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Il Diavolo e l'acqua Santa 10


di papy60
18.06.2012    |    15.861    |    0 9.2
"++ Anche se abbondantemente lubrificato da Clara, il condotto anale era molto stretto, tanto che le crespe dell'orifizio, erano tese al massimo, tensione..."
*********** Non si erano ancora spente le parole del Sire dell'abisso che, un folata di fumo fuligginoso investì Angelino, lui pur riparandosi con le mani non potè evitare di tossire insistentemente. Quando poi schiarendosi la gola, si rivoltò, rivide il Diavolo che tranquillo, come non ci fosse stata quell'interruzione, riprese a narrare:
-- Continuarono imperterriti nei loro godurioni incontri e, salvo qualche trascurabile intoppo e qualche rischio di venire scoperti, il trascorrere del tempo pareva essere troppo veloce, tanta era la felicità che regnava in quella famiglia.
++ Quasi non passava giorno senza che il capofamiglia si intrattenesse a suggere le tettine della ragazzina.
Nadia aveva ormai quattordici anni e i seni le crscevano bene. Quante volte il babbo, mentre la baciava ,aveva sganciato un paio di bottoni della camicetta e glieli aveva palpeggiati, quante volte, vincendo la resistenza del piccolo reggiseno, le aveva impastato i teneri globi di carne e quante volte si vide succhiare le ciliegine dei capezzoli.
++ Era diventata una bella donnina Nadia, anche se era rimasta un pò piccola di statura, ma la carnagione da creola e gli occhi leggermente orientaleggianti, la rendevano oggetto di molti sguardi maschili nonostante la sua giovane età.
++ Il tempo dedicato all'amore, Nadia lo passava prevalentemente impalata sull'uccellone del babbo. Lui si
aggrappava alle cosce e lei, galoppando festosamente, lo portava su per i paradisiaci sentieri dell'iincesto.
Quando si fermava o rallentava per riprendere fiato, era lui che ricominciava a chiavarla con colpi del bacino,
cambiando continuamente ritmo come in una sinfonia, passava dall'adagio all'allegro, all'allegro con brio e, infine con un cr4ewscendo tutto Rossiniano, cavalcava la giovane puledra sborrandole nell'utero.
++ Dando sfogo ad una fertile fantasia, a volte, finito tutto, se la piccola voleva ancora un altro brividino, l'obbligava a sditalinarsi ad un palmo dal suo naso inebriandosi con quegli indescrivibili profumi. Spesso dopo essersi calmati con la prima goduta, i nostri eroi, si stimolavano inventando nuovi giochi.
++ Una sera che Carlo aveva assistito al petting spinto della moglie col fratello, si era messo a mordere con le labbra il pube lanuginoso della sua figlioletta, osservando eccitato i loro giochini; Giocherellava da oltre venti minuti, baciando l'interno delle cosce, il pancino vellutato, le labbra della piccola fica, quando il cazzo pendulo di Paolo, reduce da una favolosa spagnola, attirò la sua attenzione.
++ Lo fece accostare alla sua bambina e, per ravvivarlo,le leccò le gambe, le cosce, le palle già ricoperta da una discreta peluria nera e, infine, preso fra le labbra il cazzetto e roteando il capo, se lo sentì inturgidire in bocca. Era già da qualche tempo che era curioso di provare anche quello e ora l'aveva lì in bocca, ne sentiva con la lingua, la levigatezza del glande e quel sapore molto diverso da quello femminile.
++ Senza alcun intervento manuale, con i soli movimenti delle labbra, lo eccitò; Lo sentì che piano s'irrigidiva, ne saggiò la durezza con leggeri morsi e quando, lo sentì pronto volle soddisfare le voglie della sua bimba; Lo
sospinse da lei e Nadia che si era mantenuta su di giri, aprì le gambe permettendo al padre di guidarle il sesso fra le valve piene di rugiada.; Il culo del ragazzo procedeva col suo lento su e giù; Intervenne Clara elargendo generose carezze sui corpi dei giovani..
++ Il pene di Carlo ebbe un significativo guizzo. Aveva insinuato la mano destra fra i corpi catturando una tettina della piccola, poi si trovò a vellicare la schiena e il solco fra le natiche di Paolo. Nel bearsi di quei perfetti globi di carne, focalizzò nella mente un insano proposito..
++ Non era mai stato particolarmente attratto dall'atto sodomitico. Sì, l'aveva praticato con la moglie, ma non ne era rimasto particolarmente soddisfatto. In tutti gli anni di matrimonio si sarebbero potute contare sulle dita delle mani le volte che si era inculata sua moglie, ma quelle immacolate e vellutate colline, avevano scosso
qualcosa nel suo io più profondo.
