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Scambio di Coppia

Scambio alle Terme di Petriolo/1


di Membro VIP di Annunci69.it lordlady
11.10.2016    |    25.033    |    22 9.7
"Entrai in vasca e l’acqua calda mi accolse e feci fatica a sopportarne il calore..."
Le terme libere di Petriolo sono famosissime e conosciute. Soprattutto dai Senesi e da quanti abitano nella bella provincia della Città del Palio.
Si trovano a cavallo fra i confini della provincia di Siena e quella di Grosseto. Sono note già in epoca romana e vi si trovano ruderi che si sovrappongono in varie epoche. Oggi sono frequentate, d’estate e d’inverno anche se il sito non è eccessivamente curato. Si deve il suo decoro soprattutto all’opera di volontari che le tengono pulite e le “arredano” utilizzando pietre e legno di risulta per accessoriare con panchine e sistemare le “vasche” adattate a forma d vasche da bagno singole o multiple. Le terme sono alimentate da una fonte che sgorga a 43 gradi centigradi. Ricca di anidride solforosa è ideale per bagni termali e inalazioni. Durante il giorno – soprattutto d’estate – il luogo è frequentato anche da turisti e famiglie con bambini. Niente di trasgressivo, quindi. Come è giusto che sia. Ma al calar del sole il luogo si trasforma. Il buio che avvolge tutto (non vi è illuminazione pubblica) diventa complice di quanti cercano un ambiente favorevole alla trasgressione e ai giochi di coppie.
Io e Lilia, mia moglie, siamo assidui frequentatori del luogo. Grazie anche al fatto che abitiamo a non più di una mezz’ora di macchina e anche perché le terme sono proprio un luogo che si presta sia ad essere vissute alla luce del sole che nel buio della notte.
Forte di questa conoscenza e consapevolezza ci intrigava l’idea di organizzare una esperienza trasgressiva con un coppia amica.
Si chiamano Ottavio e Maria. Una coppia davvero trasgressiva con lei fortemente bisex. Ma non lesbica. Li avevamo conosciuti durante una festa organizzata da amici comuni in un bel casolare nelle campagne di Chiusi.
Li contattammo e gli spiegammo la nostra idea: andare alle terme di sera e rimanervi fino a tarda notte. Sul posto ci saremmo resi conto della situazione e se le condizioni fossero state idonee avremmo giocato in 4.
L’idea li trovò entusiasti. Ci accordammo per un sabato sera del mese di luglio. L’estate già inoltrata ci consentiva di rimanere per la notte senza doversi preoccupare del clima che nei periodi invernali, ma anche in primavera, nella gola del fiume Merse può essere rigida e con un tasso di umidità molto fastidioso.
Invece nelle sere di luglio l’aria è mite ed è gradevole sentire la brezza notturna che accarezza la pelle.
E così il sabato concordato ci avviammo armati di costume e accappatoi.
Giungemmo al parcheggio antistante le terme e notammo che vi erano molte automobili parcheggiate. Segno che vi erano molte persone a fare il bagno. Non erano proprio le condizioni ideali per i nostri progetti trasgressivi. Ma tant’era. Eravamo sul posto e occorreva fare buon viso a cattivo gioco. Ottavio e Maria furono puntuali quanto noi. Dopo i convenevoli e ad un paio di caffè presi al vicino camper-bar ci avviammo a scendere sulle sponde del fiume. Fortunatamente una delle vasche “multiple” si stava liberando e noi ci affrettammo ad occuparle onde evitare che altri le occupassero prima di noi.
L’acqua era caldissima, scottava quasi. Ma ben presto ci abituammo e il calore fu ben che sopportabile.
La sera avanzava. Ma la luce era ancora molta e vi erano famiglie con bambini. Quindi, benché già desiderosi di giocare, dovemmo soprassedere per il pubblico decoro. Io me ne andai a nuotare nel fiume dove l’acqua era molto meno calda. E mi crogiolavo fra il tepore dell’acqua termale e la frescura di quella del fiume. Le acque si mischiavano lentamente e si poteva godere, alternativamente, del caldo e del fresco. Una sensazione bellissima. E intanto il sole calava rapidamente, lasciando il posto al buio della sera ulteriormente accentuato dalla folta vegetazione di cerri e querce da sughero che sovrasta l’ansa del fiume e di cui la zona è particolarmente ricca.
Risalii la sponda del fiume che era già buio e facevo fatica a vedere dove mettevo i piedi nudi. Mi feci guidare dalle voci di Lilia e dei nostri amici per trovare la giusta via. Molte delle persone che vi avevamo trovato erano andate via. Rimasero una decina di persone sistemate nelle varie vasche. C’era chi cantava e chi parlava sottovoce. Entrai in vasca e l’acqua calda mi accolse e feci fatica a sopportarne il calore. Ma alla fine entrai e mi sistemai fra Lilia e Maria. Ottavio era a lato di Lilia. Il buio era ormai sovrano e si faceva fatica a vedere i nostri stessi corpi. Erano le condizioni ideali per una certa privacy rispetto ai pochi che ancora stavano intorno a noi.
Era il momento di agire. La posizione era favorevole per allungare le mani sia su Lilia che Maria. E non indugia oltre. Il buio e l’acqua proteggevano la mia azione da sguardi indiscreti, nonostante la vicinissima presenza di altre persone nelle vasche adiacenti. E allungai le mani fra le cosce di Lilia e quelle di Maria. Ero arrivato secondo su Lilia. Toccai, infatti la mano di Ottavio che, evidentemente, mi aveva preceduto e Lilia si era già sfilato il costume aprendo le gambe alla esplorazione del nostro amico che già armeggiava con le dita cercando di titillare il suo clitoride. Con mio grande piacere constatai che anche Maria si era liberata dal costume e si apriva alle mia dita allungandosi in acqua in una posizione che rendeva più agevole l’operazione. Dall’una e altra parte le dita di noi maschietti titillavano i loro clitoridi. Eravamo in silenzio per non destare sospetti nei nostri vicini. Nella vasca adiacente la nostra vi era un’altra coppia. Forse sarà stata l’aria o chissà che anche loro mi diedero la sensazione che stessero intenti ad armeggiare con i rispettivi organi. Maria, infatti aveva allungato la sua mano sul mio membro e lo menava dolcemente facendomelo diventare durissimo. Il risvolto della sera sembrava andare ben oltre le aspettative. Continuammo a masturbarci a vicenda facendo fatica a trattenere i sussurri. Le terme intanto andavano svuotandosi. Rimanemmo noi 4 e la coppia che era vicino a noi. Questa effettivamente stava masturbandosi senza troppo preoccuparsi di noi e la donna ansimava, evidentemente, eccitata dal compagno. L’ambiente diveniva sempre più caldo. E non a cagione dell’acqua termale. Ad un certo punto Ottavio si alzò in piedi e si portò all’altezza della bocca di Lilia. Nel buio rischiarato appena dalla luna che faceva capolino da dietro le chiome degli alberi potevo vedere in controluce la sua nerchia ritta come un fuso. Lilia non si fece pregare. Si avventò sul membro del nostro amico facendolo sparire in bocca fino alla gola. E cominciò ad agitare la testa avanti ed indietro in un pompino davvero impetuoso. La coppia vicino a noi non poteva non vederci. E come se fosse stata invitata a lasciar cadere ogni indugio i due si posero alla pecorina e lui iniziò a cavalcarla. Lilia e Ottavio sulla mia sinistra e la coppia sulla mia destra mi indussero ad alzarmi ed anche io posi il mio membro davanti la testa di Maria. Sentii le sue mani che sollevavano il mio cazzo e prese in bocca tutti e due i testicoli succhiandoli fino a farmi male. Orami ogni indugio era caduto. La libido aveva avuto il sopravvento sulla moderazione.
Facendo forza sulle gambe mi muovevo con movimenti alterni ed il mio membro entrava ed usciva dalla sua bocca. Mi fermavo per qualche attimo e lei si avventava di nuovo ingoiandolo al limite della sua gola.
Lilia non rimase a dedicarsi soltanto ad Ottavio. Si spostò verso di me e prese anche lei a giocare con la sua lingua sulla mia asta. E si alternavano Maria e Lilia a contendersi il cazzo nella loro bocca. E non solo. La vicinanza delle loro bocche e lingue era tale che fu facile per loro annodare le lingue in un voluttuoso baciarsi che si interrompeva soltanto per riprendere il mio cazzo nelle loro bocche.
Ottavio intanto non stette a farsi abbandonare. Si pose sotto Lilia e lei si sedette sopra di lui. Immaginai che la stesse impalando. E la certezza mi venne dal movimento di Lilia che faceva fatica a tenere il mio cazzo in bocca tanto erano frequenti e forti i colpi che lei stessa dava sul ventre di Ottavio.
