Racconti Erotici > incesto > Ricordi d'infanzia 6-The evolution
incesto

Ricordi d'infanzia 6-The evolution


di Papy60
31.08.2009    |    53.228    |    0 9.2
"Massaggio anche l'altra tettina, sono le tettine di mia figlia, sono le carnose collinette proibite di mia figlia e io mi perdo fra il sogno e la reltà..."
Cercavo in tutti i modi di vincere il tremore che mi pervadeva ma, era troppo difficile, la consapevolezza d'essere così vicino a quel tesoro, ha fatto cadere la barriera psicologica che avevo faticosamente eretto;
Sentivo che si sfaldava sempre più: Il pollice si era mosso lentamente e aveva iniziato a vellicare la burrosa carnina; Stavo delirando. Col su e giù, su e giù avevo toccato il leggero tessuto delle mutandine percependo il tepore della sua micetta. Sara ebbe un sobbalzo, aveva sospeso la respirazione, era in stand-bay. Un tenue barlume di saggezza aveva bloccato
il mio dito lasciandolo lì statico alla porta del paradiso, ma ecco lo scalpiccìo dei passi della mamma, sta scendendo le scale, sta per arrivare. A quel punto mia figlia, scatta come una molla e va a sedersi su una sedia lì vicino, prende un foglio e finge di leggere. "Dio mio- Penso subito...ma allora la mia Sara era conscia di quelle carezze, dava loro un'altra
valenza, quella valenza che io tentavo inutilmente di soffocare" La mia piccola mi aveva platealmente dimostrato di gradire quelle carezzine. Più tardi a letto mia moglie si era goduta una superba scopata, pensavo a lei, immaginamdomela sotto di me e, devo confessare che m'ero sentito meno in peccato. Due giorni dopo appoggio una scala sotto la finestra di
Sara, salgo, doveva sostituire una lampada esterna. La vedo rientrare dal bagno, indossa l'accappatoio, stavo per chiamarla quando lo lascia cadere restando nuda completamente. Per poco non mi prende un colpo: Si pavoneggiava davanti al grande specchio dell'armadio,
si girava e rigirava ammirandosi; Se si fosse voltata m'avrebbe visto, allora io rivelo la mia presenza con due colpetti di tosse, lei veloce, nasconde i suoi tesori e si volta e diventa rossa come un peperone.
"Sei bellima" Riesco a dire con la voce roca, poi
mentre armeggio con la lampada, le spiego il motivo della mia presenza lì; Ho impiegato il triplo di tempo per cambiarla, perchè avevo davanti agli occhi la sua meravigliosa figuretta, le sue tettine con i capezzoli
scuri, il culetto d'alabastro e il suo grazioso
boschetto. I miei occhi gioivano, non così il mio
uccello che pur nel chiuso dei calzoni aveva, come fosse un magico periscopio, visto tutto "Mamma lo sai che quello sporcaccione del papà è venuto a spiarmi in camera? Sì dalla finestra" Così esordì Sara, sedendosi a tavola per la cena, poi aggiunse "Mi ha vista tutta nuda, ero appena uscita dal bagno" "Ma
figurati - le risposi - ma sai quante volte che ti ho vista? Mi hai fatto addirittura la pipì sulle mani"
Naturalmente a mia moglie le fu chiarito il fatto e si rise tuuti."Luca, nella cameretta di Sara s'è staccato un pomello da un cassetto, vedi di ripararlo" Tutti i piccoli lavoretti domestici sono miei. In dieci minuti l'ho sistemato. Sotto alcuni libri, scorgo un
grosso quaderno, Diario c'è scritto sulla copertina. So che non lo si dovrebbe fare ma, la tentazione fu troppo forte, lessi: 15 luglio (quindi due mesi prima)
...al rientro dalla spiaggia, vado sotto la doccia,poco dopo arriva la mamma, è nuda anche lei, ma fra donne...Ci laviamo a vicenda, rido quando mi lava le tette e la fxxx, rido ma mi piace; Erano anni che non mi lasciavo lavare ma, qui al mare cambia tutto. Mia mamma ha un bel seno, più grande del mio...- 17 luglio
...sotto la doccia, la mia mamma rideva, penso le sia piaciuto quando le ho lavato e insaponato la fxxx, piaceva anche a me. Sarò un pò lesbica? Non credo perchè sono giorni che mando giù vedendo il pacco degli slip di papà e poi mi sarebbe piaciuto ci fosse stato lui sotto la doccia con me; Tra le tante stronzate tipiche di adolescenti, mi colpì l'ammissione
della mia piccola, d'aver preso una cotttarella per un professore ma, sopratutto d'aver fatto un commento su di me, portava la data di due anni addietro, quindi la mia Sara ne aveva 12, scrisse che una sua amica aveva visto il cazzo di suo fratello che era molto lungo; Il
commento fu "...Anche papà deve averlo bello lungo..."
