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Lui & Lei

Realtà quotidiane di tutte noi - La mia realtà cap. 1


di meridiana90
10.03.2016    |    15.124    |    5 9.4
"Perchè non potevano stare li senza motivo..."
Il mio uomo è appena tornato da lavoro, tutto sporco, con una gran voglia di scaricare tutto lo stress della pesante giornata. Entrando, va diritto in bagno, per spogliarsi li, mi trova china sull'armadietto basso a preparagli le tovaglie pulite. Contento di rivedermi sorride e mi saluta a modo suo con una "liberatoria" palpata di natiche a palmo aperto.
Sotto al vestitino blu, compiaciuto di non "trovare nulla", di avermi trovata ad aspettarlo, senza gli slip, mi spinge in ginocchio sul tappeto del bagno, davanti allo specchio grande. Punendomi per l'impudica sorpresa, lo tira fuori e facendomi girare, decide di scoparmi la bocca, infilandomelo, eccitato come un toro, in un colpo solo, quasi fino alla gola.
Proferendo parole dolci e volgari, lo entra e lo esce ritmicamente spingendolo ad ogni colpo, sempre più in fondo che può, sbattendo le sue grosse palle sul mento, eccitandomi ancora di più.
Aumenta la mia voglia, tanto che vede la mia mano tentare di raggiungere il mio sesso per soddisfarmi, ma lui, in modo deciso, mai doloroso, prende a sculacciarmi proferendo parole dolci e volgari allo stesso tempo.
Soddisfatto, del trattamento che mi stava riservando, lo tira fuori dalle mie fauci tutto filante ed inzuppato di saliva, facendomi riprendere aria.
Mi gira intorno, osservandomi cagna e sottomissiva, mi ama, così, dopo avermi alzato la gonna, lo vedo dallo specchio, mettersi dietro di me, spingendo con decisi colpi di bacino, allargandomi le chiappe fiero, me lo butta dentro la fica fradicia, donandomi scosse di intenso piacere.
Adesso, ben infarcita, vengo ripetutamente, colando sul tappeto come una mignotta, tutta bagnata, stanca di aspettarlo, sditalinandomi da tutto il giorno, fantasticando sul comando che la dominatrice ci aveva dato: "per questa settimana fatelo ovunque, ma mai a letto!".

Le cose tra noi, infatti, non sono sempre andate così bene. Forse una volta al mese, mi cercava, quando proprio, sentiva che ne avevo bisogno, pensava di lenire la mia insoddisfazione, regalandomi "due colpi", al buio. Senza neanche aspettarmi venire, interrompeva il coito, stanco di me, finendo per scaricarsi sulla pancia con due menate. Poi schiena contro schiena, insoddisfatti. Era una routine che andava avanti da quindici anni, anni che seppur pochi non si contano più.

Aldo, mio marito, è un muratore. La vita lo sta mettendo a dura prova, perchè il suo mestiere lo costringe a stare troppo tempo lontano da me, per oltre dieci ore al giorno. Anche se stressato dal suo lavoro è un uomo "duro", che sopporta bene la fatica. Ha un grande senso del dovere e valori profondi trasmessi dalla famiglia cattolica. Pur sempre "maschio", visto le lunghe astinenze dal mio corpo, non si negava comunque ai suoi bisogni fisiologici: calendario di nudo dietro i sedili del furgone e quattro giornaletti pornografici nel vano porta oggetti. Li notai un pomeriggio mentre cercavo dei documenti da portargli dal commercialista, stavano sotto le fatture, con un pacco di fazzolettini. Vedendo quelle riviste non rimasi poi tanto sorpresa, visto le rare occasioni in cui avevamo rapporti, ero sicura che in qualche modo doveva pur darsi sfogo.
Osservando le copertine mi icuriosii, afferrai la prima delle riviste, la tirai fuori dal cassetto, vedendo con mio enorme stupore, cadere tre profilattici a terra. Restai allibita, chiedendomi incredula cosa ci facessero li, visto che noi non ne usavamo da almeno i tempi del fidanzamento. Nervosa rimisi tutto come era, attenta a non destargli il sospetto che li avevo scoperti, almeno finchè non avessi avuto prove tangibili riguardo a cosa stavo immaginando, soffrendo.
Andai spesso a curiosare di nascosto. Per una settimana, giorno dopo giorno, restarono tre, così, problemi non ce ne stavano, ma sapevo benissimo che prima o poi di tre, sarebbero diventati due... perchè non potevano stare li senza motivo. Poi, appena successe, piangendo, sentii mancarmi il mondo sotto ai piedi.
Non so dove trovai le forze ma il giorno dopo, che era domenica, presi di coraggio ed affrontai l'argomento con lui. Si passò dalle lacrime alle urla di gelosia, con lui che mi accusava di violare la sua privacy, senza tentare, tra la vergogna e la rabbia, neanche di giustificarsi.

Col "cuore in frantumi", non accettando di sentirmi "cornuta", indagai ancora ed ancora, passando le giornate affranta, senza rivorgergli la parola.
Finalmente, per fortuna, trovai la risposta, dalla moglie di un suo collega a cui telefonai di nascosto. Mi riferì piuttosto imbarazzata dalla discussione, che il marito gli aveva confidato, divertito, che Aldo si faceva le seghe durante le pause pranzo, proprio coi profilattici, per non sporcare in giro e provare anche una sensazione più avvolgente. Era patetico e non seppi se sentirmi umiliata o rincuorata e, mi assicurò così, che mio marito non mi tradiva. In realtà non avrei mai creduto al contrario, però si sà, mai dire "impossibile", dopotutto se fosse stato vero non l'avrei mai biasimato. Io non mi piacevo ed ero sicura di non piacere neanche a lui.

