Racconti Erotici > Prime Esperienze > Il gioco della bottiglia (prima parte)
Prime Esperienze

Il gioco della bottiglia (prima parte)


di joyxxx
13.02.2017    |    31.572    |    2 9.5
"Spero vi sia piaciuto e se i commenti mi faranno capire questo vi pubblicherò anche la seconda parte..."
A volte il destino gioca degli strani scherzi, annoda e riannoda i fili delle nostre vite come un gomitolo impazzito dove noi non troviamo più il bandolo e ci troviamo a seguire un sottile filo rosso che non sappiamo dove ci porterà.

Tutto era nato da un ricordo, un ricordo emerso da un mare di oblio dopo più di vent’anni, complice la calura estiva e la voglia di sesso che ogni tanto mi assale, scatenata da un odore, da una suggestione, da una coscia sbirciata o da un tacco sbarazzino.

In quel caso mentre facevo la siesta pomeridiana sul divano di casa, dalla finestra della cucina era entrato un profumo di sapone, di quei bei saponi quadrati di una volta, tipo Marsiglia per intenderci, che le nostre nonne mettevano sui lavabi e rendevano a noi ragazzini molto difficile il lavaggio delle mani viste le dimensioni.
Ma quell’odore la mia mente non lo associava né a mia nonna, né tanto meno al sapone quadrato, piuttosto ai capelli di una ragazzina di tanti anni fa, e il ricordo malandrino era decollato libero e puro a discapito del tempo passato indurendomi notevolmente il cazzo.

Erano gli ultimi giorni di scuola della terza media, con l’estate alle porte in un periodo denso di ricerche e scoperte, con il nostro corpo che cambiava ogni giorno e le prime irresistibili pulsioni sessuali. Era la stagione delle prime seghe, dei primi film porno visti di nascosto in Vhs, delle prime toccate tra maschi e delle prime seghe reciproche, ma anche dell’attrazione per le proprie compagne di scuola. Fino a qualche mese prima erano noiose rompipalle che volevano giocare a pallavolo nell’ora di educazione fisica mentre per noi maschietti esisteva solo il Dio Calcio. Erano le secchione spaccacazzo che ti facevano fare la figura dell’idiota nelle interrogazioni, ma poi da un giorno all’altro erano cambiate anche loro. Gli erano spuntate le tette, e il loro odore stava cambiando. C’era qualcosa di animale in loro che ci attraeva e ci portava a mettergli le mani sulle cosce quando erano in gonne, o infilargli le dita nella camicetta per esplorare quei gonfiori improvvisi. E misteriosamente sentivamo che il cazzo ci tirava da matti dentro i jeans senza mutande e spesso dovevamo andare in bagno a “toccarci” da soli per sfogare quelle voglie improvvise.

Piccolo inciso: all’epoca c’era molta più innocenza di adesso, non c’era You Porn e nemmeno la conoscenza anatomica. Le prime esperienze avevano un qualcosa di puro, semplice, la vera scoperta del corpo e della sessualità e facevamo tutto da soli, imbranati, allupati, incerti, ma attratti come le api dal miele da un sano istinto e da irresistibili erezioni.

E in quei giorni avevamo trovato la porta di accesso tra i due sessi, in un altrettanto ingenuo e innocente gioco che molti hanno sicuramente fatto all’epoca… Al pomeriggio, finita la scuola, ci trovavamo a casa di qualche compagno per terminare le ultime ricerche in vista dei temuti esami di terza media. Avevamo vari gruppi misti formati da maschi e femmine, ma ormai non avevamo più voglia di studiare e la ricerca era solo una scusa per ritrovarci e stare insieme. Si cincischiava per un oretta, si scrivevano quattro cazzate sul quaderno di cui non fregava un cazzo a nessuno perché l’attenzione era tutta posta sul gioco che di li a pochi minuti saremmo andati a iniziare: il gioco della bottiglia.

Non voglio neanche pensare che ci sia qualcuno di così giovane che non sappia di cosa si tratta, però per farla breve: si metteva una bottiglia in orizzontale in mezzo alla stanza con noi tutti disposti a cerchio attorno ad essa; si dichiarava l’azione che quello che doveva girare la bottiglia avrebbe fatto al tipo o alla tipa nella cui direzione si sarebbe fermato il collo della bottiglia fatta girare sul pavimento.

Le prime fasi erano un po’ imbarazzate e titubanti, e le azioni innocenti, tipo stringere la mano, dare una pacca sulla spalla, fare una pernacchia, ma poi quando l’atmosfera si scaldava, le richieste si facevano sempre più audaci, e si arrivava finalmente ai baci e alle palpatine. Ovviamente poteva toccare di doverle fare a un maschio, e li si rideva e sghignazzava come i matti, ma poi quando toccava a uno dell’altro sesso calava un silenzio eccitato attorno a noi, e tutti trattenevano il fiato. Credo di aver dato il mio primo bacio con la lingua in questo modo.