Ovviamente tutto questo mi turbò. Anche quel giorno, sento la porta sbattere; Sara è tornata da scuola, un calpestio, é la mia bambina, saltella come una cerbiatta ed eccola mi si è letteralmente gettata addosso; L'ho ancora qui sulle ginocchia, la cingo ai fianchi, me la stringo."Ciao papy...ciao papino bello"
"Com'è andata oggi a scuola" Chiedo "Bene...anzi
benissimo - e ridendo - non m'hanno interrogata"
Bacini come di consueto, sui capelli corvini, sulle guance fresche di gioventù, sul nasino...solo che sto tentando di frenare immagini e pensieri perversi, però,
mio Dio, non potevo restare refrattario al dolce peso delsuo corpicino. Un minuto di silenzio, poi "Papy adesso che mi hai visto nuda...cosa dici, sono bella?
zitto, zitto...non rispondere subito - aggiunse
posandomi due dita sulle labbra - devi rispondere
immaginando di non essere il mio papà...sono bella?"
"Ma certo tesoro...sei" "No nooo -mi interrompe
abbassando il capo e spingendo il busto in fuori - ho il seno troppo piccolo vero...?" " Si e vero, é un pò piccolo ma devi ancora crescere gioia! Sei una signorinetta, non ancora signorina" "A voi maschi non
piace piccolo, lo so" "Non sai un bel niente; La tetta di una donna deve essere contenuta in una mano, nè più piccola nè più grande, sì le tettine devono essere misurate in quel modo" Sara s'era messa a ridere, poi
diventando improvvisamente seria, mi prese una mano e se la posò su un senino "E' piccolo vero papà"
M'ero impappinato, Dio mio questa piccola mi vuole vedre morto; Ho in mano la sua tettina, la tettina di mia figlia, ne gusto la pastosità; Lei me la tiene premuta; Muovo le dita, ne saggio la consistenza. Che delizia, sono proprio così che mi piacciono le tette; credo d'averne fissato il calibro equiparandole a quelle delle mie indimenticabili sorelline. Sara mi
libera la mano e io la porto laggiù, sulla sua coscia. Lei cela il suo turbamento sulla mia spalla "Lo so sai amore - le sussurro - lo so perchè giovedì sei scappata all'arrivo della mamma...era perchè tenevo una mano qui, come adesso vero?" "Beh sì, avrebbe potuto
pensare che mi toccassi..." "Ti toccassi la passerina - continuai io poi azzardando - ti piaceva però!" "Sì" rispoe e fu un sì appena percettibile che, per il mio cervello fu così fragoroso e tonante da lasciarmi
instupidito; Era però, la conferma che la mia bambina è cresciuta, sa quel che vuole, sente gli stimoli del sesso e seppur quel sì l'ha pronunciato a fior di labbra, ha la forza di vincere il taboo dell'incesto e, dice al suo papà che quelle carezzine le piacciono,
che ne vuole ancora e ancora. Con la sinistra continuo a stringermela, con l'altra mano, avanzo sotto la gonnellina verso la sua fichetta; Col pollice vellico la morbida e vellutata pelle dell'interno della coscia;
Tocco il tessuto delle mutandine; Ancora timoroso d'un rifiuto, esito; Il cuore batte all'impazzata e sento
che anche quello della mia figlioletta va su di giri.
