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Lui & Lei

La vicina in balcone


di lincolincoln
20.11.2018    |    24.716    |    2 9.4
"Le appoggiai il cazzo voglioso su quel bel culetto e poi gli feci annusare la passerina..."
Succhiava con grinta e piacere. Ogni volta che saliva mi risucchiava tutto e poi mi osservava con quei suoi occhi intensi.
Era domenica mattina. Mi ero alzato per andare a preparare la colazione e lei mi aveva abbracciato: " Buongiorno amore". Aveva la voce ancora assonnata, ma qualcosa mi diceva nel suo sguardo che la giornata doveva iniziare piacevolmente ancor prima della colazione.
Mentre mi abbracciava, aveva iniziato a sorridere e aveva fatto scendere la mano sul mio cazzo per massaggiarmelo un pò. Poi era scesa con tutta la testa per dargli un bacio.
Così si era messa a succhiare.
Mentre me lo succhiava, le toccavo i seni, piccoli, ma con due capezzolini turgidi e sensibili.
Sentivo ad ogni titillamento che le piaceva.
Instintivamente aveva iniziato a toccarsi delicatamente la passerina.
Poi aveva alzato la testa e con le labbra bagnate di saliva mi chiese una cosa che non dimenticherò mai: " Andiamo in terrazzo".
Abitavo in quel periodo in una bella casetta in un tipico centro storico del sud, fra quei vicoli tortuosi e stretti.
"Davvero?"
"Si, c'è il sole, la giornata è bella..."
"E se ci vedono?"
Scrollò le spalle come se non era un'opzione su cui riflettere. E mentre saliva le scale mi teneva il cazzo in mano.
Era alta e magra ed era molto più giovane di me. Aveva appena finito il liceo e aveva un sederino che veniva voglia di prenderlo tutto le volte che lo mostrava. E lo mostrava spesso.
Aprì la porta del terrazzo e fummo sopra.
Poi lei si stese a terra ed aprì le gambe, mostrando la sua bella passerina e quel pelo gentile alla calda luce del sole.
Affondai la mia lingua fra le sue coscie prendendole quel culetto con entrambe le mani. Lei faceva forza sui piedi per alzare il pube più vicino che poteva alla mia bocca.
Io le leccavo l'ano e spingevo la lingua contro, poi le si massaggiava la fica che era ben bagnata, mentre mugolva piano piano stringendo quei grandi occhi neri. si infilò tre dita nella fica e iniziò a muoversi più velocemente. Allora le spinsi un dito contro l'ano, quel tanto che bastava per iniziare a sentirlo muovere. Lei ebbe un piccolo sussulto e venne, accasciandosi sulla calda pietra del terrazzo.
Stette così guardandomi languida. Poi si alzò di scatto per darmi un bacio in bocca. Si aggrappò al mio collo e io l'alzai.
"Facciamolo qui"
"Qui dove?"
"Sul parapetto"
"Ma potrebbero vederci"
"Mi piegherò, ho le tette piccole, magari non le vedono, magari si..."
Si appoggio con le mani al muro del parapetto e allargò bene le gambe.
Le appoggiai il cazzo voglioso su quel bel culetto e poi gli feci annusare la passerina. Era bella bagnata. Allora la presi e iniziai a spingere piano piano piano.
"Si, scopami amore, scopami".
Era bello scoparla al sole così, poi però mi accorsi che a cento metri circa, la porta di un terrazzo si aprì e uscì una signora con un bacinella.
"Dici che ci vedrà?"
"Scopami, scopami"
E mentre scopavo, la signora iniziò a stendere i panni appoggiandosi al suo davanzale. Continuava a stendere. Poi lo vidi, alzò lo sguardo e si portò una mano sulla fronte, per proteggersi dai raggi solari.
"Continua scoparmi non ti fermare"
E fu allora che la signora restò un attimo ferma ad osservarci come indecisa su cosa fare, poi iniziò a salutarci.
"Spingi amore, spingimelo tutto dentro, sto per venire".
La signora allora iniziò a farci segno e a chiamarci. Poi lo vedemmo: alzò una gamba al parapetto e si alzò la gonna. Non sembrava avesse mutandine, ma un simpatico boschetto nero che iniziò a massaggiarsi.
Si abbassò la cannottiera leggera che aveva e ne tirò fuori un bel seno grande, per mostrarcelo. Continuò a massaggiarsi quel boschetto di fronte a noi.
"Vengo vengo vengo!"
Il suo piacere si sentì e credo che lo sentì anche la signora di fronte. Io le venni dentro e tirai un bello schiaffetto a quel bel sederino.
"Ahi!"
Lo disse con un sorriso malizioso.
"Hai visto, ci hanno osservato"
"Perchè, non ti è piaciuto che la signora di fronte ti mostrasse tette e figa?"
Allora quasi contemporaneamente ci mettemmo a guardare la signora dall'altra parte.
Aveva tirato la testa indietro e stava sicuramente per venire, mastorbandosi velocemente con la mano e mentre si toccava con l'altra il seno grande.
"Ha un bel seno"
"Sei invidiosa?"
"Un pochino"
E si abbassò questa volta nascosta dal muro a farmi un altro pompino.
Vidi la signora che veniva, ma riuscì a silenziare ogni gridolino perchè non sentii nulla, poi la vidi rilassarsi un attimo, fermasi guardarmi cercando forse Marilù che non poteva vedere e mi saluto alzando la mano. Mi mostrò per l'ultima volta entrambi i seni, che fece uscire come in una cascata dalla canotta e prese la bacinella per rientrare.
Marilù nel frattempo continuava a ingoiare il mio cazzo, leccadomelo con la lingua e succhiando come se avessimo appena iniziato.

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