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Lui & Lei

IL suo primo pompino storia vera


di batman100
03.11.2017    |    27.884    |    9 9.7
"Velocemente entrammo in ufficio, e continua a baciarla con passione, mentre le mie mani ormai si erano impossessate del suo corpo..."
Era la mia segretaria, giovane mora dal seno prorompente e un viso che prometteva grandi cose.
La sua bocca era morbida e sensuale e i suoi occhi neri avrebbero steso chiunque.
In realtà era una ragazza molto timida e riservata ed era un po' imbranata con i ragazzi.
Io ero il suo capo, più grande di lei di circa 15 anni, ma nonostante questo destavo ancora un discreto interesse nelle ragazze.
In questo caso poi, c'era la condizione di capo-segretaria, che aumentava le mie possibilità di successo.
Spesso doveva presenziare delle riunioni fuori città che finivano la sera dopo cena.
QUella sera tornammo molto più tardi del solito e avevo degli importanti documenti che dovevo portare in ufficio.
Durante il viaggio di ritorno entrammo in argomento sesso, d'altra parte bastava guardarla per non pensare ad altro! Indossava una gonnellina corta che metteva in mostra le sue belle cosce e una camicetta bianca sbottonata davanti che evidenziava il solco fra le sue tette meravigliose.
Così al ritorno entrammo nel palazzo e mentre aspettavamo l'ascensore ero già eccitato e le mie battute si facevano sempre più pesanti.
Poi entrammo in ascensore e complice lo spazio ristretto e il suo profumo che mi inebriava, scherzando mi buttai su di lei per baciarla, pensando che mi avrebbe respinto.
E invece, inaspettatamente, sentii la sua bocca aprirsi per lasciare entrare la mia lingua e incontrai la sua, la succhiail la baicia profondamente e la sentii sciogliersi fra le mie braccia.
Arrivammo al piano ... troppo presto. velocemente entrammo in ufficio, e continua a baciarla con passione, mentre le mie mani ormai si erano impossessate del suo corpo.
Finalmente potevo toccare quel seno che avevo tanto desiderato, così sodo, così caldo, con due capezzoli rossi e duri come chiodi.
Lei ormai era persa, nel turbinio delle emozioni e si lasciava fare tutto. Avevo capito già da tempo che le piacevo e aspettavo solo il momento giusto per saltarle addosso.
Entrammo nella mia stanza dove c'era un grande tavolo da riunioni, l'appoggiai sul tavolo e la invitai a distendersi. Lei si lasciò guidare e si adagiò sul piano come una vergine da sacrificare all'altare del sesso.
Mi tolsi la giacca e la cravatta, mentre la guardavo di distesa. Sullo sfondo c'erano le vetrate dell'ufficio dalle quali si vedevano le colline illuminate da mille piccole luci. Era una scena da film, bellissima, solo che la stavamo vivendo davvero.
Mi avvicinai a lei, le sbottonai la camicetta e feci uscire quel seno meraviglioso. Le mie labbra si impossessarono dei capezzoli leccandoli e succhiandoli, mentre lei gemeva senza sosta e il suo respiro era sempre più profondo.
Dio, se era calda. Mi chiedevo come aveva fatto fino ad allora a reprimere le sue voglie così.
La mia bocca scese piano piano, raggiungendo la pancia e le mie mani scorrevano sulle sue gambe dai ginocchi verso l'alto, fino ad entrare sotto la gonnellina e trovare il suo fiore ancora nascosto dalle mutandine già bagnatissime.
Poi la raggiunsi e le sfregai il naso sul tessuto a segnare il solco delle sue labbra.. Il suo inebriante profumo mi faceva girare la testa e lentamente scostai l'elastico e la mia lingua potè assaporare quel fiorellino vergine, nascosto dau un cepuglietto nero e profumato.
Dolce succo mi pervase, riempiendo la bocca del suo sapore. Lei allargò le gambe per favorire quel trattamento che non aveva mai provato ma che le dava così tanto piacere.
