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Orgetta inaspettata -storia vera


di batman100
14.11.2017    |    25.014    |    8 9.7
"Era curioso vedere in diretta il diverso stile di pompare un cazzo..."
Meeting di lavoro, tre giorni in un grande albergo perso fra le montagne.
Mi aspettava una noia mortale fra incontri, riunioni, cene a parlare di lavoro ecc. ecc.
Beh... mi sbagliavo! Mi resi conto quasi subito al mio arrivo che stavolta non sarebbe andata così.
C'era stato un discreto ricambio generazionale nell'azienda e l'aria era un po' più "frizzante" del solito.
Io ero con un mio collega in camera, con cui avevo una sintonia particolare. Bastava uno sguardo per capirsi l'un l'altro.
Dopo il primo giorno di riunione, la sera era stata organizzata una piccola festa nella discoteca dell'albergo e dopo aver mangiato e bevuto abbastanza ci ritrovammo a ballare e cantare tutti insieme.
L'aria era veramente piacevole ed era molto diversa da quella di sempre.
C'era una bella gioventù e tante belle ragazze che si scatenavano in pista.
Pian piano le timidezze e i freni inibitori lasciarono spazio al divertimento più selvaggio. Non c'erano più i ruoli gerarchici e ognuno si scatenava liberamente in danze frenetiche.
Anche i vestiti che prima della cena erano formali (giacca e cravatta obbligatoria per gli uomini) e si vedevano le gonne sempre più sollevate scolli sempre più aperti, camicette che lasciavano trasparire le forme ecc. ecc.
Verso la fine serata eravamo rimasti sulla pista io, il mio amico e due ragazze del nord, mi pare di Treviso.
Una era magra, con una minigonna vertiginosa, veramente inguinale, quasi sfacciata. Aveva una faccia che sembrava dicesse " sono qui per scopare, adesso!"
L'altra era più in carne, rotondetta, un bel viso angelico da bambina paffutella, infatti era giovanissima, aveva 21 anni.
Ballavamo scherzando e ci provocavamo sempre di più fino a che ad un tratto mi ritrovo la paffutella che mi piazza la lingua in bocca e mi dice in un orecchio gridando " io ti violento!!!"
Beh, non passarono neanche 10 minuti che eravamo tutti e quattro in camera nostra.
Bevemmo un super alcolico giusto come scusa e questo favorì ulteriormente lo scioglimento degli ormeggi.
Con non so quale scusa iniziammo a scambiarci i bicchieri, poi le nostre bocche erano sempre più vicine fino a che non bevemmo l'uno dalla bocca dell'altra.
Il mio amico si prese cura della magra, che era la più zoccola fra le due, le loro bocche si incollarono e in pochi secondi le sbottonò la camicetta lasciandola a seno nudo. Obiettivamente non aveva grandi tette, comunque erano carine e ben fatte.
Visto che sullo sprint ero stato battuto, mi buttai sulla paffutella dicendole "che cosa hai detto che volevi farmi?"
Ma non le diedi tempo di rispondere perchè la mia lingua già frugava fra le sue labbra morbide.
Lei naturalmente si lasciò fare, mentre le toglievo la camicetta per tirare fuori due seni enormi e morbidi.
Mamma mia quanta bella roba nascondeva! Mi ci tuffai dentro ed iniziai a leccarli e succhiare quei capezzoli grandi come due hamburger mentre lei mi stringeva impedendomi quasi di respirare.
Ormai il dado era tratto, e le sue mani mi frugavano dentro i pantaloni per cercare il mio cazzo che era già duro come un bastone.
La feci sedere sul letto e anche il mio amico aveva fatto la stessa cosa facendo sedere la sua proprio accanto alla mia.
Estraemmo i nostri uccelli e in contemporanea le due troiette iniziarono a succhiare.
Sembrava una scena di un film. Devo confessare che non avevo mai fatto una cosa del genere e mi stavo infoiando un casino. Ci guardammo e ci strizzammo l'occhio in segno d'intesa.
Intanto le mie mani passavano dal seno giunonico a quello piccolo ma sodo dell'altra, che non disdegnava le mie carezze e la cosa si faceva sempre più interessante.
La bocca della paffutella era morbida come lei, e nonostante la giovane età sentivo la sua lingua sulla cappella che si muoveva con grande maestria.
Avvicinai le teste delle due ragazze in modo che le loro guance arrivassero a sfiorarsi. Era curioso vedere in diretta il diverso stile di pompare un cazzo. La mia era più tranquilla nei movimenti visibili (ma la lingua si muoveva come un frullatore), l'altra succhiava con più velocità in maniera più nervosa.
A quel punto provai a sfilare l'uccello dalla bocca della mia e con un cenno il mio amico fece altrettanto così da permettermi di appoggiare la mia cappella sulla bocca della sua per vedere che reazione avrebbe avuto.
La reazione fu ... che mi ingoiò il cazzo in un solo movimento e così potei provare la differenza.
Mi divertii a passare da una bocca all'altra per una decina di volte mentre una teneva il cazzo del mio amico in una mando segandolo per non farlo calare di tensione.
Poi fu il suo turno (sennò che amico sono!) e gli lasciai a disposizione quelle due bocche fameliche. Fu molto eccitante guardare quella scena. Il suo cazzo si sfilava da un bocca all'altra con metodo: due colpi a una, due colpi all'altra e quando una rimaneva vuota lascia le labbra aperte e la lingua fuori ad aspettare il suo turno.
Ma le sorprese non erano finite, perchè le due tipe, oltre ad essere due bravissime zoccole avevano anche gusti bisex. Infatti in uno slancio d'impeto, le loro bocche erano così vicine che non poterono fare a meno di baciarsi e non fu una cosa casuale perché, sapendo di donarci uno spettacolo da paura, si incollarono con le labbra mentre le loro lingue piroettavano impazzite.
Pazzesco! E io pensavo di annoiarmi!
Non ce la facevo più, ripresi la mia bella gnocca paffutella e la stesi sul letto, tuffandomi fra le sue cosce.
Aveva la fica così sbrodolata che mi bagno tutto il viso. La leccai cercando di ripulirle le labbra coperte da una leggerissima peluria, le succhiai il clitoride facendola impazzire di godimento mentre rantolava di piacere.
Anche l'altra stava subendo lo stesso trattamento ed emetteva suoni gutturali inconsulti.
Riemersi da quella carne bollente e avvicinai il mio uccello alla sua fessura calda e accogliente.
In un attimo la penetrai fino in fondo.... mmmm... ricordo ancora il piacere del suo calore che avvolgeva il mio cazzo duro. Inizia a scoparla prima lentamente, poi sempre più forte. Lei mi aveva preso con le gambe e mi tirava verso di sé, le sue grandi mammelle sobbalzavano ad ogni colpo che riceveva. Vidi la sua amica adagiata poco più in là che veniva trapanata dal mio amico e con la mano cercava il sostegno della compagna.
Poi iniziò a massaggiarle le tette e la mia fece lo stesso con lei.
Era una scena terribilmente eccitante, e io sentivo che stavo per godere, ma prima volevo far godere lei.
Così fu, dopo poco, la sentii urlare "vengo!!!!!" .
Così anch'io potei liberarmi e tirando fuori l'uccello dalla sua fica bollente, iniziai a schizzarle addosso un'ondata di sperma caldo e vischioso che fini per farle una doccia dai capelli, al seno e sulla pancia.
L’altra che continuava ad urlare scopata dal mio amico raccolse le gocce di sperma con le dita e se le portò sulle labbra.
“Allora se lo gradisci, puliscilo tu” le dissi mentre le infilavo il mio cazzo in bocca con ancora dei residui di seme che fuoriuscivano dalla cappella.
Fu bellissimo sentire la sua lingua che si prendeva cura del mio uccello mentre l’altro se la scopava E anche lei sembrava gradire ampiamente. Intanto anche la sua amica era venuta verso di lei e iniziò a baciarla e a leccare l’ascta che fuoriusciva dalla sua bocca.
Pochi secondi dopo anche il mio amico venne copiosamente e tocco alla mia paffutella catapultarsi su di lui a raccogliere il suoi schizzi violenti.
Seguirono alcuni minuti di silenzio dove ci coccolammo reciprocamente mente i nostri sguardi languidi e complici ci facevano capire quanto avevamo apprezzato i minuti trascorsi insieme, ma allo stesso tempo che la serata non era ancora finita.
Passo veramente poco tempo che le due assatanate iniziarono di nuovo a succhiare i nostri uccelli che in poco tempo erano già di nuovo in tiro.
Stavolta ci invertiamo e la magra si mette a cavalcioni sul mio viso mentre mi succhia permettendomi di poterle leccare la fica agevolmente. Era già bagnata e succosa, affondavo la mia lingua all’interno del suo nido e la sentivo mugolare con il cazzo in bocca. Dio, se succhiava bene, riusciva a prenderlo tutto in gola fino in fondo e sentivo la sua lingua che mi solleticava le palle.
Poi si sollevò, la misi a quattro zampe e iniziai a scoparla furiosamente. Adesso erano una di fronte all’altra e mentre le trombavamo da dietro si baciavano mostrandoci con orgoglio tutta la loro troiaggine.
