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Il Ballo Segreto della Debuttante


di Membro VIP di Annunci69.it LucasFromParis
08.01.2019    |    10.015    |    4 8.9
"Però aveva anche voglia di vivere in senso più largo: musica, serate…il club privé dove l’avrei condotta era il posto perfetto per lei..."
Era da poco entrata a far parte del mio gruppo. L’avevo conosciuta in un contesto molto normale, ma fra noi era scattata subito una forte attrazione erotica che mi aveva presto condotto a farla mia. La passione era esplosa immediatamente fra noi. E il Lupo, more solito, aveva colto l’attimo propizio per afferrala con le sue mascelle. Era bella. Le sue gambe non finivano più. Il sorriso era luminoso. Luminoso come poteva esserlo quello di una donna che riscopriva il piacere della sua femminilità. Anche lei. Mi domando quante donne attraversino un periodo della loro vita in cui si annullano, volontariamente o meno, per dedicarsi solo ai figli, alla famiglia, al lavoro. Quante si svalutino ai propri occhi. Smettano di vedersi donne; si chiudano un una sola dimensione. Ne ho conosciute molte; ciascuna con la propria storia, il proprio vissuto, il proprio percorso. Poi qualcosa inizia lentamente a cambiare in loro. Un sottile senso insoddisfazione le inizia a invadere. Un senso crescente di vuoto. Una mancanza. Oggi una donna di quarant'anni è nel pieno della sua energia, trabocca di un potenziale erotico spesso ancora inespresso. Prima sono troppo giovani, non hanno ancora imparato a conoscere i propri desideri e il proprio corpo. Oppure, bloccate da pregiudizi o da un’educazione rigida, oppresse da una società sessuofobica si autolimitano. Pensano di non aver neppure il diritto di cercare il proprio piacere in modo libero. Poi viene la lunga pausa della maternità e del lavoro. Ma finalmente quella crescente voglia si fa strada in loro. Hanno una vita davanti per goderne. Finalmente libere e coscienti di sé stesse si iniziano a guardare con occhi diversi. Riscoprono dapprima il piacere di piacersi. Poi quello di piacere. Il loro abbigliamento inizia a farsi più curato, più ammiccante. Il trucco inizia a comparire di nuovo sui loro visi assieme a una luce diversa. Gli sguardi degli uomini si fanno sentire. Un complimento, una battuta, un gioco innocente. Flirtano. Si rendono conto di essere belle e desiderate. Sono pronte per iniziare una seconda giovinezza più matura e consapevole.

Se solo incontrano le persone giuste. Se solo incontrano colui che le saprà accompagnare passo passo nella foresta oscura e intrigante della trasgressione. Se incontrano un uomo che saprà leggere loro dentro e le aiuterà a far emergere la faccia nascosta della luna. Rispettandole. Portandole al limite estremo delle loro fantasie.

La bella sconosciuta era pronta a imbattersi nel Lupo.

Si fidò subito di me. E a mia volta capii immediatamente che quello non sarebbe stato un incontro “one shot”. Si presentò esattamente come era: classe, eleganza, sorriso, simpatia. E una voglia enorme di esplorarsi e di godere. Compresi subito che era l’elemento giusto da integrare nel Branco, che grazie a lei avrebbe trovato anche l’equilibrio perfetto fra l’elemento maschile e quello femminile. Quando la presentai, tutti ne furono immediatamente entusiasti. Erano conquistati, così come lo ero stato io, dalla sua freschezza, dal suo entusiasmo e dalla sua voglia di sperimentare. Era come una bambina che venga portata per la prima volta al luna park. Ma in questo luna park speciale i gettoni sono illimitati. Si possono provare tutte le giostre, tutte le animazioni ogni volta che lo si vuole. Solo il rispetto reciproco e la fantasia di ognuno sono il limite. Le ragazze trovarono in lei un’amica speciale. Un’amica con cui finalmente confidarsi fra donne su argomenti che è ben difficile affrontare con persone esterne al mondo del gioco. I ragazzi trovarono una donna che li avrebbe fatti divertire e da far godere in tutti i modi possibili. Come durante un rito iniziatico, fu battezzata con un nome totemico: sarebbe stata Messalina. Messalina era la nuova forma di P. E tutti la chiamammo così d’ora in poi. Venne coinvolta da vari membri in diversi giochi, e si dimostrò sempre la migliore e la più fidata delle complici. Ne branco non esistono gelosie e io, in qualità di capobranco, non vorrei mai imporre limiti o paletti. Imparò subito il piacere della bisessualità con una naturalezza sorprendente. Sembrava che apprezzasse da anni il corpo femminile e si gettò bramosa sul corpo delle altre lupe, per il piacere di tutti.

