Racconti Erotici > orge > Viaggio d'affari a Madrid
orge

Viaggio d'affari a Madrid


di granbear
18.03.2016    |    8.403    |    8 9.0
"Come li trovai, li tirai timidamente con le labbra nel timore di fargli male e lui disse mugolando “…mmm tira, tira pure quanto vuoi, mordi, succhia non..."
Viaggio d’affari a Madrid.

Si preannunciava una settimana di lavoro intenso e di gran noia. Ero arrivato a Madrid nella tarda serata di sabato 11 luglio … un gran caldo …. , appena arrivato in albergo, dopo un veloce viaggio in taxi dall’aeroporto, mi ritirai per una mezz’ora sotto una doccia refrigerante. Finito il piacevole refrigerio, bighellonai, per un po’, nudo per la stanza, pensando cosa fare per la serata. Non si presentava nulla di entusiasmante, solo a Madrid, in una calda serata di luglio. Programmino niente male, quello che si profilava: cena da solo, passeggiata digestiva, un paio di drink in qualche bar (occhieggiando qua e la in cerca di chissà che), insomma, il massimo a cui potevo aspirare era rivolgermi a qualche “professionista”.
Dopo un paio d’ore avevo già rispettato un paio di tappe del mio programma immaginario e, dopo aver bevuto qualche drink’s da solo, mi accingevo a cercare un posto dove berne altrettanti. A furia di camminare mi resi conto di essermi allontanato parecchio dall’albergo, ma la bella serata ed una fresca brezzolina, m’invogliavano a camminare e proseguii nel mio giro della città vecchia.
Entrai in un bar attirato dalle luci soffuse e dall’atmosfera tranquilla ed elegante. Era frequentato prevalentemente da coppie, che discutevano amabilmente adagiate a comodi divani o su moderni sgabelli posti lungo il bancone di mescita.
Presi posto su uno degli sgabelli ed ordinai un “vaso” di vinho blanco, che mi venne servito ghiacciato, da un solerte cameriere.
Cominciai a guardarmi intorno, un po annoiato, sorseggiando il mio drink, quando incontrai lo sguardo di una bella bionda sulla quarantina, seduta a poca distanza, capelli raccolti a chignon, molto semplice ed elegante nel suo tubino e nei sandali neri a tacco altissimo.
Iniziai a ricambiare gli sguardi della donna che si erano fatti, via via, sempre più frequenti ed insistenti.
Stavo meditando sul da farsi, se avvicinarmi od offrirle qualcosa da bere, quando le si avvicinò un uomo sulla trentina che la baciò sulle labbra accarezzandole teneramente le spalle.
Fui pervaso dalla più cocente delusione per la fine inesorabile del mio flirt a distanza.
Abbassai lo sguardo e continuai a sorseggiare il mio vino, arrivando in breve a finirlo. Stavo per chiedere il conto, quando il cameriere mi porto un altro bicchiere di vino ghiacciato, lo guardai con aria interrogativa e lui, con un leggero gesto del viso, mi disse, indicando la coppia: gentilmente offerto dai signori senor….
Accettai, presi il bicchiere, lo sollevai e ringrazia la coppia sorridendo con un composto inchino del busto.
I due sorrisero e continuarono a parlare tra loro.
La lei continuava a guardarmi di tanto in tanto e la cosa, sotto sotto, cominciava ad intrigarmi.
Dopo pochi minuti ed alcuni messaggi visivi da parte di lei, entrambi, giratisi verso di me, m’invitarono a bere qualcosa con loro. Li per li, rimasi un po’ interdetto, ma poi forte dell’alcool ingurgitato, accettai di buon grado avvicinandomi a loro.
“…Piacere Marco…” dissi, simulando disinvoltura, “…. piacere Martina e Silvio …” risposero loro sorridendo.
Iniziammo, così a chiacchierare amabilmente del più e del meno, sorseggiando qualche altro drink. Dopo un’ora l’atmosfera era gioviale ed avevamo raggiunto un buon livello di ridanciana confidenza. Ero attratto da Lei, la fissavo a tratti con discrezione e lei ricambiava ampiamente con sorrisi maliziosi.