Godevano come matte e sentivo il mio uccello entrare e uscire da quella caverna calda e vischiosa, con una facilità impressionante… anche troppo, così pensai bene di sfilarle il cazzo dalla sua fica e appoggiare la cappella al suo buchino stretto. In mezzo a quelle belle chiappe morbide affondai piano la mia spinta.
Lei si impietrì per qualche secondo, “no, lì no…. Aspetta… no…… “ diceva poco convinta infatti dopo che la cappella iniziò a penetrare all’interno del suo culo e dopo un paio di suoi sospiri profondi, mi urlò un
“Sììììììì!!! Sfondami il culo!” al che, le allargai bene le chiappe, e vidi il mio cazzo che spariva all’interno del suo culo come inghiottito. Era stretto, ma man mano che entravo lo sentivo cedere sempre di più.
La ragazza cominciò a dimenarsi, costringendomi a rimanere fermo . Praticamente si inculava da sola.
Era un piacere indescrivibile. Adesso entravo e uscivo con la stessa facilità come se lo facessi in una fica.
Lei urlava e godeva, avevo anche paura che ci sentissero dalle stanze accanto, ma non me ne importava più di tanto.
Con una mano le massaggiavo la fica e con l’altra le strizzavo i capezzoli e ad un tratto la sentii urlarre ancora più forte e venne con un grande e potente orgasmo.
Anch’io ero al limite a dopo pochi altri colpi, le scaricai un onda di sperma caldo nelle viscere.
Avevo perso il controllo di cosa facesse il mio amico e appena ripresomi, vidi che le aveva appena schizzato sulla schiena e adesso le stava colando sui fianchi la crema bianca.
Eravamo esausti. Una volta uscito dal suo culo, vidi un rivolo biancastro uscire dal buco scivolare sulle labbra della sua fica. Mi guardò negli occhi e mi disse:
“Mi hai sfondato, stronzo!”
Ma sorrideva e lo presi per un complimento
Si alzò, andò in bagno e sentii lo scroscio della doccia. Allora mi alzai anch’io e mi infilai con lei sotto il getto di acqua bollente. Ci divertimmo a lavarci a vicenda, toccandoci e baciandoci.
Le sue curve morbide mi facevano impazzire.
Uscimmo e vedemmo i nostri amici che si erano addormentati abbracciati.
Allora decidemmo di uscire per lasciarli riposare, e andammo nella sua camera che era allo stesso piano.
Bevemmo un cognac, sul balcone godendo dell’aria fresca della montagna. Il cielo era coperto di miliardi di stelle e lentamente ci riprese un po’ di voglia.
“guarda, che non ce la faccio a farne un’altra adesso!” le dissi.
“Lascia fare a me” mi rispose. E si abbasso mettendosi in ginocchio davanti a me.
Tirò giù i pantaloni e mi prese il cazzo che dondolava davanti a lei in bocca.
Mi vergognavo quasi della situazione. Di solito di fronte ad una donna mi presentavo sempre con l’uccello sull’attenti, ma qui era impossibile.
Iniziò a leccarlo e a ciucciarlo amorevolmente e velocemente sentii risvegliarsi qualcosa. Dio se ci sapeva fare, era veramente brava. La sua lingua si muoveva con sapienza, lungo tutta l’asta, arrivava alle palle, si insinuava sotto e arrivò a stuzzicare il perineo. Sentii che l’erezione stava arrivando completamente e lei mi guardò con soddisfazione. Al che mi prese per mano e mi portò sul suo letto.
Scopammo di nuovo con passione, mentre mi stringeva i fianchi con le gambe, venne di nuovo mentre io questa volta resistetti di più (non poteva essere altrimenti!).
Una volta che fu soddisfatta, mi guardo e mi disse con dolcezza
“Dove vuoi venire?”
La guardai e le indicai la sua bocca morbida. Allora mi prese di nuovo il cazzo in bocca e iniziò a pompare aiutandosi anche con la mano. Sapeva che sarebbe stata dura questa volta.
Ma vinse di nuovo e dopo un po’ di quel trattamento le venni in bocca con quel poco seme che mi era rimasto. Lei lo assaporò e inghiotti con voluttà, mentre mi guardava sempre con quel suo sorriso malizioso.
Poi mi baciò, sentivo il mio sapore sulle sue labbra, ma non mi dispiacque e ci addormentammo abbracciati e sfiniti.
Non ci rivedemmo più, ma se lei dovesse rileggere questo racconto e si riconosce (da alcuni particolari, potrebbe essere possibile) , mi farebbe piacere che mi ricontattasse, perché fu una delle più belle scopate della mia vita.
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