Tra le mie compagne ce n’era una in particolare che mi piaceva molto, si chiamava Claudia (nome di fantasia) era mora coi capelli a caschetto (mentre all’epoca quasi tutte portavano la coda di cavallo), aveva due gambe lunghe e le tettine acerbe accennate sotto la camicetta. Non era molto sviluppata ma mi faceva sangue come si diceva all’epoca, e speravo sempre quando era il mio turno di bottiglia che quel maledetto collo si fermasse nella sua direzione. E in un’occasione particolare in cui era lei a doverla far girare l’azione da compiere era mettere una mano in mezzo alle gambe. Mi pareva che quella maledetta non smettesse mai di roteare e poi finalmente quando ha rallentato e mi ha indicato inequivocabilmente mi è sembrato per un istante che il cuore mi smettesse di battere.

Tutti gli altri hanno iniziato a ridere e a fare urletti eccitati. Noi maschi eravamo duri da matti in questo gioco e dall’odore che impregnava la stanza anche le ragazze erano sempre belle bagnate oltre che sudate.
Claudia si alzò timidamente e mi venne vicino, io mi alzai a mia volta e lei con la mano esile e tremante mi abbassò lentamente i calzoncini corti con l’elastico e la inserì goffamente sfiorando il mio uccello duro che in quel momento stava tirando come un ossesso. Lei emise un gridolino e la ritirò subito spaventata mentre le urla e gli sghignazzi degli altri la sommergevano. Il rossore delle sue guance mi ingrifava ancora di più, avevo una voglia come non avevo mai sentito prima nei quattordici anni, una voglia che neanche i numerosi baci e palpatine di tette che la bottiglia mi portò in dono per lei e ad altre compagne riuscirono a sfogare.

Quel giorno il gioco finì tardissimo, verso le sette di sera e tornammo tutti alle rispettive case che distavano poche centinaia di metri. Abitavamo infatti in un piccolo paese di campagna. Quel giorno mi sentivo davvero strano e invece di seguire i miei compagni al campetto di calcio per la consueta partita, mi misi dietro al gruppetto di Claudia e delle sue amiche, e quando rimase sola vicino a casa sua spuntai fuori.
“Ciao Claudia, ho un problema con la ricerca” dissi con la mia faccia da culo, “ mi sono accorto di non aver scritto un pezzo”. Lei mi guardò strana, sapeva che a me della scuola non fregava un cazzo, ma forse anche lei turbata dai nostri contatti di prima mi rispose: “i miei tornano per le otto, vieni in casa mia che ti faccio ricopiare il pezzo che ti manca”.

Non me lo feci ripetere due volte. Qui il ricordo si fa più confuso sulle parole, ma non sulle sensazioni e i fatti. So che blaterai qualcosa su quello che avevo provato prima giocando e anche lei mi confermò che aveva provato qualcosa di strano toccandomi prima, non capiva perché avessi qualcosa di così duro in mezzo alle gambe. Io con un gesto innocente mi abbassi i pantaloni e glielo feci vedere. Dissi qualcosa del tipo che erano mesi che diventava così duro e gonfio. Lei attratta e incuriosita come un ape dal miele me lo prese in mano.

Non sapevamo niente di sesso, amore, rapporti, solo quello visto di sfuggita su qualche giornaletto porno degli amici più grandi o nelle cassette Vhs. Ma scoprimmo ben presto una cosa che avrebbe caratterizzato quella focosa estate: il petting. Fin da quella prima volta ci mettemmo nudi uno sopra l’altro, ma invece di fare la penetrazione che ci sembrava strana e non sapevamo come fare, ci strusciavamo i nostri sessi uno sull’altro, leccandoci e baciandoci a più non posso. Credo di non aver mai più leccato una donna come ho leccato lei, e a eccitarmi a bestia contribuiva l’odore dei suoi capelli, un odore di sapone, sapone a quadrettoni che le nonne mettevano sui lavabi per lavarsi le mani.

Quel giorno venni per la prima volta su Claudia, una sborrata piena, densa, per certi versi incontrollabile. Urlavo come un pazzo e mi tremavano le gambe. Dovevo aggrapparmi a lei per qualche minuto per riavermi. Lei invece veniva con la leccata della fica. Mi riempiva la faccia di umori e vibrava come le corde di un violino. Anche lei non sapeva governare il suo piacere di ragazzina alle prime armi, e si lasciava andare in modo selvaggio.

Quei tre mesi estivi, prima e dopo l’esame di terza media ci videro protagonisti spesso di incontri focosi e appassionati, dove l’obiettivo era godere in solitaria attraverso il corpo dell’uno e dell’altra. E a nessuno dei due venni mai l’idea di provare il rapporto completo con la penetrazione.
Godevamo talmente che non ne sentivamo il bisogno. E oggi posso dirlo con la cognizione dell’esperienza, erano rapporti di una soddisfazione incredibili, meglio di tante frettolose scopate fatte con amanti distratte.
E come era cominciata allo stesso modo la nostra breve relazione finì. Cominciammo a perdere l’interesse uno per l’altro, allungammo i tempi degli incontri e poi i nuovi impegni dell’autunno, le nuove scuole lontane ci fecero perdere di vista.
Ma come dicevo all’inizio il destino è strano, arruffa e mescola i fili….

Fine prima parte.

Spero vi sia piaciuto e se i commenti mi faranno capire questo vi pubblicherò anche la seconda parte.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il gioco della bottiglia (prima parte):

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni