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Trasformato in troia - La cena (cap.10)


di shinigami83ge
25.01.2014    |    13.875    |    6 9.1
"“allora, caro il nostro EX, spero che essere qui a cena con Lara non ti sia di troppo imbarazzo?” Ignorando completamente l’affermazione dell’uomo con il..."
(Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo, spero che vi piaccia nonostante una particolare intrusione fuori "genere"... ricordo che i miei racconti sono frutto di fantasia e come tali devono essere vissuti. Graditi coem sempre commenti o messaggi privati. BUONA LETTURA)
Finalmente ho terminato gli acquisti che mi sono stati ordinati, e con in mano le buste della spesa del fruttivendolo e del panettiere mi dirigo verso la mia destinazione finale: la casa dell’uomo con il pizzetto.
Per quale motivo questa trovata, cosa avrà intenzione di farmi fare, ormai non credo possa più inventarsi nulla in grado di sconvolgermi eppure non riesco a sentirmi tranquillo ed a complicare il tutto c’è la mia apprensione per Lara, perché non risponde al telefono, cosa gli avranno fatto. Provo nuovamente a contattarla, ma anche questa volta nulla; lunghi squilli a vuoto e poi la segreteria telefonica.
Camminando a passo alterno: a volte veloce, per arrivare prima a destinazione e togliermi il dente, a volte lento, per cercare di rimandare il più possibile il momento della verità, giungo finalmente a destinazione, un magnifica villetta in periferia su due piani.
Suono il campanello ed una donna viene ad aprirmi la porta, è questione di un attimo ed appena mi riconosce
“oooh… ma che sorpresaaaaa…. ma allora sei tu l’ospite speciale di questa sera, come sono contenta” dice con voce acuta Lara.
Spiazzato da questa apparizione rimango imbambolato sulla porta, quanto alle sue spalle appare l’uomo con il pizzetto
“tutto a posto cara?” le chiede con tono affettuoso
“ma certo amore mio, ma potevi dirmelo che l’ospite a sorpresa era il mio ex”
“ma se te lo avessi detto non sarebbe più stata una sorpresa, avanti cara, invitalo ad entrare, non è bello fare attendere gli ospiti sulla porta”
Entro in casa, incredulo di quanto i miei occhi stanno vedendo
“allora, hai portato quello che ti ho chiesto?” mi chiede l’uomo con il pizzetto
“ecco” gli faccio mostrandogli le buste della spesa “ora mi vorresti spiegare cos…”
“tranquillo, tutto a suo tempo” mi blocca lui con un sorriso beffardo sulle labbra “ma prima di sederci a tavola direi che è opportuno fare le dovute presentazioni. Innanzi tutto ti ripresento Lara, la mia compagna da un mese” e a questo punto guardando la mia ex dritto negli occhi aggiunge “o forse dovrei dire da qualcosa di più?”
A quella affermazione Lara arrossisce violentemente, in effetti io e lei ci siamo lasciati da un mese esatto, non è possibile che…
“mi dispiace fartelo sapere in questo modo” rompe il ghiaccio lei “non sono mai riuscita a dirtelo, ma io ti ho lasciato per lui, ci ha fatto conoscere il tuo amico, Roberto, e subito me ne sono innamorata. Ho provato a pensare che potesse essere solo una cotta passeggera, un’infatuazione, ma non ce l’ho fatta io…”
L’uomo con il pizzetto la blocca dandole un bacio sulla guancia e prosegue “cara, non devi preoccuparti, in fondo nemmeno lui è stato del tutto onesto con te, quindi direi che siete pari”
“cosa vorresti dire?” chiede Lara, guardando interrogativa prima lui e poi me
“bhè, il tuo ex fidanzatino qui presente è gay, per questo a letto non riusciva a soddisfarti come so fare io” dice inarcando le labbra in un ghigno soddisfatto
Cala un attimo di silenzio poi Lara mi chiede “è vero quello che dice?”
“ecco… io” mai come in questo momento mi sono sentito in imbarazzo. Avevo già succhiato e bevuto la sborra di molti cazzi e altrettanti avevano violato il mio buco, ma solo da poco avevo confessato a me stesso le mie pulsioni, sfociate addirittura in un’attrazione per un altro uomo, ma ancora non mi sentivo pronto ad una confessione pubblica della mia omosessualità, sento questa dichiarazione un qualcosa più grande di me, e cercando qualcosa da dire il mio odio per l’uomo con il pizzetto accresce ulteriormente.
“avanti Lara, non sono domande carine da fare. Comunque te lo posso confermare io, per questo motivo questa sera abbiamo anche un altro ospite, il mio vecchio amico Fabio” e così dicendo mi presenta un altro uomo, affascinante sulla 30ina, con una bella barba curata e un sorriso ipnotico.
“piacere io sono Fabio” mi dice avvicinandosi a me per stringermi la mano. Un po’ titubante gli tendo la mano e mi presento a mia volta.
“sei carino proprio come mi è stato detto” aggiunge “io sono un avvocato, tu di cosa ti occupi?”
“fermi tutti ragazzi” interviene il carabiniere “proporrei di andare a tavola a continuare la conversazione seduti davanti alla fantastica cena che ho fatto preparare, in fondo ora siamo due belle coppiette”
Io che pensavo di non poter più essere sorpreso da nulla, ora mi trovavo del tutto senza parole.
Ci sediamo a tavola ed un cameriere sulla 40ina, robusto e con un grosso paio di baffi inizia a servirci l’antipasto.
“allora, caro il nostro EX, spero che essere qui a cena con Lara non ti sia di troppo imbarazzo?”
Ignorando completamente l’affermazione dell’uomo con il pizzetto mi rivolgo a Lara e le chiedo “è tutto il pomeriggio che provo a telefonarti, perché non mi hai risposto?”
“mi spiace se ti ho fatto preoccupare, ma ho lasciato il cellulare senza toni da qualche parte in casa e non ho ancora avuto modo di cercarlo con calma, non mi aspettavo che mi cercassi”
Ascoltando il discorso vedo l’uomo con il pizzetto sorridere fra se e se e capisco che la sparizione del cellulare di Lara non è una sfortunata casualità.
“allora da quanto tempo sai di essere gay” irrompe Fabio nella conversazione
La sua bellezza raffinata e maschile mi disorienta, ma il sapere che è amico dell’uomo con il pizzetto mi impone di stare in guardia, ma è difficile.
“è una cosa recente” rispondo in modo secco e mi accorgo anche un po’ sgarbato senza volere.
“guarda, beato te, io lo so da quando avevo 14 anni, ma a quell’età è tutto più difficile, anche avere i primi rapporti”
“e come lo hai scoperto?” mi chiede curiosa Lara
Vorrei risponderle che è colpa dello stupro ordito dal suo compagno e di cui lei è a conoscenza grazie a Roberto, ma non servirebbe a nulla.
“semplicemente mi sono accorto… bhè… “
“che ti piace succhiare il cazzo” completa la mia frase l’uomo con il pizzetto
“dai non essere volgare” lo riprende Fabio “è vero che a noi maschietti piace essere volgari in certi situazioni, ma non per forza dobbiamo esserlo sempre”
Superato l’imbarazzo iniziale di aver dovuto rivelare forzatamente alla mia ex della mia omosessualità la conversazione diventa più fluida, proseguendo vivace anche con le portate successive.
Per quanto riguarda Fabio cerco di rimanere sulla difensiva fino alla fine del primo, ma i suoi aneddoti di vita gaia, le sue domande mirate per sondare il mio carattere e alcuni sorrisi strappati mediante simpatiche battute verso la mia ex e il suo compagno facendo comunella con me, abbattono ogni mia barriera: Fabio come persona mi piace.
“aaaaah, sono proprio soddisfatto, era tutto buonissimo” esordisce l’uomo con il pizzetto al termine del dolce “spero che anche voi abbiate gradito”
“cerco caro, lo sai che apprezzo sempre i tuoi menù” dice Lara dandogli un lungo ed appassionato bacio sulla bocca
“ma la volete smettere di pomiciare voi due? Non è mica corretto nei nostri confronti” dice in tono scherzoso Fabio
“bhè, e dove sta il problema?” chiede il carabiniere “credo che nessuno qui si scandalizzi se vi baciate anche voi”
A quella affermazione Fabio sposta la sua sedia per avvicinarsi a me e guardandomi dritto negli occhi mi chiede “allora, posso baciarti?”
“ecco, io…” i suoi occhi verdi sembrano scrutarmi dritto dentro all’anima e prima di trovare la voce per dargli qualsiasi tipo di risposta mi ritrovo rapito in un suo bacio e istintivamente chiudo gli occhi assaporando ogni istante di quel momento.
La sua lingua calda si intreccia con la mia e la sua barba mi punge delicatamente il viso ricordandomi che sto baciando un uomo.
“ehi voi due… fermate i bollenti spiriti… se volete scopare almeno andate in una delle camere” dice divertito l’uomo con il pizzetto
Fabio blocca il suo bacio e con un sorriso da bambino dipinto sul volto mi dice “direi che questa è proprio un ottima idea… seguimi” e prendendomi per mano, senza trovare alcuna resistenza, mi porta fuori dalla sala da pranzo.
Saliamo al secondo piano e sicuri entriamo in una delle stanza. L’ambiente è grande per essere una semplice camera da letto e non posso fare a meno di pensare che l’uomo con il pizzetto debba stare davvero molto bene economicamente.
“io qui sono un ospite, al momento dormo in questa stanza” dice Fabio “ma non credo che questo genere di discorsi possa interessarti” e avvicinandosi a me aggiunge in tono retorico “dove eravamo rimasti?” e riprende a baciarmi.
Un bacio lento, dolce eppure passionale. La sua lingua non ha paura di andare in profondità e nel mentre che le nostre salive si mescolano lentamente inizia a spogliarmi.
Allungo le mani per denudarlo a mia volta, ma le allontana con violenza e capisco che vuole essere lui a condurre il gioco.
Buttando la mia camicia per terra mi sussurra “chiudi gli occhi” e mentre io eseguo lui riprende a baciarmi, questa volta mordicchiandomi leggermente il labbro per poi spostarsi lentamente e arrivare al collo.
La sua lingua è calda, quasi bollente e continua a scendere arrivando al mio petto e iniziando a giocare con i miei capezzoli.
E lentamente mi slaccia i pantaloni.
Continuando a giocare con i miei capezzoli ormai turgidi inizia a segarmi da sopra i boxer ed in un attimo divento durissimo, vergognandomi un po’ di esternare così palesemente la mia voglia di lui.
A questo punto anche lui inizia a spogliarsi svelando un fisico muscoloso ed atletico.
Restiamo entrambi in boxer, e carichi di desiderio riprendiamo a baciarci desiderosi di assaporare ancora un po’ di dolcezza prima di concederci del tutto alla passione della carne.
Sento la sua eccitazione sfregare contro di me e carico di voglia mi inginocchio e inizio a morderlo da sopra le mutande per poi liberarlo e prenderlo in bocca.
Ha davvero un bel cazzo, dritto e proporzionato, ma per la prima volta non sono eccitato dalle dimensioni, ma da un nuovo tipo di coinvolgimento emotivo. Il sapore della sua cappella invade la mia bocca e lui ansimante afferra la mia testa a due mani per scandire il ritmo della mia pompa.
“voglio entrare dentro di te” mi dice ad un certo punto bloccandomi.
Si sdrai quindi sul letto e tenendo il suo cazzo ben eretto mi invita a sedermici sopra.
Senza bisogno di ulteriori parole, e felice di questo sintonia reciproca, mi posiziono a cavalcioni sopra di lui e continuando a guardarlo negli occhi lo infilo dentro di me. Per la prima volta mi sento felice del lungo training a cui sono stato sottoposto, riuscire a farlo entrare senza difficoltà e poter iniziare subito a godere con lui mi ripaga degli sforzi fin qui sostenuti. Sentire Fabio dentro di me mi appaga in un modo indescrivibile e mentre riprendo a baciarlo mi muovo cercando di dargli il maggior piacere possibile.
Eccitato come non mai Fabio inizia a scoparmi con violenza affondando maggiormente proprio mentre già io stesso spingo per farlo entrare, arrivando in profondità dentro di me e regalandomi scariche di piacere uniche.
Ad un certo punto, troppo ansimante ed eccitato per riuscire a continuare a baciarlo mi sollevo, permettendo al suo cazzo di affondare completamente dentro di me.
“sì.. così…più forte” lo incito io e senza indugi Fabio aumenta il ritmo della sua inculata. Tutti i cazzi che mi hanno sfondato ora mi risultano utili, permettendomi di godere di quel momento senza dolore.
Le mani di Fabio salgono lungo il mio corpo accarezzandomi il petto ed io le afferro intrecciando le mie dita con le sue. Ho una voglia di sborrare incredibile, ma dopo il fruttivendolo e il panetterie sono così vuoto da poter resistere ancora un bel po’.
“sei magnifico… “ mi dice Fabio senza indugi, io gli sorrido soddisfatto quando all’improvviso sento un rumore alle mie spalle.
Sono Lara e l’uomo con il pizzetto, che completamente nudi sono entrati nella stanza.
“ma… cosa??” diciamo in contemporanea io e Lara.
Incredulo anche Fabio si blocca restando però ben duro dentro di me, che per la sorpresa ho iniziato a stringere senza accorgermene.
“non devi vergognarti cara, ti ho portata qui perché volevo che tu vedessi come adesso gode il tuo uomo”
“ma queste… queste cose… sono cose che non si fanno” dice imbarazzatissima la mia ex, vittima anche lei dei piani dell’uomo con il pizzetto.
“che cosa stai facendo” gli chiede infine Fabio, anche lui ignaro di quanto stava per succedere
“semplice, voglio fare una cosa a 4, non vi intriga l’idea?”
Interdetto dalla risposta Fabio si ammutolisce, ma capisco che in fondo la cosa sembra non dispiacergli
“ma io non posso” esordisce invece Lara scoprendo il lato oscuro del suo ragazzo
“oh cara, ti sbagli, invece tu lo farai per me, in fondo ti piace un sacco tutto quello che ti offro ed il modo in cui ti scopo giusto? Bene, se vuoi continuare ad averlo adesso farai quello che dico io”
Con le lacrime agli occhi Lara annuisce “cosa vuoi che faccia”
“Semplice, voglio che tu ti sieda a cavalcioni sopra il cazzo del tuo amatissimo ex, mentre lui ancora ha il cazzo di Fabio dentro”
Come un automa Lara si avvicina a me e Fabio entrambi ancora eccitatissimi nonostante tutto: io perché ho il suo cazzo dentro di me e lui perché sto stringendo il culetto più del dovuto e mettendosi a cavalcioni si penetra da sola con il mio cazzo.
Sentire nuovamente la sensazione della carne calda di una fica che avvolge il mio cazzo è una sensazione piacevole e istintivamente inizio a muovere il bacino per andare ancora più a fondo, ma il movimento genera anche un nuovo su è giù del cazzo di Fabio dentro il mio culo e in miscuglio di sensazioni incredibili mi incendia il cervello.
Lara mi afferra il voto e scusandosi mi bacia profondamente.
“questo non è il momento dei baci, ma della lussuria, cari miei” e così dicendo si avvicina a noi anche l’uomo con il pizzetto piazzando il suo grosso cazzo fra le labbra mie e di Lara che a quel punto iniziamo a succhiarlo.
Non so per quanto tempo sia andato avanti, ma ad un certo punto sento Lara gemere con maggiore intensità ed infine raggiungere un intenso orgasmo, come mai ero riuscito da solo a farle provare.
“sei stata brava amore mio” dice il carabiniere “adesso spostati che ti faccio vedere di cos’altro è capace il tuo uomo ed il tuo ex”
Tornata alla realtà, e cosciente di quanto appena successo, Lara si sposta da sopra il mio cazzo cercando con tutto se stessa di evitare il mio sguardo.
A quel punto l’uomo con il pizzetto si posta dietro di me e per la seconda volta nella mia vita mi sottopone ad una doppia penetrazione.
“guarda Lara, guarda quanto è troia il tuo ex e quanto gli gusta il cazzo”
Mi vergogno come non mai, ma non riesco a fare a meno di ansimare forte ed essere eccitato e senza potermi trattenere infine vengo inondando il petto di Fabio con tutta la mia sborra.
Incuranti della mia perdita di eccitazione l’uomo con il pizzetto e Fabio continuano a scoparmi ancora per qualche minuto dilatandomi a dismisura ed infine mi sborrano dentro.
Esausto mi sposto, ma l’uomo con il pizzetto mi preme con un piede la testa contro il petto di Fabio e mi ordina
“avanti troia, ora lecca tutta la tua sborra”
Conscio di non potermi opporre tiro fuori la lingua ed inizio a leccare la mia sborra.
“brava troia così” e intanto il suo piede continua a premermi contro i addominali di Fabio.
“credo che possa bastare” interviene lui ritenendo la situazione forse eccessiva
“tranquillo, tra poco avrà finito”
Lentamente mi sposto salendo fino ai pettorali, ed infine raccolgo anche la mia ultima traccia sul suo collo.
“sai perché ho fatto tutto questo troia? Per il semplice fatto che volevo distruggere anche quell’ultima briciola di orgoglio che avevi dentro, ora anche la tua ex ragazza sa quanto ti piace prenderlo in culo e bere sborra, quindi mi aspetto che adesso in poi tu sarai molto più malleabile”
Detto questo, prende per mano Lara e se ne va lasciando me e Fabio soli nella stanza.
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