ad infilarsi dentro.
Sentii dentro di me forti vibrazioni, cominciando di nuovo a godere, un altro orgasmo mi stava assalendo.
Dopo un lungo godere in quella posizione, in un attimo di grande entusiasmo, mi spostai decisamente da quella posizione ed andai ad impalarmi sul passero di Fabio. Non gli diedi tempo di muoversi, mi posizionai con la mia passera estremamente bagnata dai miei umori sulla punta del suo passero e dolcemente mi abbassai, la mia passera era tutto un fremito, sentirlo scorrere tutto dentro. Arrivata al fondo, mi fermai e cominciai a muovermi in modo rotatorio, per poi iniziare ad alzarmi ed abbassarmi sempre molto lentamente. Franco, si era messo a baciarmi e toccarmi il seno, soffermandosi sui capezzoli tremendamente duri ed eccitati.
Arrivai ad un nuovo orgasmo, era troppa la frenesia, quel sentire il cazzo di Fabio scorrere per tutta la sua lunghezza mi fece scoppiare, lasciandomi andare ad urla e gemiti di piacere, fortuna la musica di là era più forte delle mie urla.
Riuscii comunque a non dedicarmi solamente al mio orgasmo, ma anche a pensare a Fabio, a come farlo resistere, infatti in quella posizione riuscivo a godere con estremo piacere, rallentando i movimenti su e giù e roteando con il basso ventre e variando spesso l’inclinazione del mio corpo, un po’ avanti e un po’ indietro, io godevo e lui riusciva a resistere, pur provando immenso piacere.
Dopo questo orgasmo, fu mio marito Franco a prendersi l’iniziativa, non appena se ne uscì Fabio, mio marito mi fece stendere e piegandomi le gambe fino a quasi farmi toccare il seno con le ginocchia, si mise sopra di me e mi penetrò, era in vena di fantasie; in questa posizione, sentii il suo passero entrarmi fino in profondità, era molto stimolante. Con una mano presi il passero di Fabio portandomelo alla bocca, era una situazione ingrovigliata, ma ultra stimolante, sentivo il passero di mio marito ogni volta arrivare profondamente dentro, stimolando sempre di più il nostro piacere.
Come dicevo, mio marito era proprio in preda di fantasie, ma non capivo da dove venisse tutta questa fantasia. Mi fece mettere su un fianco, inginocchiandosi sulla mia gamba appoggiata, alzandomi l’altra con una mano fino ad appoggiarla sulla sua spalla e continuò a penetrarmi, sempre più sensazionale, era tutto strano ma piacevolissimo, in quest’altra posizione, riuscivo ancora meglio a godermi e succhiare il passero di Fabio, che ormai era tremendamente eccitato, lo sentivo vibrare, ormai era prossimo a venire.
Mio marito continuando in questa posizione, mi portò ad un nuovo orgasmo, sentivo il suo cazzo talmente in profondità, che l’orgasmo fu esageratamente forte e fu proprio in questa piacevolissima posizione, che quasi contemporaneamente godemmo tutti e tre.
Fabio tirò fuori il suo passero esageratamente vibrante dalla mia bocca, per venire a baciarmi e nello stesso tempo godere con il suo cazzo in mano; mio marito dopo vari colpi estremamente intensi, uscì godendo addosso a me, inondando il mio corpo del suo sperma e io esausta per l’orgasmo ormai esaurito.
Finimmo così per ritrovarci tutti e tre sdraiati e rilassati sul letto, io in mezzo a loro.
In questa fase di rilassamento, sentii dentro di me, che in ciò che era successo, non c’era perversione, ma solo la voglia di forti emozioni. Sentii pure che tra Franco e Fabio c’era una grossa complicità, come alleati nel provare del piacere, ma soprattutto alleati a farlo provare a me.
Tra noi c’era una tale sensibilità individuale e una grande sensualità nel rapporto che grazie alla complicità di tutti, ci trovavamo a godere delle molteplici sfaccettature della propria sessualità.
Comunque, non eravamo nella nostra camera d’albergo e tanto meno in quella di casa, quindi dovevamo per forza alzarci e rimetterci in sesto, quindi a turno andammo a risciacquarci un po’ nel bagno.
Fu nel momento che io ero ancora in doccia ad asciugarmi, mentre Fabio e Franco si stavano rivestendo, che si trovarono d’improvviso Claude entrare in camera, che pure lui sorpreso disse: “ Scusate, sono arrivato deciso e la porta era aperta, dovevo solo prendere delle cose, ma non avete chiuso a chiave?”, Fabio e Franco si guardarono in volto rendendosi conto, che all’inizio per l’euforia, nessuno di noi aveva pensato di chiudere con la chiave, quindi Claude continuò dicendo: “fortuna che a nessuno è venuta l’idea di entrare qui dentro, ma da quel che vedo peccato per me che sono arrivato tardi, quanto avrei voluto ammirarvi e ammirare Patty”
Fu in quel momento che uscii dal bagno con solo un asciugamano attorno alla vita, Fabio e Franco erano già vestiti. La vista di Claude mi fece accendere un certo fuoco dentro, dei brividi mi assalirono su tutto il corpo, ma cosa mi stava accadendo? Eppure i miei sensi erano già estremamente appagati, ma a vederlo li davanti e io ancora così seminuda, mi sentii dei fremiti addosso, sentii addirittura la mia passera contrarsi.
Non so come, ma Fabio e Franco si resero subito conto del mio stato, e guardandosi negli occhi, saltò fuori di nuovo la loro complicità, quindi Franco sorridente si rivolse a me e Claude dicendo: “Noi intanto ci avviamo”, sorrisero e si allontanarono chiudendo la porta.
Porca miseria, mi ritrovavo da sola davanti a Claude, con solo un misero asciugamano che mi ricopriva, con quelle strane sensazioni dentro di me. Anche Claude rimase sorpreso dalla situazione in cui ci avevano lasciati, ma lo vedevo estremamente eccitato, quindi con tutto quel fermento dentro di me e tutte le altre sensazioni, lasciai semplicemente cadere l’asciugamano ritrovandomi così completamente e nuovamente nuda. Pur sapendo che era gay, sapevo che non sarebbe rimasto impassibile, me lo aveva già dimostrato, infatti si avvicinò, si mise in ginocchio e cominciò ad accarezzare tutto il mio corpo, appoggiò anche una guancia sul mio monte di venere, continuando ad accarezzarmi e stringendomi a se, il tutto con tanta tenerezza.
Io rimasi assolutamente impassibile, lo lasciavo fare, una situazione estremamente strana, ma altamente piacevole.
Ad un certo punto si alzò in piedi e mi chiese se poteva chiudere a chiave la porta, lo rassicurai che non c’era problema. Quindi si riavvicinò a me e si spogliò, rinnovandomi la visuale di quel passero sovradimensionato.
Una volta nudo, mi tirò a se e mi baciò, sempre con tenerezza; io nonostante fossi estremamente eccitata, ero come impedita, assecondavo tutto il suo piacere in quello che stava facendo.
Durante quel bacio tenero ma intenso, cominciò ad accarezzarmi il seno, per poi scendere piano a baciarlo, i miei capezzoli si indurirono subito al primo tocco, erano estremamente turgidi.
Poi di nuovo si inginocchiò di fronte a me e dolcemente iniziò a passare le sue labbra sul mio monte di venere baciandolo, era tutto strano, ma bastò per allontanare quell’apatia che avevo dentro, quindi mentre lui faceva questo, presi la sua testa tra le mani e dopo aver leggermente divaricato le gambe, la spinsi tra le mie gambe.
