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Costretto ad essere il suo schiavo - Primo giorno da schiavo (1° parte) – cap. 3


di shinigami83ge
02.02.2014    |    25.081    |    4 9.8
"In breve il cazzo del mio Padrone torna a riempirmi la bocca in tutta la sua maestosità e i gemiti di piacere che riesco a procurargli suonano nelle mie..."
BDSM - master/slave, plug
(come sempre graditi commenti o messaggi privati. Buona lettura)
Non ero mai stato costretto ad indossare un plug a forma di coda, ma con le mani immobilizzate dentro guanti di cuoio e la bocca tappata da un penis gag, inesorabilmente la mia attenzione finisce con il concentrarsi su quella nuova estensione del mio corpo, che mi riempie il culo dandomi una sensazione di stimolo continuo alla prostata e che inviandomi le vibrazioni della coda mi da la sensazione che non sia un semplice pezzo di PVC, ma una parte viva integrata con il mio corpo.
Il mio padrone guida in silenzio per diverse ore, quasi ignorando la mia presenza a bordo del suo camion accoccolato dietro di lui nella cuccetta, poi vedendo una piazzola di sosta si ferma:
“ho bisogno di rilassarmi un po’, avanti troia, vedi di renderti utile se speri di cenare questa sera”
Rapido si slaccia i pantaloni tirando fuori il suo enorme cazzo ancora mollo, poi senza delicatezza, quasi fossi un oggetto, mi afferra per la testa e mi trascina in avanti dai sedili, mi libera la bocca dal penis gag, per poi riempirla subito con la sua carne calda.
“avanti troia, succhia che ho voglia di sborrare”
Selvaggio e carico di un nuovo desiderio animalesco, che non aveva mostrato quando mi ha sottoposto al suo rito di iniziazione, spinge la mia testa tra le sue gambe con entrambe le mani infilandomi il suo grosso cazzo in bocca, che rapidamente si ingrossa ed indurisce finendo in profondità nella mia gola quasi togliendomi l’aria.
“aaaaah, sì così… succhia bastardo”
Incurante di me, che non riesco ad entrare in sincrono con il ritmo forsennato che mi sta imponendo con le mani, usa la mia bocca per procurarsi piacere. Istintivamente, seppur ancora con le mani imbrigliate, cerco di puntarmi sulle sue cosce per spingermi indietro e impedire al suo cazzo di andare troppo in profondità nella mia gola, ma la sua forza bruta, accentuata dal desiderio, è di troppo superiore alla mia e il tutto si riduce ad un vano tentativo, per fortuna la sua voglia di sborrare è enorme, per cui dopo quelli che ritengo essere stati pochi minuti mi blocca la testa e mi sborra copiosamente in bocca. Schizzi violenti, che mi finiscono incontrollati direttamente in gola e che mi costringono a bere.
“bevi puttana bevi” mi incita lui continuando a schizzarmi il suo seme denso e caldo dentro la bocca.
“aaaaah… sììì.. che bocca meravigliosa, sapevo di non sbagliarmi quando ti ho scelto”
Finalmente riesco a liberarmi la bocca dal suo cazzo e fili di sperma e saliva pendono dalla mia bocca quasi a volermi mantenere ancora in contatto con il suo membro ancora barzotto.
Prendo fiato per alcuni secondi, ancora stordito da qual trattamento d’urto, poi il mio Padrone, quasi parlando più a se stesso che a me dice:
“avanti pulisci” e mi spinge nuovamente la testa sul suo cazzo e con colpi di reni mi scopa la bocca costringendomi a ingoiare ogni più minima goccia di sperma, ed a metà di questo nuovo trattamento sento improvvisamente qualcosa di caldo invadermi la bocca e capisco che ha iniziato a pisciare.
Forse per evitare di farmi sporcare il suo camion, o forse solo perché ancora barzotto, il suo getto di amarognola pioggia dorata esce lento e seppur il suo sapore mi invada rapidamente il palato arrivandomi alle narici, riesco ad berlo senza troppi problemi.
Terminata la pisciata mi libera da qualsiasi presa e posso finalmente togliermi il suo cazzo dalla bocca, cazzo che per la seconda volta mi ha nutrito della sua sborra e dissetato della sua urina.
Ne sento ancora il gusto in bocca e per la prima volta mi soffermo davvero a guardarlo. È davvero un gran bel cazzo. Osservo la sua grossa cappella lucida e vedo che ancora una gocciolina di pippì svetta sulla sua sommità e di istinto, sorprendendo pure me stesso, la lecco eccitandomi nel farlo. Improvvisamente mi accorgo di sentire quasi la mia bocca troppo vuota, abituata prima al gag e poi al suo cazzo e carico di una voglia nuova continuo a leccare ed adorare il cazzo del mio Padrone. Mai avrei pensato di poter provare un piacere cerebrale così intenso a sentirmi succube di un uomo e del suo cazzo, e benché in un angolo del mio cervello sono spaventato dal prendere coscienza che quell’uomo sconosciuto sta davvero riuscendo a plasmarmi a suo desiderio, in quel momento non mi importa e voglio godere delle sensazioni che ricevo.
Compiaciuto e rilassato da quel mio trattamento, il mio Padrone mi lascia libero di leccare e adorare il suo cazzo come più mi aggrada e nel mentre decide di accendersi un sigaro. Leccare quel cazzo grosso e perfetto mi procura un’eccitazione prepotente che si intensifica ulteriormente nel momento in cui, mentre sta continuando a fumare, il mio Padrone inizia ad accarezzarmi dolcemente sulla testa e sulla schiena. Quelle carezze delicate si rendono quel momento ancora più idilliaco e con ancora più gioia continuo a giocare con il suo cazzo.
“sei proprio bravo, vedrai che io e te faremo grandi cose insieme” mi dice improvvisamente il mio Padrone riempiendomi di un orgoglio strano che non saprei spiegare, e decido quindi di smettere di limitarmi a leccare e prendendo nuovamente in bocca il suo cazzo inizio a pomparlo e segarlo con tutto il mio impegno.
In breve il cazzo del mio Padrone torna a riempirmi la bocca in tutta la sua maestosità e i gemiti di piacere che riesco a procurargli suonano nelle mie orecchie come una melodia. Continuo a lungo, felice di quello che sto facendo e stimolato dalla mia nuova coda ed infine vengo premiato con una nuova sborrata dentro la bocca che porta all’orgasmo anche me.
Dopo aver ingoiato, mi sollevo certo di ricevere un nuovo complimento, ma invece mi arriva uno schiaffo, per fortuna non troppo violento, sulla testa:
“guarda che cazzo hai combinato troia, vedi subito di pulire” e mi indica la mia macchia di sborra sul sedile
Mi posiziono davanti alla mia macchia di sborra cercando di trovare un modo per pulire; vorrei usare le mani, o un fazzoletto, ma nessuna delle due cose mi è concessa nelle condizioni in cui mi trovo. Vedendo la mia esitazione il mio Padrone interviene dicendo: “con la lingua cagna” e con una delle sue grosse mani mi schiaccia la testa sul sedile rendendo il suo messaggio ancora più chiaro.
Non ho mai assaggiato il sapore della mia sborra, ma mentre il mio Padrone finisce di fumare il suo sigaro ubbidiente pulisco il sedile dalla mia eccitazione. A lavoro compiuto, vengo nuovamente imbavagliato con il penis gag e dopo aver avuto il tempo di riprendere posto nella cuccetta dietro ai sedili ci rimettiamo in viaggio.
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