L’atmosfera si faceva via via, più eccitante, lui era molto gentile e cordiale, anche se, a tratti, aveva un modo ambiguo di guardarmi. Sembrava compiaciuto della mia attrazione per Martina ed, al contempo, il suo modo di guardarmi lasciava trasparire una specie di apparente “attrazione” nei miei confronti. Non diedi comunque peso al fatto, attribuendo la cosa ai miei drink di troppo. Ero intento a questi pensieri quando lei mi disse:..”che dici di proseguire la serata con noi in un altro locale? …”, …”ma si dai …. Ci farebbe piacere .. poco distante c’è un localino particolare che vorremmo farti conoscere..” – disse lui. Io accettai di buon grado dicendo, con apparente sufficienza ..”perché no?..”. Uscimmo dal locale e ci incamminammo allegramente per i vicoli del centro.
Arrivammo dopo qualche minuto davanti ad un antico palazzotto nobiliare, decadente ed elegante, posto in una piccola piazza nei pressi di Plaza Major.
Arrivammo al portone sprangato, Silvio suonò il campanello, con tre brevi ravvicinati trilli.
Il portone si aprì leggermente dopo che qualcuno sbirciò allo spioncino.
Fummo introdotti in una elegante sala al piano terra munita di bar, luci soffuse e musica rilassante ..”il primo girone” dissero lei, “quello dell’ambientamento” replicò lui. Ci avvicinammo al bar ed ordinammo tre flute di Champagne.
Intorno a noi l’ambiente era molto tranquillo, c’erano un’altra ventina di persone, uomini e donne, che parlavano a bassa voce, riuniti a piccoli gruppi, scambiando di tanto intanto sorrisi ed occhiate ammiccanti. Con la scusa della toilette, andai a fare un giro per la sala, era pieno, come detto, di persone eleganti e di classe, le donne da trenta ai sessanta mi apparivano, forse per effetto della eccitazione che, a causa dell’alcol mi stava via via assalendo, tutte belle o, comunque, intriganti. Gli uomini tutti distinti e molto composti. Si palpava nell’aria un’eccitazione costante, data dai profumi e dagli sguardi. Andai in bagno.
Tornai da Silvio e Martina e mi accorsi che la comitiva si era allargata, si erano aggiunte altre due coppie, una giovanissima e l’altra composta da una donna sulla quarantina ed un ragazzo molto giovane. La prima coppia bella ma con niente di notevole, la seconda m’incuriosì molto e cominciai ad osservarla. Lei, come detto, altissima, altera, capelli cortissimi e neri, look androgino, molto elegante nel suo elegantissimo smoking, super attillato e con i suoi tacchi altissimi al limite del fetish, particolare strano aveva labbra ed unghie, lunghissime, dipinte di nero, ed una raffinatissima borsa, modello “baguette”, molto lunga circa 80 cm.
Lui, alto longilineo, efebo di circa vent’anni, vestito di nero, “gucci” da capo a piedi,,, particolarità un collier –collare d’alluminio al collo.
Come mi fui avvicinato, Martina provvide alle presentazioni di rito.
Non ricordo, per via della confusione alcoolica imperante, i nomi degli altri due, ma focalizzai i nomi della coppia particolare “Miss e Ivano”.
Continuammo a parlare del più o del meno finché l’altra coppia si allontanò, dopo accadde ciò che non mi aspettavo.
Silvio, nell’offrirmi un altro flute di champagne, mi sfiorò dolcemente la mano dicendo…”che dite passiamo al girone conoscenza?”….tutti sorrisero ammiccanti e mostrarono il loro assenso e s’incamminarono verso una porta posta verso un punto nascosto della sala, io e Silvio li seguimmo.
La porta d’accesso al livello successivo era sorvegliata da due body guarde di colore, dava accesso ad una scala, a due rampe in discesa, che confluiva in un’altra sala, arredamento minimalista, munita di bar come la prima ma più piccola, la gente era così costretta un pò a raccogliersi.
Cominciò così il discreto formarsi di piccoli gruppetti misti, di sole donne o anche di soli uomini. Il nostro gruppetto rimase fermo a noi cinque.
