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AVVENTURA AL CAMPEGGIO


di LISAGARL
17.09.2012    |    54.855    |    4 9.6
"La mattina, come di solito apro la serranda e vedo precipitare dentro il negozio Noemi..."
La gelateria posta dentro il campeggio, quest’anno, è stata presa in gestione da una coppia, lui un bell’uomo sui quaranta anni ben portati, lei ne ha trentaquattro per l’esattezza, una bella donna, alta, ma con un fisico formidabile.
Fin dalle prime volte tra noi si è instaurata una bella amicizia, diverse volte lei è venuta nel mio negozio per farmi assaggiare qualche nuova specialità di gelato.
Una mattina neanche il tempo di aprire che la vedo entrare, solito grembiule rosa, cuffia intesta, si vede un miglio che sotto non indossa altro che solo intimo.
- Ciao Lisa approfitto dell’ora che ancora non viene gente, vorrei provare un costume, se pur sono sicura che non troverò il tempo di indossarlo, visto che qui si lavora sempre.
- Ok, il tempo di accendere il registratore di cassa e sono da te, comunque inizia a vedere quelli lì esposti.
Sculettando come non mai vista prima di ora, la vedo avvicinare all’espositore, ne prende diversi, quando la raggiungo, la trovo leggermente delusa.
- Allora?
- Hai trovato qualcosa che mette in risalto il tuo bellissimo corpo?
- Perdonami Lisa, purtroppo no,
- Aspetta, so io cosa ci vuole per te,
Dallo scaffale tiro fuori un paio di costumi da urlo, mutandina a tipo brasiliano, un reggiseno minuscolo.
- Lisa, ma sei matta, vorresti farmi indossare questa roba.
- Credimi, ti starà un amore, entra nel camerino provala cosa ti costa? Già m’immaginavo quel bel fisico
- Ok, tanto sono sicura, non lo compero, poi vallo a spiegare ad Aldo se dovessi acquistarlo.
Incurante della mia presenza, si sbottona il grembiule e come pensavo, indossava un piccolo perizoma.
- Senti Lisa. Lo provo senza togliermi la mutandina?
- Sei matta, come fai a vedere se ti va, dai chiudo la tendina, calati il perizoma.
- No se per questo puoi restare, tanto stiamo tra donne.
Neanche il tempo di finire di parlare, mi mostra un’a fica ben curata, piccolo filetto di peli, non nascondo che mi ha fatto un certo effetto.
- Cavolo ti sta una meraviglia,
- Davvero credi che mi stia bene un affare del genere?
- Sono sicura che quando ti vedrà Aldo, non potrà fare altro che complimentarsi con te, hai un fisico perfetto, credimi.
- Dai non esagerare, anche il tuo è perfetto, guarda che seno che hai, mi passò le braccia da dietro sollevandomelo, in quel momento mi partì una scossa dai piedi alla testa, un calore che soltanto chi l’ha provato conosce.
- Facciamo una cosa voglio che lo provi anche tu.
Non lo so che mi prese, ma senza obbiettare mi sfilai la mini che indossavo e il perizoma mostrando la mia intimità.
- Cavolo, che bella cosa hai li, tutta depilata, perdonami ma non so no riuscita a controllarmi da fare un commento.
Indosso il costume fissandomi allo specchio.
- Lo sapevo ti sta meglio a te, sei da sballo, con quest’altezza che ti ritrovi, sei una vera bomba, avvicinandosi, accenna un bacio leggero sulle labbra
Mi tiro indietro, e lei
- Perdonami Lisa non so che mi abbia preso,
- Nulla figurati, e che non mi aspettavo una cosa del genere, forse è meglio rivestirci non trovi?
- Sì, forse è meglio
Comunque dentro di me si era accesa una bella fiammella, non riuscivo a capire se quel bacio sia stato una cosa casuale o voluta.
Poco dopo paga e se ne va salutandomi questa volta con un bacio sulla guancia, come solito ci salutiamo, ma questa volta è diverso, uscendo non riesco a staccare lo sguardo dalla sua figura, vedendola sculettare non lo so, mi sento leggermente eccitata.
Dovetti faticare molto per distrarmi per tutto il resto della giornata.
All’ora di chiusura passai a salutarli come solito.
- Lisa è troppo bello il costume che hai venduto a Noemi, mi dice il compagno, non vedo l’ora di ammirarlo indossato.
- Domani mi dirai, buona serata, e non lavorate troppo stanotte, mi raccomando, scoppiando a ridere.
Una volta a casa mi faccio una doccia e inizio a preparare un po’ di cena, arrivano mia madre e poco dopo mio padre, come solito con lei sempre gelida un piccolo accenno di saluto, quando entra mio padre, neanche a farlo apposta mi trovo davanti al portone, lui entra e mi trova chinata che stavo mettendo a posto i sandali, trovandomi in quella posizione da una pacca al culetto.
- Ti pare questa la posizione da farti trovare?
Sotto voce gli dico
- Dimmi che ti dispiacerebbe una bella sveltina ora, sapessi come sta la micina.
- Porcellina, sei sempre la solita, mi bacia sule labbra innocentemente, e va verso sua moglie.
Nel preparare la cena mia madre chiede a papi di andare a prendere il vino in cantina, noi continuiamo i preparativi, trascorsi poco più di una decina di minuti, sentiamo citofonare, risponde mia madre, mio padre chiede di portargli degli stracci per asciugare il vino fuoriuscito dalla rottura di alcune bottiglie.
Giustamente mi chiede di portarli io, dentro di me era un piacere, ma di fronte a lei ne dissi mille e tutta rivoltosa accettai.L’ascensore pareva non arrivare più a destinazione, una volta giunta nello scantinato, come speravo, trovai lui con mano il suo bel cazzone duro.
- Papi, cosa è successo?
- Devi chiedermelo, non vedi come sta
- Allora era tutta una scusa, il vino
- Certo mia piccola, ero certo che tua madre avrebbe mandato te.
- Che cosa vuoi che ti faccia papi, non abbiamo tutto sto tempo.
- Se ti va, un bel pompino mi basta, sai prima trovandoti in quella posizione, se svegliato di colpo.
- Porco, ti accontento me io, resto in bianco.
- Dai una sveltina possiamo farcela
Mi chinai a prenderlo in bocca, incominciai a pompare come un’ossessa come piace a me, lui con le mani esplorava il mio sesso.
- Sei un lago, amore mio
- Colpa tua
- Scopami papi, non abbiamo tanto tempo
Non se lo fece ripetere una seconda volta, mi alzai poggiando le mani sulla parete, da dietro me lo infila dentro la figa, portandomi subito in orbita.
- Papi il tuo cazzo è sempre il migliore ricordatelo, sbattimi.
- Lisa com’è calda la tua figa, avevi voglia, peccato che abbiamo pochissimo tempo.
In quella posizione mi sbatte per cinque minuti, con un’intensità sempre crescente.
Nonostante non sia la prima volta e non manca neanche l’esperienza, non riesce a resistere, urlando mi riempie la fica di sperma caldo. Sentendo venire dentro raggiungo un orgasmo grandissimo, godendo come una porca, maiala.
- Bravo papa ci voleva proprio
- Perdonami Lisa spero che ai preso tutte le precauzioni.
- Stai tranquillo papi, tutto a posto, inventati qualcosa per sporcare gli stracci di vino, altrimenti cosa dici a tua moglie?
Scoppiammo a ridere, mi chinai a ripulire il cazzo rendendolo presentabile, ingoiai i residui di sperma e umori vaginali.
Entrambi ci bagnammo le mani con del vino, sembravamo due vinazzati, dentro l’ascensore si sentivo solo l’odore del vino.
Una volta a casa, corsi in bagno, sentivo colarmi lo sperma tra le gambe.
Per tutto il resto della serata non faccio altro che pensare a Noemi e al suo corpo, una volta nel letto non posso fare almeno di passare una mano sulla cosina, la scopata con mio padre aveva contribuito a farmi eccitare ancora di più, ma riesco a resistere dal masturbarmi. I miei capezzoli duri come marmo
Ho allargato le gambe con una mano ho spalancato la fessura umida e ho infilato dentro velocemente, due dita.