++ Un'altra sera, mentre Carlo si godeva le nascenti e meravigliose forme di Nadia e mentre il suo uccellone veniva deliziato dalla sua boccuccia, provò ulteriori vibrazioni nel sentire una lingua che le solcava lo spacco delle natiche. Sua moglie, le stava pennellando languidamente il solco, soffermandosi lubricamente sull'orifizio. Roteava la punta della lingua sulle crespine del suo intatto sfintere, accrescendo così il piacere del 69 che stava facendo con la figlia; Dai soffocati gridolini dei tre, l'uomo capì che si stava tramando contro di lui e, quando poco dopo sentì le manine della piccola che gli tenevano allargate le chiappe, capì e volle stare al loro gioco.
++ Percepì ben presto la pressione sulla rosetta anale. La saliva lo aveva lubrificato abbastanza, infatti qualche secondo dopo e, da lui stesso agevolato, il glande del cognato lo penetrò. Il cazzo era della giusta misura. Per non farsi sfuggire nessuna delle nuove sensazioni, aveva tralasciato di occuparsi della fichetta.
++ Le mani del ragazzino lo tenevano per i fianchi e il pistoncino aveva già cominciato a lavorargli lo sfintere.
Ad ogni spinta la testa affondava nel materasso fra le cosce della bambina che, da sotto, poteva agevolmente vedere l'uccellino dello zio nel suo andarivieni.
++Stava piacendo all'uomo quell'atto innaturale. Se lo sentiva dentro ed era bello. Una nuova e piacevole sensazione la provò quando il ragazzo, accelerando il ritmo, le sborrò nelle viscere accompagnando l'azione
con tutta una serie di gutturali mugolii.
-- Mmhh...ecco, ecco...vengo, sì...vengo...sì...godo...ecco, ecco...aahhh...
++ I due maschi, frastornati, rimasero immobili. Paolo si teneva ancora avvinto alle anche del cognato che,
poco dopo, stringendo l'anello sfinterico, lo espulse; Quando il ragazzo tornò dal bagno dopo essersi accuratamente la vato i genitali, trovò il cognato carponi, impegnato a leccare la fessura della piccola; Gli offriva impudicamente le groppa. Pareva quasi un invito a bissare l'atto sodo mitico e, per qualche istante fun tentato di riprendere quel gioco che evidentemente aveva trovato piacevole; Cambiò idea e, coricatosi al fianco della sorella, si precipitò a palparle e a succhiarle i capezzoli; Il suo passatempo preferito.
++ Per Carlo, la posizione preferita per scoparsi la figlia, era alla pecorina. Godeva sopratutto nel sentire sul ventre le fresche natiche di Nadia artigliandola ai fianchi e stantuffandole in corpo la sua spada di carne, ma la cosa era più piccante per le scurrili oscenità che la ragazzina aveva imparato e che talvolta lo lasciavano esterrefatto.
-- Ahh...papà caro...avevo tanta voglia di sentirti dentro, sai? Sì...sì...dai spingi...spingi papà...sì sì così...
avevo tanta voglia sai?...Volevo farmi un ditalino... non l'ho fatto...voglio sentire il tuo uccellone dentro...si..dentro..dentro dai...sì, tutto dentro di me...sì...sento i coglioni che mi sbattono addosso, papà...le tua palle...sì ecco ecco..vengo...sborriamo insieme papà dai....sì...sì...riempimi tutta...
++ Rinculando ritmicamente riusciva a carpire qualche millimetro in più e il padre sudato e scarmigliato la chiavava a spron battuto.
-- Hai sentito l'uccellune del papà ? - Le chiese dopo averle allagato le mucose vaginali - ti è piaciuto amore...? Hai sentito com'era grosso?Ti ho riempito la fica vero tesoro ? Era il cazzone del tuo babbo, un uccello di trentacinque anni che è entrato tutto tutto fino alle palle nella tua fichettina giovane giovane. E' un bel porcellone quel cazzo vero ? Pensa, ti ha creata, sì, ti ha vista crescere giorno dopo giorno, la sua cappella ha solcato le labbra della tua passerina quando avevi pochissimi pelini, quel maiale ti ha sverginata, sì, pensa...il tuo babbo, il tuo paparino è entrato in te...ha sborrato dentro il tuo pancino...sì...è stato bello vero Nadia ?
++ Una sera i due maschi seduti sul bordo del letto, vennero eccitati dalle bocche femminili che si scambiarono fra di loro un paio di volte i loro scettri; Carlo, quando si sentì pronto, sottrassea Nadia il suo lecca-lecca e, attiratala a sè, le si stese dietro inserendole in fica il suo strumento d'amore; Se la stava chiavando alla pecorina pur rimanendo steso con lei sul letto.La teneva ferma tra il collo e la spalla, con l'altra mano teneva sollevata una coscia tenendole divaricate le gambe e permettendo al pene di agire agevolmente in lei.
++ Paolo, attratto da quella nuova posizione, ammirava quel nuovo modo di scopare. Eccitato, allungò una mano palpeggiando i piccoli seni della nipote. poi, spostandosi adeguatamente , avvicinò il viso alla fichetta pistonata dal padre. Stupefatto guardava l'andirivierni del grosso randello ma che, data la posizione non poteva entrare per intero. Se il grillettino avesse potuto parlare, l'avrebbe colmato di mille ringraziamenti anche perchè poi fu dardegiato a lungo dalla lingua del ragazzino.
++ Paolo infatti baciò il monte di Venere, leccò i setosi riccioli neri e, mentre si inebriava dei mille profumi dei sessi, si trovò anche a lappare parte del cazzo di suo cognato; L'uomo, dapprima rallentò, ma poi si bloccò gustandosi quelle perverse leccate e, tanto gli piacquero che tenne la nuca del ragazzino premendolo delicatamente e accarezzandola.
++ Anche Clara partecipò all'eccezzionale ammucchiata soffocando con la bocca i gemiti della fanciulla nella sua straordinaria goduta. Carlo contraccambiò in seguito e spesso, a Paolo, il piacevole e perverso leccaggio.
Godeva nel vedere il cazzetto del ragazzo nel suo entrare e uscire dalla fessura e lo gratificava con baci a ventosa e leccamenti famelici. Si incollava aii sessi e li mordeva con le labbra, brucando i loro peletti, prendendo in bocca le palle e assistendo eccitatissimo ai loro orgasmi.
++ E' superfluo precisare che in un lasso breve di tempo, furono visitati tutti i culi della famiglia. Quello di Nadia, lo volle rompere suo padre.
++ La piccola aveva ormai quasi quindici anni e, si era formata proprio bene. Aveva, come si suol dire, un bel culetto a mandolino.
++ Quella sera Nadia, in attesa del padre, aveva aiutato lo zio Paolo a far godere la mamma masturbandola mentre lui la chiavava. Appena arrivato il babbo, tralasciò subito la madre ancora fremente e, s'incollò alla sua bocca. L'uomo indossava la giacca da camera. Mentre si gustava la boccuccia, sentì la mano cercargli il sesso. Nadia non sapeva se lui portasse gli slip e gli sorrise felice quando trovò il pene nudo ed eretto.
++ Il padre le cercò le tettine, il culetto e le cosce. Sulla fessura già umida, fece scorrere un polpastrello con tutta la sua abilità. Lei stessa, volgendogli le spalle ed inginocchiatasi sul bordo del letto, gli offrì il suo meraviglioso mappamondino per essere presa alla pecorina. Il padre, afferatosi il cazzo, cercò il varco, ed ecco con una leggera spinta si trovò per metà alloggiato nel fremente ricettacolo.; Dopo alcuni movimenti di va e vieni e mentre si godeva le deliziose carezze delle natichette sul ventre, Carlo vide la moglie che, con la bocca piena di sperma di Paolo, la colava fra le chiappe della fanciulla.
++ Ah, il piacere dell'incesto elevato alla massima potenza! Quale grado dare, nella scala dell'erotismo, a quel gesto? La donna dopo aver riversato dalla bocca tutta la sborra del fratello sul solco del culo della propria figlia, lo guidò sulla vergine rosetta anale, glielo spinse dentro col dito, roteandolo e lubrificandolo e,
dopo una muta occhiata d'ntesa col marito, gli guidò il glande.
-- Il papà te lo metterò qui...sì...qui nel culetto, amore - sussurrò alla piccola - ... non aver paura... non ti farà male...anzi...poi ti piacerà. Aiuta l'entrata del pisello...sì, devi spingere un pochino...sì...come quando fai la cacca...hai capito tesoro? Su...prova....
++ Aggrappato alle anche, Carlo fece pressione ed aveva già mezza cappella dentro quando una incontrollata contrazione dell'ano lo ricacciò fuori, ma poco dopo, e dopo averla preavvertita del suo arrivo, con un formidabile colpo di reni oltrepassò lo sfintere e si immerse nelle viscere della fanciulla.
++ Un lancinante dolore colpì i due depravati. Il sadismo dell'uno e il masochismo dell'altra aveva prodotto in loro quelle sensazioni che erano un misto indefinibile di dolore-piacere. I venti centimetri di carne vibrante erano ormai tutti dentro il corpo della bambina, fermi, bloccat, stupefatti forse di trovarsi in quel nuovom Eden. Certamente assaporavano il tepore di quel cunicolo che li ospitava calzandoli come un guanto.
++ Il cervello di Carlo dava segni di squilibrio, mai come allora misurò l'enorme dimensione della loro depravazione. Il suo sesso, il suo cazzone di adulto era infitto nel culo di sua figlia. Stava inculando la sua figliletta adolescente, la quale però pur lamentandosi, era felicissima di sentirselo in corpo.
++ Anche se abbondantemente lubrificato da Clara, il condotto anale era molto stretto, tanto che le crespe dell'orifizio, erano tese al massimo, tensione causata sopratutto dall'impetuoso afflusso di sangue che il cervello aveva inviato ai vasi sanguigni del pene; Nonostante iln fastidioso bruciore, Carlo incominciò a inculare con lenti movimenti. Guardava la moglie che palpava ovunque la piccola elargendole carezze atte a lenirle il dolore. Dopo qualche minuto di quell'incestuoso va e vieni e, avvertendo i podromi dell'orgasmo, l'uomo, artigliandosi con più vigore alle anche, iniziò ad accelerare il ritmo. Tornava indiero fino a quasi a far uscire la cappella e poi, con un colpo tremendo di reni lo ricacciava tutto dentro incollando il ventre sui freschi glutei. Con sadico ardore galoppava quasi infierendo sul corpicino scaricando poi nelle sue viscere un interminabile torrente di sperma.
-- Quanto sei brava bambina mia - sussurrava Clara all'orecchio di Nadia - hai il cazzo di papà in culo, amore
sì...l'uccellone di papà è dentro di te...dimmi che ti piace...è bello vero? Ti piace vero sentire le mie mani che ti accarezzano le tette? Ti eccitano la fica. Dimmelo...ti piace vero?
-- Sì..sì...- biascicò Nadia superata subito dalle esclamazioni del padre.
-- Ecco...ecco...vengo, vengo...- grugnì Carlo - sì...ecco sborro, sborro...Nadia cara...ti sto godendo in culo...il tuo paparino ti riempie il culetto di sborra....aahhhh...ecco....sììììììì.-
++ Con pochissimi rischi, il nostro quartetto continuò per anni con inalterata passione. Certo che cresciuti i ragazzi ebbero modo di conoscere amici e amiche e, logicamente qulacuno divenne loro patner. Sempre però si premuravano, con codiviso piacere, di raccontare ai vecchi le loro gesta amatorie.
++ Più d'una volta Carlo e Clara con bramosia, avevano leccato e pulito la fica della figlia dallo sperma del suo ragazzo di turno o ravvivato il turgore dell'uccello di Paolo reduce dalla fica di qualche sua fidanzatina.
++ Paolo si era diplomato in ragioneria e Carlo che, nel frattempo era stato promosso direttore d'azienda, lo aveva fatto assumere. Anche Nadia finiti gli studi, si era impiegata in una agenzia di viaggi soddisfatta così d'aver raggiunto una sua indipendenza economica.
++ Quante e quali orge si godettero e continuarono a godersi fra le quattro mura domestiche. Nadia, ormai adulta, continuava con immutato piacere a godersi l'incesto e Carlo restava sempre stupito nel vedere questa
sua bellissima e adorabile ragazza, che già ventiduenne, lo cavalcava impalata sulla sua verga. Steso supino, aggrappato alle sue splendide cosce, ammirava le tette sballonzolate dai rapidi movimenti del corpo.
Lui si metteva sempre un cuscino sotto il culo aumentando notevolmente la compenetrazione dei sessi.
++ Nadia, ormai esperta, roteando e dimenando il bacino, assorbiva tutta l'asta fino all'ultimo millimetro. Contraendo i muscoli della vagina, se lo mungeva deliziosamente. La suzione era talmente delicata che riportava alla mente dell'uomo i titubanti bocchini che lei da piccola gli prodigava.
