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La prima volta con i piedi


di belbuco
09.01.2017    |    10.513    |    5 8.6
"Si certo fai con comodo, io intanto metto in ordine..."
Da anni, l'arrivo della primavera corrisponde con la depilazione di tutto il mio corpo, lettini solari e manicure. Tutto il necessario per potermi esporre come trav anche al mare. Intendiamoci, non che d'inverno non mi depili anzi, l'idea della lametta che striscia attorno al mio buco del culo, alle volte mi eccita. Quando ero ancora alle prime armi mi vergognavo a recarmi in un centro perchè avevo paura dei pregiudizi, quindi risolvevo con l'aiuto di qualche amico, ma ogni volta finivamo a fare sesso invece che depilazione.....
Da qualche tempo ho trovato un centro estetico gestito completamente da donne che non hanno alcun pregiudizio e anzi in genere, durante la sessione, condivido a parole alcune avventure con l'inserviente di turno, quello che tutte le donne fanno tra di loro, consigli per uno smalto piuttosto che per un appuntamento hot, nulla di più. Quindi anche quest'anno ho preso il mio appuntamento, depilazione+ manicure. Arrivo all'ora di pranzo, c'è poca gente ma la stanza per la depilazione è ancora occupata e mi propongono di passare subito alla manicure. Questa sera mi vedo con uno che ama vedermi trav, devo andare a casa sua già vestita e penso sia carino farmi dipingere le unghie delle mani e dei piedi. Scelgo il colore nero perchè lo trovo sensuale, so di avere delle mani e dei piedi da donna e mi piace esporli.
Termino la sessione di manicure e mi avvio nella stanza per la depilazione saluto Erika che si occuperà di eliminare tutti i peli del mio corpo e delle mie parti intime. Prima di iniziare, mi spoglio nudo per farmi una doccia, mentre mi lavo, mi accorgo che la porta scorrevole della stanza è rimasta socchiusa a tal punto, che un cliente di un'altra stanza stava guardandomi. Chiedo ad Erika di chiudere la porta, finisco di lavarmi e mi distendo sul lettino. Durante la depilazione chiacchieriamo, Erika mi racconta di aver appena acquistato un paio di calze nere a rete ma che le stanno grandi, io invece le chiedo di farmi bello perchè alla sera devo fare l'amore con un bel uomo. Ridiamo e scherziamo, le chiedo perfino di farmi provare le sue calze mentre lei continua a strapparmi i fogli della ceretta. Davanti abbiamo finito devo girarmi, facciamo subito il busto per poi passare alle gambe ed il culo. Le racconto di un mio incontro hot dentro ad una mercedes mentre lei mi sta allargando le chiappe per potermi radere il buco del culo. Mi chiede di aiutarla a tenere separate le chiappe, mi spalma della schiuma per radermi ma con un dito entra dentro al buco del mio culo, esce immediatamente scusandosi e continuando a spalmare la schiuma. Dopo qualche secondo sento le sue dita spalmare la schiuma proprio sull'orlo del buco, la cosa mi eccita ed Erika si accorge della mia erezione.
Dice che con i suoi partner non le era mai capitato di vederli eccitati da questo massaggio e che questa cosa che mi aveva fatto le piace e vuole continuare. Le prendo la mano, gliela succhio e la invito a infilarmi quante dita vuole. Sono disteso con le chiappe aperte, lei mi infila due dita ed inizia a rotearle andando anche su e giù, le sfila di colpo e me le reinfila con forza. Sto godendo tanto senza neanche toccarmi ma non posso proseguire, se dovessi venire so già che griderei e questo non è possibile. La fermo anche se vedo che con la sua mano libera, si sta masturbando. E' li in piedi dietro di me con una tetta di fuori e le mani impegnate al godimento, sarebbe bello continuare ma entrambi sappiamo che c'è ancora un cliente nella stanza vicina. Mi giro, ci guardiamo e ci baciamo, lei prende in mano il mio cazzo e me lo scappella, rimane con la mano ferma che me lo stringe e lo fa pulsare, mi stacco dalla sua bocca per leccarle il capezzolo della tetta che penzola fuori dal camice..."STOP, fermiamoci , c'è ancora gente non possiamo, ok ma prima di andare vorrei provare le tue calze. Si certo fai con comodo, io intanto metto in ordine." Scendo dal lettino e inizio ad infilarmi le calze a rete, non senza difficoltà