Racconti Erotici > incesto > Ricordi d'infanzia 12-The evolution
incesto

Ricordi d'infanzia 12-The evolution


di Papy60
11.02.2010    |    42.310    |    0 8.1
"Mentre salgo i pochi gradini, i nostri sessi si scontrano l'in l'altro quasi a mimare il coito..."
...era un sogno che si poteva anche realizzare.
La morbosità dei nostri rapporti ha prevalso sui buoni propositi, infatti la scaletta che doveva regolarne i tempi, fu quasi subito sforata; D'altre oarte come si può osservarla se mi vedo a portata di mano quel bene tanto agognato. Di certo il mio lavoro zoppicava, trascuravo di visitare i medici specie quelli meno redditizi e il risultato fu un forte calo con conseguenze economiche non trascurabili. Accorciavo il mio giro d'affari per essere a casa prima e respirare quel clima erotico che regnava ormai nella nostra famiglia. Il mattino del giovedì, come al solito, resto a casa per riordinare la mie scartoffie. Wuel mattino l'ho fatto in maniera alquanto confusa, guardavo l'orologio ogni cinque minuti, aspettavo con morbosità inaudita il ritorno a casa della mia adorata bambina.
Ecco il mio gioiello è arrivato "Papy...papino"
mi urla correndomi addosso; Viene dietro la sedia, mi innonda di baciotti sul collo, sulle guance. Sulla bocca me li da dopo essersi assestata accavallandosi sulle mie ginocchia; Si allaccia al collo mentre ricambio i suoi baci; La guardo, tiene gli occhi chiusi, anche lei se li sta gustando; La fusione dei nostri respiri fu un tutt'uno con i nestri cuori e i nostri animi. Baciavo le carnose labbra della mia piccolina, con una passione provata poche volte in vita mia, sentivo che anche la mia Sara era tutta presa da questa communione, la sentivo dal vigore che metteva nel stringersi a me, la sentivo dai mugolii che ci accompagnavano in quei due meravigliosi e incomparabili minuti. In attesa di salire per il pranzo tenendola guancia a guancia, le cerco le coscie. Che levigatezza, che turgore; Con ambedue le mani la tengo da sotto la corta gonnella, tocco la parte esterna delle cosciette, risalgo e infilo le dita sotto il bordo delle mutandine; Il cuore accelera e accelera sempre più, ho fra le mani le intere natichette, me le impasto,le palpo morbosamente emettendo fremiti su fremiti. A lei piace molto questi palpeggi, tanto che forzandosi al collo, alza il sederino, offrendo alle mie mani il paradiso; Che gioia, che bellezza, sto palpando il culetto di mia figlia, il proibito culetto,
quella carne che sebbene l'abbia creata io, la società, il mondo mi proibisce di godermela; Un sussurro al mio orecchio " Papy, hai notato che al giovedì, porto sempre le gonne? Lo faccio per te sai?"
Dio mio la mia troietta lo fa per assere sempre pronta a ricevere le carezzine del suo papà. Quanto erano durati quei palpeggi, l'orologio diceva cinque minuti, quello dei nostri sentimenti diceva cinque secondi.