I miei movimenti erano lenti ma decisi, adesso le dita uscivano ed entravano, con le altre dita ho iniziato a farle circolare intorno al clito gonfio.
Con tocchi lenti mi regalo uno di quei momenti indimenticabili, che salendomi dalla punta dei piedi, invadono il corpo fino a esaurirsi in un’esplosione di piacere, dovetti stringere i denti per non urlare.



La mattina, come di solito apro la serranda e vedo precipitare dentro il negozio Noemi.
- Lisa non vedevo l’ora che arrivassi. Ho da dirti un sacco di cose
- La prima, ieri sera indossando il costume, Aldo non ha resistito da saltarmi addosso nonostante fosse stanco morto, pensa siamo stati quasi un’ora a farlo, era da qualche tempo che non succedeva, scusami se mi sono lasciata andare nel raccontarti.
- Figurati, tanto stiamo tra donne, spero solo che ti abbia fatto un bel servizietto e scoppiai a ridere.
- Sì, se per questo ancora mi sento indolenzita, evito di sedermi, capisci, non voglio aggiungere altro.
Cavolo solo al pensiero che l’aveva fatto il culetto mi stava eccitando.
- Beata te, ti confesso che non sono gelosa.
- Senti con Aldo avremmo pensato di invitarti a cena questa sera, visto che oggi chiudiamo alle cinque per via della disinfestazione, che ne dici.
- Dai non dovete scomodarvi
- No, ma quale disturbo, è un piacere averti a cena e parlando mi fa l’occhiolino. avvisa tua madre che non rientri, anzi puoi rimanere a dormire da noi abbiamo una camera arredata che non usiamo mai,ora torno di la, buona giornata a stasera, ancora un bacio quasi a metà tra labbra e guancia.
Non mi aveva lasciato neanche il tempo di rispondere.
Ancora una volta mi aveva sorpreso, poi quest’invito, pensati a mille cose, per il resto della giornea per fortunale vari clienti mi distraevano dal pensare.
Alle cinque come ordine tassativo si chiuse.
- Lisa, ti aspettiamo a casa
- Ok tempo di fare la chiusura e vi raggiungo.
Non sapevo che pensare, presi dell’intimo dovevo farmi una doccia, presi una vestaglietta da mare, purtroppo unico capo adattato per la serata.
Chiudo e avvio verso casa loro.
Citofono, risponde Aldo invitandomi a salire.
Entrai vidi Noemi uscire da una stanza i suoi capelli nerissimi raccolti sulla nuca, vestaglia elasticizzata poco trasparente ma così modellata sul corpo da disegnare ogni curva, vedendola feci fatica a non farmi accorgere che il mio sguardo era fisso al suo corpo.
M’invitò a entrare.
Un appartamento ordinato, qualche mobile, qualche quadro alla parete, Aldo mi fece posto sul divano invitandomi a sedermi.
- Aldo, preparaci un aperitivo come sai fare tu.
- Senti Lisa ora beviamo, sicuramente vorresti fare una doccia, giusto?
- Sì se non disturbo troppo, vorrei darmi una rinfrescata.
Poco dopo arriva Aldo con un vassoio e tre bicchieri, cin e inizio a bere, cavolo è abbastanza alcolico, senza far trasparire la cosa lo mando giù.
- Ti piace ? mi dice Aldo
- Si certo, forse un po’ troppo alcolico ma è gustoso, poi con questo caldo ci voleva proprio una cosa fresca.
- Lisa seguirmi ti mostro il bagno
- Entrate, mi accorsi che la doccia no cera, ma mi presentava una vasca abbastanza larga, nel frattempo chiude la porta dietro di se e m’invita a spogliarmi.
- L’asciugamano è qui, oppure puoi usare quest’accappatoio. È nuovo mai usato
- Si grazie, tentennai aspettando che uscisse, ma poco dopo mi dice.
