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Scambio di Coppia

L' estate di Alghero - Parte 2


di mranderson91
12.10.2017    |    7.945    |    0 9.0
"Ma il bacio dura poco, la sua mano mi prende l'attrezzo e lo tira verso di sé..."
Per la prima parte (se non l'avete ancora letta):

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Parte 2

La giornata è proseguita tra storie di vita vissuta che, a detta di Carlo e Gabriella, i nostri “vicini dei fichi”, sono state davvero emozionanti. In effetti a guardarli sembrava proprio che si fossero divertiti per lungo tempo, girando il mondo, provando qualsiasi tipo di cibo, lingua, cultura…era davvero una vita degna di essere vissuta, piena di amici e “nipoti acquisiti” da tutto il globo.
Per quanto avessero interrotto la nostra mattinata focosa, questi due ci avevano regalato un mattinata altrettanto appassionante, che li rendeva meno anziani di quello che si poteva vedere.
Poco prima delle 13 sono usciti da casa nostra, lasciando il limoncello (unico alcolico che potevamo offrire al momento) vuoto a metà
“Chiacchieroni, ma simpatici…proprio una bella voglia di vivere che non si è spenta!” disse Laura.
“Beh chissà cosa avrebbero detto se gli avessi riferito quello che stava accadendo prima che ci interrompessero”
“Vero…ci stavo giusto pensando!”

Il suo pareo cadde a terra all'istante, mostrando i suoi seni che mi avevano lasciato così presto quella stessa mattinata.
Senza dover capire, la presi subito tra le braccia e la baciai profondamente, toccandole il didietro attraverso le mutandine, l'unica cosa che mi separava da quel ben di dio.
“Ehi mister, hai addosso ben tre indumenti…non sono troppi?”
“Sono solo due a dir la verità…”
Lei mi tirò uno sguardo di divertito rimprovero, e subito constatò se dicessi la verità: i miei pantaloncini corti vennero buttati sul pavimento per rivelare il mio membro già in procinto di ergersi.
“Oh poverino, non gli ho dato il tempo di prepararsi…rimedio subito”
Senza che le dovessi dire nulla, lo alzò con una mano e lo leccò per tutta la lunghezza, facendolo irrigidire quasi all'istante: “ecco, adesso è duro come piace a me…e…” mise in bocca la mia cappella, poi l'asta per metà, fino ad arrivare al limite, poco prima della fine, per poi farlo uscire e dire “ …molto più gustoso così.”
Continuò a leccarlo, lentamente, succhiandomi la punta per poi girarci attorno con la lingua, per farmi gemere dal piacere. Sono sempre sbalordito dall'eleganza con la quale lo fa, e quella volta in particolare si era impegnata.
Ad un certo punto le presi il viso con una mano, la alzai leggermente e lei si alzò, così nn che potessi baciarla. Sentii il sapore del mio cazzo in bocca, che si mischiava al buonissimo sapore della sua bocca: una delle sensazioni migliori, a significare che eravamo in sintonia, una cosa sola.
La feci sedere sul tappeto appena sistemato del soggiorno, e le aprii le gambe. Sapevo esattamente cosa voleva.
Baciandole lentamente una gamba dal ginocchio in su, arrivai all'apertura, già molto umida, che emanava un fortissimo odore di sesso. Mi eccita da morire ogni volta che lo sento.
Cominciai a baciare piano attorno alle grandi labbra, tenendola sulle spine per un po’, ma quando la sua mano spinse la mia testa in avanti, capii che era il momento di usare la lingua.
In quel momento, inizio a leccare le labbra inumidendole ancora di più, raggiungendo attraverso il loro perimetro il clitoride pulsante. Da lì inizio a leccarlo in su e in giù delicatamente, sentendo i suoi umori che si accumulano sul mio dito che nel frattempo sta cercando l'ingresso di quella porta dolcissima al gusto.
La penetro con un dito, entrando lentamente, mentre la mia lingua aumenta velocità. Lei comincia a gemere, esala più profondamente, mi stringe i capelli poco a poco di più.
Aumento ancora il ritmo quando sento il calore dei suoi umori che mi bagnano ormai completamente il dito, al che la penetro completamente con lo stesso, ora pompando regolarmente.
Non perdo il clitoride, che stimolo ora abbastanza velocemente e costantemente, mentre lei respira sempre più forte: “ah…Ricky…aaah…si…”
Nel frattempo non mi trattengo e mi tocco, lo sento pulsare, una mano sul mio attrezzo e una dentro di lei, ormai zuppa di quel miele cristallino, mentre io bevo qualsiasi goccia che si poggia sul mio labbro.
“Ah…ah! Cazzo si amore, ancora…aaaah!”
Sento uno spasmo. Poi due. Poi tre. Il tappeto si impregna completamente sotto quel punto, quindi mi fermo, togliendo il dito da quel rifugio delizioso.
“Bene bene, come stai?” le chiedo, guardandola dal basso.
Per tutta risposta lei mi tira su e mi bacia, sentendo a sua volta il sapore della sua figa e quello della mia bocca. Sento davvero che le piace, non penso che sia la mia immaginazione.
Ma il bacio dura poco, la sua mano mi prende l'attrezzo e lo tira verso di sé.
“Scopami, adesso.” I suoi occhi sono un misto tra decisione, piacere ed assuefazione, e io devo obbedire.
La penetro direttamente, senza preavviso: la sua bocca si spalanca e i suoi occhi si chiudono strizzandosi, in estasi totale.
“Certo amore... qualunque cosa”

