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IN VACANZA (I V CAPITOLO)


di lisagarl
01.07.2011    |    25.305    |    0 8.4
"-amore questo è l’ultimo giorno domani mattina torneremo a casa, come ti senti? -nostalgia di casa sicuramente ne ho ma qui or ami piaceva quindici giorni..."
Mi svegliai la mattina verso le nove, un raggio di sole entrava colpendomi proprio sulla fronte, mi sentivo soddisfatta appagata, avevo dentro un’energia indescrivibile, mi preparai e scesi a fare colazione.
Trovai Fil al banco del bar e la sua lei a preparare il tavolo per le colazioni, ecco dove l’avevo vista, un sorriso smorfioso e complice colpi entrambi. Lei con aria molto educata mi disse
-buongiorno signora dormito bene?
-si benissimo grazie, mi porta un bel cappuccino con molta panna - aggiunsi
-lei sorrise leggermente e andò a ordinarmi il cappuccio, poco dopo mi raggiunse porgendo il piatto con il cappuccino ringraziandola si allontanò. mentre prendevo la bustina di zucchero, mi accorsi che ci stava scritto molto minuscolo - ti aspetto in cucina.
Che cosa voleva significare sta cosa? comunque finita la colazione, mi recai in cucina, trovai lei davanti alla lavastoviglie che metteva dentro i coperti.
-grazie per essere venuta, dammi un minuto e sono da te - poco dopo mi disse di seguirla, entrammo in locale adibito a lavanderia e stireria, mi disse - qui non ci rompe nessuno possiamo stare tranquilli,
-senta ieri sera ci siamo divertiti tutti ma lei mi è rimasta dentro... non riesco a dimenticarti avrei voglia ancora del tuo corpo se ti va,
-come potrei non prendermi un’altra razione del tuo fantastico cazzo - e subito allungai la mano dentro il grembiule che indossava. mi disse -aspetta chiudo a chiave qui non viene mai nessuna ma non si sa mai, nessuno sa del mio coso tra le gambe tutti mi credono una donna capisci? - certamente -
indossavo una tuta felpata, in un baleno ero in perizoma senza reggiseno, lei si avvicinò e prese a succhiarmi il seno, sapeva come leccarlo e succhiarlo, nella mia mano il suo cazzo non entrava più era diventato grosso e duro come la sera precedente, m’inginocchiai e lo presi in bocca, iniziai a un pompino con i fiocchi misi in pratica tutta la mia esperienza e me lo ciucciai per bene, poco dopo mi alzò dicendomi
-se continui mi fai venire subito ti voglio scopare,
-altro che! certo che ti voglio dentro - gli risposi. fattami mettere in posizione quasi pecorina da dietro mi prese infilandomi in un colpo solo tutto il cazzo, sentivo il suo corpo sbattere sul mio fondo schiena primo orgasmo mi prese lasciandomi senza fiato.
Dovetti mettermi a quattro zampe sul pavimento le gambe non mi reggevano, mettemmo a terra degli asciugamani e messami a pecorina, lei da dietro m’infilò di nuovo il suo cannone, la sentii armeggiare con le dita al mio forellino, che presto si rilasso, estrasse il cazzo dalla fica tutto bagnato di umori e me lo puntò diretto in culo, entrò con poca resistenza, prese a sbattermi per bene, ogni affondo era un’eccitazione, poco dopo mi disse.
-sto per venire - gli dissi di riempirmi il culetto, era da tempo che non me lo riempivano del tutto; questa mia richiesta le fece montare la testa, si attaccò al mio senno iniziando a massaggiarmi e con altra mano mi sgrillettava, questa cosa mi fece partire facendomi venire quasi insieme, quando mi sentii spruzzare dentro, momenti svenivo un orgasmo provato pochissime volte, gli dissi di restare dentro di me volevo sentirlo come andava diminuendo il volume, mi sfilai e me lo portai alla bocca cercando di ripulirlo, lei si sdraiò ed io ci andai su con la bocca lo leccai a lungo, e con mio stupore stava prendendo vigore di nuovo,
-recuperi velocemente vedo è?
-merito tuo mi disse sei formidabile come donna, ormai il suo cazzo mi riempiva di nuovo la bocca, continuai a pomparlo e poco dopo la mia fica reclamava la sua parte, lasciando lui sdraiato ci salii sopra lasciandomi calare su di esso, iniziai a cavalcarlo, nonostante le gambe non rispondevano continuai restando ferma con le gambe ma muovendo il bacino tipo danza del ventre, me lo sentivo fin dentro la pancia, aumentai molto il movimento in un baleno me ne venni come una scolaretta, lui ne aveva ancora mi tolse i presi in bocca continuai con la bocca fino alla fine, quando mi accorsi che stava per venire serrai la bocca attorno a lui e mi lasciai esplodere tutto il suo sperma, ingoiai tutto, lo lascia pulito non bisognava nemmeno che si lavasse talmente era lucido e pulito ci baciammo lui assaporò un po’ del suo sperma, restammo diverso tempo abbracciati, ci rivestimmo e tornai in camera. incontrai il direttore dell’hotel mi disse
-signora non si sente bene, la vedo pallida
-no no problemi di donne - risposi.
