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un massaggio, un'esperienza di passione


di Membro VIP di Annunci69.it massaggiatore75
05.03.2013    |    49.491    |    2 8.2
"Comunque, nelle settimane a seguire, lei continuava a congratularsi con me del massaggio ed io, le raccontavo delle mie esperienze di massaggi; poi, un..."
Non sono un massaggiatore professionista, ma fare i massaggi è una passione che ho da molto tempo, infatti, avevo appena 18 anni e, per caso, durante la stagione estiva, un collega di lavoro, che aveva fatto dei corsi specifici e già esercitava la professione di massaggiatore, un giorno, che non stavo molto bene, mi propose un massaggio, guarendomi completamente dal dolore e la stanchezza. Da quel giorno, iniziai ad incuriosirmi ed a essere attratto da questa “arte” dei massaggi, mi piaceva il fatto che con un massaggio si poteva curare e, quindi, fare qualcosa di positivo per un altro… così, quasi per caso, mi insegnò a fare alcuni tipi di massaggi usando lui come cavia… finita la stagione estiva, poi restammo amici ma non ci fu più occasione di incontrarci per farci dei massaggi.
Quando vedevo che c’era la possibilità di fare un massaggio mi proponevo sempre, ma non per fare massaggi sensuali.
Dopo alcuni anni, una volta, una mia collega, aveva un fortissimo torcicollo così, ingenuamente, le dissi che avevo imparato a fare dei massaggi e che se voleva l’avrei potuta aiutare. In ufficio non c’era nessuno, però sarebbero comunque potute entrare delle persone da un momento all’altro…
Cosi, con il suo consenso, inizia a farle un massaggio sul collo, e sentivo i suoi muscoli contratti…. lei all’inizio era silenziosa, aveva gli occhi chiusi, si stava rilassando e vedevo che il mio massaggio era di suo gradimento anche se ogni tanto, qualche smorfia di dolore si affacciava sul suo viso.
Dopo un po’ che la massaggiavo, iniziavo a sentire il suo collo più rilassato, così con la mano cercavo di farmi strada all’interno del colletto della camicia, che già era abbastanza sbottonato, per cercare di massaggiare anche i muscoli della schiena… logicamente ero disagiato nell’eseguire i movimenti e, mentre la massaggiavo, a volte, sbattevo con la mano nel colletto della camicia… non avevo intenzione di farle altro che un massaggio, per cui facevo del mio meglio per far in modo che gli passasse il dolore e che mi meritassi un bell’encomio…..
Poi, ad un tratto con la mano, senza che dicessi nulla, si sbottonò un altro bottone della camicia aprendo notevolmente la mia vista al suo decolté. Non potevo far a meno di guardare quel reggiseno bianco, che faceva intravedere i suo capezzoli scuri e turgidi. A quel punto, il fatto di far sciogliere i muscoli del collo e della schiena passò in un secondo piano, e la mia mano, faceva in modo che involontariamente quell’apertura della camicia si aprisse sempre di più per vedere il suo seno…
Ero eccitatissimo, non so se lei riuscisse a capire quanto ero eccitato e ricordo che ero tentato di far scivolare le mie mani su quel seno per sentire il suo calore ed il suo seno.
Anche il mio modo di massaggiare, oramai, era diventato diverso… le mie mani seguivano d’istinto il mio pensiero e il suo collo e le sue spalle per me erano diventati il suo seno!!! La massaggiavo con sensualità, molto più lentamente con movimenti non più precisi e collegati alle tecniche di massaggio, ma movimenti circolari e diffusi…. Arrivavo alla sua schiena, alle sue spalle….. poi ad un certo punto, ho iniziato a sentire il suo sospiro diverso.
I suo occhi erano chiusi ed il suo respiro era diventato leggermente affannoso… decisi di provare a spingere le mie mani verso il suo petto, anche se non c’era davvero proprio motivo di farlo e quindi, non sapevo come l’avrebbe presa.
Quando le mie mani andarono in quella direzione, lei apri gli occhi e dicendomi che avevo delle mani d’oro e che stava già molto meglio, si ricompose e riprendemmo a lavorare.
Anche se quel giorno non ci fu nulla, provai un’eccitazione incredibile ed enorme, era una sensazione fortissima che non avevo mai provato… il fatto che lei avesse sbottonato la camici permettendomi di farsi vedere e vedere che lei stava provando piacere grazie ai miei massaggi, era una cosa che mi piaceva da morire.
Comunque, nelle settimane a seguire, lei continuava a congratularsi con me del massaggio ed io, le raccontavo delle mie esperienze di massaggi; poi, un giorno, (premetto che lei era una donna più grande di me sposata), mi chiamò al cellulare e mi disse che le era tornato il torcicollo, invitandomi ad andare a casa sua per un massaggio e, quella volta, oltre al massaggio accadde anche quello che avevamo entrambe desiderato quel giorno in ufficio.
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