I nostri bacini cominciano a sbattere, le prendo le gambe e le alzo per affondare ancora di più, tra un colpo e l'altro, dentro di lei. Sento le sue unghie sui miei fianchi mentre la sbatto sul tappeto, facendo uscire ed entrare il mio cazzo completamente in quel bagno di piacere.
Ormai lei geme così forte che quasi urla, e io la seguo…ma no, devo ancora domarla.
Mi fermo e con una mano la giro violentemente, la spingo con il viso sul tappeto e le alzo il bacino: entro da dietro subito dopo, senza darle tregua, e ogni colpo regala un rumore piacevolissimo, che scandisce il ritmo e la passione. Le prendo i capelli con una mano mente con l'altra le tengo il fianco, stringendo quanto basta da farle capire che è mia.
“Lo vuoi? Dimmelo” le sussurro tra un respiro e l'altro.
“Dammi il tuo cazzo, lo voglio, ah…si…si cazzo…”
Aumento il ritmo, stavolta stimolandole il clitoride con un dito mentre ammiro il suo culo che mi sbatte sul bacino…ad un certo punto le lascio anche un graffio sulla schiena, senza accorgermene quasi, nella foga “questo rimarrà” penso velocemente, per poi dimenticarmene un secondo dopo.

Ormai al culmine, la scopo sempre piu forte finché non viene una seconda volta sul mio uccello, che sento stretto in una morsa temporanea mentre lei si contorce una seconda volta…poi si calma, ma mi spinge indietro e mi butta sulla schiena, bloccandomi con una mano mentre me lo prende in mano e inizia a farmi una sega mentre lecca la punta.
“Ho sete…dammi da bere”
Mi lascio andare e grazie a tutti i suoi umori, alla sua bocca e alla sua mano, in pochi secondi il mio cazzo si irrigidisce ed esplode in due fiotti che le bagnano le labbra, mente altri che vengono ingoiati mentre le vengo in bocca. Dopo qualche secondo, mi lascia il membro e si lecca le dita, con un netto rumore di epiglottide, stando a significare che si è dissetata.
“Dio mio…sono in paradiso” ammetto.
“Dovevamo recuperare…almeno un minimo” dice lei, accasciandosi di fianco a me e stringendosi nel mio braccio, tornata totalmente innocente, come una bimba che deve essere protetta dal mondo esterno.
“Già…”
La mia mente si libera, e dal groviglio di sensazioni emerge un'immagine, a cui avevo fatto poco caso nell'atto. La scarto, pensando di essermela immaginata.
“Beh, direi che dobbiamo rivestirci, finire di mettere a posto le ultime cose e poi siamo liberi di goderci la città per stasera!” esclamo.

Mentre mi alzo sentiamo entrambi un rumore di passi provenire da vicino la finestra, e notiamo che la tenda non era del tutto stata tirata.
Forse quell'immagine che avevo in testa non era frutto della mia fantasia, dopotutto.
FINE SECONDA PARTE

Per la terza parte, controllate il mio profilo o andate qui (non appena sarà approvata):

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