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un regalo per Lea


di in_due
10.05.2016    |    16.709    |    12 9.5
"Si levò la benda e squadrò per bene quel corpo che fino a quel momento aveva potuto solo tastare ed immaginare..."
Era da tempo che volevo preparare una sorpresa a Lea.
La nostra prima esperienza con un single era stata decisamente positiva, nonostante mille timori tutto era andato bene e dopo l’incontro per diverse settimane eravamo rimasti talmente eccitati che non smettevamo mai di fare l’amore.
Ricontattare lo stesso ragazzo, anche se poteva dare delle garanzie di risultato e di serietà , andava contro i nostri principi, volevamo infatti che ogni “episodio” restasse una esperienza a se, e che nessuna persona entrasse a far parte della nostra vita se non per una singola occasione.
Lea più volte mi aveva confessato che avrebbe gradito una mia sorpresa nel caso avessi voluto prendere qualche iniziativa, si fidava di me, sapeva che conoscevo i suoi gusti ed i suoi limiti.
E così dopo una lunga e non facile selezione trovai un nuovo ragazzo ben contento di diventare il regalo a sorpresa per Lea.
Le condizioni erano molto chiare, Il suo ruolo era espressamente di “ragazzo oggetto” , quindi eravamo io e Lea a doverci divertire , lui per una sera avrebbe dovuto esclusivamente essere il nostro sextoy.
Dopo tutto, un’analoga proposta a me non avrebbe fatto schifo anzi, intrigava parecchio.
Ciò che chiedevo espressamente era:
- Depilazione delle parti intime
- Pulizia accurata
- Uso del profilattico quando richiesto
- Niente baci in bocca
- Totale sottomissione = nessuna iniziativa
Quel pomeriggio senza preavvertire Lea, ero rimasto a casa dal lavoro per i preparativi, in serata puntuale aprivo la porta al nostro ospite e dopo averlo fatto accomodare ed accertato che almeno all’apparenza fosse una persona per bene, tornai a ricordargli tutte le condizioni, aggiungendo che per tutto il tempo sarebbe stato anche bendato e se era disponibile, anche legato al letto, alla completa mercé di Lea.
Compreso che si trattava di una sorpresa e che avrebbe dovuto essere Lea a giocare con lui e non viceversa, il ragazzo accettò di buon grado tutte le condizioni. Era comunque cosciente che si trovava a casa di estranei, di Lea aveva visto solo un paio di foto e non poteva esser certo della sua reale esistenza, decise comunque di fidarsi di me.
Quando arrivò il messaggio di Lea per avvertire del suo imminente arrivo, feci accomodare in bagno il ragazzo indicandogli il bidet e porgendogli un asciugamano pulito.
Quindi in camera preparai l’atmosfera scurendo per quanto possibile la stanza ed accendendo poche candele profumate che permettessero un minimo di visuale solo dopo aver abituato la vista alla poca luce.
Feci spogliare il ragazzo lasciandogli indossare solo un paio di boxer aderenti, quindi con del velcro e delle corde lo legai polsi e caviglie accertandomi con lui che non fossero troppo strette le fasciature.
Lo scopo non era tanto quello di impedirgli di liberarsi, quando di mettere a disposizione di Lea un corpo maschile inerte e passivo alle sue voglie ed alle sue fantasie.
Quando sentii Lea aprire la porta di casa, abbassai sugli occhi del ragazzo una spessa benda elasticizzata accertandomi che non avrebbe potuto veder nulla, quindi chiusi la porta della stanza ed andai incontro a Lea.
Si accorse subito dal mio sorriso malizioso, che qualcosa bolliva in pentola, ma non poteva immaginare di cosa si trattasse. Le impedii di recarsi in camera da letto e la invitai a farsi una doccia. Io ero ancora in accappatoio e le promisi un bel massaggio a lume di candela una volta che fosse stata pronta.
Lea rimase a lungo in bagno, dopo una lunga doccia si asciugò i capelli e si presento avvolta in un piccolo asciugamano pronta per l’uso.
A questo punto dissi a Lea che prima di entrare in camera doveva lasciarsi bendare con un foulard, e la cosa la spiazzò un attimo, ma accettò di buon grado incuriosita dalla novità.
Entrati in camera le feci cadere l’asciugamano, l’avvicinai al letto facendola restare ancora in piedi ed iniziai ad accarezzarla, a baciarla su tutto il corpo salendo dalle ginocchia fino al collo, passando lungo l’inguine, sfiorandole i seni, i capezzoli e le spalle.
Lei già gemeva di piacere, feci cadere il mio accappatoio e mi accostai a lei nudo alle sue spalle facendole avvertire la mia erezione che si faceva spazio tra i suoi glutei.
L’accarezzai a lungo, una musica di sottofondo aiutava a caricare di erotismo l’atmosfera che si stava creando, volevo che Lea si rilassasse e si lasciasse abbandonare ai propri sensi.
Ad un tratto dolcemente l’adagiai seduta sul letto quindi le sollevai le gambe per farla coricare supina, attento a mantenere le sue braccia distese lungo il corpo.
Mi sdraiai su di lei senza appoggiarmi, facendole sentire il mio fiato caldo salire sul corpo fino alle sue labbra, quindi mi inginocchiai su di lei e portai una sua mano sul mio ventre per farle sentire il mio desiderio.
La sua mano era fredda ed il contrasto con il mio membro caldo fu un fremito di piacere per entrambi.
Iniziò lentamente a masturbarmi stringendo forte le sue dita attorno alla mia erezione. Io le massaggiavo con molta delicatezza i seni, quindi passando dalle spalle alle braccia, le presi la mano destra che era rimasta libera e lentamente l’accompagnai sul corpo del ragazzo che era vicino a noi.
Al primo leggero contatto non ebbe reazioni, poi subito dopo fece un balzo come per alzarsi seduta e levarsi la benda dagli occhi. Io le bloccai le braccia stringendola a me e le dissi piano all’orecchio di non spaventarsi e che si trattava di un regalo per lei.
Quindi facendola inginocchiare rivolta verso di lui, guidai le sue mani sui polsi del ragazzo in maniera che sentisse che erano legati, poi alle caviglie. Quindi guidai le sue mani lentamente a risalire i polpacci e le cosce muscolose del nostro giocattolo.
Le guidai ancora fino ad accarezzare il petto, il collo ed il volto, in maniera che sentisse che anche lui era bendato e a quel punto le sussurrai in un orecchio “non ti può vedere, non sa che cosa si sta perdendo”
Lei sorrise tra l'innervosito ed il divertito, era evidentemente spiazzata, non si sarebbe mai aspettata una situazione del genere, lasciai le sue mani libere di scendere lentamente dal petto fino ad incontrare i boxer del ragazzo.
A quel punto lo accarezzò da sopra alla stoffa soppesando la consistenza, e man mano che soppesava, il regalo iniziava a prendere forma.
Iniziammo a baciarci con passione, inginocchiati sul letto uno di fronte a l’altro , le mie mani percorrevano il suo corpo profumato e visibilmente eccitato senza però mai sfiorare il suo sesso.
La sua mano continuava a tastare il regalo rendendolo sempre più corposo. Quando vidi le sue dita scivolare sotto al tessuto dei boxer a cercare il contatto con la carne, mi spostai lasciandole spazio e lei lentamente abbasso i boxer del ragazzo fino a metà coscia.
Scesi dal letto e finii di sfilarli mentre lei con entrambe le mani iniziava a massaggiare sia le palle che l’asta della fortunata vittima che iniziava a gemere di piacere. Lea era inginocchiata china sul ragazzo, io guardavo la scena eccitato vedendo che cominciava a sciogliersi e a lasciarsi guidare dai suoi ormoni che prendevano il sopravvento sulla ragione.
A quel punto Lea mi chiese di sdraiarmi a mia volta a fianco al ragazzo, quindi inginocchiata di fronte a noi cercò anche il mio sesso con la mano destra mentre la sinistra continuava a masturbare l’altro uccello.
Quando iniziò a guidare le sue mani in modo sincronizzato su e giù scoprendo la punta di entrambi si chinò lentamente e con la lingua percorse dal basso verso l’alto prima la mia asta e poi quella del ragazzo assaporandole.
A quel punto mi chiese di poter levare il foulard, e le risposi “certamente, è il tuo regalo, sei tu che dirigi i giochi adesso”. Si levò la benda e squadrò per bene quel corpo che fino a quel momento aveva potuto solo tastare ed immaginare.
Quindi chinandosi sul mio volto mi diede un bacio sulle labbra e mi disse “sei proprio un pazzo”
A quel punto prese la mia mano conducendola verso di lui, quindi mi fece impugnare il suo attrezzo invitandomi a masturbarlo mentre lei giocava con le sue palle.
Il ragazzo continuava a gemere di piacere, non so se si fosse reso conto del cambio di conduzione, e a me questa nuova situazione mi stava intrigando non poco. Lea mi stava chiedendo di esser complici fino in fondo.
Allora la invitai a mettersi a sessantanove su di lui, e lei lentamente si portò sul suo viso allargando le gambe e abbassandosi lentamente offrendosi alla sua bocca.
Lui resosi conto di quello che succedeva allungava la lingua , alzava la testa e sfiorava con la bocca le pieghe del suo sesso che brillavano per gli abbondanti umori.
Io continuavo a masturbare lentamente il tipo, per mantenerlo (se mai ce ne fosse stato bisogno) in tiro, quindi lei chinandosi in avanti iniziò a leccare la punta del suo uccello ogni volta che abbassavo la pelle.
Poi ad un tratto allontanò la mia mano e iniziò a farlo sparire nella sua bocca proseguendo lei il lento su e giù sempre con maggiore passione.
Dopo pochi minuti, Lea si sollevò dritta sulle ginocchia invitandomi a scavalcarlo a mia volta ed a mettermi in ginocchio davanti a lei. Così facendo i nostri sessi erano ora vicini e lei con un rapido gesto della mano fece scivolare il mio uccello dentro di lei emettendo simultaneamente un forte grido di piacere.
Il ragazzo sotto di noi mi leccava le palle e scendendo leccava Lea fino al suo buchetto per poi accompagnare i nostri lenti movimenti inseguendoci con la bocca.
Da li a poco Lea venne percorsa da un violento orgasmo durante il quale si sedette un paio di volte inavvertitamente sul naso del malcapitato che rischiava così di soffocare tra i suoi umori.
Io mi sfilai dal suo corpo per non raggiungere a mia volta l’apice del piacere.
Lea era spossata e stava riprendendosi con il corpo ancora agitato da qualche breve scossa.
A questo punto mostrai a Lea i preservativi sul comodino lasciando che fosse lei a decidere se adoperarli o se fosse già il momento di fermarsi.
Lei fece un cenno di assenso, ed insieme indossammo il profilattico al ragazzo. Quindi voltatasi verso di lui Lea iniziò lentamente a sfregare il suo corpo sull’attrezzo che non fece alcuna fatica a scivolare dentro di lei. A Lea scappò un nuovo piccolo urlo di piacere non appena fu interamente calata su quel paletto pulsante, si adagiò su di lui e poi gli liberò i polsi dal velcro prendendo le sue mani e portandole sui suoi seni.
Al ragazzo non parve vero, e non impiegò che qualche secondo ad incominciare a darsi da fare. Le stringeva i seni, i capezzoli, si contorceva per dare la massima profondità quando Lea si calava su di lui.
Lea sembrava posseduta, non c’era una sola parte del suo corpo immobile, sembrava che ogni lembo di pelle fosse diventata ipersensibile a qualunque contatto.
Dopo un paio di minuti si lasciò scivolare all’indietro con la schiena fino quasi a coricarsi, io dietro di lei iniziai a stringerle forte i seni, a baciarla sul collo mentre lei continuava la sua lenta danza sempre con il ragazzo dentro di se.
Con una mano raggiunsi il suo clitoride provocandole una scossa di piacere, continuai il massaggio vigoroso e nel giro di pochi secondi venne travolta da un nuovo orgasmo meno violento ma ancora più lungo del precedente.
Ripresasi, voltò le spalle al ragazzo senza farlo uscire da dentro di se. Lui le massaggiava il sedere io ero inginocchiato davanti a lei e la baciavo con passione.
Forse sentendo che il ragazzo era prossimo all’orgasmo, Lea ad un tratto si sollevò arretrando sul suo petto, gli tolse il profilattico e quindi mi invitò a masturbarlo mentre lei gli carezzava le palle con entrambe le mani. Bastarono pochi movimenti sapienti per liberare il ragazzo ad un copioso orgasmo che durò a lungo, doveva essere davvero molto eccitato.
Quindi Lea si abbassò sul mio uccello per regalare con la bocca anche a me il piacere finale, così facendo mise nuovamente il suo sesso sulla faccia del ragazzo che questa volta con le mani libere, si diede da fare per regalarle ancora nuove sensazioni.
La sentivo gemere e proprio mentre iniziava a scuotere il proprio corpo per un nuovo orgasmo mi lasciai andare anche io venendo abbondantemente nelle sua bocca.
Restammo ancora un minuto in questa posizione cercando di riprenderci e stabilizzare il respiro.
Poi fu Lea la prima ad alzarsi per andare in bagno a darsi una nuova sistemata sotto alla doccia, io porsi al tipo delle salviette per ricomporsi ed una volta rivestito lo accompagnai alla porta salutandolo senza aggiungere parole o commenti a quanto accaduto.
Lui ringraziò istintivamente quando stava uscendo, dicendomi “deve essere proprio bella la tua compagna, ha un corpo ed un sapore fantastico”
Chiusa la porta alle sue spalle vidi Lea che nel frattempo aveva già levato il telo da sopra il letto per dare una risistemata alla stanza. Il tempo anche per me per una doccia veloce e l’avrei raggiunta per ricominciare da dove ci eravamo interrotti.

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