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Costretto ad essere il suo schiavo - Il benzinaio - Cap. 6


di shinigami83ge
16.03.2014    |    27.959    |    6 9.5
"“i bravi cuccioli devono desiderare di poter succhiare il cazzo del Padrone e degli amici del Padrone come se dal farlo ne dipendesse la loro vita … senti..."
(Storia di fantasia.
Contenuti: schiavo/padrone, pissing, dolore(non troppo), sborra in bocca.
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Usciti dall’autogrill e diretti al camion sento ancora gli occhi della gente puntati su di me molto più intensamente. Prima mi preoccupavo solo del fatto che potessero notare la mia coda, adesso temo che abbiamo sentito le mie grida di piacere dentro la doccia.
Finalmente arriviamo in prossimità del camion e andiamo sul retro, il mio Padrone apre i portelloni dopodiché mentre faccio per salire mi blocca
“non è necessario che tu salga. Avanti spogliati e rendimi i vestiti”
“mah… io” rispondo interdetto pensando che non sarei più stato umiliato in quel modo, ma quella mia titubante risposta di disappunto non è quella corretta e rapido come un fulmine mi arriva un ceffone sul volto che mi stordisce
“quando io ti do un ordine tu lo devi eseguire. Chiaro?”
Nuovamente intimorito dal mio Padrone annuisco sommessamente
“non sono sicuro di aver afferrato la tua risposta” mi dice sarcastico ed intuendo le sue intenzioni mi affretto a dire
“sì mio Padrone, chiaro mio Padrone”
“bene., così mi piaci, e ricordati, non è più di alcuna rilevanza quello che tu pensi sia giusto o sbagliato, quando io ordino qualcosa, qualsiasi cosa, tu la esegui dicendo: sì padrone. Se adesso è tutto chiaro, spogliati”
Pieno di vergogna, guardando intorno che nessuno possa vedermi inizio a spogliarmi stando attento a non far impigliare la mia coda nei pantaloni.
Nudo come un verme, con i piedi punti dal ruvido asfalto, passo i miei abiti al Padrone che li lascia cadere per terra e mi ordina di avvicinarmi.
Ubbidiente mi avvicino a lui e nuovamente la mia bocca viene tappata dal penis gag, le mie mani fasciate ed infine vengo messo al guinzaglio e bloccato al portellone del container. A quel punto il mio Padrone raccoglie i miei indumenti e si addentra nello spazio vuoto del container che trasporta per andare a riporli nello scatolone di origine lasciandomi lì in balia di me stesso.
Passano minuti lunghissimi, poi il mio Padrone torna e afferrando il mio guinzaglio mi strattona verso la motrice del camion.
Costretto a camminare rapido sull’asfalto mi ritrovo a zoppicare e questo fa vibrare rapidamente la mia coda che, ancora lubrificata dall’abbondante sborrata del mio Padrone che sta trattenendo dentro di me, mi trasmette sensazioni forti alla prostata portandomi ad una parziale erezione, inibita solo dal senso di vergogna che sto provando.
Arrivato al portellone rapido salgo sul camion e ormai conscio del mio posto, docilmente vado a prendere posizione nella cuccetta.
Partiamo e viaggiamo per diversi chilometri con la radio che ci tiene compagnia ed infine arriviamo ad una pompa di benzina persa nel mezzo della campagna.
Il mio Padrone scende e va dentro l’ufficio lasciandomi sul camion, poi dopo una decina di minuti torna da me, afferra il mio guinzaglio e con forza mi spinge giù dal camion.
“avanti sbrigati che abbiamo da lavorare”
Facendomi nuovamente camminare scalzo sull’asfalto completamente nudo mi porta nell’ufficio del benzinaio e tenendomi stretto affianco a lui attraverso il guinzaglio mi presenta il titolare
Si tratta di un uomo sulla 50ina, con una prominente pancia tipica di chi beve molta birra, completamente rasato ed con una folta barba. Occhi neri e abbigliamento da biker, per nulla adatto ad un luogo come quello, penso tra me e me.
“Lui è Fabio, il tuo nuovo amico. Il discorso è semplice: lui ha la benzina, io ho bisogno di benzina e tu sei la mia merce di scambio. Abbiamo concordato ben 300€ quindi vedi di darti da fare e di valere tutti quei soldi” e così dicendo con un violento strattone mi spinge in mezzo alla stanza.
Il titolare si avvicina a me e curioso mi scruta ed inizia a girarmi intorno. Quando vede la mia coda divertito inizia a giocarci facendola oscillare violentemente e dandomi scosse di piacere.
“sì, non c’è che dire, hai davvero un bell’animaletto domestico. Abbaia già?” chiede al mio Padrone
“non ancora, ci sto lavorando da pochi giorni, deve ancora abituarsi ad avere la coda”
“uhm.. capisco… peccato… mi piace quando sono completamente addentro alla loro parte animale“
Continuando la sua ispezione fa ora scivolare un dito lungo la mia schiena dandomi un brivido di piacere che si conclude con un’ulteriore scodizolamento della mia coda.
“direi che è pure molto sensibile, te lo sei scelto proprio molto bene”
“ho buon occhio per gli schiavi. Era in un autogrill che stava pisciando ed ho subito visto che sarebbe diventato un bravo animaletto, quindi come ben sai, quando decido qualcosa la faccio”
“certo ti conosco bene, ma questa volta sei stato proprio fortunato, mi piace proprio”
Si porta quindi davanti a me e con la mano mi accarezza delicatamente le palle e il cazzo, in movimento delicato, che mai mi sarei aspettato dalle sue grosse mani e senza poter controllare la mia reazione il cazzo mi diventa durissimo.
“molto reattivo e con un bel cazzo, devo dire di essere quasi invidioso della tua fortuna. Allora posso iniziare a divertirmi?”
“certo” gli risponde il mio Padrone “puoi fare quello che vuoi tranne sborrargli nel culo, quella, come sai, è una prerogativa mia ed esclusiva”
Sentire il mio Padrone e quell’uomo trattarmi come un oggetto, come se nemmeno fossi lì mi ferisce, ma ciò che mi ferisce di più è sapere di essere stato venduto dal mio Padrone; in qualche modo mi ero illuso che il nostro fosse un rapporto a senso unico, ma mi sbagliavo.
“avanti troia, inginocchiati” mi ordina Fabio
Impossibilitato a parlare per via del penis gag mi limito a guardarlo con aria di sfida facendogli capire che non ho intenzione di eseguire i suoi ordini.
“caro amico mio direi che il tuo cucciolo è piuttosto dispettoso. Come possiamo fare?” dice divertito
“non prendermi in giro” gli risponde con un tono altrettanto scherzoso il mio Padrone “sai benissimo cosa fare, in fondo sei un maestro dell’addestramento per questo te l’ho portato ancora novizio”
“ahahaha.. in effetti mi piace addestrare cagnolini disubbidienti, per la tua premura aggiungo ulteriori 50€, avanti adesso, dammi una mano”
Il mio Padrone di avvicina a me, non capisco cosa abbia in mente poi mi afferra in una sorta di abbraccio, ma il cui unico scopo è tenermi fermo ed impedire i miei movimenti.
Lentamente, gustandosi il momento, il titolare si posiziona alle mie spalle.
Cerco di vedere cosa succede, ma la presa del mio Padrone mi impedisce di voltarmi, poi sento un suono come si una fibbia di cintura che si apre e che viene sfilata dai pantaloni.
Una paura incontrollata si impossessa di me, capisco quello che sta per succedere, cerco quindi di liberarmi dalla stretta del mio Padrone, ma prima riuscirci un sibilo sferza l’aria e come fuoco sento la pelle della mia schiena incendiarsi sotto la frustata della cinghia di Fabio.
Mando un grido di dolore soffocato dal penis gag e con le lacrime agli occhi mi aggrappo con tutto me stesso al mio Padrone. Lo guardo negli occhi, cercando la sua pietà, ma in questo momento anche lui ritiene che sia giusto “educarmi” in quel modo e prima di poter fare qualsiasi altra cosa una seconda sferzata disegna una X sulla mia schiena.
Non pensavo che una cinghiata potesse essere così dolorosa e incapace di trattenere le lacrime abbraccio forte il mio Padrone, che in un gesto per me incomprensibile, essendo anche lui adesso mio carnefice, inizia ad accarezzarmi la testa.
Ed ecco una nuova frustata, questa volta sul gluteo sinistro. Il dolore e il bruciore mi annebbiano quasi la mente, e quando la nuova frustata colpisce il mio gluteo destro dolorante come non mai sento le gambe perdere di forza. Il mio Padrone se ne accorge e abbandonando lentamente la sua presa mi lascia cadere in ginocchio davanti a lui.
Divertito il panzone mi schernisce
“dire che è bastato poco per convincerti a metterti in ginocchio troia”
Sapendo che quello spazio non è il suo, ora che il benzinaio ha raggiungo il suo obiettivo il mio Padrone gli lascia nuovamente il palcoscenico andando a prendere posto su una sedia in un angolo.
Lo seguo con lo sguardo, sperando che ci ripensi, ma vengo bloccato dal titolare , che dopo aver preso il posto del mio Padrone davanti a me mi afferra per i capelli e con irruenza mi spinge contro la patta dei suoi pantaloni, schiacciandomi con la sua pancia, togliendomi il respiro e facendomi chiaramente percepire la durezza della sua erezione.
“i bravi cuccioli devono desiderare di poter succhiare il cazzo del Padrone e degli amici del Padrone come se dal farlo ne dipendesse la loro vita … senti quanto sei fortunato, il mio è già un duro come un palo tutto per te”
Desideroso di aria appoggio le “mie zampe”, in quanto ancora fasciate, contro le cosce del panzone e cerco di far forza per allontanarmi, ma non è questo che l’uomo si aspetta
“cosa stai cercando di fare con quelle zampe? Mi sa che qui serve una terapia più d’impatto” lasciando la presa e dandomi il tempo di riprendere fiato, si allontana da me poi torna si inginocchia alle mie spalle e prima di darmi il tempo di reagire mi afferra i polsi e con una forza che non mi sarei aspettato li piega dietro la schiena. Cerco di divincolarmi, ma la sua forza è di gran lunga superiore alla mia, un primo click, e mi ritrovo un paio di manette al polso destro, provo a contorcermi ad agitarmi, ma inesorabile, il secondo click mi comunica che ora le mie braccia sono saldamente ammanettate dietro la mia schiena.
“perfetto, adesso le tue zampotte non ci saranno più di intralcio”
Un forte senso di paura e di ansia inizia ad impadronirsi di me: sto perdendo il controllo della situazione. Cerco nuovamente lo sguardo del mio Padrone, ma quando lo trovo si limita a sorridere come ad indicarmi che quello che sto facendo è giusto e mi sento ancora più perso.
Il benzinaio non si è però solo limitato a prendere le manette, mi toglie infatti il penis gag dalla bocca, e stando attento, ma neppure troppo, lo sostituisce con un divaricatore boccale infine si alza e si mette ad osservarmi soddisfatto.
Sono completamente nudo, in ginocchio davanti a lui, con un plug a forma di coda nel culo, le “zampe” ammanettate dietro la schiena e la bocca spalancata a forza.
“ora sei docile proprio come piace a me” dice divertito Fabio “ma i cuccioli disubbidienti come te meritano una lezione”.
Rapido e pieno di voglia si apre la patta dei pantaloni tirando fuori il cazzo che fino a poco fa mi aveva fatto sentire duro attraverso i pantaloni. Non è particolarmente lungo ma salta subito agli occhi per il grande spessore.
Mi afferra quindi la testa con le sue grosse mani e tenendola ben salda mi infila il suo arnese in gola attraverso l’apertura forzata della mia bocca.
Resta fermo alcuni secondi, poi con un piccolo “aaaaah” di piacere sento che inizia a pisciare.
Il suo getto parte lento, poche gocce, ma in breve diventa violento e abbondante.
Bloccato e impossibilitato a controllare la mia bocca la sua urina mi finisce direttamente in gola, nello stomaco e nel naso soffocandomi. D’istinto inizio a tossire, ma l’uomo continua a riempirmi della sua piscia, incurante del mio malessere
“non fare tante storie che lo so che ti piace”
Il suo getto continua senza interruzione a riempirmi la bocca ed infine capisco che il modo migliore per gestire la situazione è iniziare ad inghiottire volutamente tutta la sua pioggia dorata, mi ritrovo così a bere tutto quel che rimane della sua abbondante pisciata. Una volta scarico senza darmi tempo di riprendermi inizia a fottermi la bocca andando in profondità e causandomi fastidi
“avanti troia, muovi quella cazzo di lingua che voglio godere” e mi tira un ceffone di incitamento, o almeno credo che di questo si tratti.
Mi sento sempre di più umiliato, succube di quell’uomo, della situazione ed ubbidiente inizio a muovere la lingua per dargli maggiore piacere mentre mi fotte la bocca, timoroso di un’ulteriore ritorsione.
“ecco, così… ora sì che sei un bravo cucciolo”
Mi sento sconfitto e degradato come uomo, alla fine ho dovuto cedere ai desideri di Fabio.
Dopo essere stato frustato, ammanettato e deriso mi sento ancora di più uno schiavo. Anzi, non è solo una sensazione ormai, contro ogni mia volontà, io sono uno schiavo il cui unico scopo di vita sta diventando quello di servire altri uomini.
Non saprei descrivere con esattezza quel momento, ma non appena prendo consapevolezza del mio nuovo stato come un flash sento qualcosa muoversi nella mia mente ed inizio ad eccitarmi. Una parte di me, ancora sconosciuta fino a quel momento, si accorge di essere felice di essere uno schiavo, nessun problema, nessuna preoccupazione, nessun obbligo, un unico scopo: assecondare ogni desiderio del Padrone, qualunque esso sia.