Mi presi cura della sua fica con dolcezza e tanta delicatezza, leccandola dal basso verso l'alto, allargandole le labbra con le dita per penetrarla delicatamente e poi raggiungevo il suo clitoride che scoprii essere particolarmente sensibile.
Mi misi a succhiarlo e a leccarlo fino a che quasi inaspettatamente la sentii gemere e godere di un orgasmo che era arrivato troppo presto.
Aveva goduto solo con la mia lingua e i suoi occhi mi trasmettevano tutta la sua gratitudine.
Io avevo il cazzo che mi stava scoppiando dentro i pantaloni, così mi avvicinai a lei e lo tirai fuori, portandolo vicino alla sua bocca.
Lei era affascinata dalla visione così ravvicinata, ma anche un po' impaurita perchè (me lo confesso dopo) non lo aveva mai fatto e aveva paura di sbagliare qualcosa.
La mia verga era rossa paonazza, la cappella lucida e dal buchino già fuoriusciva una goccia di liquido trasparente.
"Bacialo" furono le prime parole che dissi da quando eravamo entrati in ufficio.
Lei timidamente allungò una mano e lo impugnò dolcemente per saggiarne la consistenza.
Ma non aveva il coraggio di prenderlo in bocca, così le dissi " io l'ho fatto per te, adesso devi farlo tu a me".
E come ragionamento, non faceva una grinza.
Poi le presi con dolcezza la testa e la tirai un po' su avvicinandola ancora di più a quel bastone di carne pulsante.
Così facendo se lo strusciò sulle guance arrossate, poi passò sulle labbra che piano piano si aprirono.
"Dai,, adesso tira fuori la lingua" dovevo guidarla passo passo.
Lei lo fece e appoggiai la punta dell'uccello sulla punta della sua lingua. Facendo così quella goccia che faceva capolino dal buchino si appoggiò sulla lingua, lei lo raccolse e lo assaporò.
Probabilmente il gusto le piacque perchè un attimo dopo apri le labbra e fece scivolare la cappella dentro la sua bocca.
Un brivido mi percorse lungo la schiena mentre vedevo l'asta che entrava e usciva da dentro di lei. Quanto avevo sognato questo momento, fu meraviglioso, quella bocca così inesperta che mi succhiava con poca grazia, ma con tanta passione. Le sue guance si deformavano quando il mio cazzo le invadeva la bocca,
Ormai aveva preso il ritmo da sola e non aveva più bisogno del mio sostegno così potei riprendere a toccarle la sua fichetta calda, mentre lei pompava senza sosta.
.Sentivo la sua lingua che era costretta a muoversi per trovare un po' di posto e così facendo aumentava il mio godimendo strusciando sulla mia cappella.
Ero arrivato al punto di non ritorno, sentivo l'orgasmo che stava per montare ed era un orgasmo potente,
Glielo volli dire, perchè non sapevo se lo voleva in bocca.
"Sto venendo!" urlai tirandolo appena fuori.
Uno schizzo potente si stampò sul suo viso rimbalzando fino ai capelli, al chè lei lo riprese di nuovo in bocca e si lasciò inondare di sperma bollente fino a riempirsela completamente. Mentre lo teneva stretto fra le labbra vedevo un filo di crema bianca che fuoriusciva dall'angolo delle sue labbra.
Quando le contrazioni finirono se lo sfilo di bocca e mi guardò incerta sul da fare.
Aveva ancora la bocca piena di sperma e non sapeva dove metterla.
"Lo devi ingoiare, è il succo del sesso" le consigliai.
Lei mi guardò di nuovo e buttò giù rumorosamente il liquido vischioso che le invadeva la bocca.
Poi la bacia profondamente con ancora il mio sapore sulle labbra per farle capire che non c'era niente di male in quello che aveva fatto.
Quello fu il suo promo pompino, ma molti altri ne seguirono.
La cosa strana è che non l'ho mai scopata, e di questo me ne faccio un cruccio... ma quella bocca... non la dimenticherò mai
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