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Gay & Bisex

Filippo - Certe volte i sogni diventano realtà - 5


di ennese80
19.01.2018    |    3.703    |    1 9.5
"La notte la trascorremmo così, abbracciati..."
Capitolo 5


Gli incontri con Filippo s’intensificarono, riuscivamo a vederci almeno una volta a settimana. Non sempre riuscivamo a concederci la comodità di una casa e di un letto, spesso, purtroppo, ci accontentavamo di assecondare le nostre voglie e fantasie in macchina.
Filippo si era sciolto completamente e si era scoperto pienamente versatile. Fra di noi si era instaurata un’alchimia incredibile e la sintonia dei nostri corpi e dei desideri era perfetta.
Erano trascorsi alcuni mesi, io ero ormai conscio dei miei sentimenti. Non gliene avevo mai parlato, non ne avevo diritto. Lui, nei miei riguardi, era dolce e affettuoso quando eravamo in intimità ma non si era sbilanciato in nessun modo. Il sesso si univa alle coccole, ai baci, alle carezze ma escludendo i momenti in cui eravamo a letto, si comportava da amico, niente di più espansivo. Il sesso andava alla grande. Conoscevo alla perfezione ogni centimetro del suo corpo, conoscevo il suo modo di baciare, il suo modo di scopare ed il suo modo di godere.
Non nego che facesse male non poter vivere in pieno i miei sentimenti, non vederli ricambiati ma la situazione era quella e facevo in modo di farmela bastare.
Erano capitate altre occasioni di dormire insieme, la sua compagna andava abbastanza regolarmente, per qualche giorno, dalla sorella. Amavo quei momenti in cui avevamo casa a disposizione, il poter mettere in pratica ogni fantasia che ci passasse per la mente, il poter sperimentare altri luoghi per fare sesso, o quello che in cuor mio chiamavo fare l’amore. Adoravo essere con lui sotto la doccia, sentire l’acqua calda che batteva sui nostri corpi quando il cazzo di uno si muoveva con voglia e passione dentro l’altro.
Non era certo la situazione perfetta ma, nonostante tutto, ci stavo bene.
Improvvisamente accadde ciò che in cuor mio temevo. Eravamo a casa sua quella sera, nudi nel letto, avevamo appena dato l’estasi ai nostri corpi.
“Non so se sia giusto continuare” disse a bruciapelo. La mia testa era poggiata sul suo petto villoso, alzai gli occhi e lo guardai in viso, la sua espressione fondeva diverse emozioni, imbarazzo, dispiacere, tristezza.
“Come mai dici così?”
“Sonia mi ha detto di essere di nuovo incinta, mi sento già in colpa nei suoi confronti. Non mi pento di ciò che è accaduto fra noi ma credo che sia giusto pensare a lei e ai miei figli. Spero che potrai capirmi. Ti chiedo scusa se ti farà del male la mia scelta, so cosa provi per me e non vorrei nemmeno fare soffrire te. Credo che sia la scelta giusta anche nei tuoi riguardi, voglio vederti felice accanto a qualcuno che possa ricambiare i tuoi sentimenti e se fra di noi dovesse continuare così non potresti esserlo.”
Iniziai a piangere, le mie lacrime scivolavano sul mio viso e bagnavano il suo petto. Filippo mi strinse a sé e cercò di confortarmi. Piansi per diversi minuti e senza accorgermene mi addormentai. La notte la trascorremmo così, abbracciati. Al mattino, quando aprii gli occhi, lo vidi già sveglio.
“Buongiorno. Spero che stai un po’ meglio”.
Feci un mezzo sorriso. Mi sedetti sul letto. Filippo mi prese la mano. “Ti chiedo scusa per averti fatto soffrire, non avrei dovuto cedere al mio istinto e coinvolgerti”.
Mi avvicinai a lui e poggiai le mie labbra sulle sue. Mi spostò delicatamente.
“Ti prego” dissi “Voglio essere tuo un’ultima volta”.
Fu lui a baciarmi. Lasciammo andare i nostri sensi, i corpi godettero ma restò in me una sensazione amara.
Nei giorni seguenti cercai di evitare Filippo, evitai il suo locale e, nel possibile, ogni posto in cui rischiavo di incontrarlo.
Mi arrivò una telefonata inaspettata. Un mio amico con cui avevo fatto diverse volte l’animatore, negli anni passati. Mi chiese se avessi impegni e se mi accollassi una stagione anche se all’ultimo momento visto che uno dello staff era dovuto partire all’improvviso per questioni familiari.
Accettai, avevo voglia e bisogno di cambiare aria.
Il giorno dopo ero in viaggio, la Sardegna mi aspettava. 
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