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Gay & Bisex

Ale - 1 volta, continua


di Marco88bi
04.05.2016    |    10.840    |    4 8.9
"-Io: Mi piace troppo il tuo cazzo, mi piace prenderlo in bocca..."
Rimasi per qualche minuto fermo dov'ero in ginocchio per riprendermi e metabolizzare quello che era appena successo. Provavo un misto di vergogna, eccitazione e mal di testa, quest'ultimo dovuto all'alcool o al breve profondo pompino che avevo appena fatto.
Con la mano mi accarezzo una guancia e rimuovo un po' dello sperma che mi ricopre mezza faccia.
Continuo a non credere a quello che ho appena fatto. Ho bevuto il piscio e e ho la faccia ricoperta di sborra di uno sconosciuto, ma al solo pensiero il mio cazzo si drizza di nuovo. A quel punto mi alzo per farmi una doccia, con l'acqua calda e il sapone cancello i "ricordi" dell'accaduto ma il mio cazzo continua a non voler dimenticare.
Mi rivesto solo con mutande e maglietta e vado in esplorazione alla ricerca di Ale.
Mi sistemo il pisello di lato per nascondere la mia eccitazione e non fargli capire che sono già di nuovo eccitato per lui. Lo trovo in cucina completamente rivestito al tavolo con il computer, mi vede subito e sorride:
- Ale: Allora? Com è andata? Ti sei divertito?
- Io: Si, direi. Come prima volta non mi sembra andata male.
- Ale: Eccome, sei una troia pazzesca. Hai ingoiato il mio cazzo fino in fondo, la mia fidanzata non l'ha mai fatto!
Mi imbarazzo del complimento e non so bene come continuare il discorso, ma nel frattempo vedo che abbassa lo sguardo verso la mia persistente eccitazione e dice: Cazzo, c'è l'hai di nuovo duro! Dopo un incontro con me la maggior parte scappa via dalla vergogna e tu invece sei di nuovo in tiro!
- Io: Eh si, mi sono molto eccitato prima.
- Ale: Bene bene, senti adesso però devo sentire la mia fidanzata su skype che è all'estero.
- Io: Ok, quindi mi rivesto e me ne vado. Ci risentiamo?
- Ale: Nono, aspetta... Cosa ne diresti di succhiarmelo mentre sono su skype? Ma niente rumori.
- Io: Certo io di certo non parlo se ho la bocca occupata.
Lui sghignazza, si sistema su un bancone bar in cucina e si mette le cuffiette.
- Ale: Serviti pure io la chiamo.
Lui comincia la chiamata skype e io mi avvicino a lui. Gli palpo il pacco da sopra i pantaloni, lo sento ancora molle sotto la stoffa ma le dimensioni sono sempre notevoli. Gli sfilo i pantaloni fino al ginocchio e con la faccia mi struscio contro i suoi boxer e ne respiro gli odori. Lo sento già crescere. Abbasso i boxer e dall'elastico salta fuori il suo pisellone bello come poco prima quando mi ha pisciato in bocca, ma ora ho la possibilità di vederlo meglio.
Gli lecco il prepuzio e poi lentamente lo scappello osservando le vene in rilievo sul bastone. Lo metto in bocca e comincio a scorrere bagnandolo di saliva. Ha un buon sapore, sa ancora di sborra e piscio, di maschio. É già la seconda volta che lo prendo in bocca in poco più di mezz'ora, ma solo ora riesco a gustarmelo. Diventa sempre più duro e più largo fino a riempirmi completamente la bocca.
Stringo Ale per le chiappe per aiutarmi a spingere quel cazzone in fondo. Lo sento a tratti irrigidirsi dal piacere e anche la sua voce mentre parla lascia a tratti trapelare l'eccitazione.
Poi lo tiro fuori e lo riosservo. É lungo quasi come la mia faccia e pesante, lo lecco, me lo strofino sulle guance, me lo sbatto sulle labbra e sul viso.
Dal buchino comincia ad uscire un po' di liquido appiccicoso che pulisco con le labbra. Mi sento molto troia e mi spiace che lui non possa vedermi mentre mi bagno dei suoi liquidi, ma capisco dalla tensione dei suoi muscoli che sta molto gradendo.
