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AL CAMPEGGIO


di LISAGARL
28.06.2013    |    66.013    |    9 5.5
"Andammo a prendere l’auto, e partimmo per la destinazione, arrivati all’altezza di un bar, mi chiese se mi andava di prendere un caffè, una volta dentro, ..."
Anche quest’anno, abbiamo preso in gestione per la stagione balneare il negozio d’intimo e costumi da mare lì al campeggio xxxxxxx.
Mio padre ha preso in noleggio un furgone per caricare tutti gli scatoloni stipati nel magazzino di casa, di prima mattina, io e lui a caricare il tutto, mia madre come si sa è impegnato nel suo negozio.
Finito di caricare, lui iniziò ad andare, io dovevo sbrigare delle pratiche in circoscrizione, l’avrei raggiunto più tardi con i mezzi pubblici, un bacio e ognuno per la sua strada, non mi feci nessun progetto, stando da sola con papi tutta la giornata, purtroppo per tutta la nottata mi hanno torturato facendo sesso con mia madre, quindi no mi feci nessuna illusione che poteva scapparci una bella scopata.
La fortuna quella mattina mi assisteva neanche il tempo di arrivare negli uffici che in meno di mezzora avevo risolto tutti i problemi, potevo aprire il negozio, la licenza era apposto.
Ora restava il problema di prendere il pullman per portarmi al lido, mi armai di tanta pazienza e mi avviai alla fermata.
In attesa del pullman vedo arrivare sul marciapiede una figura che conosco, da lì a poco metto a fuoco è Samir, ci salutiamo e mi chiede, dove stessi andando, gli spiegai la cosa e lui aggiunse.
- Se vuoi, posso accompagnarti io, la mattina non vado più a lavorare, purtroppo la crisi, il padrone ha deciso di farmi lavorare solo il pomeriggio, quindi potrei darvi una mano nel sistemare la merce.
Non ci pensai un minuto, acconsentii, da un lato l’idea di non stare lì sul pullman con tutto questo caldo, pieno di gente, e poi l’idea di aiutarci a portare gli scatoloni mi allettava.
Andammo a prendere l’auto, e partimmo per la destinazione, arrivati all’altezza di un bar, mi chiese se mi andava di prendere un caffè, una volta dentro, lui andò in bagno, ed io attesi in auto.
Per strada parlammo di tutto, imboccammo la superstrada ed ecco una mano di Samir poggiarsi sul mio ginocchio, indossavo un leggins e una camicetta, vedendo che lo lasciavo fare lentamente iniziò a salire, arrivando all’altezza del sesso, ci guardammo in viso e senza dire nulla;
Allungai la mano e trovai il suo cazzo in piena erezione, lo tastai da sopra il tessuto, la voglia per entrambi era al massimo, purtroppo non avevamo il tempo e poi farlo in auto non mi piace un gran che, non potevo rinunciare al quel cazzone, lo liberai e iniziai a segarlo.
Lui portò una mano dietro la nuca, voleva la mia bocca, senza farlo aspettare oltre mi chinai e lo presi in bocca, si sapeva di pulito, sicuramente il porco prima al bar si era andato a lavare.
Inizio un bel pompino, lui riesce a raggiungere il mio sedere, infilando la mano dentro il pantalone, raggiungendo il mio intimo, sentii infilarmi nella fica un dito, poco dopo ne aggiunse un secondo, l’eccitazione fu tale che raggiunsi un primo orgasmo, avrei voluto infilarmelo fino infondo alla fica e tantomeno nel culetto, purtroppo né l’orario e il luogo non me lo consentiva, continuai per farmi una bella bevuta, da lì a poco non ci volle molto, diede un urlo e mi riempì la bocca di caldo sperma.
Non finiva più di eruttare sperma, molta la ingoiai un po’ mi fuoriuscì dai lati della bocca, continuai a pulirlo, senza farne perdere una sola goccia.
- Lisa sei la migliore pompinare che abbia mai conosciuto.
- Sono meglio di mia madre? Lo avevo preso di contropiede, non seppe rispondermi sul primo momento poi aggiunse.
- A te non posso mentire ormai lo sai che qualche volta mi trovo con lei, ti giuro che siete alla pari, tu sei un gradino più su con la bocca.
Come temevo, nonostante mio padre la scopasse, regolarmente, non poteva fare almeno del cazzo di Samir.
Ricomposti, arrivammo a destinazione, quando mio padre mi vide con Samir, avvisai sul suo volto una certa gelosia, lo salutai dandogli un bacio sulla guancia, e non perse tempo per rinfacciarmi.
- Te lo sei fatto, sento l’odore di sperma sulle tue labbra.
- Sei peggiore di un cane da fiuto, non ti sfugge nulla, comunque puoi stare tranquillo gli ho solo dato una mano, poi alla fine l’aiutato con la lingua, tutto qui, poi di che ti lamenti, tutta la notte non mi ha fatto chiudere occhio, sembrava di assistere a un film porno.
- Lo sai, tua madre a volte è insaziabile, comunque questo non vuol dire che per te non ci sia nulla.
- Magari, fosse, dai non pensiamoci, lavoriamo.
Grazie a Samir che portò dentro tutti gli scatoloni, ci risparmiammo una bella fatica, sistemai quasi tutta la merce, orami erano quasi le 13,00, chiesi a mio padre di andare al bar a mangiare qualcosa, Samir venne con noi.
Prendemmo un tramezzino, purtroppo era l’unico alimento disponibile, ancora non si era attrezzato coni piatti, mangiammo, prendemmo il caffè e Samir ci disse che data l’ora doveva rientrare, alle 15,00 aveva da scaricare il camion con la carne, mio padre gli mollò 50,00€ se lì era guadagnati, facendo ritorno al negozio dissi:
- Papi, non ti sembra che gli hai dato un po’ troppo, lo avevo pagato in natura.
- Quello è affare tuo, io gli ho dato la ricompensa per il lavoro che ha svolto e ma fatto risparmiare una bella faticata.
Giunti al negozio, ritornai nelle mie mansioni, stando chinata a prendere della merce, mi sentii stringere da dietro, avvertii la sua bella erezione, si strusciava sul mio fondo schiena, lo lasciai fare, in altre occasioni era finto con un nulla di fatto.
Poco dopo vedendo che la cosa iniziava a piacermi, gli dissi.
- Papi che intenzioni hai?
- Devi chiedermelo, non senti
Il viso mi si era illuminato
- Non ci speravo, credimi, ma se è questo che vuoi, sono disponibilissima.
Ero felice come una ragazzina alle prime esperienze, iniziai a baciarlo da vera affamata infilandogli la lingua in bocca, le sue mani subito hanno iniziato a palparmi tutto il corpo, come ho sentito il cazzo rigido, ho slacciato i pantaloni facendoli scendere aveva il cazzo in tiro, l’ho stretto in mano.
- Papi sei super, nonostante hai scopato tuta la notte, stai in queste condizioni, allora è vero che ti piaccio, che bel torello, non so perché mi venne da pensare a quel pompino fatto a Samir, questo non fece altro che riaccendere ancora di più la mia troiaggine.
- Quando l’amore è rubato, è indimenticabile ricordalo sempre Lisa.
Continuammo a baciarci amoreggiando, le lingue si cercavano, con la mano presi a segarlo, lo scappellai .
poco dopo mi sdraiai sul divanetto che teniamo lì.
Aprendo le gambe e le allargai la fica con le dita, lui s’inginocchiò e prese a leccarmi come un forsennato, infilava la lingua in profondità, il clito era diventato un piccolo cazzetto in erezione, stavo colando come un rubinetto, sorprendendomi si alzò e prendendosi in mano il cazzo, l’infilato quasi con rabbia nella fica.
- Finalmente sei nella mia fica, ti giuro che non ci speravo, ora sbattimi per bene.
Ogni colpo mi faceva vibrare mi sentivo riempita stavo iniziando a godere abbiamo preso un ritmo indiavolato.
Mi dimenavo sempre più velocemente, per il forte piacere non riuscivo a dire una parola, poco dopo sono esplosa con un orgasmo che ma lasciata senza fiato, nonostante i corpi sudati non ci risparmiammo di farli venire a contatto.
- Cavolo, sto venendo, Lisa
- Riempimi la fica papi non preoccuparti,
Ci siamo stretti formando un unico corpo e quando ho sentito invadermi l’utero dal suo seme a momenti svenivo dal piacere.
- Sei insuperabile ricordalo sempre Lisa
- Papi tu sei indomabile, quante volte sei venuto ieri sera, e nonostante tutto sei già pronto per darmi piacere.
-

Ci siamo baciati, coccolati, poco dopo non ero ancora soddisfatta come volevo io, trovandomi tra le mani il cazzo non del tutto moscio, ho iniziato a giocarci, nel frattempo lui mi ha fatto scorrere un dito nel solco delle chiappe.
- Vorresti il mio culetto vero
- Solo se ti va di farlo, altrimenti potrei sbatterti ancora in fica.
- Non devi chiedermelo, lo sai, è tuo, poi ne va matta riceverlo in quel posto.
Ci mettemmo a modo di sessantanove, lui sotto, io sopra, iniziò a leccarmi il culetto, dalla fica fuoriusciva lo sperma che mi aveva eruttato poco prima, lo prese con le dita e lo spalmò sul forellino, poi infilò un dito, a seguire un secondo e un terzo, sapeva benissimo che poteva osare.
Lo aveva fatto decine di volte, già solo con le dita mi stavo divertendo, presi a succhiagli il bel cazzone che stava riprendendo vigore, lo imboccai facendomelo arrivare nel condotto orale .
Sentendomi leccare e lappare il clito mi sono scatenata in un pompino favoloso risucchiando quel bel torello.
Dopo un po’ tenendolo tra le mani gli ho detto.