appena entrata in camera mi buttai sul letto mettendomi a dormire, mi svegliai la sera verso le 4 quando sentii aprire la porta era Luigi che stava rientrando dall’escursione, mi svegliò baciandomi, dicendo
-amore non sai cosa ti sei persa, quando vedrai le foto, restarai senza fiato
pensai sapessi tu cosa ti sei perso o meglio che cosa ti è cresciuto....
-faccio una doccia e voglio stare un po’ con te ti ho trascurata
-non chiedo di meglio amore... -
pensai che stronza che sono l'ho cornificato tutto sto tempo, però alla fine mi piace. mi spogliai completamente, mi diedi una rinfrescata nell’intimo, e nel rientrare in camera mi feci trovare a gambe larghe come piace a lui, subito si tuffò in mezzo divorandomi letteralmente la fica.
Mi fece venire n paio di volte poi gli proposi di far e un sessantanove subito accettò, il preso in bocca il cazzo. poverino: messo a confronto a quello che avevo preso poco prima era un nulla, però la sua parte se la fa, con lui non ho difficoltà a farlo entrare tutto in bocca, questo trattamento a lui piace un casino, l’unico problema è che non posso insistere troppo altrimenti viene subito, ho sperimentato la tecnica di stringerlo forte alla base e succhiarlo. poco dopo mi fece sdraiare e mi prese.
Sentivo il suo povero cazzo che navigava nel mio mare... poverino, pensai, però lo assecondai. mi lasciò di stucco quando nello sbattermelo dentro, si tolse e riprese a leccarmela poi ritornò a infilarmi il cazzo, una decina di colpi e tornava a leccarmi; quest’alternazione andò aventi per diverso tempo, devo dire che la cosa mi piaceva sul serio, difatti gli venni in bocca, lui tornò a sbattermi e mi disse.
- amore se ti va vorrei provare il secondo canale che dici amore
-dai fai piano è da molto che non ci entri mi può far male
-sarò dolcissimo amore, prese dal suo borsello intimo della crema dopo barba e me la spalmò, gli chiesi cosa stesse facendo e lui mi rispose che ne aveva sentito parlare in tv, facilita la penetrazione e non procura bruciore per chi lo prende, difatti aveva ragione. mi penetrò dietro, nonostante avessi preso tutto quel cazzo il suo non mi procurò nessun dolore me lo sbatteva benino sentivo il suo corpo venire a contatto con il mio, mi baciava.
Mi fece mettere sul bordo del letto e lui in piedi m’inculò per bene, alla fine la cosa mi stava procurando molto piacere, non so che gli era successo ma mi stava dando molto piacere e resisteva a non venire; ebbi diversi orgasmi uno più intenso dell’altro, lui niente: Resisteva. cavolo è la prima volta che mi sta facendo divertire sul serio...
poco dopo lui era sdraiato ed io sopra con il bacino iniziai una danza del ventre da lasciarlo senza fiato, se ne venne in un batter d’occhio, riempiendomi il culetto di sperma, ci abbracciamo a lungo baciandoci mi sussurrò nell’orecchio.
-amore ti va di prendermelo in bocca ora,
-con molto piacere amore, stasera mi stai lasciando senza fiato lo sai, che ti è successo, forse l’aria di montagna ti fa bene?
-si forse è l'aria ma ora succhiamelo dai... cazzo, lo ripulii e gli venne ancora duro, mi sentivo esausta come potevo contraddirlo, e poi era la prima volta che recuperava in questo modo,
-amore mettiti a pecorina voglio sbattertelo di nuovo in culo se vuoi,
-perdonami amore dammelo in fica lì mi sento leggermente bruciare -
me lo infilò tutto in un sol colpo prese a sbattermi per bene la fica trapanandomi per bene i suoi colpi inferti sul mio fondo schiena, davano i frutti, ancora una volta me ne stavo venendo ormai ero esausta, ero in preda al mio ragazzo, lui non aveva nessuna intenzione di venire.
Mi fece cambiare posizione di nuovo questa volta mi fece mettere di lato e messosi con le gambe incrociate alle mie, m’infilò il cazzo dentro, prese una gamba in mano e si aiutò con quest’ultima come se stesse reggendosi a un paletto, mi sbatteva tutto il suo cazzo dentro poco dopo mi disse.
-amore voglio farti dire basta che dici ci riuscirò?