Sente le dita del suo papà che le toccano le labbra della passerina e freme; Le mutandine anche se sono l'ultimo ostacolo, non le impediscono di godere quelle
audaci carezze. Stringe le gambine, mi imprigiona la mano; E' troppo bello, non lo dice ma, capisco che
vorrebbe urlarmi "Siii di più,di più papà"
Sente il mio polpastrello che le percorre tutto il taglietto. Vado su e giù lentamente; Ah, come odio quel tessuto; La sento ansare forte, sempre più forte ed io accelero e premo, premo sulla fonte del suo piacere e la sento che sgorga assieme agli ansiti quel liquorino che tanto bramo d'ubriacarmi. Lei sobbalza, mi stringe d'apprima forte, poi allenta la stretta; La
mia piccola, la mia meravigliosa piccola ha avuto il suo orgasmo, ha goduto. "Che bello, che bello papà" mi sussurra mentre s'accascia su di me. Io per lenirle il rientro alla realtà, continuo ad accarezzarla sempre più lentamente sfumandole il trapasso. Ero così rapito da lei che solo dopo m'accorsi del mio pietoso stato; Ho dovuto correre subito in bagno. La sera stessa mia moglie aveva una riunione all'associazione culturale Agorà della quale
faceva parte e che due o tre volte all'anno, doveva partecipare; Alle 20,30 squilla il campanello, lei corre e ci lascia soli con la tavola da sparecchiare.
Allo scatto della porta e al rumore della macchina che s'allontana, Sara ridendo felice, corre da me "Che bello papà...siamo soli" M'ero scordato dell'impegno di Anna e fu tutto un concentrarsi di pensieri che si accavallarono in quei pochi minuti. L'avevo in piedi,
lì tra le mie gambe divaricate, mi teneva allacciato al collo con le sue braccine; Mi fissava, gli occhi ridenti sprizzavano gioia; Tenendomi fermo il viso con le manine, mi posò un lieve bacio sulle labbra, poi un'altro e un'altro ancora. "Sai baciare?" Chiesi
"Si" Mi rispose riponendosi guancia a guancia,
"D'avvero?...e chi ti ha insegnato" "Un uomo" La stacco, la fisso "Un uomo?" E ripenso al professore della sua cottarella saputa dal suo diario. "No papà, scherzavo, scherzavo ma...sapessi invece chi mi ha insegnato"
"Chi?" "No non te lo dico" Insisto e insisto, infine ridacchiando sfacciatamente mi confessa che l'ha imparato da una ragazza più grande di lei. A quella notizia, che mi assicura vera, ne rimango sorpreso, sorpreso libidinosamente "Vediamo se ti ha insegnato
bene" Dico sornione; Il suo visino diventa serio,
cambia pallore; Si lascia attirare verso la mia bocca appoggio le labbra sulle sue; Tengo la bocca semiaperta l'apre anche lei; I nostri aliti si mescolano; Tiene gli occhi aperti, attenti, poi quando sente la mia lingua, li socchiude, li socchiudo anch'io. Con la
mente vedo la sua linguetta che si alza, rimane sulla soglia,attende la mia; Come una perfetta padrona di casa e come detta il galateo, si mette in disparte per far passare l'ospite; Arriva la mia lingua, entra nella
boccuccia, incontra la sua, si scambiano i convenevoli che altro non sono che voluttuose schermaglie.Quando dopo un secolo, apro gli occhi, la mia piccola li tiene
ancora chiusi. Come posso credere che questa bocca sia della mia creatura e, che la mia bambina sia mutata in così breve tempo; Rientro in me,e continuando a rimanere incollati, scendo con un mano dai fianchi, risalgo sotto la gonna; Un attimo e anche l'altra la raggiunge. Impossibile descrivere quel paradiso; Mi
sporgo in avanti e l'attiro a me. La levigatezza, il tepore delle cosciette mi ammaliano, mi aggrappo ai glutei e sono forte, non svengo, dovevo farlo perchè come posso non svenire solo al pensiero d'aver fra le
mani, il culetto di mia figlia, un culetto di 14 anni, un culetto sano fresco, vergine; Si diventa matti.