- Lisa dai no mi dire che ti senti in imbarazzo?
- No certo ci mancherebbe, facendo fatica, mi spogliai completamente.
Entro nella vasca e inizio a regolare l’acqua, dovetti chinarmi e non potendo fare almeno di mostrare il mio didietro, appesi la doccia al gancio e iniziai a farmi scorrere l’acqua.
- Lisa, se ti va, potrei darti una mano a lavare la schiena, neanche il tempo di rispondere che già avevo le sue mani sul mio corpo.
Fini tutto li, speravo in una certa scivolata di mano magari per sbaglio sul sesso, invece nulla di tutto ciò.
Pensai forse mi sono dipinto un quadro della situazione tutto l’opposto di come immaginavo, mi asciugai e indossando i pochi capi che avevo preso dal negozio, usciamo e ci dirigiamo in salotto, dove trovo Aldo in pantaloncini corti, al contrario di prima.
Ci sedemmo e iniziammo parlare di tutto, nel frattempo Noemi non indossando il reggiseno, un capezzolo stava sbucando dalla vestaglia, con un sorriso imbarazzato, chiese scusa e si aggiustò la vestaglia ricoprendo il capezzolo.
- Siamo tutti vaccinati, non devi scusarti, poi con quel bel seno che hai, certamente vuole stare libero ogni tanto.
- Io avrò un bel seno, ma tu hai tutto mia cara Lisa, le tue gambe sono bellissime, guardale, lasciamo i commenti al maschio.
- Aldo cosa te ne pare?
- Bellissime gambe, come piacciono a me. Spontaneamente allungo le mani appoggiandole lì per sentire la consistenza, inflessibile, nonostante la cosa mi eccitava, continuammo a parlare, lasciando che me le toccasse,

sentii accarezzarmi con lentezza, fingendo di nulla , ma dentro di me dicevo ,voglio proprio vedere dove arriva.
Stava per arrivare verso le mutandine, quando, all'improvviso,un colpo di tosse di Noemi lo fece desistere dal continuare,
- Ora tutti a tavola , si mangia,
Una bella tavola rotonda ben imbandita, per tutta la cena vedemmo la tv, commentando le ragazze, le battutine sul sesso non mancavano, in particolar modo Noemi, non se ne risparmiava una.

Mangiammo e dopo cena come per incanto i discorsi si spostano sul sesso.
Aldo e sua moglie erano seduti uno di fronte all’altro io ero vicino Noemi , entrambe ci avevamo lasciate andare nel bere un bel vinello frizzantino fresco.
Aldo a un certo punto si avvicina a sua moglie tirandogli fuori un seno dal vestito mostrandomelo e palpandolo, rimasi bloccata non mi aspettavo una cosa del genere.
Dopo qualche minuto da sotto il tavolo, una mano mi stava toccando la coscia, era quella di Noemi.
In un primo momento volevo vedere fino a che punto sarebbe arrivata senza che io li dicessi niente.
Aldo lascia la presa, e si dirige verso il bagno, sole, Lei si avvicina a me dandomi un leggero bacio sulle labbra, ricevendo una mia risposta positiva, continua ma questa volta sento la lingua, rispondo intrecciando e succhiandocele a vicenda.
Ci spostiamo sul divano,


Una volta lì Noemi con un gesto veloce si sfilò il vestito restando completamente nuda neanche il perizoma indossava, non reagivo, non trovavo la forza di dire nulla, vidi lei completamente nuda sul divano con le gambe aperte toccandosi la figa e invitandomi ad avvicinarmi a lei.
Ero rimasta immobile In quel momento non sapevo cosa fare, a essere sincera la mai fica si stava allagando, il clito si gonfiando mi sedetti su un divano cominciandomi a toccare le sue gambe e poi raggiungere la fica.

Mi lasciai andare sempre più e non c’èra più bisogno di tentennare, mi spogliai restando in perizoma,
un paio di bacio mozzafiato e mi trovai a sessantanove, iniziando una vera e propria lesbicata, lei mi spostò il filetto del perizoma introducendomi due dita direttamente in profondità.
