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Gay & Bisex

quello che non ti aspetti


di blackcat58
01.06.2015    |    9.807    |    2 9.6
"Gli chiesi di entrare piano e di farmelo sentire bene mentre entrava, sentivo il suo cazzo che mi riempiva il culo in modo delizioso e gli chiesi entrare..."
Questa è una storia che mi è capitata qualche anno fa e che ricordo sempre con piacere.
Nella ditta dove lavoro da quasi vent'anni credo che nessuno possa avere mai sospettato della mia vita bisex. Con alcuni colleghi ci frequentiamo anche fuori dal lavoro ed è capitato che con le nostre famiglie siamo anche andati in vacanza insieme, senza che nessuno si sia mai reso conto di nulla.
A metà giugno la dirigenza decise di partecipare a una fiera settoriale e così io venni incaricato di occuparmi degli aspetti tecnologici dell'allestimento. Ovviamente non potendo fare tutto da solo, mi diedero in aiuto un giovanotto che lavorava già da alcuni anni con noi nel reparto magazzino e consegna merci. Damiano era un tipo taciturno e riservato, a me personalmente non era mai piaciuto molto, mi infastidiva sopratutto il fatto che a ogni piccolo sforzo sudava copiosamente, ma era sempre educato e rispettoso e questo giocava a suo favore.
Comunque fu incaricato lui di darmi una mano nel lavoro in fiera e devo riconoscere che alla fine non era male, sia come aiuto che come persona, scoprii anche che nonostante la sudorazione almeno non puzzava, anzi era sempre piacevolmente profumato di deodorante o bagnoschiuma.
Insomma, dopo il secondo giorno di lavoro con una temperatura esterna di trenta gradi, convenimmo che il giorno dopo ci saremmo alleggeriti con pantaloncini corti e maglietta.
Fu così che a metà di un caldo e afoso pomeriggio, lo chiamai per darmi una mano a chiudere dei raccordi per i quali servivano più delle mie due mani. Nell'angusto angolo dove stavano i tubi si stava parecchio stretti e quindi per tenere fermo il tubo che stavo stringendo si dovette avvicinare molto a me che stavo piegato in avanti.
“Dai tieni fermo sto cazzo di tubo che qui dentro si soffoca e voglio finire presto” dissi. Così, con la mano destra teneva il tubo, e con la sinistra “amichevolmente” poggiata sulla mia spalla, sentii che si appoggiava al mio fianco destro con l'inguine, dove intuivo chiaramente la pressione della sua “attrezzatura”.
“Hai capito il porco?” pensai, “mi sa che il taciturno Damiano ci sta provando”.
Curioso di capire dove volesse arrivare, decisi di assecondarlo e anzi, di stuzzicarlo. Così mi dilungai più del necessario per chiudere il raccordo. Mi muovevo più di quanto servisse, strusciandomi per sentire il contatto della sua canna che così a sensazione, mi pareva si stesse indurendo.
Ero praticamente già partito, sentivo chiaramente l'ano che si apriva e una sensazione di calore che bene conosco, mi stava pervadendo. “Senti, tienimi ferma questa chiave con l'altra mano, che io provo a spingere da sotto” dissi, piegandomi ancora un pochino in avanti, inarcando il bacino e aprendo bene le natiche. Fu così che il mio aiuto si posizionò dietro di me senza farselo dire due volte. Ora sentivo chiaramente il suo cazzo puntato in mezzo al mio culo e con grande delizia cominciai a contrarre le natiche per stuzzicarlo meglio. Intanto il lavoro sul tubo era terminato, ma non avevo certo intenzione di lasciare le cose così a metà. Standomene appoggiato all'elettrodomestico che stavamo collegando, cominciai a muovermi contro il suo cazzo che ormai era piantato in mezzo al mio culo, lo sentivo benissimo perché non portavo mutande sotto i leggeri pantaloncini di tela, sentivo anche lui che si stava muovendo e il suo respiro era diventato più frequente. Con un rapido gesto mi calai i pantaloncini e mi accorsi che lui aveva già liberato il suo cazzo che ora sentivo deliziosamente pulsare appoggiato al mio buco del culo. Mi insalivai bene e lo invitai a spingere piano dentro. Sentii che entrava e piano cominciai a muovermi e contrarre l'ano, stavo godendo come un porco, ma non era tutto dentro e poi volevo vederlo e succhiarlo prima che si sporcasse. Così piano lo feci uscire e mi inginocchiai davanti a lui, aveva un bel cazzone di diciotto o venti centimetri e una bella cappella rossa e gonfia che mi infilai subito in bocca. Sono bravo a fare i pompini e lo sentivo mugolare e ansimare. Me lo feci entrare tutto in bocca fino alla gola e a quel punto il porco mi mise la mani dietro la nuca e cominciò a pomparmi e stantuffarmi, ma con molta delicatezza. Solitamente non ingoio la sborra, ma mi prese alla sprovvista e sentii che mi scaricava tutto in bocca e in gola. Mezzo soffocato dalla copiosa sborrata continuai a succhiarlo mentre densa saliva mista a sborra mi colavano dai lati della bocca. Ne raccolsi un po' e me la passai sul buco del culo per lubrificare infilandoci due dita per allargare l'ano, intanto continuavo a spompinarlo e il suo cazzo non accennava a voler calare. Credo che il nostro Damiano avesse parecchi arretrati da smaltire, così gli chiesi se me lo voleva rimettere dentro nel culo. Non se lo fece ripetere due volte e così mi appoggiai all'elettrodomestico inarcando la schiena e aprendomi bene il culo. Gli chiesi di entrare piano e di farmelo sentire bene mentre entrava, sentivo il suo cazzo che mi riempiva il culo in modo delizioso e gli chiesi entrare tutto e poi stare un pochino fermo dentro fino in fondo al culo. Con una mano cercai di tastare e sentii che era entrato tutto dentro fino alla palle che gli accarezzavo e toccavo godendo come un maiale. Ricominciò a muoversi dentro di me pompandomi e mugolando, intanto io stavo godendo moltissimo e cominciai a contrarre il culo per il piacere che provavo e per l'orgasmo che stava arrivando. Sentì che stavo per godere e tenendomi per i fianchi cominciò a pomparmi con più vigore facendomi sborrare e ansimare piacevolmente, sentii che anche lui mi veniva dentro con una bella innaffiata di sborra caldissima che mi fece gridare di piacere, tanto che dovetti mettermi una mano in bocca per non farmi sentire. Me ne stetti ancora qualche minuto con quel cazzone piacevolmente piantato nel culo muovendomi piano per godermelo ancora un pochino, mentre lo sentivo che piano si ammosciava dentro, finché non uscì insieme alla sborrata che mi aveva sparato dentro.
Mi capitò ancora qualche volta di fare sesso con lui, sia nel magazzino della ditta, che in campagna dove ci davamo appuntamento, sopratutto d'estate. Non molto frequentemente perché le mie tendenze bisex sono saltuarie e mediamente ho rapporti con uomini non più di una decina di volte l'anno. Due anni fa si licenziò e da allora non l'ho più rivisto.
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