L'erotismo nella nostra coppia era precipitato a zero da ormai diversi anni e dopo l'accaduto, le cose peggiorarono ulteriormente finchè cercai di risolvere il problema...

Sconsolata, prima mi scusai delicatamente con lui, una sera, mentre stavamo entrambe a letto gli dissi che in qualche modo avevo scoperto che dicevo la verità, poi feci una lunga ricerca su internet, scavando migliaia di siti per trovare una soluzione al "nostro", più che altro "mio", problema, forse un miracolo. Digitando su Google: "dimagrire" (perchè ero davvero in sovrappeso), "come diventare più sexy", "le tecniche per farlo impazzire a letto", persi diverse ore lì davanti, imbambolata e triste leggendo i soliti consigli su "pompini fatti ad opera d'arte" ed inculate selvagge. Finchè distrutta ed in lacrime finii su una chat per casalinghe frequentata da ogni genere di persona (studentesse, sposine, mamme, prostitute, trans ecc..). Tra tanti utenti dai "nomi" più fantasiosi, mi trovai a chattare con una certa LadyFantasy83, una ragazza che, nella sezione della città di Chiaravalle sembrava cercare "lavoro". Non sò perchè, gli diedi retta. Scoprii così, che non si trattava di una prostituta da strada che cercava solo maschi curiosoni che si infiltravano con finti nickname femminili o coppie scambiste. Era una Dominatrice di lusso che ascoltando attentamente i miei problemi, disse di avere la soluzione per mettere le cose "in riga", per farle andare come avrebbero dovuto, da entrambe le parti. Mi convinse a fissarle un appuntamento.

Ci incontrammo tre giorni dopo in un bar a Jesi. Parcheggiai la mia conquecento vicino alle stupende mura e mi diressi dentro il locale un pò a disagio, con una borsetta verde che gli comunicai avrei indossato. Lei era seduta in un angolo e riconoscendomi, mi guardò ed alzò discretamente la mano dal tavolo.
Mi apparve una donna davvero molto bella di 33 anni, giovane ma, con una enigmatica espressione vissuta, tipica di chi nella vita ha sofferto molto, l'espressione di chi ha subito "una vita" nella densità di un'adolescenza tempestosa. Ci presentammo e dopo aver bevuto un paio di drink, Lady (così si faceva chiamare) mi ascoltò attentamente per un paio d'ore.
Raccontandogli i dettagli della relazione con mio marito piansi, mentre lei invece mi consolò sorridendo, assicurandomi che la soluzione era molto più semplice di quanto pensassi. Prima di andarsene mi istruì intorno a come avrei dovuto muovermi per preparare l'incontro che avrebbe previsto anche la presenza di mio marito, poi, presa di simpatia mi confidò che in quel periodo stava servendo anche un'altra coppia nella mia città e che il compenso si limitava alla sola prestazione, visto che aveva "la benzina" già pagata, mi fece un prezzo speciale.

Stavo per uscire dal bar quando Lady mi fermò sull'uscio, tenendomi dolcemente il braccio, mi invitò a seguirla in bagno che doveva dirmi un'ultima cosa.
Mi accompagnò seria, facendomi scivolare dentro uno dei wc. Tirò il fermetto e cominciò la sua terapia personale, tutta per me. Frustrata ed insoddisfatta la lasciai fare lasciandomi andare alle sue cure. Tenendomi per le gote infilò la sua lingua nella mia bocca, concedendomi il primo bacio saffico della mia vita. Lasciavo scivolare la sua lingua sulle mie labbra mentre con l'altra mano mi stuzzicava il seno.
Si staccò dalla mia bocca e leccò le mie orecchie, scendendo sul mio collo ed alzandomi la maglia, sui miei capezzoli inturgiditi, mentre la sua mano sinistra aveva abbassato i miei jeans e col medio massaggiando il clitoride. La sua lingua bollente percorreva il mio corpo, Lady si mise in ginocchio, incurante di sporcarsi le gambe con le gocce di urina che qualcuna, riluttante a sedersi aveva lasciato sfuggire sul pavimento. Voleva risvegliarmi i sensi, farmi risentire donna, come lei. Aprì con entrambe le mani la mia vulva e si accinse a lenire la mia voglia di provare "piacere" con la sua bocca. Avidamente gustava ed assaporava tutto il mio sesso, affondando due dita fin dove poteva, sempre più veloce, sempre più in fondo, come cercando chissà cosa. Finchè estasiata, sentendo le sue mani cercarsi un varco, muovendosi ritmicamente per scendere "dentro" fino alle nocche ed oltre, confondendomi, facendomi quasi perdere i sensi, ebbi un orgasmo devastante, che mi fece scordare il luogo, il tempo e tutti i dispiaceri. Scuotendomi come un terremoto, sentii schizzare "qualcosa" dalla mia vulva, uno schizzo violento e soddisfacente venne fuori "da non so dove", sul suo viso, ...
appena mi accorsi di quello che avevo appena combinato, di come avevo "sbrodato" copiosamente in faccia alla ragazza, mi sentii terribbilmente in imbarazzo... lei tutta sudicia di umori, col trucco sbavato e le gambe sporche di piscio, sorrideva in ginocchio, felice, chiedendomi se mi fosse piaciuto. L'aiutai a ripulirsi, facendo il possibile, poi uscii da quel luogo barcollando stralunata, guardata male da un paio di tizi che mi credettero ubriaca.

Continua con La mia realtà cap. 2
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