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...lei sola con dei perfetti sconosciuti...


di piacevolepensiero
10.01.2017    |    46.562    |    41 9.7
"Io non credevo ai miei occhi, la mia ragazza che spompinava uno sconosciuto..."
Userò nomi di fantasia per raccontarvi questa eccitantissima esperienza....
A me (Luca) e a Silvia ci diverte molto fare delle scommesse un po' piccanti, infatti ciò che leggerete è proprio una delle tante che abbiamo fatto!!!!!!
Amiamo guardare film di ogni genere e spesso ci piace anche orientarci su film adatti ad un solo “pubblico adulto”!!!! Ci mettiamo lì nel lettone e con cura scegliamo quello che più soddisfa le nostre voglie. Una sera ci catturò l'attenzione un video davvero eccitante: una gangbang in un parcheggio, il genere outdoor ci intriga non poco. Mentre guardavo questa ragazza intenta a prendersi in bocca tutti quei cazzi non riuscivo a non pensare a Silvia in quella situazione, mi eccitava immaginarla tra tutti quei uomini. Fu come se in quell'istante mi leggesse nel pensiero perché mi disse: «Ora immagina me in quella situazione» e nel dirlo si mise tra le mie gambe e mi fece un pompino da urlo.
Mentre stavo cercando altre cosine da vedere le dissi: «Comunque secondo me tu non avresti il coraggio di fare come la ragazza del video, fare dei pompini a tutti quei uomini e soprattutto a degli sconosciuti» e lei prontamente mi rispose: «E come mai ne sei così sicuro, vuoi scommettere che invece lo faccio.» Allora le dissi: «Bene, facciamo una scommessa» e lei: «Se faccio dei pompini a degli sconosciuti mi paghi un week end extra lusso a Venezia dato che non ci sono mai stata e vorrei tanto andarci. Se perdo ti pago io un fine settimana dove vuoi tu. Però scelgo io dove e quando vincere la scommessa». Le strinsi la mano e le dissi: «Affare fatto, tanto perderai» e lei con un sorriso malizioso mi rispose che dovevo sapere che non era poi così tanto santarellina.
Era passata una settimana dalla nostra scommessa. Una mattina a lavoro mi arrivò un messaggio: “Amore oggi pomeriggio non devo lavorare quindi pensavo di andare in quella spiaggia che ci piace tanto per vincere la scommessa”. Era una spiaggia affascinante e selvaggia quella che intendeva Silvia, per arrivarci bisognava incamminarsi per un breve sentiero costeggiato da una folta vegetazione. Certamente un luogo che si prestava per questo genere. Noi andavamo spesso lì perché era una spiaggia tranquilla per fare esibizionismo dato che era frequentata da tantissimi singoli, raramente anche da coppie. Era famosa per la presenza di guardoni, a volte anche abbastanza invadenti.
Le telefonai per avere maggiori dettagli, sarebbe andata nel tardo pomeriggio ed io le dissi che ero libero e potevamo andare insieme. E lei: «No amore non andiamo insieme, prima vado io e poco dopo arrivi tu. Però non metterti vicino a me, deve sembrare che stia da sola. Tu osservi da lontano». Mi piaceva il suo piano, l'idea era troppo intrigante e decidemmo quindi di fare così come aveva pensato lei.
Sentii la notifica di Whatsapp, era Silvia che mi aveva inviato una foto di una farmacia con questa didascalia “Compro tutto l'occorrente” e poco dopo un'altra foto di una confezione di preservativi. Mi stavo eccitando troppo, non vedevo l'ora di poter raggiungere la spiaggia.
Salii in macchina per andare da lei, anche perché avrei impiegato un po' ad arrivare. Nel frattempo mi mandò un selfie, era in toples e intravidi il costume fuxia quindi indossava il perizoma che le metteva in mostra quel culo fantastico che ha. La voglia di andare da lei stava crescendo così come il mio cazzo.
Arrivato in spiaggia la vidi subito, era intenta a mettersi la crema solare sulle tette. Era chiaro che lo stava facendo per attirare l'attenzione dei maschietti presenti dato che a quell'ora, e per lo più a fine estate, il sole non poteva provocare arrossamenti. Quando le passai davanti la guardai ma lei fece finta di nulla, come se stesse passando un ragazzo qualsiasi.
Poggiai il telo poco più in là, vicino a lei c'era un ragazzo penso sulla trentina che non le toglieva gli occhi di dosso soprattutto quando Silvia si alzò e si diresse verso la battigia. Nel chinarsi, per bagnarsi le mani, la strisciolina del costume scomparve tra le sue natiche; si passo le dita tra i capelli e tornò verso l'asciugamano. Il ragazzo non tardò ad avvicinarsi, non capivo bene che cosa si dicevano. Lei le fece spazio sul telo e vedevo che lui le sfiorava la coscia. Notai anche la presenza di altre persone sulla spiaggia che da lontano guardavano. Nel vedere la mia ragazza mezza nuda accanto ad un altro mi suscitava gelosia ma allo stesso tempo eccitazione; ero curioso di sapere quale sarebbe stata la prossima mossa di Silvia. Era una mezz'oretta che stavano distesi uno accanto all'altro, allora mi alzai per andare verso l'acqua e passai vicino a loro.
Silvia si alzò, prese il telo e la borsa e si diresse con questo sconosciuto verso il punto più isolato della spiaggia dove di solito le coppie giocano con i singoli. Io tornai verso il mio telo e lei si sistemò in modo che io potessi vederli. Silvia frugò un attimo nella borsa mentre lui si tirò fuori il cazzo, gli mise il preservativo e se lo mise in bocca. Percorreva tutta l'asta con la lingua e poi di nuovo tutto in bocca, lui stava ad occhi chiusi a godersi il pompino. Io non credevo ai miei occhi, la mia ragazza che spompinava uno sconosciuto. Il mio cazzo stava per esplodere nel costume. Distolsi per un attimo lo sguardo da Silvia e notai tre uomini, uno poteva avere circa 40 anni mentre gli altri due erano diciamo più maturi. Dapprima erano più in disparte ma poi si avvicinarono, presero il cazzo in mano e iniziarono a farsi una sega e incitavano Silvia a continuare a prenderlo tutto in bocca giù per la gola come una troia. Pensai che Silvia non avrebbe mai fatto un pompino anche a loro, soprattutto ai due più maturi perché diceva sempre che non riusciva ad immaginarsi con degli uomini tanto più grandi di lei e poi uno dei due non rispecchiava il genere di uomo che potesse piacere a Silvia: era cicciottello e anche peloso.
E invece dovetti ricredermi. Di colpo smise di spompinare il ragazzo, si alzò in piedi e girandosi verso gli altri tre si sfilò il perizoma, mentre il ragazzo gli mise una mano tra le gambe. Si avvicinarono e lei, dapprima, iniziò a toccarli e poi si inginocchiò, i quattro le se misero subito attorno. Prese i preservativi dalla borsa e nel girarsi mi fece un sorrisino. Iniziò a spompinare il signore davanti a sè mentre faceva una sega ai due che aveva di fianco e l'altro un po' si toccava e un po' toccava lei. Io guardavo estasiato tutta la scena; era una cosa che immaginavo da tanto tempo, vedere la mia ragazza con tutti quei cazzi.
Le avevano preso i capelli e le muovevano la testa su e giù sempre più velocemente, Silvia era instancabile. Attorno si era formato un bel gruppo di guardoni, avevo il timore che anche loro avrebbero avuto delle pretese e infatti stavo pensando di intervenire per fermare tutto, ma rimasero al loro posto ad osservare questa ragazza che spompinava come una puttana.
Forse per stare più comoda si mise a carponi a fare il pompino all'uomo sulla quarantina, i signori si masturbavano e le toccavano il seno; il ragazzo si mise dietro lei e la toccava, ad un certo punto però sembrava come se la stesse scopando. Un cespuglio non mi faceva capire bene cosa stesse succedendo, così mi spostai in modo da vedere meglio e mi resi conto che il ragazzo si stava scopando la mia ragazza. Lei stava a pecorina mentre lui, prendendole i capelli, se la scopava con forza; ad ogni colpo il suo cazzo la penetrava sempre più. Gli altri che erano intorno incitavano il ragazzo con commenti del tipo: «Dai scopati questa troia. Fagli sentire chi comanda. Finisci tu che poi iniziamo noi». I tre a turno se lo facevano succhiare mentre il ragazzo dietro la prendeva per i fianchi e aveva pieno possesso di Silvia.
I guardoni attorno continuavano con i loro commenti, volevo intervenire perché la situazione stava diventando pesante. Mi faceva male sentire quei commenti rivolti alla mia ragazza e poi i quattro la stavano trattando proprio come una puttana. Quei commenti volgari che le rivolgevano provocavano in me, nello stesso tempo, eccitazione e gelosia.
Un sacco di volte, mentre facevamo l'amore, io e Silvia avevamo immaginato una situazione del genere, però un conto era la fantasia e un conto era vedere la propria ragazza essere trattata così. Non sapevo che fare, la gelosia e l'amore per Silvia mi spingevano ad andare lì e fermarli, ma non lo feci e amareggiato rimasi a guardarla mentre la trattavano come una troia.
Era capitato altre volte di vivere situazioni outdoor con singoli conosciuti precedentemente davanti ad un caffè, ma mai con più singoli contemporaneamente e per lo più sconosciuti. In quelle occasioni Silvia aveva sempre preferito ragazzi coetanei invece questa volta c'era addirittura un signore grassottello e peloso che la toccava e la baciava.
La scena che avevo davanti mi provocava un'emozione forte che tutt'ora pervade il mio corpo; godevo nel vedere la mia ragazza che si prestava a scene erotiche con altri uomini. Se prima avevo ancora qualche dubbio se definirmi un cuckold, ora ne avevo la conferma. Mi eccitava essere un cornuto.
Tornando a Silvia, il ragazzo continuava a scoparla mentre i tre gli mettevano il cazzo in bocca, la toccavano ma ad un certo punto le dissero che stavano per venire e volevano farlo su di lei però prima volevano assaggiare la sua fica; allora si allungò a gambe divaricate e uno ad uno si alternavano c'era chi le succhiava le tette e chi le leccava la fica. Io a quel punto tirai fuori il cazzo e mi feci una sega, mi eccitava vederla così in balia di tutti quei uomini.
Lei rimase distesa e si toccava mentre i quattro si alzarono in piedi si tolsero il preservativo e iniziarono a farsi una sega; i loro corpi si irrigidirono e gli sborrarono sul viso e sulle tette mentre le dicevano: «Che troia che sei. La prossima volta ti fai scopare da tutti perché sappiamo che ti piace il cazzo». E così come si erano avvicinati i tre andarono via, così come i guardoni attorno mentre il ragazzo restò lì mentre Silvia si rivestiva. Sentii dirgli che avrebbe voluto riaccompagnarla alla macchina e poi nel caso andare da lui, Silvia accettò la sua compagnia fino alla macchina ma declinò l'invito a casa dicendogli che si era fatto tardi ma che la prossima volta sarebbe andata da lui per farsi scopare di nuovo. Io decisi di aspettare cinque minuti e poi l'avrei raggiunta.
Raccolsi in fretta le mie cose e raggiunsi la mia macchina, Silvia era già andata via mentre il ragazzo era lì a fumarsi una sigaretta. Nel frattempo mi mandò un messaggio per dirmi che lungo la strada per tornare a casa avrebbe fatto un servizietto anche a me in quella stradina che conosciamo. Poco dopo vidi la sua macchina lungo quella strada, scesi e salii nella sua auto. Notai che era strana, così le chiesi se andasse tutto bene e soprattutto se si fosse divertita. Lei, quasi sussurrando, mi rispose di si ma in volto aveva un espressione che diceva l'esatto contrario. Mille dubbi mi assalirono: forse la situazione era stata troppo pesante, forse si aspettava un mio intervento per bloccare tutto quando iniziarono a trattarla in quel modo, forse doveva restare solo una fantasia.
Le dissi: «Dimmi la verità, sei sicura che non c'è stato qualcosa che ti ha infastidita» e lei mi rassicurò che andava tutto bene e che certo non era la prima volta che vivevamo una situazione hot. Allora le feci notare che aveva ragione però le altre volte io ero presente e comunque non si trattava di sconosciuti. Accarezzandomi il volto mi disse: «Amore tranquillo, se non volevo certo non l'avrei fatto, ma a te è piaciuto? Ti ha eccitato vedermi con degli sconosciuti? Ricordati che ora mi devi pagare un week end extra lusso a Venezia dato che hai perso la scommessa».
Le risposi che se lo meritava proprio, mi aveva fatto eccitare tantissimo; voleva constatarlo di persona così mi abbassò i pantaloncini e accolse il mio cazzo nella sua calda bocca.

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