Tuttavia, avevo anche voglia di uno spazio a due con lei. L’avevo già coinvolta in incontri con coppie. Altre ne abbiamo in programma per i prossimi giorni e settimane. La base del nostro rapporto complice (come di tutti i rapporti) era la fiducia di lei in me e il mio impegno costante a non deluderla. A proporle cose che ero certo le sarebbero piaciute. La proposta che le feci quel sabato sera le sarebbe di certo piaciuta. Messalina adorava certo il sesso e gli uomini. Però aveva anche voglia di vivere in senso più largo: musica, serate…il club privé dove l’avrei condotta era il posto perfetto per lei. Sarebbe stato il suo Ballo della Debuttante. Il locale era uno dei più conosciuti di Milano. In alcune circostanze mi era piaciuto, in altre meno. Avremmo visto come si sviluppava la serata. La cosa importante era per me farla sentire al sicuro; tenerla per mano metaforicamente e realmente come se avevo promesso fin da subito. Conoscevo perfettamente l’ambiente, ne conoscevo il galateo. Non avrei permesso a nessuno di mancarle di rispetto. Quando arrivò a casa mia era emozionata e sorrideva. Tutto in lei emanava sole e positività. Si era accuratamente preparata con parrucchiere, lampada, e trucco perfetto. Sarebbe stata la donna più bella della serata. Quando emerse dal mio bagno indossava un vestito che stava un incanto. Abbottonato davanti, ma con i lati di pizzo le facevano intravvedere il suo intimo. Autoreggenti e delle scarpe stupende la completavano. Era pronta. Era perfetta E sarebbe stata perfetta. L’intuito me lo diceva. Ci avviammo e dopo una breve attesa fummo introdotti all'ingresso per le registrazioni di rito.

La prima sala era dedicata al bar; prendemmo subito un drink e iniziammo a guardarci attorno. La serata mi sembrava promettente. Non vidi escort (che troppo spesso guastano i delicati equilibri di un club). Gli uomini erano curati, le donne eleganti e molto sensuali. Anche Messalina, con la sua figura slanciata e fine, attirò gli sguardi. La osservavo: mi sembrava perfettamente a suo agio. Ci lanciammo sulla pista e lei non aspettava altro. Si muoveva sinuosa sempre con quel sorriso pieno di vita. Intorno a noi le coppie volteggiavano; alcune ragazze erano rimaste in perizoma e io godevo appieno dello spettacolo. A tratti ballavo con lei, a tratti mi infilavo fra lei e un’altra ragazza giocando e flirtando. A tratti mi sedevo sorseggiano e ammirandola con lo sguardo. Facemmo in particolare conoscenza di una ragazza cubana: mulatta, bellissima e molto timida. Ci disse che per lei e il suo compagno era la prima volta. Capii che di certo non li avrei rivisti nella zona delle coccole. Ma adorammo ballare con lei, e farla sentire a suo agio.