++ Se pèer qualche periodo gli adulti restavano soli, come quando i ragazzi passavano le ferie lontano da casa, si eccitavano vicendevolmente rievocando i giochi del passato. Magari, mantre Clara lo sbocchinava con un rigatone alla bolognese, Carlo andava con la mente a quella volta che, dopo aver montato Nadia, si era spaventato tremendamente per il sangue che gli imbrattava l'uccello, sangue dovuto invece alla sua prima mestruazione. Rivedeva e riviveva rievocando quella sera che dopo una straordinaria pecorina, con Nadia, aveva voluto sborrarle sulle mammelline e che Clara, con le sue slinguate le lavò. Quell'atto fu talmente erotico se si pensa che, dopo averle stantuffato nel pancino per un bel quarto d'ora, l'aveva fatta coricare supina; Sceso dal letto e, sostenendosi alla testata del letto stesso, aveva cominciato a menarselo
passando e ripassando la cappella su un capezzolino. Si lasciò anche catturare il glande dalla rossa boccuccia tornando ben presto sulla tettina. Intando la madre la stava leccando l'arrossatan fessura portandola al godimento. Dopo aver ripulito per bene la fichetta, strisciò su verso la bocca baciandola a lungo
e libidinosamente palpò e succhiò la tettina libera, poi, con due dita strinse l'altro seno della fanciulla rendendolo più erto e saldo alle pennellate del glande del padre. Leccò con leggere lappatine sia il capezzolino, sia la cappella contemporaneamente. Lo sperma spruzzato con ricchi getti, aveva impiastricciato sia la faccia di Clara che i senini della ragazzina.
++ Trascinata dal torrente della lussuria, la madre spalmò quella copiosa sborrata su tutto il busto, ricominciando a slinguarlo e togliendo così la patina di sperma che, in più punti si era già essicata.
++ Continuarono così per alcuni anni..ma, .noi li aspettavamo al varco - disse compiaciuto il diavolo - e infatti
un bel giorno...anzi, una sera, al loro rientro dalle vacanze montane, per colpa di Paolo che guidava tenendo una mano su una coscia della nipote, perse il controllo della vettura e andarono a schiantarsi a tutta velocità contro un grosso platano. I due vecchi scesero subito qui da noi. i giovani invece, tardarono una ventina di giorni ma, arrivarono anche loro.
-- Non si sono mai visti qui - disse Angelino buttando l'occhio nel baratro .
-- Ci sono...ci sono...tranquillo...se non ci credi te li porto a vedere...Comunque la loro storia finì cosi - poi alzatosi, annunciò - ora vado a lavorare un poco...ti saluto...ciao - e allontanandosi si inoltrò nel gommoso fumo infernale agitando la nera mano, come fanno i bambini al passaggio del treno.
++ L'angelo, dopo una rapida occhiata in giro e, credendosi solo, scostò la sua candida camiciola, mettendo a nudo il suo uccello e sfatando così la credulità popolare, si mise a orinare. Era a metà operazione, quando improvvisamente com'è loro uso, un gruppetto di neri diavoli, lo investirono con un assordante coro di risate. Il povero Angelino si portò d'istinto ambo le mani alle orecchie, lasciando alla mercè dei loro sberleffi , il suo sesso che date le sue notevoli dimensioni, teneva scostata la veste.
++ Quando alzando gli occhi si vide attorniato da quei demoni sghignazzanti, restò paralizzato; Loro frammisti a sberleffi, si chiamavano l'un l'altro deridendolo.
-- Hai visto Alichina...hanno il cazzo anche loro...e guarda che sventola ha ha ha...
-- Bhe...sì... ma anche Calcabrina e Barbariccia erano scettici come me..
-- Io no - saltò su Cagnazzo -
-- E neanche noi - aggiunsero Draghignazzo e Libicocco.
-- Cosa poi se ne faranno loro del cazzo...-disse Rubicante ridendo e rivolto a Graffiacane.
-- Per pisciare - uscì sganasciandosi dalle risa, Ciriatto.-
++ Angelino fu lesto a coprirsi e a voltar loro le spalle.
++ Uno di loro insinuò un'atroce dubbio, dicendo e lasciando la frase a mezz'aria.-
-- Tu Farfarello, tu che sei stato... spesso... qui con lui...non è che. per caso...- lasciando intendere ad una peccaminosa amicizia; Poi sospengendo schiamazzando, i suoi compari nel loro habitat sparirono tutti.
++ Angelino frastornato rimase lì alcuni secondi, poi, contrariamente al solito, invece che a spiccare il volo, si incamminò ciondolando, pensando alle brutture della vita...-
- F I N E -

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