Senza poter controllare questo impulso nella mia testa, una fortissima erezione mostra all’uomo e al mio Padrone che quello che sto facendo mi sta piacendo e sentire quel cazzo così largo nella mia bocca aumenta ulteriormente le mie emozioni.
“vedo che la troia si è eccitata… brava“ e con uno stivale inizia a strusciarmi il cazzo facendomi uscire abbondanti gocce di pre sperma
“brava troia, finalmente hai capito come funziona qui”
Fabio continua a pomparmi la bocca con il suo ritmo forsennato rallentando di tanto in tanto per stuzzicarmi il cazzo e sotto le palle con il suo stivale di cuoio e inaspettatamente, invaso da quel nuovo ed inesplorato turbinio di emozioni inizio a sborrare copiosamente.
“che cazzo fai?” mi urla Fabio “chi cazzo ti ha detto di sporcarmi gli stivale con il tuo inutile seme di cagna” mi posa quindi la sua pesante mano sulla nuca e mi spinge la faccia sugli stivali
“ora tira fuori quella lingua e pulisci”
Premuto saldamente dalla mano del benzinaio tiro fuori la lingua ed inizio a leccare il mio sperma dai suoi stivali. Sento il gusto della mia sborra mischiarsi al sapore del cuoio, ed ubbidiente, leccata dopo leccata finisco con il ripulire tutto.
Soddisfatto del mio operato Fabio mi afferra per un braccio e sollevandomi di peso mi mette a novanta contro il tavolo dell’ufficio, mi sfila la coda in modo grezzo la sostituisce rapidamente con il suo cazzo iniziando a fottermi in modo selvaggio senza dare tempo al mio buchetto di adattarsi alla nuova situazione e per darsi maggior spinta negli affondi si aggrappa alla mie mani ancora ammanettate dietro la schina.
“ecco… lo senti il mio cazzo dentro di te? è così che un vero uomo scopa gli animali come te”
I suoi colpi sono violenti e all’inizio anche dolorosi, e ad ogni affondo sento chiaramente le sue palle sbattere contro il mio culo
“godi troia, godi, voglio sentirti gridare come una bestia, ormai devi capire che tu sei solo un cane da usare per svuotare il cazzo”
Mi fotte carico di desiderio continuando a chiamarmi cane, animale, bestia, quasi a convincermi che ormai devo abbandonare per sempre la mia umanità, sensazione accentuata dal fatto che ormai da diversi giorni il mio culo ha una coda sostituita solo dal cazzo di un uomo.
Eccitato dalla situazione anche il mio Padrone si avvicina a noi, mi libera dalle manette e facendomi appoggiare alle sue gambe possenti mi sposta dal tavolo. Puntato sulle cosce del mio Padrone per non perdere l’equilibrio a seguito dei colpi con cui Fabio sta pompando nel mio culo, mi ritrovo piegato a novanta in mezzo alla stanza. In quella precaria posizione il mio Padrone non ha pietà e afferrandomi per i capelli mi infila il suo grosso cazzo in bocca ancora aperta dal divaricatore.
Alcuni giorni fa ero in un autogrill a pisciare, ed ora mi ritrovo lì, con due uomini, per me quasi sconosciuti, che stanno abusando liberamente di me, del mio corpo e della mia mente fottendomi la bocca e il culo come più gli aggrada.
Mi sento posseduto, domando, ghermito, usato, umiliato, denigrando, oggettivato, insultato, offeso, schiavizzato, ma più di ogni altra cosa mi sento eccitato, di un tipo di eccitazione assoluta, sia fisica che cerebrale.
Ad un certo punto, quasi fossi un bambolotto, Fabio e il mio Padrone mi afferrano per le braccia e le gambe mi sbattono sopra il tavolo invertendosi i ruoli.
In quella nuova posizione alla missionaria il mio Padrone mi afferra le gambe per le caviglie e tenendole ben sollevate mi penetra, mentre il benzinaio, piegando la mia testa all’indietro sul bordo della scrivania riprende a fottermi la gola.
Sto perdendo ogni controllo, ogni inibizione, essere usato in quel modo dalla virilità di due uomini scava in me sensazioni sconosciute e porta alla luce desideri che mai avevo pensato di avere e quando il mio Padrone mi sborra di nuovo in culo dandomi quella fortissima sensazione di essere ingravidato sborro nuovamente senza toccarmi. Schizzi violenti, alcuni dei quali mi arrivano in faccia mischiandosi alla sborra del benzinaio che raggiunge il culmino alcuni istanti dopo.
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