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Viaggio di lavoro


di Carlatrav77
22.04.2018    |    20.448    |    11 8.5
"Come molte altre volte, soprattuto quando mi recavo nella city, scelsi un albergo nella zona giusta per soddisfare la mia passione senza dover fare molta..."
Questa storia è di qualche mese fa. Era Dicembre, facevo freddo.
Capitò che fui costretta a recarmi a Milano per qualche giorno di lavoro. Quando succede di solito mi occupo io di tutto, organizzazione del viaggio, prenotazione dell'albergo, e cose inerenti.
Come molte altre volte, soprattuto quando mi recavo nella city, scelsi un albergo nella zona giusta per soddisfare la mia passione senza dover fare molta strada, per poter essere femmina ogni sera disponibile a mio piacimento.
Ma veniamo al dunque. La prima sera rientro da lavoro, cena veloce nel pub sotto l'albergo, e salgo in camera per i preparativi. Impiego poco, ho fretta di uscire, ma naturalmente non posso farlo travestita. Mi preparo in macchina, al buio del garage, e finalmente esco.
RIentro dopo qualche ora e dopo aver trovato un'avventura fugace.
In macchina mi sistemo e salgo per raggiungere la camera. Alla reception c'è un uomo di circa sessant'anni, capelli lunghi, brizzolati, occhi neri e profondi, braccia enormi, pancia prominente. Sicuramente il fisico residuo di una gioventù sportiva. Mi fissa mentre attraverso la hall, ho ancora un leggero velo di trucco che non sono riuscito a levare, spero non se ne accorga.
La sera successiva è la fotocopia, cena, preparazione, uscita. AL rientro però non trovo il mio uomo della sera prima. Ho omesso un dettaglio, fondamentale: io adoro quel tipo di maschio.
Raggiungo la mia camera, entro, chiudo. Il telefono suona. All'altro capo è la reception, precisamente una voce pacata che mi chiede di prepararmi come ero nel garage la sera prima quando sono uscita e di aspettarlo in camera. Sempre in modo pacato mi minaccia di dire tutto, di mostrare i filmati delle telecamere del parcheggio interrato. Ingenuamente mi spavento ed eseguo. Passa mezz'ora e lui è alla mia porta, imponente, muscoloso, grosso. Entra.
Siede sul letto e mi spiega di essere un appassionato di trav, e di aver capito subito chi ero. Mi propone di incontrarlo la sera dopo a casa sua. Accetto, in parte spaventata dalla possibilità di essere scoperta e in parte eccitata dalla sua potenza.
Si alza e sorridendo si avvia alla porta.
Improvvisamente sfila la maglietta, mi spinge sul letto, mi volta e mi schiaccia premendomi la schiena sul materasso. Quasi sapendo cosa trovarci dentro rovescia la mia borsetta sul letto, prende un preservativo, lo sento armeggiare, la mano libera solleva la mia gonna abbassa le mutandine e me lo mette dentro.
Subito una fitta di dolore mi ha invaso tutta. HA iniziato a scoparmi come un animale, violento, emettendo grugniti lunghi e profondi, ad ogni colpo, togliendomi il respiro.
Ha finito in pochi minuti e si è alzato. "E' solo l'inizio." Mi ha detto. Ha sfilato il preservativo e mi ha lasciata voltare.
"Dai. Adesso fammelo tornare duro."
Ho iniziato a segarlo delicatamente, poi con la bocca a leccare la cappella ancora piena dello sperma appena scaricato. ho leccato, poi ho inizito un pompino con tuttal a passione di ero e sono ancora capace.
Lui è rimasto li in piedi, con la schiena inarcata e gli occhi chiusi, gemeva, accarezzandomi i capelli, il viso, con la sua mano pesante.
La mano dal viso è poi passata al mio petto e mi ha spinto via facendomi rotolare sul letto.
"Adesso mettimi in piedi e piegati."
Ubbidiente mi sono posizionata, lui dietro di me, nudo, enorme. Mi ha sollevato il vestito fino al petto, con violenza ha alzato una gamba e di nuovo mi ha penetrata. Ha cominciato a scoparmi così come aveva finito la precedente volta, con intensità, con potenza e prepotenza. DIversamente da prima non finiva. Ha continuato ad affondare variando la velocità per parecchio tempo fino a quando non mi ha costretta a pecora, senza sfilarlo.
Mi è salito sopra, leccandomi la parte nuda della schiena mentre il bacino, a velocità incredibile per uno di quella mole, continuava a farmi sentire un cazzo duro e grosso.
Improvvisamente si è alzato e ha affondato l'ultimo colpo penetrandomi completamente.
E' rimasto in quella posizione fermo e poi si è sfilato crollandomi accanto.
Io sono caduta accanto a lui ansimando e ancora gemendo.
Non si è nemmeno tolto il preservativo, si è addormentato così, nudo e più lo guardavo più mi eccitava.


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