perchè ho il cazzo duro, cerco di piegarlo, in qualche modo ci riesco e mi guardo allo specchio, nudo con queste bellissime calze a rete che esaltano i miei piedi con le unghie di lacca nera. Decido di tenerle su, mi infilo l'accapatoio per andare a vestirmi quando, noto che la porta si era riaperta ed il cliente di prima mi ha visto mentre mi guardavo allo specchio. Mi sorride e mi invita ad entrare nella sua stanza, è un bel esemplare di maschio sui sessant'anni, molto gentile e mi ricopre di complimenti dicendomi che sembravo una vera donna anche se avevo un bel membro. Mi invita a sedermi e mi apre l'accappatoio. Lui sta in piedi davanti a me e vedo che è ben eccitato, immagino subito che voglia farsi fare un pompino, gli abbasso le mutande ed inizio a palpargli le palle per aumentare la sua eccitazione, sto per prenderlo in bocca quando lui mi ferma, si sposta indietro e mi chiede di masturbarlo con i piedi. Per convincermi si abbassa, me li prende in mano ed inizia a leccarmeli talmente bene che mi eccito di nuovo. Sono in un centro estetico, con le unghie dipinte, nudo con solo delle calze a rete, seduto con uno sconosciuto che vuole farsi segare con i piedi ma intanto mi lecca le dita per farmi eccitare. Sembra un film di Almodovar ma è la realtà. La situazione è imbarazzante, avevo fermato Erika che mi stava sditalinando il culo per finire a fare sesso con un vecchietto. Ormai sono troppo eccitato e decido di proseguire, inizio a toccare il suo cazzo con l'alluce, lo stringo nell'infradito cercando di segarlo piano piano, mentre con l'altro piede gli stuzzico quello spazio tra le palle ed il culo che se ben stimolato aiuta al godimento. Io intanto mi ritrovo con il cazzo più che duro, ho voglia di sborrare ma non posso ansimare altrimenti Erika si accorge di quanto sta accadendo. Intanto con i piedi uniti gli stringo l'uccello e lo masturbo, sento che sta per skizzare ed anch'io ormai sono fuori controllo, muovendomi mi accorgo che la porta è aperta e che Erika è li in piedi con il camice sbottonato e le mani nelle sue mutandine. Nella mia mente passa subito l'idea che se siamo tutti qui , nel centro non c'è più nessuno e quindi posso venire liberamente.
Inizio a segarmi velocementementre sento il suo cazzo tra i miei piedi che sta pulsando schizzi di sperma sulle dita dei piedi e sulle calze, guardo Erika che a gambe larghesi sta sditalinando e pizzicandosi un capezzolo mentre viene anche lei assiemea noi.
Ho la pancia sporca del mio sperma ed i piedi pieni della sborra di lui che finito il sesso il sesso, finito l'amore, si alza e se ne va in fretta furia senza salutare. Rimaniamo io ed Erika che mi guarda ricoperto di sperma.
Mi dice di distendermi sul lettino ed inizia a spalmarmi la sborra su tutto il corpo, raccoglie da terra anche la sborra del vecchietto e con due dita ricomincia a massaggiarmi il buco del culo cercando di infilarmi dentro le sue mani sporche di sperma. Le sfila dal mio culo ed ancora sporche me le fa leccare per poi baciarmi.
Mi siedo sul lettino per poterla avvicinare ma lei vuole che mi masturbi davanti a lei per avere ancora più sperma a disposizione. Vengo quasi subito, lei raccoglie la sborra, mi fa accomodare sulla sedia , mi spalma tutta la sborra anche quella secca sui piedi, stratta la punta delle calze e si infila il mio alluce nella sua fichetta. Le stimolo il clitoride per una decina di minuti e lei viene guardandomi mentre gioco con il mio cazzo. Siamo stanchi sfiniti, senza dire niente ci laviamo assieme, mi tolgo quelle calze rotte, mi vesto saluto e mi incammino verso casa per rpepararmi all'appuntamento serale.
Come è logico, ho la mente confusa, piena di eccitazione per quelle semplici calze a rete nere tanto che mi fermo in un negozio a comprarne un paio per la sera.
Alle 20.30 sono davanti alla porta di casa di Zeno, il mio maschio per quella sera. Trucco e parrucco degno di una star, vestititno attillato che esalti un pochino il seno, scarpa decoltè per esaltare le mie gambe ed i miei piedi avvolti da un bel paio di calze a rete nere e Zeno ancora non sa cosa ho in mente per quella sera.....(continua)
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