Il sogno (parte terza)

Finita quella incredibile sessione di sesso mi sdraiai supino sul lato del letto, mentre le due sorelle si disponevano su un fianco, ciascuna di fronte all'altra, continuando a scambiarsi teneri baci e languide carezze, e naturalmente, la vista di queste due splendide donne che si scambiavano effusioni ebbe un effetto tonificante sul mio apparato riproduttivo, che in men che non si dica era ancore una volta pronto al combattimento.
La mia prima azione fu quella di scendere col viso fino al culetto di Marta, e da quella posizione presi ad armeggiare con le sue natiche, prima carezzandole e baciandole, poi allargandole con le mani per scoprire in tutta la sua bellezza quel meraviglioso fiorellino rosa, non trovo migliori parole per definirlo, costituito dal suo buchetto del culo, e preso da un raptus di libidine cominciai a baciarlo e leccarlo, lubrificarlo con la saliva e ad introdurvi la punta della lingua, facendola roteare lentamente all'interno, mentre lei si lasciava andare ad ansimanti mugolii, poi scesi ancora più in basso, e introducendo la testa tra le sue gambe mi ritrovai con la sua fichetta umida a portata di labbra; era una fichetta davvero speciale e non finiva mai di eccitarmi, era completamente depilata, e già questo mi faceva impazzire, aveva grandi labbra cicciotelle, e vista così da vicino sembrava proprio la fica di una ragazzina adolescente.
Anche alla fica mi dedicai con devozione e tenerezza, la baciai come in genere si bacia una bocca, e poi vi introdussi la lingua, andai a succhiare e baciare ogni millimetro di quell'anfratto paradisiaco, baciai e succhiai il clitoride, e con bocca, naso, lingua e dita le dedicai ogni attenzione e tenerezza, mentre lei si scioglieva in un rivolo di umori più dolci della rugiada del mattino. Subito dopo mi dedicai alla fica della sorellina, e non potei innanzi tutto notare le differenze con la fica della sorella maggiore, innanzi tutto il colorito era più sul bruno, e non bianco rosa come nell'altra, era rasata ma non completamente, e in cima aveva conservato un delizioso triangolo di peli, le grandi labbra erano meno gonfie, e complessivamente la sua fica era di dimensioni più piccole rispetto a quella della sorella, anche lei aveva una fichetta da adolescente. Anche questa volta non esitai nemmeno un istante, e presi a lavorarmela con ogni mezzo a disposizione, dita, lingua, labbra, ed anche lei rispose regalandomi la sua tenera rugiada, aveva un sapore diverso da quello della sorella, se si può era ancora più dolce, e lei reagì con un tremito di tutto il corpo, protendendolo verso la mia bocca avida. In tutto questo naturalmente le due non smisero un istante di scambiarsi effusioni e carezze.
-Leccami tutta troietta- disse a un certo punto Marta, e mai in vita mia l'avevo sentita usare il turpiloquio, nemmeno nei momenti di più forte libidine.
- Voglio succhiare le tue tettine- Rispose la sorellina, anche lei ormai in estasi, e così continuarono, leccando e succhiando, introducendosi vicendevolmente le dita e le lingue in ogni anfratto, e chiedendomi, di penetrarle a turno in ogni buco nel momento in cui risultava libero dalle dita o dalla bocca dell'altra, poi si disposero a sessantanove, e ormai scatenate presero a leccarsi e titillarsi come se null'altro contasse nella vita.
Insomma iniziammo di pomeriggio e arrivammo fino a tarda sera e alla fine ciascuno di noi aveva collezionato un numero inaspettato di magnifici orgasmi.

SEGUE