- Papi dammelo, non resisto, sdraiati, lasciamelo gustare come piace a me, ci sono salita su facendomelo scomparire del tutto nella fica, quando le sue palle ancora belle gonfie sono venute a contatto con il mio corpo, era segno che lo avevo tutto dentro.
- Ti piace amore di papà
- da morire credimi, adesso voglio solo godere, ho iniziato a danzare sul cazzone sembrava non finire mai di penetrarmi quando mi lasciavo cadere.
Dalla figa di tanto in tanto fuoriuscivano umori a gran quantità.
- Papi, sto venendo ancora
Mentre cavalcavo, ha fatto scorrere un dito tra le chiappe titillando il forellino, talmente era l’eccitazione che sentendomi i due pollici infilati nell’ano ho fatto come se nulla fosse, la voglia era di farmi inculare.
- Lo sai che sei un porco, vuoi incularmi, allora cosa aspetti.
Mi sono alzata, sfilato il cazzo dalla fica, unto com’era l’appoggiato sul buchetto, non mi fu difficile farmelo entrare, che lussuria sentire il cazzo dietro, quando ormai era tutto dentro ho iniziato un su e giù favoloso, soltanto la stanchezza delle gambe ma fatto desistere, cambiando posizione mettendomi a pecorina, è tornato a incularmi, è stata un’inculata lunga, focosa mi teneva per le chiappe sbattendomi sempre più velocemente.
Godevo, ansimavo stavo divertendomi come non mai, averlo in fica è stupendo, prenderlo nel culo è straordinario, a ogni colpo il mio corpo vibrava, poco dopo gli ho urlato.
- Spingi dai infilamelo tutto, se ci riesci, anche le palle.
- Lisa mi stia facendo venire ancora,
- Riempimelo, sborraci dentro
Sentendomi il clistere di sperma non ci capii più nulla raggiunsi l’orgasmo più sconvolgente della mia vita, mi schiacciai con il fondoschiena sul suo corpo imprigionandomelo dentro di me, sentivo le convulsioni del cazzo.
Mi preso in mano le tette massaggiandomele e strizzandomi i capezzoli, pareva non finire più di svuotarsi dentro di me, sfilandomi dal cazzo ornami in pieno declino, è colato dello sperma, lo raccolsi con la mano e la portai alla bocca gustandomelo.
- Sai una cosa amore, ogni volta è come se fosse la prima volta che lo prendi dietro.
- Lo so papi, mi piace un casino, prenderlo in quel posto, mi manda in orbita, non capisco più nulla.
Ci rilassammo parlando, baciandoci, coccolandoci, si era fatto tardi a pensare che fino a prima di iniziare mi sentivo delusa in quando non ci speravo proprio in una cavalcata oggi, è proprio vero quando meno te lo aspetti, ti succedono cose meravigliose.
- Che ne dici di una bella doccia rinfrescante amore mio.
- Non chiedo di meglio, papi, la facciamo insieme?
- Come vuoi
Gli presi la mano e insieme andammo a fare la doccia.
Una volta dentro sotto il getto della doccia ci siamo lavati, troppo piacevole, lui stava dietro di me lavandomi la schiena, poggiai le mani sulla parete e iniziò a massaggiarmi il fondo schiena, poco dopo allargò le chiappe e se mise a sfregarmi la cappella sul buchetto magico.
- Lisa mi sbaglio o lo vuoi ancora qui
- Non devi chiedermelo, lo sai, mi piace,
-
Il cazzo non stava nelle condizioni migliori per penetrarmi, con l’aiuto delle dita mi riservò un ditalino anale infilandomi ben quattro dita, pareva una furia.
Mentre mi penetrava, spingevo il mio fondoschiena su di esse infilandomele più possibile, da dire che un cazzo è sempre meglio, ma quelle dita stavano dandomi un bel piacere.
Per buoni dieci minuti ma riservò questo trattamento, nel frattempo forse per il gran piacere il cazzo si stava svegliandosi a tal punto di riuscirmi a penetrare.
Allora non ho capito più nulla gli ho gridato di incularmi senza fermarsi un momento lo incitavo sempre di più nel farlo.
Sarà stata la doccia rinfrescante ma lui lo sentivo in pieno ritmo le gambe non mi reggevano più, mi sono messa in ginocchio a pecorina con le mani fuori dal piatto doccia, lui sempre dietro di me a sbattermi il cazzone, pareva che fino allora non era mai venuto, con grande lussuria mi penetrava il culetto, ero esausta, non riuscivo più a contenermi, il piacere.
Il bruciore mi stava letteralmente sfinendo, gli ho detto di fermarsi, mi sono alzata restando m’inginocchio e preso in mano il cazzo me lo sono portato alla bocca, iniziando un lento e laborioso pompino, terminato con una bella sborrata in pieno viso.
Lo presi, infilandomelo in bocca ripulendolo per bene, gustandomi il buon sapore dello sperma.
Quanto ho goduto, ero letteralmente sfinita, ma pienamente soddisfatta.

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