Come corre veloce il tempo felice. Al richiamo di mia miglie per il pranzo, mi alzo, lei si abbarbica meglio su di me, stringendomi ai fianchi anle gambette e sempre tenendosi allacciata al collo, si lascia portare
sopra. Pesa 40 chili la mia Sara, $0 chili di puro amore. Mentre salgo i pochi gradini, i nostri sessi si scontrano l'in l'altro quasi a mimare il coito. Ha certamente sentito anche lei il turgore del mio uccello perchè nel salire galoppava premendo il bacino sul mio e ridendo ed eccitandosi in quel gioco apparentemente innocente. "Eccoli lì i miei innamorati" Ci disse Annavedendoci allegri, " Certo che siamo innamorati vero papà? Innamorati di tutto, di te, del momdo - poi adocchiando il piatto fumante e con il suo solito spirito, continuò - e del pasticcio...di tuttto" Corse a sedersi, mitigando l'appetito dello stomaco con quello che le era certamente nato fra le coscie. La sera stessa che doveva essere di normale routine, la sul divano, un poco alla volta si era riscaldata tanto che ci siamo ritrovati nel lettone, tutti e tre, travolti dal sublime peccato dell'incesto. Più d'una volta non rispettammo la programmazione sessuale che ci
eravamo imposto; Poi un pò alla volta, ci siamo messi nella giusta carreggiata. Un giorno mia moglie mi parla un pò preoccupata; Mi informa che Sara le chies se era dolorosa la prima volta, " Sai Luca...la piccola ha il fuoco fra le coscie. mi sa che prima o poi dovrai sverginarla" " No Anna, te l'ho detto e ridetto, non voglio essere io il suo primo... no, in un domani trova un ragazzo, se ne innamora maledirebbe questa scelta... no, non voglio". Parlavo così cercando addirittura di convicere me stesso, ma nel profondo del ,io cervello viveva da tempo, un'incertezza che quando l'ascoltavo mi dava uno sgomento infinito. Mi mostrva anche quanto doveva essere bello entrare nel corpicino della mia figlioletta, incollare il pube al suo, galopparle dentro e scaricare nel tepore del suo pancino tutta la riserva dei miei testicoli e inaffiarle così l'utero, godere assieme in un travolgente orgasmo. Ma Sara voleva essere veramente deflorata? Volendo sondare a fondo il suo animo, mi ricordai del suo diario; L'avevo sbirciato ancora un paio di volte da quando lo scopersi e lo trascurai perchè non vidi nessuna annotazione. Lo cerco, lo trovo, leggo, porta la data di 15 giorni prima;
Leggo - ..voglio diventare una donna, il mio lui non vuole la mia verginità, me lo ha ripetuto più volte, ma io devo farlo cedere, voglio che mi faccia donna, Exxx, la mia compagna l'ha fatto e ha un anno meno di me, ha compiuto 13 anni pochi giorni fa con un ragazzo che ne ha 19; lei dice che le ha fatto male ma, il mio è più esperto e spero me ne faccia di meno, però prima o poi, anche se ho un pò paura, lo dovrò fare...-. Ecco ora conosco i suoi pensieri più profondi e mi chiedo, saprò ancora negarmi? Come farò a dire no se anche il mio cuore, il mio cervello e sopratutto il mio uccello premono per il sì? Riflettendo sul suo diario, ho la conferma dell'intelligenza della mia piccola, infatti ha scritto - ...il mio lui...- Non ha scritto il mio papà; E' intelligentemente prudente. Siamo nel lettone, pronti a goderci la nostra orgetta famigliare;
Siamo tutti e tre nudi nella tenue lice di una lampada. Una carezzina e scompiglio i capelli della mia donnina
"Fammi sentire ancora le tettine amore - le sussurro sbavandole sul collo - mamma mia che bellezza...che bellezza" Mugolo mentre gioisco nel stringere fra due dita l'erto capezzolino e frullarlo dolcemente; Lo prendo in bocca e lo ciuccio, con i denti do dei morsettini, lei guizza come un'amguilla, ma non mollo la presa, spalanco la bocca e la premo sulla collinetta
di carne e aspiro; Ecco ora ho la sua tettina, la sua polposa tettina, l'ho tutta in bocca; Che delizia, che prelibatezza, impazzisco. " Sii papà siii succhiami, succhiami le tette... sei il mio bambino adesso, succhia succhia amore".
Mi ninnola, mi culla come fossi proprio un neonato. Le cerco la bocca, la bacio, me la premo lungo tutto il corpo, Anna si è incantata a guardarci, si è eccitata anche lei, si sfiora i seni e la fica "Siete belli, meravigliosi, Sara gioia mia, goditi il tuo papà... guarda che bello, l'ha già duro". Mia figlia stacca la bocca dalla mia, torce il collo e bacia la mamma. Poi dopo, per non farmi esplodere l'uccello, faccio girare la piccola, glielo inserisco fra le coscie; Mio Dio, le paffute gote del suo sederino ora si sono posate sulla mia pancia; Che lussuria, che tremori; Ho provato ancora con lei questi brividi, ma è, e sarà sempre la prima volta.
Me la tengo stretta, poi mi rovescio supino trascinando il suo leggero corpicino su di me; Ora un fungo emerge dalle sue gambine, è il mio cazzo che con la sua testa paonazza, svetta verso il cielo aderisce alla fessurina bagnata dai suoi umori; E' tenuto prigioniero dalle casciette, la più bella prigione del mondo. Riprendo a bearmi dei suoi senini, tasto e godo della loro morbida e vellutata pelle; Rapito da tanto piacere , socchiudo gli occhi gustando così appieno tutta la sua libidine. Dieci secondi dopo, sento laggiù
un piacevolissimo calore; E' la bocca di mia moglie che lo succhia e risucchia ad intervalli perchè distribuisce anche leccatine tutto intorno. Che scena perversa e sublime, la mia Anna genuflessa, passa con elettrizzanti leccatine dalla mia cappella alla fessura fradicia della figlia, le sfiora con le dita la coscie e il pancino ed è lì che le nostre mani si incontrano sul piatto ventre e godiamo dando piacere anche alla nostra troietta. Godo questo particolare pompino, tenendo la testa rovesciata all'indietro. Godo quasi subito, è tutto troppo forte; Godo, gli occhi mi si annebbiano dall'intenso piacere e, quando la nebbia si dirada, vedo mia moglie che baciando in bocca Sara, divide con lei il mio succo vitale; Seppur
quella scena sia estremamente perversa, mi smuove l'animo e con tenerezza depongo dei leggeri bacini sui capelli dell mia piccolina. Mi rilasso un pochino, ma pur vivendo ancora nell'oblio, non mollo le piccole poppe; Credo sia il mio subconscio che non fa mollare la dolce presa. Riapro gli occhi quando sento una delle mie mani venire pressata sulla tenera tettina, è una tetta di mia moglie; La mia mano è schiacciata fra due morbidezze; Senzazioni stupende. Anna mi strappa la piccola e si allaccia a lei in un'abbraccio che diventa subito un gioco saffico. Io mi limito ad accarezzare il culetto di Sara, le alzo poi una gambina e, prima le accarezzo la fichetta, poi le insinuo la lingua passando e ripassando sull a spacchetta e sulla grinzosa rosellina del sedere; Incontro la dita di mia moglie impegnate a praticarle un ditalino; Le succhio un pochino le dita e lei capisce subito il gioco, le intinge nei succhi vaginali e me le porge; Ciuccio e assaporo inebriandomi, quel nettare peccaminoso ma, proprio per questo più saporito. Dieci minuti di inenarrabile goduria "Vieni amore, vieni che adesso il tuo papino ti da una bella leccatina alla fichetta...
vieni si..." Sistemo un cuscino sotto il culetto, abbasso il viso; la luce soffusa mi permette di ammirare e di mettere a fuoco il paradiso dell'uomo sulla terra. Vedo la fenditura di un rosso vivo che contrasta non poco con la pelle del bombato pube; Sento il calore e il profumo che esalando come una nebbia, sale per le narici e mi invade il cuore e il cervello; Avvicino le labbra con religioso rispetto; Si sono nel tempio dell'amore e mi comporto con la dovuta ortodossia; Ho davanti a me una fichetta di 14 anni, è la fichetta proibita di mia figlia, tremo, bacio con leggeri tocchi le piccole labbra della piccola fica, con la punta del naso solletico il grillettino; Freme mia figlia, chiude le gambette sul mio viso e preme con forza, spinta dal piacere e dalla consapevolezza che è la lingua del suo babbino che le fa provare quei fremiti; Sente la mia lingua che le percorre il taglietto, va su e giù, su e giù, se e giù; Nei venti minuti di quel vecchio e sempre nuovo gioco amoroso, credo d'aver ricevuto un centinaio d'urti dal suo bacino che, con repentini colpi di reni, lo spingeva contro la mia bocca, bocca lieta di quella danza d'amore. Più d'una volta fui preso da un raptus di cannibalismo; A bocca aperta, afferravo con le labbra tutta la vulvetta roteandola per qualche minuto; Scompigliavo col naso anche i peletti neri e lucidi come le pellicce d'Astrakan. La mia donnina ha goduto in continuazione accompagnando i suoi fremiti con le litanie dei suoi urlelli e mugolii. Facemmo godere anche Anna che intelligentemente e conscia capiva la nostra passionalità. Si teneva relativamente in disparte e generosamente ci lasciava godere felice per Sara; Lei si accontentava delle briciole. Il Sabato successivo, in piena regola con il nostro programma, dopo aver staccato il telefono e sicuri d'esserci isolati dal mondo, per tutto il pomeriggio ci demmo alla pazza gioia; Prima, durante edopo i nostri round sessuali, ci scattammo un centinaio di foto, che il giorno dopo, che doveva essere di tregua, divampò invece in tutta una serie di porcellonerie nate proprio dall'eccitazione che ci dettero le foto stesse. Primi piani di baci sensuali con tanto di lingue in bella mostra; Baci fra me e mia figlia,fra Sara e sua madre, io da provetto regista e coreografo, mi cimentai con un buon risultato; Su tre pose mi si vede che calo le mutandine alla piccola, ovviamente nella posa di farle un ditalino, era vestita di tutto punto come fosse appena rientrata dalla scuola e con ancora il fascio di libri in mano; In altre, lei sotto la scrivania mi fa un succhiotto, in altre ancora Sara si finge lattante e ciuccia le tette alla mamma con una tetta che sguscia dalla camicia. Troppo lungo sarebbe descriverle tutte, però nel giro di un mese rifacemmo davvero quelle pose ma con lo scopo di godere.
"Guarda questa Luca, mi pare di rivedermi così nuda con il papà che mi leccava e che..." No s'era accorta che Sara le stava alle spalle, ha sentito e ha capito tutto; Stupita le chiese " Davvero mamma anche tu?"
Mia moglie si era impappinata, ha balbettato qualche parola, poi confua e sgomenta tacque "Bhe, tesoro" intervenni io titubante e lanciando occhiate interrogative ad Anna che, rossa in viso ammise "Si Sara...anch'io come te, quand'ero piccola, facevo l'amore col mio babbo" Poi con parole smozzicate, incominciò a narrare. Sul viso di nostra figlia aleggiava un riso fra stupore e compiacimento e vedendo
la madre contrita, disse abbracciandola "Non fare così mamma, non ti devi vergognare... sopratutto con noi, non ti pare?".
Si tenevano abbracciate, s'erano invertite le parti, Sara pareva una mamma che consolava la figlia dopo la marachella; La baciava sul viso " Ho capito bene vero? il tuo papà non ti ha usato violenza...anche tu, come noi..." Disse guardandomi e continuando a baciarla. Mi sono avvicinato anch'io, cingendole in un affettuoso e commosso abbraccio; Poco dopo Sara mossa da morbosa curiosità "Mamma dai raccontami, come avete cominciato, sei stata tu o lui" " Tutti e due credo, vedi, ricordo poco sono ricordi d'infanzia che il tempo sbiadisce, credo sia nato così. papà mi portava a letto ogni sera, perchè volevo rimanee con loro a vedere la tv così mi addormentavo sul divano e lui mi prendeva in braccio e mi metteva a letto; Una sera che ero semiaddormentata mi accorgo che papà mi annusa la passerina, credevo volesse vedere se fossi pulita, poi dopo poche sere, non so come m'accorsi che tenendomi alzata la camiciola da notte, aveva avvicinato il viso alla mia fichetta; Sapevo che ai maschi piaceva vedere e toccare le femminucce, restai immobile e fu la prima volta che sentii un piacevole prurito" "E quanti anni avevi?" "Ero molto piccola, avevo nove anni appena compiuti. ricordo che tenni gli occhi chiusi, vidi e sentii che mi baciava là; Stavo quasi per scacciarlo ma, mi piacque quel leggero vellichio; Da quella sera finsi d'addormentarmi presto solo per risentire quel piacevole solletico. Lui non si spingeva oltre e furono poi le mie dita che continuarono a farmi provare quei brividini; Non era ancora un vero e proprio orgasmo, però mi piaceva e.."
Quel racconto ci ha eccitato così tanto che togliendo la mano dal calduccio delle coscie di mia figlia, dissi "Basta Anna per favore, ho l'uccello che mi scoppia. su andiamo sopra, lì ci racconterai il resto...tu che ne dici Sara?"
" Sì sì, sono anch'io tutta bagnata"
e allacciandole alla vita ci siamo diretti verso la nostra alcova, verso l'incoffessabile amore che ci unisce.

( Continua ) Papy60
PS: S'e v'è piaciuto votatemelo. GRAZIE
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.1
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ricordi d'infanzia 12-The evolution:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni