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incesto

Chat con mio figlio 3


di ALFE2015
10.10.2017    |    33.095    |    16 9.5
"Accarezzai lenta le sue cosce, sfiorai le palle, in fine presi in mano quel cazzo..."
Entrata nella mia stanza chiusi la porta dietro di me, mi sentivo strana, eccitata si ma in un certo senso sporca. Mi misi a letto velocemente e cercai di dormire, ma nella mia testa scorrevano le immagini di quello che era appena successo. Una strana eccitazione che non voleva passare. Piu mi imponevo di dover dormire più il mio corpo si opponeva, era uno stato di eccitazione tale da doverla scaricare a tutti i costi. Presi di nuovo a masturbarmi, veloce, quasi volessi sbrigarmi a concederemi l'ennesimo orgasmo. Dal comodino presi il mio giocattolino e lo posizionai sul clitoride, mentre nel contempo due dita entravano ed uscivano freneticamente dentro di me. Non mi importava a quel punto di no far rumore, anzi, la perversione che potesse sentirmi ancora mi faceva eccitare di più. Godevo ma nello stesso momento sentivo insoddisfacente quello che facevo, come se a quel punto l'atto masturbatorio non mi compiacesse più.
Speravo entrasse da quella stanza, vestito solo del suo profumo, col cazzo duro pronto a scoparmi, lo desideravo e non facevo nulla per nasconderlo. Mi masturbavo con tale enfasi da riuscire a farmi sentire dai vicini quasi. Eppure quella porta continuava a restare chiusa, questo mi faceva incazzare!
Pensai che potesse stare dietro la porta a spiarmi, quindi mi alzai per andare a controllare, la aprii velocemente ma nulla. Più si palesava che fossi sola in quel momento più dentro di me saliva una voglia irrefrenabile di averlo dentro di me, di scoppiare in un nuovo potente orgasmo.
Mi diressi verso la sua camera, aprii piano la porta e lo sorpresi a dormire. Angelico, come se nulla fosse successo. Mi faceva arrabbiare la cosa e vederlo su quel letto nudo, con quel corpo così bello ed eccitante, che pochi minuti prima mi aveva posseduta, mi mandava fuori di testa. Non riuscivo più a vederlo come la carne della mia carne, lo vedevo solo come oggetto della mia fantasia sessuale. Ero ferma davanti a lui, nuda anche io, volevo saltargli addosso e farlo mio ma sentivo ancora un freno inibitorio, come se fosse la coscienza che fino a qualche secondo prima sembrava non esistere. Mi accarezzavo i seni mentre lo guardavo, passavo lento un dito sul clitoride, sentendo una voglia matta esplodere in me. Guardavo il suo fisico possente e lo desideravo, il suo cazzo, ormai moscio, poggiava sulla coscia destra, riuscivo ad intravedere il delinearsi della cappella da sotto la pelle. Tanto eccitante da sopprimere ogni tipo d'inibizione. Feci due passi avanti, mi inchinai e portai la faccia vicino a quel cazzo, lo annusai, resitevo a stento alla voglia di mettermelo in bocca. Accarezzai lenta le sue cosce, sfiorai le palle, in fine presi in mano quel cazzo. Facevo scorrere la pelle dall'alto al basso, ad un centimetro dalla mia faccia, ad ogni colpo di gonfiava un poco. Aumentai il ritmo e presto il suo cazzo scoppiava di piacere. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel cazzo, la mia mano che lo stringeva, lo smalto rosso che risaltava, la cappella apparire e scomparire, il tutto era ipnotico. Appoggiai la lingua sulla cappella e mentre lo Segavo assaporavo quel magnifico sapore di sesso. Età duro e a me piaceva, sentivo la mia figa completamente bagnata. Tanto preso da quel godermi il suo cazzo che non mi ero accorta che s'era svegliato e mi guardava eccitato. Una mano mi accarezzava la testa, invitando quasi a prenderlo in bocca, tutto. Così feci, centimetro dopo centimetro me lo infilai tutto fino alla gola, presi così a succhiarglielo stando bene attenta a farlo impazzire si, ma non volevo che venisse, doveva scoparmi. Interruppi bruscamente il pompino e guardandolo negli occhi, a carponi cammina sopra di lui, i miei seni strusciarono sul suo corpo tonico. Lo baciai sulle labbra velocemente, poi mi misi a cavalcioni sulla sua faccia, era il suo turno di farmi godere. La sua lingua iniziò a leccarmi immediatamente, sentivo giocare sul clitoride e subito dopo affondare dentro la mia figa, per poi tornare al clitoride. Le mani stringevano e palpavano i miei glutei. Mi sentivo impazzire, mi lasciavo andare e muovevo il bacino sopra la sua faccia. Sospiravo forte e non nascondevo il mio piacere, ansimando ed esclamando ad alta voce quanto stavo godendo. La sua lingua mi scopava la figa come fosse un cazzo, io mi muovevo sopra di lui e stringevo i miei seni. La voglia di essere scopata era enorme, mi staccai dalla sua faccia e mi misi a quattro zampe ai piedi del letto. Non si fece attendere, si alzo velocemente e mi penetro' con forza da dietro. Ero talmente bagnata che scivolo' facilmente. Le sue mani afferravano forte I miei fianchi, e mi scopava forte da dietro. Stringevo le lenzuola con le mani dal piacere, dallo specchio davanti a noi intravedevo tutta la scena eccitandomi ancora di più. Vedevo la sua faccia in estasi mentre mi scopava con veemenza. Avrei voluto urlare di fermarsi che stavo venendo ma non ce la feci, scoppiai in un orgasmo prepotente, le braccia credettero e mi ritrovai con l faccia sul materasso. Tremavo e sentivo colare tra le mie gambe il piacere di un orgasmo travolgente. Si era fermato subito dopo, ma sentivo ancora il suo cazzo duro dentro di me e piano piano riprese a scoparmi. Aumentava il ritmo velocemente e in men che non si dica mi stava scopando di nuovo forte. Godevo tanto che gli intimavo di continuare, ero fuori me stessa. Mi penetrava forte e sentivo il suo cazzo gonfiarsi sempre di più, poi di colpo si a cascio' sulla mia schiena e sentii dei flotta invadere il mio corpo. Strillai, sentire la sua sborrami dentro di me mi aveva provocato un altro orgasmo. Sdraiati uno sopra l altro sul letto inermi, con il piacere che ancora scoppiava nei nostri sessi. Il respiro piano piano si calmava mentre il suo sesso si sfilava da dentro di me. Restammo su quel letto in quella posizione, uno sopra l'altro.. Ci addormentammo esausti.
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