-hai perso in partenza lo sai che ho una resistenza ultra fuori del normale potrei stare dalla mattina alla sera a fare sesso senza piegarmi quindi non ti conviene
-a si lanci la sfida senza aggiungere altro mi sfilò il cazzo dalla fica e lo puntò diritto al culetto, entrandomi con un colpo secco mi fece sobbalzare ma lo accolsi senza dargli il piacere di sentirmi lamentare per il dolore, questo vuole sfidarmi ma dove la presa tutta s’energia, con una mossa le feci sdraiare e ci salii sopra lo presi a cavalcare ci misi tutta la mia poca forza che mi era rimasta, cavalcai e sprono battuto, e questa cos ami diede ragione, pochi colpi e se ne venne come uno scolaretto alle prime lezioni, mi riempi di nuovo il culetto di sperma il mio culetto straripava di sperma, lo vidi addormentarsi come un pero secco,
-gli dissi e tu eri quello che doveva sfiancarmi... - in un certo modo ci stava riuscendo, peccato che m'aveva sfidato
-perdonami amore devo confessarti una cosa, non ti posso deludere, un amico mi ha dato una pasticca blu capisci?
-ma detto prendila dieci minuti prima e poi vedrai che prestazioni
-ecco svelato il trucco, lo sapevo... comunque non devo perdonarti nulla, sei stato talmente bravo che ci stavi riuscendo a sfiancarmi
-ti amo - e mi baciò. andammo nella doccia lì ci coccolammo per bene, lui mi lavò la schiena e lo stesso ricambiai, finito, ci buttammo sul letto, era ora di cena, ci preparammo e uscimmo.
Arrivati nel salone, mi viene incontro Fil che imbarazzo, lui con molto garbo ci fece accomodare servendoci la cena.
-amore ti vedo strana
-hai ragione forse e che ci abbiamo dato troppo dentro prima ma ora passa - ogni tanto davo lo sguardo verso Fil ma lui da galantuomo che era non faceva presagire nulla del segreto che segreto restò fino alla partenza. ultimo giorno svegliati verso le nove, lui dormiva ancora, allungai la mano al suo pisello, trovandolo tutto moscio a riposo; pensai questo è il Luigi che conosco, ieri pomeriggio, è stata una parentesi divertente.
Uscimmo a fare compere, qualche ricordino, passammo di fronte ad una farmacia, mi sentii in imbarazzo: vuoi vede che ora ci ha preso gusto ed entra a comprare una scatola di viagra?
Per fortuna non lo fece ogni tanto mi dava dei bacetti sule labbra, non era da lui rientrammo per l'ora di pranzo, mangiammo e poi salimmo di nuovo incamera.
-amore questo è l’ultimo giorno domani mattina torneremo a casa, come ti senti?
-nostalgia di casa sicuramente ne ho ma qui or ami piaceva quindici giorni sono stata bene (vorrei vede con tutto quel cazzo che ho preso)
Ti voglio ancora che dici lo facciamo di nuovo?
-dammi il tempo di andare in bagno e sono da te, una bella rinfrescata, tornai e lo trovai sotto le coperte, notai dell’acqua sul comodino. Subito mi si accese la lampadina, ecco ha preso ancora una volta il viagra, difatti non mi sbagliavo, facemmo sesso sfrenato, per la prima volta volle che gli mettessi un dito nel culetto mentre lo pompavo, non era lui questa cosa lo trasformava, nello stesso tempo pensavo, cosa potrebbe succedere se questo continua a prendere le pasticche?
Comunque non volli pensarci troppo mi abbandonai al godimento del bel cazzo.
Me lo diede da tutte le parti, non era lui di sicuro, mi sbatteva per bene, il mio povero culetto fica erano slabbrate, ultima settimana avevo preso più cazzo io che una puttana di alto borgo, ormai dopo la seconda volta esausti ci addormentammo senza darci una rinfrescata, lo sperma mi colava dalla fica incurante sporcai tutto il lenzuolo, soddisfattissima e stanchissima mi addormentai.
La vacanza è finita, rientrammo nella nostra cittadina e Luigi in diverse occasioni usa ancora il viagra, a me sta bene fa divertire un casino.
Quando ho raccontato il tutto a mio padre a momenti, mi sbranava viva, per fortuna eravamo soli in casa mi ha strappato di dosso lo slip che indossavo e, ma presa a pecorina come se fossi una puttana era la prima volta che mi trattava in quel modo, quella mattina godetti in un modo diverso non so spiegarmelo ma venni diverse volte, il suo modo rude mi piaceva mi faceva eccitare più me lo sbatteva dentro e più mi eccitavo.
Mi riempì la fica ben due volte, mi chiamava puttana, non era mai successo di usare un linguaggio simile.
Dopo averci appagato, facemmo la doccia insieme e lì mi chiese scusa, si pentì di come mi aveva trattato, mio mi sentivo super soddisfatta.

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