Venne infine il momento di andare oltre. Fu il momento giusto. Non ebbi fretta, anche perché mi stavo divertendo moltissimo sulla pista e vedevo quanto lei adorasse ballare. Mi seguì lungo la lunga scala, scostammo la pesante tenda, ed entrammo nel girone dei lussuriosi. Nella penombra vedevamo ombre, visi. Udivamo gemiti e sospiri. Sul lungo corridoio si aprivamo mille piccole stanze in cui figure si davano piacere. La mia mano mai lasciò la sua, neppure per un istante. La guidavo con sicurezza. Ero in armonia con me stesso. Ero esattamente dove avrei voluto essere. Stavo facendo esattamente ciò che avrei voluto fare. Giungemmo infine in un grande salone. Nel mezzo troneggiava un enorme materasso. Era tutto così maledettamente perfetto. Lungo le pareti altre coppie guardavano in attesa di unirsi ai giochi. Come un sogno sfiorammo una di loro. Ci fu solo il tempo di uno sguardo e seppi con certezza che sarebbero stati loro. Non ebbi alcun dubbio. Ci avvicinammo gentilmente a loro e senza esitazioni iniziò un gioco di mani; la donna era bionda ed esile, l’uomo aveva lo sguardo sicuro e gentile. Messalina sarebbe stata in buone mani. Poi tutto si confonde nella mia mente. Mi rivedo in ginocchio con la testa fra le cosce della sconosciuta. Neppure una parola era stata scambiata fra noi. Ma adoravo sentirla fremere e godere. Ne assaporavo il gusto di femmina dopo che inizialmente era stata lei ad accogliermi volentieri nella sua bocca calda. Messalina faceva lo stesso. Avvertivo che era a suo agio. Quando infine salii sopra la bionda per possederla vidi al mio fianco la mia amica a quattro zampe che veniva a sua volta penetrata. E venne penetrata senza dire una parola sia davanti… che dietro. L’espressione dei suoi occhi non lasciava adito ad alcun dubbio. L’uomo ci sapeva fare! E lei godette anche quando restai abbracciato qualche minuto con la bionda ad osservarli. Ripartimmo e una delle piccole alcove vedemmo una coppia. Ancora una volta mi avvicinai senza esitazione e quando la piccola brunetta mi diede le spalle non attesi per penetrare anche lei. Intanto Messalina era stata fatta oggetto delle attenzioni di un bellissimo ragazzo giovane, che la colmò di attenzioni, di piacere e di complimenti. La vidi seduta sullo stretto bordo, con le cosce tenute su dal ragazzo che entrava e usciva in lei.

Tornammo giù per un altro giro di danza (e per me un altro giro di drink, ammetto. Avrebbe guidato lei al ritorno!). Di nuovo fummo travolti dai corpi che danzavano sempre più discinti. Ormai Messalina aveva perso tutti i freni e si tolse a sua volta l’abito. Esibiva sfacciatamente il suo corpo seminudo. Non facevamo che giocare e strusciarci fra di noi e sulle altre persone presenti. Infine, decisi che volevo venire anche io e ci immergemmo l’ultima volta nell'inferno (o era il paradiso?). Qui i miei ricordi sono ancora più confusi. Vedevo a un metro da me Messalina godere ancora sotto le mani di un uomo e di una donna. Non so bene come ma mi ritrovai dietro una bella ragazza mora. La sua schiena era inarcata, la sua figa offerta generosamente alla monta come una cagna. Stavolta mi lasciai andare del tutto, la avvertivo fremere; finché con un grido soffocato venni. L’odore del sesso riempiva la stanza. Eravamo stremati, o meglio io ero stremato. Mentre Messalina pareva ancora piena di energia. Era sbalorditiva la facilità con cui era entrata nel mondo del club. Come se non avesse mai fatto altro. Come se non avesse mai aspettato altro. La musica era ormai spenta. Noi e pochi altri rimasti ci congedammo. La Debuttante aveva, mi auguro, avuto la serata di cui sognava. E adesso non vedeva l’ora di tornarci.
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