La coppia adiacente, probabilmente ulteriormente eccitata dai nostri movimenti, mugolava sempre più forte. E seppur buio gli occhi ormai si erano abituati e si vedeva distintamente il loro da farsi. Come il nostro ai loro occhi. Mi chinai verso Ottavio e gli chiesi se non era il caso di invitare la coppia nella nostra più ampia vasca. Lui annuii acconsentendo. E chiesi la stessa cosa alle due signore. Che, a loro volta, non vi trovarono alcun che di male. E allora senza ulteriori indugi dissi rivolgendomi a loro:
«Buonasera ragazzi…. Complimenti per la vostra performance…. Noi siamo in 4. Che ne dite di passare nella nostra vasca?»
«Buonasera a voi!! Rispose lui.» E dopo aver confabulato con la sua compagna aggiunse «Molto volentieri… ci fate un po’ di spazio?» Ovviamente non ci facemmo pregare oltre e gli liberammo il posto più vicino a loro. La vasca dove eravamo era capiente abbastanza per ospitare una decina di persone in tutta comodità.
«Io mi chiamo Mario – disse lui entrando per primo in vasca – ed io Chiara, aggiunse lei.»
Si sistemarono accanto a me ed io «Io e Ottavio siamo etero, mentre le signore sono bisex, e voi?»
«Uguale anche noi» Rispose Mario.
«Bhe… vediamo allora cosa sanno fare le signore…» aggiunsi maliziosamente. E mi spostai facendo in modo che le tre donne fossero nel mezzo delle vasche. Mia moglie non si fece attendere… si alzò in piedi e si avvicinò a Chiara. Le cominciò a baciare il prosperoso seno. Anche Maria strisciando carponi pose la sua testa in mezzo alle gambe della nuova compagna di giochi. Questa allargò le gambe per consentire a Maria una più comoda posizione per la lingua che ravanava dentro le grandi labbra. Noi maschietti rimanemmo un po’ spiazzati da tanta intraprendenza. Toccò a me rompere l’impasse. Andai dietro Chiara e con la mano la invitai ad appoggiare un piede sull’orlo della vasca. Le toccai la fica e sentii al tatto che Maria continuava a “lavorare” di lingua. Le mie dita e la sua lingua la penetravano alternativamente. Dalla posizione in cui mi trovavo mi fu facile appoggiare il mio cazzo alla sua fica. E Maria lo guidò verso la fessura bagnatissima di acqua e di libidine. La penetrai nel mentre sentivo la bocca di Maria che succhiava i miei testicoli. Intanto Mario e Ottavio si dedicavano a Lilia. Erano usciti dalla vasca e si erano sdraiati sul vicino prato. Mario era con la schiena a terra e Lilia lo cavalcava. Ottavio si era posto in piedi davanti alla testa di Lilia ed ella gli stava praticando un profondo pompino. Nel mentre io, Maria e Chiara continuavamo la nostra performances, fatta di penetrazione e bocchino, vedevo e sentivo Lilia che mugolava ed inarcava la schiena per arcuarla nuovamente. Dalla posizione in cui stavo potevo vedere bene il culo e la fica che era penetrata a gran colpi di maglio. Ottavio si portò dietro di lei. Divaricando le gambe si abbassò verso il culo di Lilia nel tentativo di prenderla analmente. Appoggiò l’asta e cominciò a premere. La sentii urlare. Ottavio era dotato di un grosso organo. Piuttosto largo che lungo.
«Mi fai male!» urlò la poverina. Ma non fece nulla per fermarlo. Ottavio non se ne curò. E la penetrò affondando completamente il membro nel suo ano. Si fermò per un attimo nel mentre Lilia emise un lungo «Siiiiiiii». La scena mi fece salire l’adrenalina dietro la testa. Uscii anche io dalla vasca e tirai per le mani Chiara e Maria invitandole a distendersi anche loro. Si posero al mio fianco e cominciarono a succhiare il mio cazzo. Si alternavano a prenderlo in bocca e a leccare la mia asta. Testicoli compresi. E le loro lingue si cercavano in un groviglio di bocche, lingue e cazzo. Intanto Lilia era alle prese con una doppia penetrazione che le devastava il culo e la figa. Sotto i colpi dei due uomini ella era scossa e fremeva dal piacere. I due membri avevano trovato la giusta sincronia, fondamentale in questa pratica. Che personalmente considero una delle migliori per far godere all’inverosimile una donna. Le aste uscivano ed entravano rispettivamente dall’ano e dalla figa. Dalla posizione in cui ero potevo vedere, nonostante il buio della notte a cui la vista si era abbondantemente abituata. La scena che un ipotetico spettatore poteva vedere era quello di sei corpi l’uno vicino agli altri avvinghiati e presi a dare e ricevere piacere….
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