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Lei, la mia prima slave


di dominionero
30.01.2017    |    8.045    |    3 8.8
"Il suo culo fu subito preda delle mie sculacciate a mano libera, prima, e con la cinghia dopo..."
Nutro una particolare curiosità per ciò che ruota attorno al sesso sin da bambino. Quando ebbi i miei primi approcci con l'autoerotismo, vissi la cosa come un'esperienza quasi naturale. Ricordo la mia prima masturbazione e ciò che ne seguì, ed ovviamente, com'è giusto che sia, ricordo anche le mie prime avventure con l'altro sesso. Fare sesso mi è sempre piaciuto e mi ha sempre appagato i sensi ma, con il passare degli anni, e con la voglia di scoprire sempre cose nuove, ho cercato di placare ulteriormente la sete di conoscenza.
Questo ha fatto si che cominciassi a documentarmi, dapprima con l'ausilio di video porno e, successivamente, con la lettura di libri, blog, forum e confronti diretti con altre persone.
Fu così che, all'età di 25 anni, scoprii il mondo del BDSM. In fretta capii che dietro a quello che per molti viene definito "Sesso Estremo", ci fosse invece tutto un mondo nascosto che avevo voglia di comprendere a fondo.
Da totale neofita, ma con un grande desiderio di conoscenza, mi buttai quindi a capofitto nello studio delle varie dinamiche e nell'approfondimento delle pratiche D/s e, per mezzo di un noto social network, iniziai a frequentare i primi gruppi a tema, iniziando a chiacchierare con persone splendide e pronte a rispondere a tutte le mie domande e curiosità.
Col passare del tempo presi parte anche ai primi incontri reali e ai primi play party, inizialmente come semplice spettatore e, successivamente, come partecipe insieme ad alcune partner di gioco.
Una mattina, mentre sorseggiavo un caffè al bar con amici, mi giunse una richiesta di amicizia da Lei, la donna che subito dopo sarebbe diventata la mia prima virtual/real slave.
Lei è mia coetanea, e, come me, all'epoca era alle primissime esperienze di BDSM ma già sapeva quel che voleva. Lei era tendenzialmente switch, con qualche feticcio già realizzato e un carattere difficilmente dominante, mentre io, curioso a 360 gradi, ho sempre ritenuto la mia parte Dominante quella prevalente.
Ci trovammo a parlare subito di tutto e le conversazioni scorrevano senza che ce ne accorgessimo. Di li a poco capimmo entrambi che, tra i due, sarei stato io a sottometterla e di questo, Lei, era consapevole e felice. "Riesci a farmi abbassare la testa - diceva - e sei l'unico che non avrei mai il coraggio di dominare".
Una DONNA (il maiuscolo è d'obbligo) che, a ripensarci, mi fa venire i brividi sulla pelle ancora oggi. Un'amante. Un'amica. Lei era tutto, nonostante a separarci ci fossero centinaia di chilometri di distanza.
Tra di noi nacque un rapporto straordinario, empatico, profondo, di condivisione totale delle perversioni e, ad ogni mia richiesta, lei esaudiva il mio piacere ed io ero appagato quando la vedevo godere. Durante la nostra conoscenza, Lei era fidanzata ma, anche quando stava con lui, non mi faceva mai mancare la sua presenza inviandomi dei messaggi e scusandosi di non essere pienamente disponibile.
"Sono la tua puttana" - era sovente ripetermi - e anche quando ero immerso nel lavoro, mi squillava il cellulare e aprendo il messaggio leggevo: "voglio la tua sborra e il tuo cazzo nel culo".
Lei è splendida, ha una carnagione chiara, una pelle morbida, un corpo sinuoso e le forme da pin up, con un seno sodo, dei fianchi splendidi e un culo duro come poche. La sua fica è succosa, sempre zuppa di umori, a volte depilata, pur preferendola con il pelo...e Lei amava accontentarmi. Anche i suoi piedi sono davvero belli, simmetrici, curati, ottimi per le seghe e per sborrarci sopra.
Con Lei non esistevano i NO!
"Fatti un video mentre ti dilati culo e fica contemporaneamente" - le ordinavo - e lei, anche se impossibilitata, correva a casa, o in un bagno, per esaudire il mio capriccio.
Una pompinara come poche, con una lingua che amava adoperare per bene sulla cappella e sulle palle, fino a scendere giù nel buco del culo. Elegante nei modi, ma genuina e vera, con una spiccata dose di volgarità erotica quando era presa dall'eccitazione.
"Sei cosa mia!" - le dissi una sera.
"Aspettavo che me lo dicessi..." - rispose - aggiungendo che avrebbe voluto nutrirsi della mia sborra e che non avrei mai dovuto farle mancare la sua dose di cazzo in bocca, nella fica e nel culo.
Quando la vidi di presenza per la prima volta, i nostri occhi si rapirono a vicenda e fui finalmente libero di assaggiare le sue splendide labbra carnose e delicate e sentire il suo piacere ovunque. Il suo culo fu subito preda delle mie sculacciate a mano libera, prima, e con la cinghia dopo. I suoi orifizi furono oggetto delle mie perversioni e la sua totale obbedienza, devozione e abbandono a me medesimo, fu la prova di quanto le nostre menti fossero una cosa sola.
La nostra storia durò qualche mese prima che le nostre strade si separassero ma, ancora oggi, quando ricordo il suo sguardo, il suo corpo e il suo odore, il mio cazzo si fa duro e il pensiero di lei in ginocchio davanti a me prende il sopravvento.
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