Chiudo gli ochhi e me la palpo, me la palpo e il
pensiero vola. Quando torno in me, alzo il viso, la guardo, voglio vedere la sua espressione adesso che le voglio togliere le mutandine; Lo faccio, aggancio l'elastico e tiro giù un poco, Sara è tesa, gliele calo ancora un'altro poco; Ecco ora l'elastico ha superatola rotondità del bacino, ora potrebbere anche scivolare a terra da sole. Mia figlia mi guarda, forse è lei ora
che vuole vedere il suo papà infrangere il taboo dello incesto. Ma ormai sono già avviato giù per la china del peccato. Continuo a calarle giù, si sono fermate alle caviglie. La guardo, lei capisce, alza prima un piede, poi l'altro e le mutandine, le odiate mutandine sono ora lì in un mucchietto per terra che osservano il
peccato che si sta per compiere. La bellezza del mostruoso peccato in atto, colpisce e beatifica due esseri: Sono io un padre 40enne che gioca col sesso della sua ragazzina 14enne, o è invece una signorinetta che ama il suo papà e le vuole donare il suo prezioso corpicino? Quelle mutandine vedono la mia mano passare
e ripassare su quell'adorabile tappettino di peli, vedono le mie dita allargare le labbra rosate della spacchetta e le vedono andare su e giù lentamente e ripetutamente; Vedono un polpastrello che stuzzica l'erto bottoncino del clitoride e il gioire della sua padroncina, sentono anche gli ansiti della piccola che
avvertono il babbo che sta per godere. Conosco bene ormai quei fremiti, quei singulti, li ho uditi dalle mie sorelline Silvia e Giulia, da mia moglie Anna e adesso da Sara. Seppur su diverse scale, la musica è sempre quella, è l'antica melodia che dagli albori dell'umanità, il maschio nell'udirla s'inebria. A stento
riesco a tenere a bada il mio sesso, avrebbe avuto tanto bisogno d'una toccatina ma, come potevo distogliere le mani da quelle delizie "Ohhh papà,papà - mi sento dire con voce flebile e fra fremiti - come mi piace, mi piace tanto" Avevo accelerato il ditalino
e ora sento la rugiada del suo fiore che mi asperge le dita, un rivolo le scende lungo la coscia. Allenta la sua stretta, mi si stacca dal collo. Si sta rilassando, io no; Me la tengo così per cinque minuti, poi raccolte
le mutandine, asciugo con quelle le lacrime del suo grembo "Andiamo amore" le dico prendendola in braccioe portandola sul divano del soggiorno. E' una piuma il mio tesoro, potesse pesare così poco sulla mia coscienza. So bene che è stata lei a desiderare questo peccato, ma io sono suo padre, sono adulto, non dovevo cedere ad una 14enne, invece non riesco a fermare la mia mano che le cerca le tettine, eccola ne ho una, è
la tettina di mia figlia, le catturo un capezzolo, è il capezzolino di mia figlia. Massaggio anche l'altra tettina, sono le tettine di mia figlia, sono le carnose collinette proibite di mia figlia e io mi perdo fra
il sogno e la reltà. Vengo portato al presente dalla manina di Sara che, sulla patta, cerca il mio sesso, il sesso del suo papà. Mi blocco, strano anche l'eccitazione si blocca; E' troppo. E' mia figlia che ne ha avuto l'ardire. Tirato giù lo zip, lo porta alla luce; Mi scuoto dal torpore e gurdo incredulo la mia bambina che impugna il cazzo del suo papino; Ho ancora
fra le mani le mutandine, sento che sono prossimo alla sborrata, le getto sulla cappella e socchiudendo gli occhi, mi lascio cadere all'indietro; Per Sara, e lo saprò poi, fu la sua primissima sega, era la prima volta che toccava un cazzo. Nell'estasi del piacere,
alzando un pochino le palpebre, vedo la mia bimba che mi scruta, vuole vedere le smorfike della mia faccia nel supremo momento del piacere. Ecco,questi sono i momenti dove la femmina signoreggia sul maschio, per lui è in quel travaglio la sua vulnerabilità, del suo
potere lei ne è conscia. Godo premendomi la sua testolina al petto; Ora le mutandine sono zuppe dei miei e dei suoi umori. Avevo ricominciato a palpeggiare le mammelline; Avevo intenzione d'inginocchiarmi ai suoi piedi, volevo regalarle una bella leccata di fica,quando sentiamo aprire il cancello di casa. Siamo rimasti paralizzati; La mamma doveva rientrare molto più tardi, ladri? " Papà è la mamma è la mamma" sussurra concitata mia figlia. La sentiamo salire i
gradini esterni.Quando arriva sopra, faccio appena in tempo ad accendere la tv che dal corridoio ci annuncia "E' stato tutto rinviato...il presidente è stato colto
da malore ed è stato ricoverato, pare sia grave" Ci da qualche dettaglio, poi guarda la tv "Ma cosa state guardando, c'è la partita sul due" Sono un pò in imbarazzo ma poi Anna redarguisce Sara per non avere sparecchiato la tavola. A letto, mi fa "Sara è un pò strana questa sera...Luca, non è che..."

( Continua ) Papy60
PS: Se v'è piaciuto votatelo GRAZIE
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ricordi d'infanzia 6-The evolution:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni