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Zio Paolo : Marco e Valeria - 3 - Il dopo cena


di ZioPaolo
14.03.2015    |    8.868    |    1 9.9
"Dopo pochi colpi ebbe il suo primo orgasmo, violentissimo, intensissimo, così coinvolgente che quasi si strozzò per meglio sentire il godimento; si abbattè..."
Si, Marco aveva preparato tutto fin nei minimi particolari, ci teneva proprio a diventare cornuto!!!!!

Volle andare per primo in bagno per poi avere il tempo di preparare “la scena”: infatti quando tutti ci fummo rinfrescati, aveva preparato lo champagne nel secchiello col ghiaccio, messo alcuni piattini con della frutta e stuzzichini, abbassato le luci in maniera da creare l’ atmosfera “giusta”, attivato lo stereo con musica tremendamente intrigante, stile night Anni ’50. Perfetto!!!

Quando lei, ovviamente dopo essersi fatta attendere, arrivò sembrava un po’ titubante, intimidita: la presi tra le braccia con dolcezza , la strinsi a me senza esagerare, cominciammo a ballare e dopo pochi passi di danza le infilai la lingua in bocca senza esitazioni. Sulle prime sembrava incerta, ma poi si abbandonò al bacio, profondo, lunghissimo, e mi cinse il collo con le braccia tirandomi verso di sé. Mi dissi: ”E’ fatta!!”
Marco si era seduto in poltrona e guardava in uno stato di “tranche”: aveva un’ espressione tra l’ inebetito e l’ estasiato.

Poi, mi sedetti sul divano trascinandomi lei, facemmo il nostro primo brindisi e dissi a Marco di sedersi dall’ altra parte in modo che lei fosse in mezzo: cominciava la nuova esperienza!
Capitolo primo: essere “tastata” da due uomini contemporaneamente. Le accarezzai la coscia sollevandole la gonna, incitai Marco a fare lo stesso con l’ altra gamba; lei sembrava un po’ tesa ed imbarazzata. L’ abbraccia e dolcemente le feci appoggiare sullo schienale, la bacia ancora e lei cominciò a rilassarsi un po’. Ormai le avevamo sollevato la gonna fino all’ inguine, le avevo divaricato le gambe in maniera che sia io che Marco potessimo accarezzarle le cosce all’ interno e sentire quanto bagnate fossero le sue mutandine. Lei stava zitta, ma ansimava per l’ eccitazione e lasciava fare.

Dopo un po’ dissi a Marco di lasciare il divano perché volevo dedicarmi a lei da solo. Gli raccomandai:” Non farti troppe seghe, perché più tardi mi servi !” “Va bene” pigolò e si sedette nella poltrona di fronte, prendendo in mano la video camera che aveva portato.
La feci sedere di traverso sul divano prendendola tra le braccia e cominciò una serie infinita di carezze e baci; poco a poco le tolsi tutti i vestiti, la lasciai solo con le autoreggenti (è la “mise” che preferisco in questo tipo di incontri), la masturbai facendola arrivare vicino all’ orgasmo varie volte e sempre fermandomi. Volevo che se lo guadagnasse il primo orgasmo da “troia”!!! Le ordinai di spogliarmi, lo fece con diligenza, come una brava scolara, quando mi vide il cazzo restò attonita: effettivamente i miei 22 centimetri svettavano come ai tempi migliori e lei sembrava incredula.

Le ordinai di succhiarmelo, mi misi a gambe larghe, lei si inginocchiò e cominciò a leccarlo; sapevo dai miei colloqui con Marco che le piaceva succhiarlo e me lo stava dimostrando. Lo lavorava con maestria, si vedeva che avrebbe voluto farmi sborrare. Ma non era facile, nella mia vita non ho mai avuto problemi di eiaculazione precoce, anzi, a volte ho avuto il problema opposto: pompavo per ore senza venire!!
Poi le dissi di salire su di me, si sedette sulle mie gambe a cavalcioni, le mordicchiavo le labbra, le cercavo la lingua; le dissi di mettersi in piedi, di mettermi la fica sulla bocca, che la volevo leccare. Quando lo fece sentii la fica che grondava umore, era fantastico: la leccai sostenendola per le chiappe, le baciavo l’ interno delle cosce, le accarezzavo il culo, le lambivo il clitoride. Lei quasi gridava per il piacere.
Marco, intanto, stava riprendendo tutto, cambiando spesso posizione; si era tolto tutti i vestiti e alternava riprese con la videocamere a furiose “sessioni” masturbatorie!!

Poi decisi di chiavarla. Le dissi di rimettersi a cavalcioni e le posai la cappella all’ apertura della fica. Fino a quel momento l’ avevo lavorata per bene, senza farla arrivare all’ orgasmo, facendola eccitare come, forse, non era mai stata in vita sua. La guardai diritto negli occhi, le sorrisi, la bacia e la spinsi in giù, in modo che il cazzo la penetrasse. Anche se non aveva mai ricevuto “grossi calibri”, era tanto bagnata e tanto dilatata che entrò come un coltello caldo nel burro. Emise immediatamente una specie di ululato, sentirsi riempita in quella maniera la inebriò, cominciai a “pilotare” i suoi movimenti in su e in giù in maniera calma, non forsennata come aveva cominciato a fare. Dopo pochi colpi ebbe il suo primo orgasmo, violentissimo, intensissimo, così coinvolgente che quasi si strozzò per meglio sentire il godimento; si abbattè su di me , mi mise la lingua in bocca in un bacio di vera femmina infoiata.

E così continuammo la prima chiavata; dopo poco arrivò il secondo orgasmo e con quello la strada era spianata. La feci stendere sul divano, mi misi sopra di lei piegata a 45 gradi verso lo schienale, e cominciai un’ autentica monta, con colpi cadenzati, sempre molto forti e decisi, cambiando la sua posizione perché lei potesse scoprire nuove sensazioni. Cominciai, anche , a lavorarle il buco del culo, prima accarezzandolo con un polpastrello (lei cercò, pateticamente, di opporsi, si fa per dire, ma dopo un paio di tentativi cedette le armi…), poi infilando un dito e stantuffando con ritmo alternato al mio cazzo. E continuai per un tempo che sembrò eterno e, dopo altri orgasmi di lei, anch’ io decisi di venire e le sborrai direttamente nella fica.

Rimanemmo fermi per un po’, sazi, per il momento, quasi sfiniti, tutti e tre; anche Marco, infatti, si era segato con gran vigore. Venne vicino alla moglie, la baciò quasi timidamente e, guardando me , disse solo: “Grazie”.
Sempre tenendo Valeria nuda tra le mie braccia ci riprendemmo un po’, bevendo champagne (Marco aveva predisposto un numero infinito di bottiglie) conversando un po’, ma io avevo bisogno di sentire Valeria parte di me, continuando a palparla, a baciarla, a toccarla…

Passato un po’ di tempo in questa situazione quasi surreale, dove io, estraneo in casa altrui, disponevo a mio piacimento della donna del padrone di casa, proposi di metterci sul loro letto matrimoniale. Anche questa è una mia piccola debolezza: quando è la prima volta che una coppia fa queste cose, adoro “profanare” il letto, che fino a quel momento è stato testimone solo di amplessi “tradizionali”, con la prima scopata “irregolare”.

Valeria era rilassata tra me e Marco, l’ accarezzavamo, la baciavo, la coccolavo con tenerezza: vedevo che le piaceva e a me vederla così soddisfatta dava una piacere enorme.
“E allora la tua educazione, i tuoi principi, i tuoi valori? Che fine hanno fatto? Prima mi pare che li hai un po’ dimenticati!!” Le dissi prendendola in giro.
“Siete stati sleali! Vi siete coalizzati contro di me e mi avete fatto cedere. Io ero una brava ragazza!” rispose ridendo.
“Ma continui ad esserlo, solo che adesso sai di essere anche troia. Non è forse bello? Non ti senti benissimo dopo che ti ho chiavato per bene?”
”Si, mi sento da Dio!”

“Guarda un po’ tuo marito!!! Si sta dando da fare!!!” In effetti Marco, eccitato dalla situazione e dalle nostre parole e dal fatto che il mio cazzo aveva cominciato ad inturgidirsi di nuovo, mi si era avvicinato e, molto timidamente, l’ aveva preso in mano e lo guardava estasiato; si vedeva lontano un miglio che aveva voglia di succhiarlo e così fece, prima baciò leggermente la cappella, le passò sopra la lingua e poi, finalmente, se lo mise in bocca. Io avevo ampiamente previsto che questo sarebbe accaduto e lo lasciai fare. Gli dissi soltanto: “Ehi bello, non montarti la testa!! Questo è tutto quello che ti faccio fare. Se vuoi prendere un cazzo in culo devi cercare qualcun altro!”. E lui continuava a succhiare, era molto abile, devo dire, e, soprattutto, si sentiva che aveva una voglia folle di farlo.

“Che ti sembra vedere tuo marito che mi spompina?” Le chiesi.
“Mi ha un po’ sorpreso, ma forse neanche tanto”
“Lo avevi già pensato?”
“No, ma non mi sorprende”
“Ti eccita?”
“Un po’”
“Ormai sai qual’ è il tuo destino dopo questa notte. Quando incontrerete altri uomini, non sarà solo per chiavare te ma anche per inculare lui!! Dovrai trovare uomini a tutto servizio, non come me che voglio solo montare te!”
“Ma come parli!”
“Ormai sei una ufficialmente troia e come tale ti tratto” Intanto avevo ripreso a toccarla, a baciarla, a masturbarla; lei era proprio sciolta e continuava a guardare il marito che mi spompinava.
“Ma lo sai che non abbiamo ancora finito?” le dissi
“Perché, cos’ altro mi vuoi fare?”
“Abbiamo lasciato molte cose in sospeso!
“Quali?”
“Prima mentre ti montavo abbiamo fatto una piccola variazione alla chiavata standard, hai notato?”
“Cosa”
“Che ti ho messo un dito in culo”
“Si, anche quello, sei proprio un porco”
“Però ti è piaciuto il lavoro del doppio stantuffo…”
“Beh, si, un po’”
“Abbiamo simulato la doppia penetrazione”
“…..”
“In una notte come questa non possiamo simulare, dobbiamo realizzare..”
“Non vorrai dire che….”
“Si, voglio dire, voglio fare, voglio te, tutta, senza limitazioni”

Ormai il mio cazzo un po’ per le sollecitazioni di Marco un po’ per i discorsi che facevo con lei e un po’ per la situazione un po’ torbida che si era creata, era in condizione di erezione imperiale. Mandai via Marco, presi lei tra le braccia e la strinsi con tutta la mia forza, doveva capire qual’ era la potenza del mio desiderio.
Poi la girai, mi misi a cavalcioni sulla sua schiena e cominciai a farle un massaggio usando tutta la mia perizia e la mia esperienza (sono Massaggiatore Cerimoniale Tantra Hindu); lei si lasciava andare sempre più, la sentivo morbida sotto le mie dita. Ad un certo punto cominciai a lambirle la schiena con la lingua, partendo dalle spalle scendendo molto lentamente; le divaricai un poco le gambe, le sbaciucchiai l’ interno delle cosce e poi, piano piano, cominciai a leccarle il buco del culo. Le piaceva, le piaceva da morire, il suo trattenere il respiro alternato a strozzati mugolii me lo dicevano a chiare lettere. Poi mi alzai da lei, lei capì e mi lasciò fare; le appoggia la cappella su buco del culo ben bagnato dalla mia saliva, comincia a premere con decisione ma senza forzare troppo, non volevo che sentisse troppo dolore. La penetrazione fu un po’ lunga, ma riuscì molto bene: non sentì dolore, sentirmi così attento alle sue esigenze la rassicurò ed il suo sfintere si adattò molto rapidamente alla nuova situazione. Quando il mio cazzo fu tutto dentro il suo culo le dissi:
”Hai visto che è stato facile?” e la baciai con passione
“Sei stato bravo, non mi hai fatto male” mi disse poi.

Cominciai a muovermi, lentamente all’ inizio, poi sempre più rapidamente; scesi dal letto sempre tenendola avvinghiata a me e la inculai in piedi mentre lei era sul letto a quattro zampe. Le urlavo ogni tipo di insulti, le davo sberle sempre più forti sulle chiappe, la strizzavo le tette con forza, le tiravo i capelli come fossero le redini di una giumenta. Furono momenti di autentica foia, finché mi resi conto che stava arrivando vicina al primo orgasmo anale. Questo mi esaltò e rinnovai l’ energia con cui la stavo montando. Alla fine venne, sembrava incredula, sorpresa biascicava frasi senza senso mentre con la testa appoggiata sul letto ed il culo in aria si gustava il suo godimento.

Estrassi il cazzo ancora in super erezione e mi distesi sul letto. La attirai verso di me, sembrava una bambola disarticolata, la feci stendere su di me, la baciai.
“Hai visto che bello?”
“Fantastico!!” mi disse estasiata.
“Adesso voglio sborrare ancora dentro di te”
“Perché non mi sei venuto dentro adesso?”
“Perché non abbiamo ancora finito”
“Cosa mi vuoi fare ancora” disse, scherzosamente allarmata.
“Ti ho detto che questa non è notte di simulazioni!” E così dicendo, dopo averla accarezzata ancora e baciata per rinnovare la sua eccitazione, le dissi di mettersi sopra di me e di scoparmi a “smorzacandela”. Lo fece con la consueta diligenza, ma dopo due minuti, le dissi di fermarsi e chiamai Marco. Lui aveva filmato tutto lo sverginamento del culo di sua moglie ed era eccitatissimo.
“Marco, vieni qui che è arrivato il tuo momento”
“Cosa devo fare?”
“Non l’ hai ancora capito? Adesso tua moglie chiuderà questa notte memorabile prendendo due cazzi in corpo. Uno ce l’ ha già, il mio ben impiantato nella sua fica, ed adesso prenderà il tuo in culo. Così, finalmente, inculerai tua moglie e lei, per prima volta si farà una doppia!”
“Non mi fate male” implorò lei
“Tranquilla, adesso aiutiamo Marco a fare le cose per bene!”

Marco si avvicinò con il suo cazzo durissimo, gli dissi di bagnare con la lingua il buco del culo, poi, con molta delicatezza, riuscì ad inculare sua moglie. Cominciammo a muoverci cercando la sincronizzazione dei movimenti. Il ritmo era lento ma stava aumentando progressivamente. Ma non durò molto: per Marco questo era troppo, la realizzazione del sogno di una vita, e non riuscì a resistere, per cui dopo qualche minuto sborrò, urlando, nel culo di Valeria. Credo che quella sborrata gli abbia regalato un senso di liberazione come non aveva mai provato prima!!

Per un po’ continuai a chiavare Valeria stando sotto, poi le dissi:
“Voglio sborrarti in bocca!”
“Va bene” mi rispose
Si sfilò, mi baciò con grande trasporto e poi cominciò a menarmelo e a succhiarmelo; era brava ed io volevo godere; in cinque minuti mi fece sborrare, le ordinai di ingoiare tutto (Suo marito mi aveva detto che non lo faceva mai) e così fece. Poi, rimanemmo immobili, abbracciati e silenziosi per alcuni minuti.

Poi, dopo un paio di brindisi con l’ ultimo champagne, ci rinfrescammo e li salutai, promettendoci di risentirci. Mentre andavo all’ albergo in taxi, pensai che la missione era compiuta: serata realmente memorabile, soprattutto per un vecchietto come me!!

Il giorno dopo decisi di fare una gitarella a Venezia e passeggiando nella magia di quella città pensai molto a Marco e Valeria. Chissà se ci saremmo visti ancora???
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