Ecco che arriva Aldo nudo con mano il cazzo ben duro, si era gustata la scena restando in disparte,
Mentre Noemi continuava a leccarmi, lui accostò il suo cazzo alla mia testa, quale invito migliore se non prenderlo in bocca spompinandolo
Con la bocca pompavo il cazzo e con le mani sgrillettavo la fica di Noemi, poco dopo Aldo alza le gambe della moglie presi in mano il suo cazzone puntandolo all’entrata della sua fica.
.Inizia subito, pompandola sempre forte, con mia meraviglia lei venne subito, godette, mentre continuavo a sgrillettarla e nello stesso tempo a torturarmi il mio clito.

Cambiarono posizione Aldo sotto e sua moglie prese in mano il cazzo e con molta sorpresa se lo infilò in un colpo solo nel culo, venne ancora, non avevo mai visto godere così veloce una donna.
Aldo estrasse il cazzo dal culetto della moglie e subito lei se lo prese in bocca, invitandomi a unirmi a lei, senza ritegno mi avvicinai al cazzo con la lingua infuori, iniziammo entrambe a picchiettarlo, lei fece posto a me, lasciandomi con il cazzo in bocca, la vidi chinarsi tra le mie gambe tirò fuori la lingua e iniziò a perlustrare tutto il mio sesso, alternava fica e culetto, aveva una lingua molto dura pareva un piccolo cazzetto.
Ormai era talmente lubrificata che non mi accorsi di ben quattro dita infilate nella fica, lei invitò Aldo a scoparmi, inutile dire che non attendeva latro, difatti fattami mettere a pecorina da dietro, m’infilò con un colpo deciso tutto il cazzo, iniziò un violento avanti e indietro, facendomi colare come una verginella.
Noemi sotto di me leccava il mio clito e le palle del marito, Aldo era sfinito, tirò fuori, sborrò sul buchino del culo, soffermandosi a spalmarla con la punta del cazzo come se volesse farmi capire qualcosa, Lei da sotto mi disse se mi andava, con la testa acconsentii e subito mi trovai un primo dito infilato li, prendeva lo sperma e me lo passava come se lo volesse oliare per far scivolare meglio le sue dita, si accorse subito che non ero vergine nel culo.
Spalmò per bene lo sperma sul buchino sentii due dita poi un terzo, ormai ero aperta e pronta a riceverlo, lui portò il cazzo alla bocca di Noemi, iniziandola a scopare, in un baleno ritorno duro, lei ci sapeva fare con la lingua.
- Lisa, preparati, ora assaggerai il mio cazzo.
- Non chiedo di meglio, sto aspettando con ansia.
Noemi tirò fuori le dita e avvicinò il cazzo, con una lenta spinta iniziò a entrarmi, era molto dolce, feci un po’ la parte dando un piccolo urlo di dolore, spostandomi con il corpo in avanti, ma poi indietreggiai con una mossa tale da infilarmelo tutto dentro.
Lasciando loro meravigliati, prese a pomparmi sempre più forte fino che iniziai a godere e a urlare di piacere venni un’altra volta cominciai a gemere dal piacere Noemi portò la sua fica all’altezza della mia faccia, masturbandosi.
Raggiunsi un orgasmo che mi lasciò senza fiato, tirai fuori la lingua e lei capì subito avvicinando la sua fica, leccavo ed ero inculata, Noemi venne ancora strofinandosi la fica sul mio viso, m’imbratto con i suoi umori.
Aldo era sul punto di venire,
Ci mettemmo in ginocchio e lui ci venne in bocca alternando la mai a quella di Noemi, ce la scambiammo e un po’ per ciascuna la ingoiammo, ripulimmo tutto il cazzo, sembrava uscito da un bidet, ci baciammo ancora leccandoci le gocce di sperma che tenevamo sulla faccia.
Finimmo nella vasca insieme a lavarci e toccandoci ancora.
Da quella sera abbiamo ripetuto la cosa altre volte, purtroppo la mancanza di tempo ci limita.







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