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Lui & Lei

Una pausa di sesso


di john_k
09.10.2017    |    5.805    |    3 9.6
"Mentre sto alla macchina del caffè a sorseggiare la mia bevanda, quasi estraniato da ciò che mi circola attorno, mi sento chiamare, una, due volte..."
Arrivo al lavoro in ufficio già stanco: la giornata era iniziata male, prima bloccato nel traffico, poi alle prese con una nuova grana sul lavoro e infine redarguito dal mio responsabile.
"Che palle, che giornata di merda! E' iniziata male, finirà peggio" penso tra me e me... Non potevo sbagliarmi di più.
Mi siedo alla scrivania e comincio a battere nervoso sulla tastiera. Mail. messaggi, telefonate, relazioni, documenti, ho un sacco di lavoro da fare e poco tempo, cavoli!
Dopo qualche ora passata di fronte allo schermo decido che è giunto il momento di un bel caffè.
Mi alzo dalla mia postazione, prendo la tazzina di ceramica che conservo dentro al cassetto della scrivania e vado alla macchinetta.I gesti sono automatici e da fuori credo dovessi apparire quasi in trance, tanto sono opprimenti gli impegni di lavoro.
Mentre sto alla macchina del caffè a sorseggiare la mia bevanda, quasi estraniato da ciò che mi circola attorno, mi sento chiamare, una, due volte...
E' la mia collega, Anna, che casualmente ha deciso di prendersi una pausa in quel momento. Scoprirò poi dopo che tanto casuale quella pausa non era stata...
Mi riprendo un attimo, quel poco di uomo che è rimasto in me si rianima: Anna è una bella donna e seppur sposata e con dei bimbi...è ancora una gran bella femmina.
"Ciao, ti preparo un caffè?" Le chiedo prontamente.
"Si grazie, molto volentieri!" E' la sua risposta incorniciata da un sorriso che mi fa ribollire il sangue.
Le preparo il caffè, curando il dettaglio ma al tempo stesso non mancando di porgerle attenzioni.
Ci ritroviamo lì, a bere un caffè insieme casualmente, colleghi di ufficio a poche scrivanie di distanza con sempre troppo poco tempo per poter instaurare un qualsiasi legame.
I minuti volano, chiacchierando entrambi coinvolti e non ci rendiamo conto del tempo che è effettivamente passato.
Dopo un buon quarto d'ora l'arrivo di un dirigente ci fa riaprire gli occhi, è ora di tornare alle nostre rispettive scrivanie. Ci salutiamo, augurandoci l'un l'altra buona giornata, con un poco di disappunto per esser stati costretti a interrompere bruscamente la nostra chiacchierata. Ci incamminiamo verso le scrivanie, io e Anna siamo in uffici vicini e mentre la saluto un ultima volta, lei si gira verso di me e con un sorriso malizioso mi saluta ancora ed avvicinandosi mi sussurra ad un orecchio:"Al prossimo caffè"...

Mi sento venir meno, non tanto per il contenuto ma per il modo con cui mi ha salutato.
Il resto della mattinata è un misto di lavoro e pensieri...Anna ha catalizzato gran parte della mia attenzione verso di lei. Non solo ma...+è da un poco che non sto con una donna e flirtare in questo modo con me ha attivato tutto il mio testosterone latente. Non riesco infatti a non pensare a lei, a come le sbottonerei la camicetta a farei uscire fuori quelle meravigliose poppe... In pratica non riesco a lavorare più. Sono completamente preso dai pensieri.
Fino a che non arriva la pausa pranzo.
Sento Anna salutare i colleghi ed andarsene, senza un accenno di saluto nei miei confronti. Ci rimango un pò male, infatti mi aspettavo almeno un ciao, invece niente.
Ritorno al mio lavoro, io oggi non ho tempo per fare pausa pranzo, devo terminare alcune importanti consegne...
Dopo una buona mezz'ora però il pensiero torna a lei, alle sue forme, a quelle belle tette e quel culo sodo che prenderei con forza... In breve mi ritrovo con un erezione mostruosa!
Lavorare così è impossibile.
Sono solo in ufficio, i colleghi se ne sono tutti andati. Decido quindi di terminare le mie sofferenze come quando ero ragazzino: ci vuole una bella sega, nè più ne meno.
Mi chiudo in bagno, accertandomi che in giro non ci sia nessuno. Calo i pantaloni e mii siedo sul copritazza, tirando fuori l'uccello dagli slip. E' già durissimo e sono convinto che in breve verrò al dunque.
Inizio a menarmelo di buona lena, so che a breve verrò... quando sento riaprire la porta centrale d'ingresso e dei passi di donna (ne sono sicuro, il rumore dei tacchi è inconfondibile) venire avanti.
Mi blocco sul momento, reinfilo il cazzo nei pantaloni, mi riassetto un poco e decido di uscire: ci penserò a casa...
Esco dal bagno, a dire il vero non so nemmeno oggi che condizioni potevo avere.... e me la ritrovo l' davanti a me, più figa che mai, che mi guarda sorridendo e non dice niente.
"Ciao Anna! Sei già di ritorno" E' la prima cosa che mi viene in mente..
Lei non risponde, guarda ancora e sorride. Quando poi mi si avvicina, arriva ad un palmo da me e mi sussurra:"E Quello?" Puntando il dito sulla mia patta rigonfia per l'erezione ancora vigorosa.
Io non perdo un attimo e prendendole le braccia le dico deciso:"Stavo pensando a te".
Lei mi guarda fisso negli occhi per un secondo, mi sorride e maliziosa si avvicina ancora, poggiando le sure tettone contro di me.
Sento i sui capezzoli turgidi contro il mio corpo e l'erezione che già avevo diventa mostruosa.
Anna mi carezza il petto e poi scende svelta alla mia patta, infila la mano sotto pantaloni e slip e.... mi afferra con forza il cazzo dicendomi :"Lo voglio tutto"
Io non capisco più niente oramai, perso come sono tra la mia incredibile erezione e il suo magnifico corpo.
Mi guida lei, mi conduce verso il suo ufficio, chiude sapientemente la porta e li inizia veloce a spogliarmi.
Dopo poco mi trovo con l'uccello di fuori e lei che me lo carezza, quasi estasiata.
Il seguito ha per me dei contorni sfumati.
Anna mi bacia e poi mi dice:"Fammi sentire che sapore hai", iniziando una delel più belle pompe che mi abbiano mai fatto.
Io rimango estasiato da tanta maestria, quando lei, attenta e preparata, decide di non farmi venire ma di venire anche li la sua parte di godimento.
In un attimo si spoglia e posso finalmente ammirare il suo sontuoso corpo, le sue meravigliose tette coi capezzoli turgidi, il ventre piatto, i fianchi torniti e scendendo, una delle più belle fighe che abbia mai visto.
Si concede a me, sdraiandosi sulla scrivania, aprendo le cosce e chiedendomi di prenderla li, con forza.
Io non aspetto altro, mi avvicino, le salgo sopra e in un attimo sono dentro di lei...
Il mio cazzone, duro come non mai, entra ed esce con maestria, lubrificandosi degli umori di Anna.
Inizio a stantuffarla forte, consapevole che le sta piacendo lo infilo tutto e mi dimeno energico.
andiamo avanti così per un pò, lei si dimena sotto i miei colpi di anca fino a che sentiamo entrambi di essere all'apice del godimento.
La guardo, lei mi guarda e mi sussurra:"Dai, vieni dentro di me".
Io mi perdo su quelle parole e tiro fuori tutto l'uomo che è in me e che in quel momento esce dal mio cazzone dentro lei, facendola a sua volta venire.
E' un amplesso lungo e estremo, veniamo come noi mai. Io mi svuoto letteralmente mentre la sento gridare di piacere.
Rimaniamo un poco abbracciati ed esausti, consapevoli he questo è solo l'inizio di una lunga serie di momenti di estrema passione.
A.
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