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Prime Esperienze

Brasa scoerta - Terza e ultima parte


di Honeymark
19.04.2017    |    7.303    |    6 9.7
"Le aprì l’accappatoio con dolcezza e io glielo sfilai da dietro..."
Brasa scoerta
7.



E venne la sera del grande ballo, un appuntamento annuale che tutta la città attende con impazienza perché è il momento clou per le relazioni interpersonali. Nel salone da ballo del Grand Hotel tutti e tutte sfoggiano la toilette migliore, sperando di far colpo sulle persone che più interessano.
Ovviamente vi portai mia moglie e – va da sé – Lorenza. D’accordo con mia moglie, passammo a prenderla a casa.
- Wow…! – Esclamò mia moglie vedendola. – Che cambiamento!
Lorenza indossava il suo nuovo vestito da sera che avevamo scelto insieme e si era coperta le spalle con uno scialle che la rendeva meno vistosa lungo la strada. Ma dovevo ammettere che faceva colpo, tanto vero che anche mia moglie - solitamente critica - si era espressa molto favorevolmente.
- Siete stati gentili a venire a prendermi, – disse mentre eravamo in auto. – Altrimenti avrei preso un taxi. Andare in giro vestita così alla guida mi avrebbe fatto sentire a disagio.
- Marco mi ha detto che eri cambiata molto e aveva ragione.
- Grazie signora. – Rispose.
Arrivati al Grand Hotel, io e mia moglie restammo vicini, mentre Lorenza andò in giro a salutare i conoscenti, che per la prima volta la vedevano così bella ed elegante.
- Hai fatto un capolavoro, – commentò mia moglie quando fummo soli. – È diventata una delle donne più ammirate.
- Grazie, – risposi.
Nel corso della serata ci aggregammo ad alcuni amici, ballammo, bevemmo. D’un tratto riuscii a ballare con Lorenza.
- Allora, come sta andando? – Le domandai.
- Una favola! – Rispose entusiasta. – Ho già ricevuto sette inviti a cena.
- Ottimo, – dissi. – Sappi scegliere bene.
- Tu mi aiuterai in questo, vero?
- Contaci. – Risposi.
- È in sala la donna con la quale vorresti fare il triangolo?
Eravamo rimasti d’accordo che, una volta «trasformata» avremmo fatto una scopata a tre, io, lei e un’altra donna. Il triangolo con me, lei e un altro uomo l’avremmo fatto semmai con il suo moroso. L’idea di venire a letto con me e una delle mie amiche importanti l’aveva elettrizzata fin dall’inizio. E io l’avevo avvisata che forse quella sera l’avrei presentata a quell’amica e che, se tutti tre fossimo stati d’accordo, sarebbe venuta a letto con noi.
- Sì, è in sala. – Risposi. – E ha detto che ci sta. Ti trova bellissima e affascinante.
- Wow… – Mi strinse forte forte. – Dimmi chi è, dai! Non mi tengo più nella pelle. Cristina? Sara..? Marzia…? La conosco?
- Sì, – dissi. – La conosci. È mia moglie.

Lorenza mi aveva guardato ma non aveva aperto bocca. Anzi, al contrario, era rimasta a bocca aperta. Avevamo finito il ballo e ci eravamo staccati. Cercai mia moglie per ballare con lei.
- L’avvocato Mansi continua a provarci con me, – disse ballando.
- Non molla mai eh?
- E Lorenza cosa ha detto?
- Niente, assolutamente niente. – Risposi. – Il prossimo ballo glielo chiedo.
- Non devi chiederglielo, devi dirglielo.
- Già.
Una mezzora dopo riuscii a ballare nuovamente con lei.
- Allora come va? – Le chiesi? – Hai trovato il ragazzo che ti piace?
- Più di uno, ma vorrei il tuo parere. – Rispose con una certa ironia. – Voglio sapere da chi ti piacerebbe essere leccato nelle palle mentre mi inculi.
- Lo so già. – Risposi.
Rimase interdetta.
- E chi sarebbe?
- Te l’ho detto: mia moglie.
Restò zitta per un po’, quindi riprese a parlare.
- Davvero tua moglie ti leccherebbe le palle mentre mi inculi?
- È quello che ti ho detto. – Affermai. – Ma ci piacerebbe anche viceversa.
Mi si strinse di più. Poi riprese a parlarmi.
- Come hai fatto a convincerla? – Mi domandò poi.
- Non l’ho convinta.
Si meravigliò. – Ti ha convinto lei???
- No, te l’ho detto. – Risposi. – Non si convince mai nessuno. Devi solo scoprire cosa piace al o alla partner e poi seguire quella strada.
- E tu quando l’hai scoperto?
- Una decina di anni dopo il matrimonio.
- Quanti anni ha adesso?
- Cinquanta.
Rimase un po’ zitta. Un uomo può avere il doppio della sua età, una donna a 50 anni più sembrare fuori di ogni tentazione. Mia moglie rimane bellissima - si è tenuta come si deve - ma lei non l’ha mai vista nuda…
- È lesbica?
- No – dissi, – però adora che porti nel nostro letto delle donne.
- E cosa ci fa?
- Quello che faccio anch’io.
- Beh, mica può metterlo nel culo… Ha ha.
- Ha un fallo artificiale che indossa per poter inculare le nostre donne.
Fine del ballo. E forse fine della relazione?

Tornai a ballare con mia moglie.
- Insisti, – mi disse. – Sono certa che accetta.
- Come fai a dirlo?
- Nessuna delle donne che ho voluto che tu mi portassi a letto ci ha mai detto di no.
- C’è sempre una prima volta…
- Anche il dott. Bertini mi ha corteggiata stasera. Dice che a letto devo essere un bomba.
- So cosa vuoi dire. – Commentai. – Ma non c’entra l’età.
O forse sì.

Dopo una mezzoretta io e Lorenza tornammo a ballare.
- Se dicessi di sì a tutti i miei spasimanti? – Mi domandò.
Forse era una provocazione.
- Passeresti da troia. – Risposi invece. – Puoi farteli tutti, ma devi saperti gestire.
- Tua moglie sapeva tutto fin dall’inizio?
- In che senso?
- Sapeva che mi avresti corteggiato?
- Più o meno. – Dissi. – Le donne che porto in casa le sceglie lei.
- Cioè mi hai corteggiata perché te lo ha chiesto lei?
- No, non è così che funziona. Ha notato il mio interesse per te e mi ha spinto ad andare avanti…
- Le hai raccontato tutto di noi?
Dovevo stare attento alla risposta, potevo perderla sul più bello. Ma non potevo mentire.
- Qualcosa gliel’ho detto.
- Le hai detto che me lo hai messo nel culo?
- No, quello lo dava per scontato.
- E cosa le hai detto allora?
- Quello che la eccita di più: la frusta.
Stava per staccarsi dal ballo, quando aggiunse una domanda.
- Le amiche che mi hanno, diciamo, preso in cura, ve le siete portate a letto?
Non risposi. Era come dire sì.
- Siete ancora insieme? Quelle amiche le portate ancora in casa vostra?
Non risposi. Era come dire sì.
Finì il ballo e si mescolò con la gente.
Ballai con mia moglie.
- A che punto siamo? – Mi chiese riferendosi a Lorenza.
- La stanno corteggiando tutti.
- L’ho visto. Parlavo di noi.
- Manca un ultimo step.

Dopo un po’ mi avvicinai a Lorenza che aveva intorno alcuni cavalieri che ci provavano.
- Posso avere l’onore di ballare con My fair Lady? – Le dissi con tanto di inchino.
I cavalieri le fecero posto e la portai in mezzo alla sala a ballare, facendoli schiattare d’invidia.
La strinsi per sentirla vicina un’ultima volta. Mi si avvicinò all’orecchio come se volesse infilarmi la lingua ma era per sussurrarmi qualcosa.
- Accetto, – disse dolce. – Ma a due condizioni.
- Dimmele, – risposi, sentendo già un certo calore all’inguine.
- Anzi tre.
- Sentiamo.
- Tu mi inculi e lei mi frusta. Siamo d’accordo su questo?
- Wow…!
- E quando mi inculi ti lecca le palle.
- Anche viceversa.
- D’accordo.
- E la terza?
- Mi aiuti a cercare il moroso giusto.
- Anche se poi non mi leccherà le palle mentre ti inculo? – Ironizzai.
- A quello penserò io, – rispose stringendosi a me.

Prima di andarcene, Lorenza mi presentò alcuni amici, in modo che potessimo fare qualche ragionamento a bocce ferme.
Poi uscimmo, dove ci avevano portato l’auto per tornare a casa.
Lungo la strada non dicemmo nulla, ma avevo spiegato a mia moglie che Lorenza aveva detto sì.
- Vieni cara, – le disse mia moglie facendola entrare in casa.
Le prese lo scialle e me lo mise in mano insieme alla sua stola. Quindi la accompagnò davanti alla porta della camera degli ospiti.
- Entra pure e mettiti in libertà, – le disse indicandole l’accappatoio piegato sul letto. – Poi esci che ti aspettiamo in camera.
Io e mia moglie andammo nella nostra camera da letto, lei entrò in bagno a cambiarsi, io mi spogliai e infilai l’accappatoio. Quindi tornai da Lorenza. Era me che doveva trovare ad attenderla fuori dalla sua porta.
Uscì dopo qualche minuto, la abbracciai.
- Stasera non ti frusteremo, stai tranquilla, – le sussurrai. – È la prima volta e saremo il più delicati possibile.
Annuì.
- Va tutto bene? Le chiesi piano.
Annuì ancora.
- Vuoi che ti riporti a casa?
Era un filtro per verificare che dicesse la verità.
Scosse la testa. Voleva proprio restare.
- Vieni allora. Vedrai, sarà bellissimo.
- Devo fare qualcosa in particolare?
- Comportati liberamente, – risposi. – Mi pare che sei bravissima.
Annuì ancora una volta.
- Ah, – aggiunsi. – Ci piace essere leccati. Ti va?
- Sì, rispose, lo sai.
- Ci puoi leccare anche i piedi, le ascelle, i sessi?
- Sì, sì! – Rispose entusiasta.
Allora feci l’ultima richiesta.
- Ci leccheresti anche il buco del culo?
- Sììì!
La portai al cospetto di mia moglie che indossava solo una canottiera nera col pizzetto.
- Vieni, cara. – Le disse.
Le aprì l’accappatoio con dolcezza e io glielo sfilai da dietro.
Mia moglie le accarezzò i fianchi, poi le palpò le tette e infine le mise una mano sul sesso. Io, da dietro le portai la mano al culo e andai a cercare il buco con le dita. Lorenza ci facilitò, allargando un po’ le gambe. Era nostra.
- Vieni cara, – Ripeté mia moglie, girandosi.
Si avvicinò al letto sfilandosi la canottiera di pizzo nero, mettendo in mostra il suo bel culo. Si girò e si sdraiò sul letto, allargò le gambe e raccolse le ginocchia. Spinsi Lorenza in avanti, che capì cosa doveva fare. Quando si trovò a carponi piegata su mia moglie, la presi da dietro.
Cominciammo così.


Brasa scoerta
8.



La riaccompagnai a casa verso le 3 di notte. Eravamo visibilmente stanchi, dopo una serata da ballo impegnativa e una nottata… a tre. Ma tra poco avremmo potuto dormire e l’indomani era domenica.
- Come ti è sembrato? – Le domandati quasi sotto casa sua.
- Ero come paralizzata, – rispose. – L’idea di essere entrata nelle grazie di tua moglie mi avrebbe fatto fare tutto quello che mi ordinavate.
- Beh, era la prima volta e siamo stati nella norma, – osservai. – Niente frusta, niente cunei, niente peni artificiali…
- È capace di frustare tua moglie?
- È più brava di me. – Risposi affabile. – Ho imparato da lei.
Attese un attimo ma non commentò.
- Pensi che le sono piaciuta?
- Mia moglie si eccita a vedere una donna che mi fa il pompino…
- Ma non te l’ho fatto! – Protestò. – Dovevi dirmelo.
- Non preoccuparti, – la tranquillizzai. – Ti chiamerà ancora apposta. Sa che sei brava perché gliel’ho detto.
- Allora ti farò impazzire!
- Lo so, – sorrisi. – E farai impazzire anche lei mentre me lo fai.
- Magari mi fai allenare un po’, prima di tornare da voi?
- Non chiedo di meglio.
Meditò un attimo.
- Ho avuto il privilegio di leccarvi il buco del culo, – disse infine stringendosi al braccio.
- Allora ti è piaciuta mia moglie?
- Ha un fisico stupendo, per l’età che ha. Si è rifatta qualcosa?
- Un po’ le tette.
- Beh, è stato un capolavoro.
- Sarai sempre la benvenuta a casa nostra.
- Spero proprio che mi invitiate ancora. – Rispose convinta. – Vorrei qualcosa di più hard, adesso che abbiamo… rotto il ghiaccio.
Con calma le avevo inculate entrambe ed entrambe mi avevano leccato le palle. Sì, avevamo rotto il ghiaccio.
- Qualcosa in particolare? – Chiesi.
- Tutto. – Rispose. – Però vorrei domandarti una cosa.
- Dimmi.
- Hai detto che di tanto in tanto tua moglie ama indossare un cazzo artificiale per inculare le sue donne.
- Le nostre donne, – precisai. – Sì, lo usa.
- Incula anche te?
Non risposi.
- Te lo chiedo – continuò, – perché da quando me ne hai parlato mi è venuta voglia di inculare quei maschietti che mi stanno corteggiando.
- Ha ha! E tu come pensi di convincerli? – Domandai ridendo.
- Non devo convincerli. – Mi rispose. – Me lo hai insegnato tu: devo solo capire se gli piace o no. E ho l’impressione che piaccia a tutti… He he… Li ho in pugno!
Avevo svegliato una brasa scoerta, una brace sotto cenere.

Fine.
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