Nel frattempo lui continua la conversazione su skype e lo sento parlare con la sua ragazza. All'inizio erano solo discorsi dolci ma adesso i discorsi anche con lei si sono resi più piccanti. Lo sento dire che vorrebbe tanto un pompino da lei in questo momento. Bugiardo penso e lo ringoio massaggiandogli le palle.
La situazione si fa sempre più eccitante e comincio a segarmi mentre con lo stesso ritmo succhio il suo bastone, andando sempre più in fondo fino a toccare i suoi riccioli scuri con la punta del naso. Ad un certo punto vedo scendere la sua mano sotto il bancone e capisco che la sua indole prevale e non riesce più a subire la situazione passivamente. Mi tocca la spalla e poi arriva alla testa, tenendomi per la nuca mi spinge verso di lui. Ingoio il cazzo fino in fondo alla gola e raggiunto il limite lui spinge ancora più forte. E' completamente tutto dentro, tocco con il naso il pube e la mia barbetta è a diretto contatto con i suoi peli. Rigurgito saliva che mi cola ai lati della bocca dal poco spazio che rimane tra le mie labbra tese e il suo uccello.
Nei secondi successivi lui saluta sbrigativamente la ragazza dicendole che l'ama. Subito dopo mi tira in avanti.
-Ale: Cazzo mi fai impazzire, fra poco mi facevo scoprire.
Mi sfila il cazzo dalla gola, comincio a tossire e mi tolgo la saliva in eccesso con la mano.
Lui si china verso di me quasi per baciarmi ma a pochi centimetri dalla mia bocca mi sputa tra il naso e il labbro superiore, poi con la mano la spalma come poco prima con lo sperma.
-Ale: Sei la mia troia?
-Io: Si lo sono
-Ale: Cosa faresti per il mio uccello?
-Io: Tutto... Credo
Lui sorride di nuovo come già fatto più volte quella notte.
-Bene. Segati mentre mi lecchi l'uccello.
Comincio a leccare e mi prendo l'uccello in mano dopo averlo tirato fuori dalle mutande.
-Ale: Dai di che ti piace leccarlo e che non puoi farne a meno.
-Io: Mi piace troppo il tuo cazzo, mi piace prenderlo in bocca.
-Ale: Allora ciuccialo troia, metti la cappella in bocca.
-Io: Oh si, te lo ciuccio, fra un po' vengo.
Il cazzo di Ale è tutto lucido e bagnato tra sudore saliva e presborra. Io scoppio e vengo sul pavimento con schizzi potentissimi. Se non avessi rivolto il cazzo verso il pavimento avrei sborrato a metri di distanza.
-Ale: Bravo, ora pulisci il pavimento con la lingua.
Io mi ritrovo in quella situazione in cui appena venuto non riesco più ad essere cosi porco e torno alla realtà.
-Io: Ale scusa ma non ce la faccio, non sono più eccitato.
-Ale: L'ho fatto apposta.. Lecca ora o non l'ho avrai più.
Mi spinge con la testa per incoraggiarmi. Scendo lentamente con la bocca verso le assi di legno della cucina e con la lingua raccolgo il mio sperma. Non è la prima volta che lo assaggio, ma cosi tutto da un pavimento mai. E' tantissima, non pensavo di poterne produrre tanta alla seconda sborrata. Lui continua ad accompagnarmi con la mano la testa e mi indica dove sono rimaste tracce.
Mi sento profondamente umiliato, lui con una mano mi accarezza la testa e con l'altra si sega forte schiaffeggiandomi con il cazzo, fino a poi venire a fiotti tra i miei capelli.
Con le dita prende un grosso grumo di sperma.
-Ale: apri la bocca dolcezza.
E senza attendere una mia reazione, inserisce l'indice e il medio e spalma la sua sborra sulla mia lingua.
-Ale: qual è la sborra più buona?
-Io: la tua.
Sorride di nuovo.
-Ale: bravo, dai vestiti che ti porto a casa.

In macchina nessuno disse nulla, stava ormai albeggiando. Arriviamo sotto casa mia e ci scambiamo i numeri. Ci salutiamo sapendo entrambi che ci saremmo rivisti presto.
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