Miss e Martina chiacchieravano vicine appoggiate ad una bassa parete, Ivano stava a qualche passo di distanza dalle due con aria di deferenza, Silvio mi porse un bicchiere uno dei due tumbler che teneva tra le mani ..”bevi mi disse…ne ho preso uno anche per te …” e si posizionò a fianco a me appoggiato al banco del bar.
La bevanda era dolce e gradevole ed apparentemente poco alcolica.
“..Cosè?, chiesi …” – “..si chiama drink della metamorosi ricetta segreta di belfagor, il barman del locale, la particolarità e che se ne può bere uno solo, unicamente in questa stanza e per gustarlo appieno, bisogna assumerlo unitamente a questa…” disse parlando vicinissimo al mio orecchio e mi mostrò una piccola perla trasparente di colore rosa ..” - “..cos’è, gli chiesi..”- “…sssh” disse lui portandomela alla bocca - “…non si svelano i segreti di Lucifero.., togli la lingua” , “lo feci e me la appoggiò sopra..” – “ora devi farla esplodere delicatamente in bocca ed accompagnarla con un paio di sorsi della bevanda e continuando a sorseggiare il drink e abbandonarti, se vorrai, al caleidoscopio di situazioni e sensazioni che seguiranno”, mi disse questo parlandomi all’orecchio, le sue labbra sfioravano caldamente il mio lobo e la cosa mi procurava una strana sensazione.
Mi girai verso Martina e Miss ed il giovanotto, mi accorsi che stavano bevendo lo stesso drink. Ad un tratto Miss porse una perla ad Ivano che la leccò lascivo ma composto dal palmo della sua mano, sorbendo poi due brevi sorsi di bevanda. Miss posizionò, dunque, un’altra perla sulla punta della lingua, porgendola a Martina che l’accolse con la propria lingua, intrecciando un breve bacio saffico al termine del quale Miss, assunse la sua perla seguita da una sorsata di bevanda e da un altro bacio con Martina.
La mia eccitazione, a questo punto divenne evidente.
Silvio che ormai era attaccato a me, mi sussurrò all’orecchio “..mmmm ti eccitano vero?.... mmm anche a me …. mmm che profumo che hai” ed iniziò a baciarmi avidamente l’orecchio ed il collo bagnandomeli di saliva.
Non provai né orrore né schifo, ma anzi fui colpito, tra me e me, dalla mia reazione al suo gesto. Mi eccitai ancora di più accettando il suo abbraccio ed accettando di sentire la sua eccitazione attraverso la pressione ch’egli faceva del suo cazzo durissimo sul mio fianco. Attraverso i pantaloni lo sentivo pulsare per me.
Con la coda dell’occhio vidi le due amiche che si baciavano, mentre Ivano, evidentemente costretto da Miss, si trovava in ginocchio ad occhi bassi.
Rigirai lo sguardo e mi ritrovai la bocca di Silvio attaccata alla mia, chiusi gli occhi e accettai di concedere la mia lingua alla sua in un bacio lungo e bagnato. Aveva una bocca caldissima e succosa, la lingua abile e veloce mi stava mandando in visibilio, eravamo avvinghiati e sentivo il suo cazzo premere sulla mia pancia attraverso i vestiti. “scendiamo di livello?..” propose, annuii e bevetti velocemente il mio drink. Miss mise un elegante guinzaglio di cuoio ad Ivano, che ebbe il permesso d’alzarsi e tutti c’incamminammo verso un portale posto in fondo alla sala.
Dopo aver percorso una rampa di scale, arrivammo ad una biforcazione con due corridoi semibui denominati uno piacere e l’altro perversione. Io e Silvio percorremmo il primo, le due donne ed Ivano il secondo. Il nostro corridoio era percorso da altre persone, passammo quindi attraverso una selva di mani e di bocche che ci sfioravano, senza trattenerci, ma che contribuirono ad accrescere l’eccitazione che già ci pervadeva. Entrammo in una piccola sala con eleganti sedute di velluto rosso e delle ceste di paglia munite di coperchio e foderate in raso.
Silvio inizio ad accarezzarmi spogliandomi via via dei vestiti, rimasi nudo e m’invitò a fare altrettanto con lui. Era bellissimo nudo, maschio, longilineo dai muscoli nervosi,
aveva un cazzo corto e grosso, in perfetta erezione. Aveva un grosso anello, intorno a cazzo ed ai coglioni, che ne esaltavano l’erezione. Mi colpirono anche i due anelli che aveva rispettivamente ai capezzoli.
Entrarono due donne vestite da ancelle e, dopo averci servito una bevanda in coppe di metallo, ci consegnarono delle mascherine, avvertendoci che nel prossimo girone era obbligatorio usarle. Indossammo le mascherine ed accedemmo alla sala della perdizione.
La sala era fatta come una stella a cinque punte con le pareti in pietra e arredata qua e la con velluti rossi e stucchi d’oro, da cui partivano altrettanti corridoi.
Nella parte centrale della sala ritrovammo i nostri compagni di viaggio.
Miss era vestita con una splendida tuta in latex nera, tacchi vertiginosi ed una maschera in cuoio con delle orecchie da gatto che le copriva la parte alta del viso, gli occhi e la testa. Ivano era completamente nudo, a guinzaglio ammanettato con i polsi dietro la schiena. Portava inoltre, una elaborata struttura d’alluminio intorno alla vita, chiusa da un piccolo lucchetto, che passando attraverso le natiche gli bloccavano il pene, consentendogli di utilizzarlo solo, forse, per urinare.
Martina indossava una raffinatissima guepiere, tacchi altissimi, calze velate con la riga, oltre alla mascherina d’ordinanza.
Tutt’intorno l’ambiente era molto cambiato rispetto al precedente livello.
Misstres, master, schiavi e schiave, uomini rudi o palesemente effeminati, donne, trav, trans insomma tutta la fauna corrispondente all’arcobaleno dei gusti sessuali.
Era pieno di gente “abbigliata” più o meno come noi che cominciavano a prendere contatto scambiandosi effusioni, senza distinzione.
Ad un certo punto il mio cazzo in tiro ricevette le attenzione dalle mani di un trans, mentre una ragazza si avvicinava da dietro baciandomi ed accarezzandomi il culo.
Stavo per abbandonarmi a queste nuove conoscenze quando sentii il freddo metallo e lo scatto di una manetta stringermi il polso.
Era Silvio, che dopo aver assicurato un’altra manetta al suo polso, tirò a se la catena che la univa alla mia.
Non obbiettai nulla, il suo atteggiamento era eloquente e lo seguii verso il primo corridoio.
Entrammo in una delle alcove poste lungo il passaggio c’era altra gente e c’erano anche lo schiavetto e le ragazze che si divertivano a frustarlo pronunciando oscenità.
Io venni inchiodato al muro da Silvio che mi coinvolse in un bacio lunghissimo. Le nostre lingue avide cercavano reciprocamente gli angoli più nascosti delle nostre bocche. Iniziai a scendere col bacio, senza sosta, lungo il collo, fino al petto cercando gli anelli dei capezzoli. Come li trovai, li tirai timidamente con le labbra nel timore di fargli male e lui disse mugolando “…mmm tira, tira pure quanto vuoi, mordi, succhia non aver paura nemmeno di staccarli..” eccitato da quelle frasi iniziai a succhiarli forsennatamente incitato dai suoi mugolii sempre più forti, ad un tratto m’interruppe scostandomi e come impazzito mi rivoltò scaraventandomi verso il muro. Sconvolto dall’eccitazione inizio a frustarmi sul culo “cazzo..sei la mia puttana ..baci da favola, ora ti restituisco un po’ del dolore che mi hai dato troia.
Io eccitato dal sapiente uso della frusta, dimenavo il culo ad ogni colpo “..mmm si continua sono la tua troia, fai di me quello che vuoi daiii siii…”, nel frattempo, eccitate dalla scena le due troie avevano continuate ad infierire sempre più pesantemente sullo schiavo che accettava la punizione emettendo degli acuti gemiti, ad un certo punto lo lasciarono stare a guardare e si dedicarono ad un magnifico 69.
Dopo circa venti colpi di frusta avevo il culo viola, Silvio interruppe, e mi invitò a prenderglielo in bocca. Accettai di buon grado,anche per evitare altre frustate, cominciai a succhiarlo era corto, grosso e durissimo, ero attratto dall’odore di maschio che proveniva dal suo inguine, non avevo mai fatto una cosa simile ma m’impegnai per non deluderlo.
La mia lingua frullava intorno alla cappella e lungo l’asta, succhiai i coglioni, dapprima uno alla volta poi riuscii ad infilarli entrambi in bocca, Silvio, farneticava dal piacere …”troiaaa….. mmmm …..sei fantastico… mmmm… “ decisi di attenuare il ritmo per non farlo sborrare subito.
Iniziai a massaggiargli il buchino con un dito e poi lo leccai con gusto, impegnandomi, infine, in un vero e proprio bacio, incollandovi la labbra ed infilandovi quanto più possibile a lingua, con abbondanza di saliva.
Silvio guaiva dal piacere, aveva un buchino veramente bello e profumato, boccheggiava per l’eccitazione sotto gli attacchi della mia bocca.
Nel frattempo Miss eccitata dalla scena, stava frustando violentemente Martina, che veniva tenuta ferma dallo schiavo.
Silvio sconvolto dal trattamento mi aveva imposto di riprenderlo in bocca e, prendendomi la testa tra le mani, aveva iniziato a scoparmi violentemente a fondo fino in gola.
Dopo una decina di colpi forsennati, lo sentii contrarsi, mi prese la testa ed in preda alla lussuria mi urlò “ti amo sto per sborrare, lo berrai tutto vero, promettimelo puttana se non lo ingoierai fino all’ultima goccia ti punirò severamente, lo farai amore ne sarai capacee..” io annuii, anche se non sapevo che fare. Ad un certo punto iniziò ad inarcarsi, il ritmo dei colpi si fece più disordinato ed iniziò a sborrare.
Venne in tre lunghi fiotti di diversa potenza, per nulla al mondo lo avrei deluso, iniziai ritmicamente ad ingoiare avidamente tutto senza rendermi conto nemmeno del sapore.
Tenni in bocca l’ultimo fiotto rigirandolo un pò prima d’ingoiarlo ed iniziare la pulizia della cappella.
Alla fine, soddisfatto e calmo mi baciò sulle labbra, per assaporare le ultime gocce del suo seme.
Nel frattempo Miss stava finendo di scopare Martina con un grosso strapon.
Ci ricomponemmo ed entrammo in un’altra stanza.
Silvio non mi aveva liberato dalla manetta e quindi andavamo in giro legati insieme.
Nella nuova stanza c’era un grande letto vuoto. Ad un certo punto entrò nella stanza anche un nero alto circa due metri, fisico statuario, completamente pelato ed unto come un gladiatore. Aveva una nerchia mostruosa nera lunga circa 25 cm e molto grossa. La cosa che mi colpì, che aveva due vene, grosse come un dito che attraversavano il glande per tutta la sua lunghezza.
Si avvicinò a Miss e con rispetto fece presente di essere interessato ad Ivano.
Lo schiavetto lo guardò con terrore e si mise ad implorare la padrona.
La padrona gli impose di tacere e di rimanere in ginocchio, mentre noi ci avvicinammo interessati a seguire la scena.
Miss disse:..” Ivano è il mio schiavo …. Te lo posso dare a patto che mi paghi l’affitto e che tutto quello che devi fare lo fai qui. Non ti consento di appartarti con lui..” – il nero rispose che andava bene e disse a Miss di stabilire il prezzo..” – “ lo schiavetto scoppiò in lacrime iniziando a singhiozzare..” – Miss non disse nulla, quel pianto la eccitava, la faceva sentire onnipotente – “..disse al nero voglio 100 gr. d’oro..” – “sta bene” disse lui e tornò poco dopo con una grossa catena, “ad occhio e croce dovrebbe pesare 100 – 120 gr. ma non fa nulla” – “accetto- rispose Miss-, puoi iniziare .. è tuo per mezz’ora o più se vuoi” disse togliendo la cintura d’alluminio allo schiavo - Il nero: “… non vorrei rendertelo inabile al servizio per qualche giorno…” – “non fa nulla - rispose lei - fai quello che vuoi è il mio schiavo”.
Il nero sollevò Ivano e lo getto sul letto mentre stava ancora singhiozzando.
La padrona lo ammoni “bada di accontentarlo come se fossi io ….sarò molto severa se non ti comporterai come si conviene ….”. Lo schiavetto annuì cercando di smettere di frignare. Il nero gli intimò di avvicinarsi e di prendergli in mano il cazzo, Ivano, a occhi bassi, inizio a masturbarlo, sempre con maggior lena, mentre l’africano pronunciava ogni genere di sconcezza per accentuarne l’umiliazione. Il cazzo del nero in breve raggiunse il massimo dell’estensione e noi prendemmo posto attorno al lettone per goderci lo spettacolo. “prendilo in bocca ricco stronzetto bianco, dai prendilo in bocca … puttanella bianca” Ivano era riluttante, date le dimensioni” …”il nero si spazientì, lo prese violentemente per i capelli e lo costrinse a prenderlo in bocca” in pochi minuti il nero, con violenza era dentro la boccuccia dello schiavetto e si accingeva a godersi il servizio che, per nessuna ragione, avrebbe rinunciato ad imporgli. Il nero inizio a spingere ritmicamente il cazzo nella bocca di Ivano che, terrorizzato dall’impeto, aveva rincominciato a piangere silenziosamente, continuando a succhiare. Ad un certo punto intimò ad Ivano di mettersi alla pecorina, questo terrorizzato eseguì ed il negro iniziò ad inumidirgli il buco con una serie di umilianti sputi.
In seguito, senza molti riguardi, inizio a penetrarlo prima con una, poi due, poi tre dita e quando lo ritenne sufficientemente pronto, con mossa fulminea lo girò, lo sollevò di peso divaricandogli le gambe e lo penetrò in piedi.
Il negro inizio a scopare violentemente Ivano che, avvinghiato alle sue spalle, con le gambe intorno al suo busto, urlava per la veemenza dei colpi ricevuti.
Eravamo tutti eccitatissimi dalla scena, io che avevo iniziato ad accarezzare Martina, con il cazzo durissimo, senza preliminari, iniziai ad incularla mentre succhiava avidamente il cazzo di Silvio, che nel contempo veniva inculato da Miss con uno strapon di dimensioni notevoli ma normali, rispetto a quello utilizzato precedentemente per la donna.
Ivano iniziò a prendere gusto alla cosa ed, inaspettatamente, iniziò ad incitare il negro urlando di essere una troia.
Il nero dopo quindici minuti di quel ballo forsennato, sborrò violentemente nel culo di Ivano, concedendosi gli ultimi colpi, sopra di lui, sul letto, nella classica posizione del frate.
Godemmo anche noi, sborrando io nel culo e Silvio nella bocca di Martina.
Il nero andò via, con delusione di tutti, e noi cambiammo stanza.
Entrammo in una stanza del secondo corridoio, era rivestita in marmo come un’ambiente delle antiche terme Romane, notai un uomo sui cinquant’anni sdraiato su un gradino in marmo ed una giovane donna, accovacciata sulla sua bocca, intenta a pisciare, poco più in la un trans faceva lo stesso tipo di doccia accovacciato tra le gambe di tre uomini riuniti in cerchio.
Capimmo subito il significato di quella stanza.
Martina scelse subito di assaggiare il liquido di Miss. Miss quello di Silvio ed io, che avevo perso ogni inibizione, mi attaccai al cazzo di Ivano assaporandone la piscia fino all’ultima goccia.
Uscimmo da quella stanza ed andammo a ristorarci con un tè purificatore nella stanza centrale, dove conversammo amabilmente per circa mezz’ora riprendendo le forze.
Miss decise di andare con Ivano al terzo corridoio, dedicato al sadomaso hard, Io, Silvio e Martina decidemmo di visitare il quarto corridoio con l’intento di ricongiungerci al quinto ed ultimo stadio di quel livello.
Il terzo ed il quarto corridoio erano separati da una vetrata a specchio era quindi possibile dal quarto vedere ciò che accadeva al terzo ma non viceversa.
Cominciammo il nostro giro spiando cosa succedeva nel corridoio adiacente.
Intravvedemmo Miss, con Ivano al guinzaglio, attraversare le stanze di quel livello studiando la situazione alla ricerca di qualcosa di sfizioso.
Noi prendemmo posto in una tranquilla sala con esposti, alle pareti, eleganti quadri decò, a tema erotico. l’ampia stanza era vuota ad eccezione di due uomini panciuti di mezza età, che vestiti della sola mascherina, amoreggiavano scambiandosi, di tanto in tanto, dei lascivi baci di lingua. Da li a poco arrivò una tardona bionda che s’intrufolò in mezzo a loro iniziando ad assaggiargli i cazzetti con una lingua curiosa.
Iniziarono a “porcheggiare” laidamente tra loro senza curarsi di noi.
Sdraiati mollemente su un elegante dormeuse io, Silvio e Martina cercavamo di riprendere le forze “spiando”, attraverso la vetrata, il corridoio adiacente.
Un giovane mascherato, bloccato collo e polsi da una gogna, offriva il culo ai colpi del cazzo del nostro amico nero, che a sua volta aveva la lingua di una giovane orientale tra le chiappe, sembravano godere moltissimo.
Miss, dismessa la tutta in latex, completamente nuda, con indosso la sola maschera, abbandonato momentaneamente il ruolo di misstres, veniva scopata da un altro negro gigantesco, pelato e lucido come il primo, in piedi, com’era accaduto precedentemente al suo schiavo.
Ivano leccava il culo dello scopatore della sua padrona per aumentarne l’impeto e farla godere di più.
Io e Silvio ci trovammo con il cazzo in tiro mentre Martina cominciava ad accarezzarsi. Silvio, guardandomi negli occhi, mi chiese: ..” vuoi essere mio” ….”istintivamente risposi di si …. ssi… si ccerto….” – “…allora seguimi…” mi disse.
Martina rimase sola e venne “aggredita” dal trio di tardoni che iniziarono a farla bersaglio delle loro lingue.
Entrammo in una piccola stanza vuota, Silvio mi chiese di appoggiare le mani al vetro allargando le gambe, si accuccio dietro di me ed iniziò a lubrificarmi il culo con la lingua. “mm mm ssh silvioo “ lo supplicai di non smettere. Dopo dieci minuti di trattamento si alzò e mi chiese d’inchinarmi per insalivargli il cazzo “se è la prima volta” mi disse “ più lo lubrifichi e più lo fai diventare duro e più godrai senza soffrire” e poi ” un consiglio… rilassati completamente e non vergognarti la prima volta può essere anche la più bella, soffri un po’, ma poi godi da impazzire”, finii di spompinarlo ed automaticamente dissi “vai…” e rigirandomi appoggiai la mani sul vetro, offrendogli il culo. Lui si posizionò dietro di me , lo sentii puntare il suo enorme cazzo sul mio buchino vergine ed incominciò a spingere. “mmm sei caldo e morbido come una fica..mmm ..come sei stretto.. piegati di più offrimi il tuo culo amore..” io mi sentivo impaurito, cominciavo ad irrigidirmi, ad aver paura, lui ormai eccitato mi afferrò saldamente ai fianchi e cominciò a spingere con forza,-”ferma puttana.. ferma “ in due colpi mi fu dentro per metà del cazzo” ora sentivo la parte più dura, doveva infilarmi la parte più grossa. Lo implorai di fermarsi e di toglierlo per almeno cinque minuti, per darmi il tempo di riprendermi e lui “ si amore esco non preoccuparti distenditi”, era quasi fuori e con un’improvviso colpo di reni mi fu di nuovo dentro quasi tutto, urlai dal dolore e lui “dai amore mancano gli ultimi due cm poi mmm vedrai”, riprese così a dare colpi di reni finché fu completamente dentro di me, sentivo il freddo del suo anello d’acciaio sul mio culo. Dopo un primo urlo di dolore cominciai a sentire un piacere immenso, continuavo a sentire delle punte di dolore, ma intervallate da punte altissime di piacere, il suo cazzo che teneva tese tute le pieghe del mio ano andava su e giù prepotente. Da un momento in poi provai solo un piacere violento ed immenso. Iniziai a gridare ed incitarlo a sfondarmi, a fare di più .. a non smettere. Lui mi sbatteva con forza e grugniva “mmm …. Ghhhh …mmmm” alla fine venni copiosamente con la sola sollecitazione del culo che iniziò a stringergli ritmicamente il cazzo. In breve venne anche lui e mi innondò le viscere di sborra.
Rimanemmo abbracciati per circa un quarto d’ora, quasi addormentati, quando venimmo richiamati da Martina che aveva finito con i “nonni” e reclamava la nostra presenza.
Bevemmo un altro thé verde alla sala centrale e ci dirigemmo verso il quinto corridoio. All’ingresso trovammo miss e lo schiavo ad attenderci.
Miss, completamente nuda, aveva solo tacchi e maschera, Ivano aveva il culo, rosso come un peperone, tutto a strisce, un occhio pesto ed un labbro gonfio.
Per dargli un po’ di conforto, prima di entrare al quinto livello, con il permesso della padrona, io e Silvio gli portammo un thé, lui gradì molto e lo bevette d’un fiato. Entrammo nel corridoio cinque.
Era composto da un lungo ambiente unico, senza spazi riservati, pieno di gente di tutti i tipi. Io e Silvio fummo agganciati da due trans che ci chiesero il permesso di sbocchinarci, acconsentimmo e loro iniziarono il lavoro che, né io ne lui, consentimmo che arrivasse compimento. La bocca dei trans ci rinvigorì il cazzo ed entrambi a verga dura, giravamo per la sala in cerca dell’esperienza conclusiva della serata.
Trovai Ivano e, di nascosto della padrona, lo costrinsi a farmi succhiare il cazzo. Succhiando avidamente e velocemente, senza ritegno, lo costrinsi a venirmi in bocca, mangiandogli la sborra in cerca di nutrimento. Lo lascia per terra come uno straccio, andandomene rinvigorito da quel gustoso albume.
In preda a nuova violenta lussuria cercai una nuova preda.
Vidi con soddisfazione Miss, presa come una schiava, dai due colossi neri di prima, piangeva ed urlava la troia, a colpi di cazzo ed umiliazioni aveva perso l’alterigia dei precedenti livelli. Fui contento, una vera e propria riscossa per lo schiavetto Ivano.
Martina nel frattempo era intenta a succhiare il cazzo ad un vecchio di ottant’anni, nel tentativo di farlo addrizzare.
Decisi di sparare la mia ultima cartuccia, aiutai la mia amica infilando il cazzo in bocca al vecchio, che incomincio a succhiare avidamente.
Sopraggiunse Silvio che mi diede il cambio, con il suo cazzo alla bocca del vecchio. Fui attratto dalle chiappe di Silvio l’inculai. Il quadretto sci sciolse quando venimmo entrambi in faccia al vecchio per umiliarlo.
Martina era piena di sborra ma felice, io e Silvio, dopo un breve consulto, decidemmo di chiudere e passare al livello finale “la catarsi”. Detto fatto, io, Martina e Silvio prendemmo un ascensore che ci portò al piano sopra il livello iniziale, dovevamo purificarci.
Arrivammo ad un piano con giardino pensile, stile giapponese con delle gheishe addette al servizio, da cui potemmo ammirare l’alba domenicale di Madrid. Eravamo tutti pesti sporchi, stanchi, frastornati e con gli orifizi ed i cazzi in fiamme e ci rilassammo sotto una doccia rigenerante.
Passammo al massaggio sotto le mani delle gheishe e poi, ad una abbondante colazione a base di caffè, frutta e croissant caldi, adagiati su comodi divani.
Riprendemmo lucidità e riprendemmo a discutere amabilmente della serata.
“Sai Silvio non riesco proprio a capire cosa mi sia successo stasera, forse il drink, forse la perla…. “ -“oh Marco “ – rispose lui: - “ sai è normale il drink è moderatamente alcolico , la perla è assolutamente inerte, ma insieme fanno un perfetto alibi per le cose che si fanno di notte, in certe occasioni e che , poi si vogliono cancellare,… non preoccuparti”- abbozzai un sorriso e feci finta di nulla.
Finita la colazione le gheishe ci riportarono i nostri vestiti, precedentemente lasciati nei cesti, ci rivestimmo ed uscimmo.
A Madrid era già giorno, uscimmo da un portone secondario davanti al quale trovammo un taxi, Silvio salendo mi disse, “ci farebbe piacere dormire in tre, che dici, vieni a casa nostra? Accettai.
Fine

CONTINUA




Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Viaggio d'affari a Madrid:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni