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SEMPRE VOGLIOSA


di LISAGARL
15.05.2012    |    15.792    |    1 9.6
"Poco dopo mi fece alzare la testa e messosi a ponte sul mio corpo, mi offri il cazzo duro da leccare..."

Sono quasi trascorsi venti giorni dal mio ritorno a casa, ho fatto sesso con papi un paio di volte, mi sono masturbata usando il mio dildo segreto, e spesso con il manico della spazzola, stando chiusa in bagno, mi sembrava di tornare ragazzina, quando mi toccavo segretamente chiusa lì dentro.
Mentre faccio colazione, tenendo la televisione accesa, sono attratta da un servizio sull’africa, vedendo tutti quei begli uomini, non posso fare almeno di pensare a quelli che mi sono fatti, da Samir al venditore ambulante in vacanza, non nascondo che la mia cosina inizia bagnarsi.
Finii di fare colazione e mentre mi trovavo in camera a rifare i letti, mi venne in mente il famoso diario di mia madre, iniziai a cercarlo, dove lo teneva nascosto, ma aimè non cera più, allora come un cane in cerca dell’osso tentai di scoprire il nuovo nascondiglio.
Purtroppo dopo una decina di minuti dovetti arrendermi non riuscii a trovarlo, una certa eccitazione mi saliva sempre più, erano le10.00 circa, mi ricordai che mia madre prima di uscire mi aveva raccomandato di passare dalla macelleria a prendere delle bistecche per la sera.
Mi si accese una lampadina, presa l’agenda telefonica, compongo il numero della macelleria, con mia grande fortuna mi risponde Samir, gli ordino la carne e come stabilito all’ora di chiusura, viene a consegnarmela.
In questo tratto di tempo non faccio altro che pensare al suo bel cazzo, mi passo la mano dentro lo slip e noto la cosina tutta bagnata, tento di distrarmi, finendo di rassettare la casa.
Finisco il tutto e guardando l’orologio mi accorgo che manca ancora una mezzora prima che chiuda il negozio, ho il tempo di fare una bella doccia.

Finita, mi profumai più del solito, indossai un vestito color panna elasticizzato, molto corto con un’ampia scollatura sulla schiena un bel trucco completai la preparazione, da lì a poco sentii suonare, risposi ed era lui.
Quando busso, andai ad aprire, rimase sull’uscio a fissarmi, lo feci accomodare, chiedendo il conto.
- Samir può offrirti un aperitivo?
- Si grazie, sempre cosi gentili, tutto questo tempo ma dove sei stata?
- Una storia lunga, senti ora voglio la verità, e ricordati che a me non puoi mentirmi, senti in questi mesi quante volte sei stato con lei?
- Non capisco Lisa, cosa dici
- Senti Samir quante volte ti sei scopata mia madre?
- Magari ora capisce meglio
Diventò rosso come un peperone iniziò a sudare.
Tento di mentire ma alla fine ammise che più di una volta era stato con lei, con mia insistenza mi confessò, dove lo avevano fatto, diverse volte si erano incontrate in negozio all’ora di chiusura, una volta qui a casa.
Dentro di me sentivo crescere una certa rabbia confusa a eccitazione e porcaggine.
- Senti Samir raccontami cosa avete fatto,
- Scopato certo
- Dai raccontami te la sei anche inculata vera?
Non voleva ammetterlo ma alla fine si sciolse raccontandomi tutti i particolari, alla fine non fece altro che eccitarmi come una porca, e come speravo, anche lui era in piena erezione.
Mi alzai e diretta verso di lui restai in piedi a gambe leggermente divaricate, lui era seduto, gli presi la testa e me la portai davanti al mio sesso, lui rimase sorpreso.
- Senti, ho voglia del tuo cazzo,
Si alzo e messosi dietro di me, iniziò a toccarmi alzò il vestito e trovandomi senza slip iniziò a massaggiarmi per bene, poco dopo mi slaccio del tutto il vestito sfilandomelo e prese a palparmi il seno, mi girai le nostre lingue s’incontrarono, gli sfilai la maglietta e canottiera, inginocchiandomi arrivai alla patta.
Slacciai la cinta e aprii il pantalone, come immaginavo, trovai il cazzo ben duro dentro il boxer, lo massaggiai prima di liberarlo, abbassando l’elastico, svetto fuori duro come il ferro, lo strinsi e diedi un paio di segate portandomelo alla bocca.
Il porco mi confessò che sperava in una scopata, quindi si era lavato e profumato, iniziai a pomparlo come piace a me, continuavo a spampinarlo, ormai duro, spesso mi sbatteva nel palato.
Con la lingua sapevo, dove stimolarlo, girare attorno alla cappella, scivolare sul filetto giù per tutta l'asta fino ai coglioni, sbavando abbondantemente sul cazzone sulle palle.
Ritornata a leccare la punta del cazzo, iniziai a massaggiare i coglioni e con le dita bagnate scende verso il culo, la cosa le piaceva, volevo forzare il forellino ma rinunciai, ritornai sul glande.
Infilandomelo tutto in bocca e poi passando la lingua in tutta la sua lunghezza, stando in ginocchio adoravo quel meraviglioso cazzo, segavo e pompavo facendolo impazzire di piacere.
- Tua madre è una porca, ma tu sei una grande porca, come pompi tu nessuna donna fino ad ora, ti supera.
- Ti piacciono allora i miei pompini
Non rispose ma messo le mani dietro la mia nuca mi agevolava nei movimenti.
Restando in quella posizione. Mentre pompavo con l’altra mano, mi masturbavo infilandomi tre dita nella fica, spesso mettevo un dito nel culetto.
Poco dopo mi prese mettendomi le mani sotto le ascelle e fattami sdraiare sul tappeto mi allargo le gambe iniziò leccarmi come un ossesso, Sentivo la lingua passare e stimolare il grilletto, per poi scendendo tra le labbra cercando di penetrarmi, per poi passare al culo e solleticarle il buco bagnandolo a fondo.
Leccava infilandomi la lingua il più dentro possibile, ed io mi toccavo il seno prendendomi tra le dita i capezzoli ormai duri.
- Samir chi ti ha insegnato a leccare la fica in questo modo.
- Tua madre perdonami Lisa
- Non pensarci, ritorna dai mi stai eccitando sempre di più.
Mi alzò le gambe arrivando a scoprire il mio forellino, difatti sentii la lingua girare intorno e poco dopo insinuarsi proprio li, portai le mani alle gambe tenendomele alte favorendo la sua linguata, difatti sentii infilarmi prima un dito e poco dopo un altro nel culetto.
Iniziai a godere per bene, lui leccava tutti i miei umori, abbassai le gambe e alzando un po’ il corpo tenendomi poggiata sulle braccia volle vederlo mentre mi leccava la fica, una lingua sembrava quella di un serpente svettava dura picchiettandomi il clito.
Ormai entrambi eccitatissimi, gli dissi di prendermi, e senza farselo ripetere prese in mano il cazzone duro e me lo portò alla fica, infilandomelo con un colpo secco. Mi girai restando sdraiata e lui da dietro alzandomi una gamba me lo infilò di nuovo, in questo modo mi scopava e con una mano mi stuzzicava il clito o il seno.
Sfilava e poi tornando di nuovo alla carica mi stava facendo impazzire di piacere, il cazzone nero duro lo sentivo entrare e uscire, dandomi sempre il massimo del piacere, mi fece tornare sdraiata di schiena e messosi tra le mie gambe, m’infilo di nuovo il cannone, ogni colpo era una goduta, quando me lo sentii tutto dentro, mi uscirono delle lacrime per il forte piacere che mi stava dando.
Godevo sempre di più, cambiammo di nuovo posizione, mi sedetti sul divano e lui in ginocchio mi alzò le gambe puntando direttamente il cazzo alla fica senza prenderlo in mano, me lo ritrovai tutto dentro, stavo impazzendo.
Pompava come un forsennato, godevo sempre di più, nella mente iniziava a palesare la voglia di prenderlo dietro, come per telepatia sentii un dito proprio li, mentre mi scopava, si stava insinuando nel forellino, chiusi gli occhi e mi lasciai andare a un orgasmo formidabile, quasi svenivo, lui sempre imperterrito a sbattermi a volte lentamente a volte con colpi decisi.

Mi ritrovai in ginocchio sul tappeto con la faccia poggiata a terra e il culo alto ben aperto e pronto a ricevere il cazzo nero, mi stava preparando per bene con lingua e dita.
Poco dopo mi fece alzare la testa e messosi a ponte sul mio corpo, mi offri il cazzo duro da leccare.
- Bagnalo bene troietta so che non vedi l’ora si prenderlo nel culo, dai dimmelo che lo vuoi.
Era la prima volta che mi trattava in questo modo.
- Si dai, sbattimelo tutto nel culo porco,
Portai le mani alle chiappe allargandomele il più possibile, quando sentii il contatto del cazzo al forellino, un brivido di freddo mi attraversò tutto il corpo, iniziava a entrare, un paio di spinte e me lo ritrovai tutto nel culo, avevo quasi dimenticato cosa si prova ad avere un certo calibro dietro, stette fermo un paio di minuti per farmi abituare, ma poi tornò alla carica iniziando a imputarmi colpi decisi e goderecci.
Mi bagnai il palmo della mano e portata alla fica iniziai a sditalinarmi, era troppo bello, lui m’inculava ed io mi sditalinavo, mi sfilò il cazzo e me lo porse alla bocca, lo leccai senza ritegno, poi tornò al culetto infilandomelo ancora sempre più dentro.
Cambiammo di nuovo posizione ora lui sdraiato ed io salii sopra, prendendolo in mano e portandolo all’ingresso del culetto, una leggera pressione con il corpo e il cazzo mi entrò tutto, non credevo ai miei occhi mi trovavo tutto quel bestione dentro di me, andavo su e giù per quel palo. Le gambe non mi reggevano più orgasmi a non finire mi stavano stremando, ma non potevo rinunciare ad avere dietro quel cazzone, gli dissi di fermarsi, mi sdraiai di schiena e lui alzandomi le gambe mi puntò il cazzo alla fica, mi entrò e iniziò a sbattermi di nuovo.
- Samir lo voglio nel culooooooooo daiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Senza farselo ripetere me lo infilò dietro, accusai dolore ma ben presto passò, avevo dimenticato prese a sbattermi per bene, ormai anche lui era prossimo all’orgasmo, quando lo sentii frignare, sgattaiolai sotto il suo corpo e lo presi in bocca, feci appena in tempo a farmelo spruzzare in faccia, ne aveva davvero tanta in canna, parecchia la raccolsi con la lingua ingoiandola, lo ripulii per bene, si stava affllosciando, incredula riuscii a farmelo entrare tutto in bocca, me lo sentivo scendere nella gola.
- Lisa sei la prima donna che riesce a ingoiare tutto il cazzo, sei una vera troia, hai superato tua madre perdonami.



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