Molto timidamente cominciò a leccarmi le labbra, sfiorando spesso e volentieri il grilletto, facendomi salire sempre più quei brividi che già avevo inizialmente, ansimavo di piacere e sebbene sentivo in lui una certa inesperienza, sentivo l’impegno a volermi far godere e allo stesso modo di provare anche lui un grande piacere. Infatti iniziò con le dita ad aprirmi bene le labbra, mettendo sempre più in risalto il grilletto e leccandolo con notevole intensità.
Questa strana situazione si stava volgendo al meglio e visto l’intenso piacere che stavo provando, gli proposi di metterci più comodi sul letto. Non se lo fece ripetere due volte, mi prese in braccio e mi portò sul letto e mettendomi a gambe aperte, si rituffò di nuovo con la lingua e le dita sulla mia passera, arrivando finalmente anche ad infilarne prima uno e poi un altro. Ci stava mettendo tutto il suo impegno, un impegno pieno di frutti, scoppiai in un rilevante orgasmo, cominciando a gemere e urlare di piacere, contorcendomi sempre più. Questo mio orgasmo così intenso, lo spinse a continuare con più intensità e voglia di farmi godere ancora di più.
La sua lingua era sempre più straordinaria sul mio grilletto e le dita si sprofondavano fino la limite, facendomi esplodere subito in un nuovo e straordinario orgasmo. Stavo godendo come un’indiavolata, stava veramente esagerando con quella lingua e quelle dita.
Dopo quest’ultimo orgasmo, presi io l’iniziativa e lo feci sdraiare e io mi misi sopra di lui, creando un fantastico 69. Il problema fu quando mi ritrovai nuovamente quel suo enorme passero davanti alla mia bocca, più che un problema, un’incognita, come farò con questa esagerazione? Ma essendo estremamente decisa a continuare, non indugiai, mettendomi a baciarlo e leccarlo, e lentamente ad infilarmelo in bocca, cavoli era veramente un’enormità, ma non mi impaurii, anzi fui presa da ancora maggiore desiderio.
Lui, estremamente preso da questa situazione insisteva con la lingua e le dita, arrivando a farmi passare la lingua fino quasi all’ano, per poi infilami pure un dito proprio li dietro.
Quel mio desiderio di piacere, si trasformò decisamente in fuoco, così da farmi insistere maggiormente sul suo pene, succhiandolo fino al limite possibile che la mia bocca poteva contenere; come già era successo l’altra volta, non era eccessivamente duro, ma era ugualmente piacevole.
Il suo toccare, leccare e infilarmi le dita, mi fece scoppiare in un nuovo orgasmo, che provocò in me ancor maggiore frenesia sull’enorme cazzo di Claude.
Non ero più intimorita da quel coso, sentivo la passera contrarsi dal piacere. In preda a tutto quel godere e tanta euforia, decisi di riprovare con qual maestoso cazzo. La passera estremamente bagnata dei miei umori era pronta, smisi di succhiare quell’enormità, mi girai verso di lui e mi misi sopra, non tentai subito ad infilarmelo, mi misi sopra con la passera estremamente bagnata dei miei umori, sfregandola avanti e indietro e baciando con intensità Claude.
Ormai c’ero, quindi mi sollevai e lo puntai dritto sulla mia passera, non so cosa sentivo dentro di me, ma era come se fosse la prima volta che facevo l’amore con un uomo, sentivo le stesse sensazioni, ma ero preda da un’eccitazione e un desiderio esagerato, ero proprio in preda a mille strane sensazioni, ma decisi di provare ad affondare.
Claude mi guardava con stupore e con la testa mi faceva cenno di no, finchè me lo disse chiaramente: “Patty non farlo, sarebbe uno sbaglio, so che non è possibile, il n’est pas possible, il n’est pas possible, ne pas le faire, non farlo” mentre diceva tutto questo tra italiano e francese, ansimava in modo impressionante, non capivo se per piacere o paura, io ero come ubriaca, non mi stavo più rendendo conto di niente e lentamente cominciai ad abbassarmi per farlo entrare. In questa particolare situazione, si indurì decisamente, ma non so se aumentò di dimensione, so che mentre insistevo per farlo entrare, sentivo un forte dolore, a malapena una parte del glande era entrato, che stranamente era la parte leggermente più stretta.
Non so cosa volevo fare, ma veramente il dolore era troppo, non riuscivo oltre, ma lui con le braccia mi sollevò e spinse a lato.
Lo guardai sorpresa, in un primo momento credevo che stesse per godere, invece mi disse: “No Patty non serve farti del male, possiamo godere ugualmente, ma ti prego”.
Questa strana situazione mi stava facendo andare veramente fuori di testa, sentivo che dovevo farlo godere, ma non con le mani o con la bocca, ma con la mia passera, quindi lo tranquillizzai e gli risposi dopo averlo baciato: “Tranquillo, ma sento che devi godere con il calore della mia vagina, ok non lo infilerò, ma lasciati trasportare dal pensiero e lascia che provi a farti godere con lei”, mi guardò con un certo stupore, ma si convinse e rispose: “va bene, ma ti prego non riprovarci”.
Sebbene, l’ebbrezza che avevo dentro mi spingeva a voler ritentare, mi limitai a tornare sopra di lui e appoggiarmi con la mia passera sul suo cazzo, cominciando a muovermi su tutta la sua lunghezza, sentivo il suo calore e sentivo ugualmente uno strano piacere; continuai in quel movimento, abbassandomi ogni tanto a baciarlo, riuscivo in quel modo a sentire lo sfregamento anche sul grilletto, prosegui per molto quel movimento, provando sempre un gran piacere, ma ad un certo punto senti che le vibrazioni del suo cazzo aumentavano sempre di più, cominciò ad ansimare con maggiore intensità, stava per godere. Non appena sentii che stava venendo, mi tirai con la passera verso la base del suo pene, lasciando che godesse, sentendo sempre il calore della mia passera; godendo, farfugliava qualcosa in francese che non capivo, ma sentivo che erano parole di sicuro piacere.
Cosi che dopo aver goduto, mi lasciai andare decisamente sopra di lui e tornai a baciarlo, con tanto affetto e tenerezza, provando per lui qualcosa di piacevole, ero riuscita nel mio intento, farlo godere con il contatto della passera.
Mi lasciai poi, andare al suo fianco, estremamente esausta, ma piacevolmente soddisfatta. Ci fu proprio una gran fase di rilassamento, Claude messosi su un fianco, mi osservava accarezzandomi di nuovo tutto il corpo, un piacevole coccolarmi.
Poi guardandomi bene negli occhi, mi disse: “Oggi sento che potrei essere l’uomo più felice sulla terra, anche se con una punta di tristezza in me. Quello che mi è successo oggi e questa sera, è una cosa indescrivibile, il mio essere gay non è un mio essere naturale, ho sempre amato le donne, ma per forza di cose, mi sono ritrovato ad avvicinarmi alla sessualità con altri uomini. Ogni qualvolta mi ritrovavo con una donna, questa alla vista del mio pene scappava, provai pure con donne mature che potevano essere più aperte a questa esperienza, ma niente mi son sempre ritrovato ad arrangiarmi.
Fu quando una volta in compagnia con dei ragazzi, di cui uno gay, che provai l’esperienza con un uomo, nonostante le dimensioni del mio pene non fuggì, pur non potendo infilarlo, riuscì a farmi godere, da quella volta mi resi conto che loro non fuggivano da questa mostruosità, si limitavano a giocarci e divertirsi godendo loro e facendo godere me.
Oggi sei comparsa te, il tuo amoreggiare in negozio con il tuo amico, mi ha procurato una certa invidia, ma tutto questo mi ha eccitato, poi il tuo non fuggire davanti al mio pene, ha saputo farmi rinascere.
Hai saputo farmi godere.
