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Gay & Bisex

Davide e Dario - Capitolo 3


di ennese80
16.02.2018    |    3.604    |    1 9.1
"Quel giorno festeggiavamo due mesi da quando ci eravamo detti di stare insieme sebbene erano più di tre dal nostro primo incontro..."
Capitolo 3

Gli incontri con Dario Davide andarono avanti per parecchie settimane, con due uomini separati ma avevo trovato il mio uomo ideale. Con Davide ero solo passivo ed era solo sesso e, al massimo, amicizia. Con Dario la situazione era più intensa, il sesso era fantastico, anche se con lui ero solo attivo, ma eravamo sempre più vicini e in pratica ci consideravamo una coppia. Dario sapeva dei miei incontri con Davide, non insisteva per sapere chi fosse perché rispettava la mia promessa fatta al mio “amante sposato”, accettava che vedessi qualcuno che fosse attivo visto che lui non poteva venirmi incontro da quel punto di vista. Ormai con Dario ci vedevamo ogni sera, con Davide invece c’eravamo assestati su tre giorni a settimana. Ammetto che non avevo mai scopato tanto in vita mia.
Eravamo in primavera inoltrata ormai, Dario quel giorno era arrivato a casa mia presto, di primo pomeriggio, non appena io ero rientrato dal lavoro. Quel giorno festeggiavamo due mesi da quando ci eravamo detti di stare insieme sebbene erano più di tre dal nostro primo incontro.
Appena entrato in casa ci baciammo. Mi piaceva tutto di lui, il suo aspetto, il fatto di essere poco più basso di me, le sue maniglie dell’amore, il suo carattere ed il suo modo di fare. Dopo il bacio lo guardai negli occhi “Ti amo” gli dissi. Lui mi regalò uno dei suoi magnifici sorrisi “Ti amo anch’io” disse e ci baciammo nuovamente.
Andammo subito in camera da letto ed in pochi istanti eravamo completamente nudi. Ci accarezzavamo e ci baciavamo dovunque. La bocca del mio Dario avvolse il mio cazzo ed iniziò a succhiarmelo con passione. Lo feci girare per un bel 69 anche se il mio obiettivo era il suo culetto. Gli allargai le chiappe e guardai la sua rosellina, la leccai e la penetrai con la lingua. Quel nostro 69 durò parecchi minuti poi Dario si alzò e si sedette sul mio cazzo che, per l’eccitazione, era di marmo. Scivolò velocemente nel suo buchino. Dario iniziò a muoversi su e giù sul mio cazzo, le mie mani accarezzavano i suoi fianchi morbidi, i nostri occhi si cercavano.
Gli venni dentro nello stesso istante in cui dal suo cazzetto alcuni schizzi cadevano sul mio ventre. Dario si distese esausto su di me e mi baciò. La sua bocca arrivò al mio collo, sapeva che mi faceva impazzire, scese sul mio petto e mi morse i capezzoli. Ci baciammo di nuovo, i nostri corpi stretti l’uno all’altro, le mani dell’uno che accarezzavano la pelle dell’altro.
Il mio cazzo tornò subito duro, era questo l’effetto che mi faceva Dario, spingeva contro il suo corpo, si mosse quel tanto da stringerlo con le sue mani e masturbarmi dolcemente. Avvicinò la sua bocca ed iniziò a leccarmi le palle, le prendeva una per volta in bocca. Poi con la lingua seguii le linee del mio cazzo, la cappella e stuzzicò il buchino con la punta. Prese poi il mio cazzo in bocca, il calore del suo palato era quanto di più bello esistesse al mondo. Gli tenni la testa con le mani e guidai il ritmo io, sapevo che gli piaceva sentirsi dominato da me. Ci girammo, ora era lui disteso, mi misi a cavalcioni su di lui e puntai il mio cazzo alla sua bocca che, vogliosa, si aprii subito. Ripresi a scoparlo in bocca e continuai fino a sentire che stavo per venire, in quel momento uscii e gli sborrai sul viso. Col cazzo ancora duro raccolsi il più possibile lo sperma che poi lui raccolse con la lingua.
Quel pomeriggio fu una lunga maratona di sesso, non mi stancavo mai del suo corpo, ero sempre pronto a godere di lui ed insieme a lui.
Quel pomeriggio mi confermò che per lui non c’era problema che mi vedessi anche con Davide. In fondo sapeva che era solo per sesso e che non sarebbe mai potuto essere altro sia perché Davide era sposato sia perché Dario era consapevole dei miei sentimenti per lui.
Ricordo ancora quando, ridendo, quel pomeriggio mi passò il cellulare che squillava e sul quale era ben visibile sia il nome sia il numero.
“Digli di venire, potrebbe essere divertente vedere mentre fai il passivo” diceva ridendo.
Risposi a Davide e Dario, per distrarmi durante la telefonata, iniziò a farmi un pompino. Alla fine Davide mi chiedeva di vederci per il giorno dopo, accettai di buon grado, lo salutai e poi iniziai a fare il solletico al mio Dario per “punirlo” di quella piacevole distrazione.
“Sicuro che non ti faccio del male facendo sesso con Davide?” gli chiesi fra un bacio e l’altro.
“No amore, so che quella parte della tua sessualità per te è importante e so che non è qualcosa cui posso far fronte io” e mi baciò “Adesso però concentrati su di me”.
Quella sera, per la prima volta, restò a dormire da me. Inventò una scusa a casa. Curiosamente, in tutto quel periodo non avevamo mai dormito nello stesso letto. Fu bello dormire stretto a lui, fu ancora più bello svegliarsi accanto a lui.
Il mattino dopo gli volli portare la colazione a letto ma, al posto del latte nella tazza, preferì bere quello mio.
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