Questa notte l’apoteosi, non mi aspettavo di certo di ritrovarmi in questa situazione, lungi da me il pensiero che nell’invito di oggi pensassi a questo, era solo per ricambiare il tuo essere piacevolmente donna.
Il caso ha voluto di ritrovarti in questa stanza. Ho sentito una grande attrazione dal tuo corpo, appena coperto da un piccolo asciugamano, ma non osavo, la presenza di tuo marito e Fabio, mi bloccava.
Non appena sono usciti andandosene e vedere il tuo restartene impassibile davanti a me, con uno sguardo che esprimeva mille sensazioni, mi sono sentito assalire da mille desideri, desideri che tu hai saputo far diventare una realtà. Il tuo voler a tutti i costi farmi sentire il calore di una donna, ma anche il calore di un organo a me quasi sconosciuto.
Patty, oggi e questa sera hai fatto di me l’uomo più felice del mondo, il sentire la tua insistenza a farmi godere e farmi provare la sensazione di penetrare nella vagina di una donna, è stata una cosa veramente speciale, sentivo che non pensavi solo ad un tuo godimento, ma pensavi molto anche al mio. Per tutto questo ti sarò grato per sempre, e non saprò mai e dico mai come contraccambiare tutto questo…”, si interruppe e si lasciò andare qualche lacrima.
Mi lasciò temporaneamente senza parole, ma poi sentii che dovevo dire qualcosa: “Claude, ho fatto quello che sentivo dentro di me, oggi alla tua affermazione di essere gay, mi avevi sorpresa, ma sentivo che c’era ben altro e non mi sono sbagliata. Questa sera nel ritrovarmi di fronte a te quasi nuda, il mio corpo è stato assalito veramente da mille sensazioni, il tuo modo d’essere, il tuo corpo, mi hanno fatto sentire in preda di un’ebbrezza strana e mi sono solo lasciata trasportare dal desiderio, di provare e farti provare un piacere ad entrambi sconosciuto, di conseguenza non hai niente da contraccambiare, anche tu mi hai fatto provare delle sensazioni mai provate.”, quindi mi interruppi e ci lasciammo andare in un interminabile ed intenso bacio.
Non sapevamo che ora si era fatta, si sentiva ancora la musica di là, ma a quel punto decidemmo di sistemarci per tornare di la con gli altri. Mi risciacquai velocemente nella la doccia, poi mi rivestii, Claude volle che andassi di là da sola. Infatti lui si fermò per lavarsi e da come avevo capito, voleva riprendersi un attimo dalle forti emozioni.
Tornai di là e c’era ancora gente oltre Fabio e Franco, Luigi e Marta se ne erano già andati (chissà dove?). Mio marito, mi guardò e vedendomi sicuramente emozionata e felice, non mi chiese assolutamente niente, ma si limitò a baciarmi.
Mi sedetti poi sul divanetto, sentivo di starmene un po’ seduta. Quando rientrò Claude, lo vidi andare dritto da Franco, dicendogli qualcosa poi tutti e tre vennero a sedersi vicino a me, e qui Claude disse a Franco: “Franco hai una grande moglie, tienila stretta, se ne trovano veramente poche donne così…” e lo abbracciò, poi abbracciò me e alla fine Fabio, poi continuò: “…siete tutti e tre delle grandi persone, la vostra complicità e la vostra amicizia sono veramente speciali, restate come siete”.
Dopo questi abbracci e queste parole, chiamò il cameriere e ordinò una bottiglia di Champagne, dicendo che c‘era da festeggiare una nuova nascita, la sua.
Così brindammo felicemente, scoprendo pure che lui era uno dei due soci titolari del locale. Restammo fino alla chiusura del locale, fuori stava già facendo giorno.
Ci salutammo con Claude, promettendoci di restare in contatto.
Ancora oggi quando possibile, ci sentiamo e vediamo da grandi amici.
Avrei ancora molto da dire, ma preferisco fermarmi pensando ancora a quei giorni e alla fantastica vacanza.
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