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IN VACANZA ( III CAPITOLO )


di lisagarl
27.06.2011    |    26.200    |    0 8.8
"Venni di nuovo, volevo urlare ma mi trattenni, lui era prossimo, mi alzai e chinandomi con la bocca i ripresi iniziando un pompino, non ci volle molto, ..."
Quell’esperienza con l’ucraina, non sapevo nemmeno il suo nome, mi aveva dato appagamento per un paio di giorni. il mio Luigi era sempre preso dalle sue escursioni, in pratica trascurandomi, oppure qualche volta in piena notte si sfogava solo lui; difatti una decina di minuti e terminava il rapporto riempiendomi la fica di sperma e subito dopo il sogno lo dominava.
Dentro di me avevo il fuoco; per fortuna prima di partire mio padre mi aveva dato quella dose di cazzo appagandomi lievemente, ma comunque eravamo al decimo giorno, se non era per la parentesi con l’ucraina, ero a digiuno.
La mattina lui ripartì per l’ennesima escursione io mi vestii e scesi a fare colazione, in sala vi erano diverse persone alcune mi fissavano e le vedevo parlottare tra loro, finito decisi di fare un giro per il paesino, mi aggirai tra diverse bancarelle, fui attratta da una statuina di vetro; bella, come la muovevi, cambiava colore, il ragazzo senegalese mi mostrava la sua funzione, disse:
Dai 100 euro e prendi,
-ma sei matto, gli risposi
-allora quanto tu dare me - mi venne da ridere, pensai so io che ti darei, sicuramente, avrai un bell’affare tra le gambe, ma mi sono promessa di non fargli le corna in questa gita a quel cornuto di Luigi.
-risposi ti do 20 euro
-no dai cinquanta, no se vuoi, ti do trenta, ultimo prezzo.
non so se fu una cosa spontanea ma mentre mi fissava, si passo una mano sul pacco come se volesse aggiustarselo, in quel momento fui presa da calore senza volerlo mi passai la lingua tra le labbra, lui mi fece tornare alla normalità dicendomi dai 30 euro e nel porgerli mi strinse la mano dicendomi
-se vuoi me sono qui.
Che cosa avesse voluto dirmi mi chiedevo, sicuramente mi si vorrebbe fare non ci sono dubbi ma se poi mi sbagli che figura ci faccio, continuai a girare per il mercatino nel ritornare, stava caricando tutta la merce su un carretto, gli dissi.
-Hai messo via tutta la merce come mai
-è ora di chiudere non ci sono più persone solo lei bella ragazza - ci salutammo e mi incamminai verso l’hotel, nel girarmi vidi che lui percorreva la stessa strada, spesso lo vedevo in difficoltà alcune scatole le stavano cadendo, mi fermai e gli dissi
- devi andare molto lontano,
- non ecco sono quasi arrivato, vado lì in quel garage
- dai ti do una mano sennò rischi di rompere tutto - fu ben felice di ricevere il mio aiuto, per il resto del viaggio non faceva altro che fissarmi, specie il mio fondoschiena.
Arrivati a destinazione, gli dissi - metto qui la scatola ti saluto - e lui rispose.
-grazie mia bella signora, dentro ha statue come quella anche più belle,
-ok , andiamo a vederle.
Entrammo in questo garage, notai che era ben organizzato, con l’angolo cucina un letto sistemato. m’indicò uno scaffale, vi erano poggiate diverse statuine. non distoglieva un attimo il suo guarda dal mio corpo, dentro di me stava crescendo una certa voglia, ma nello stesso tempo mi dicevo Lisa smettila controllati.
Porgendomi una statuina, le sue mani vennero a contatto con le mie, non so che mi successe ma sentii una vampata di calore partendo dai piedi arrivandomi alla testa, lui intuì il mio stato e stringendomi la mano disse.
-sei bellissima, e mi diede un bacio sulla mano, lo fissai un attimo, e lui tentò di baciarmi, mi ritrassi senza lasciargli la mano, non so ma gli dissi che ero fidanzata, e lui mi rispose anch’io ho moglie in Senegal.
- Studiato medicina, ma in paese vostro non vale - questa cosa che disse era come se voleva enunciare: non sono malato. non saprei descriverla ma in quel momento desideravo baciarlo e fare sesso mi avvicinai di più alla sua bocca e ci baciammo, iniziò a passarmi le possenti mani su tutto il corpo, iniziammo ad amoreggiare ormai ero partita, mi prese da dietro stringendomi e palpandomi il seno, sentivo la sua erezione che premeva sul mio fondo schiena, mi disse.
- mettiamoci letto più comodo - lo seguii, lui poi aggiunse,
-tu donna troppo bella e rispettosa io devo prima purificarmi mani e sesso - si allontanò entrando in un bagno.
Cazzo era la prima volta che un uomo mi diceva una cosa del genere, io non stavo pensando a nulla e lui aveva rispetto del mio corpo.
quando lo vidi tornare teneva solo un boxer, si avvinò e mi disse.
-ora mia signora sono purificato, se lei vuole ancora rapporto con me, io sono pronto.
gli presi una mano e lo tirai verso di me, ci baciammo ci sapeva fare con la lingua.
È retorica dire che la mia fica ormai era un lago tracimava umori da tutti i lati, quando me la sentii toccare non capii più nulla, avevo troppo arretrato di cazzo vero, mi fece sdraiare e sfilati gli abiti iniziò a leccarmi in un modo strano, passava la lingua dal clito fino ad arrivare al forellino, ritornava su e giù spesso infilandola sempre più in profondità. Quando me la sentii infilare nel forellino ebbi un brivido, ma lo lasciai fare.
Il mio culetto si stava aprendo come burro, lui si accorse del cedimento del mio sfintere e insistette proprio li, in quel momento mi trovavo un dito che mi perlustrava interno fica e, la lingua nel culetto, questa cosa andò avanti per diverso tempo, ero venuta già diverse volte sempre in faccia a lui.
Ero sfinita pensai ma fatto godere cosi figurati quando lo tira fuori, non mi restò molto a pensarlo.
Difatti si alzandosi vidi il gonfiore dei suoi boxer che lasciavano poco all’immaginazione, difatti mi presentò un affare di tutto rispetto; messo a confronto del bagnino in effetti non era grosso come quello, ma sicuramente era fuori dalla norma. si sdraiò e lo presi in bocca cercando di farmelo entrare il più possibile, mi misi cavalcioni su una sua gamba in modo da strofinarmi la fica su di essa.
- tu brava donna tu sai come usare cazzo nero
- grazie anche tu sei stato bravo con la lingua non ho mai goduto così, il tuo cazzo mi piace - ripresi a leccarlo, presi a succhiargli anche le palle belle gonfie, in quel momento mi lasciò di stucco, di fatti si prese le gambe e se le alzò dicendomi
-se tu vuoi puoi leccare anche il culo, e infilare un dito a me piace tanto prenderlo e farmi succhiare cazzo, come non dissi, mi bagnai un dito con la saliva e iniziai a infilarlo nel culo, con me a sorpresa gli entrò senza trovare ostacolo, pensai vuoi vedere che questo è bsx?
Andai avanti per diverso tempo inculavo con il dito e succhiavo il suo bel cazzo, ormai diventato duro come un pezzo di ferro, orami era al massimo dell’eccitazione, la mia fica chiedeva la sua parte, bagnai ancor un Po, il cazzo con la saliva e mi alzai calandomi sul quel palo.
Quando me lo sentii tutto, dentro era l’eliso, iniziai a cavalcarlo prendendomi i seni tra le mani e massaggiandoli, strizzando i capezzoli, non capivo più nulla ero partita, salivo e scendevo da quel palo, una decina di minuti a cavalcarlo un nuovo formidabile orgasmo mi stava prendendo, cambiammo posizione ,ora le davo le spalle con le mani non stava un attimo fermo con una a sditalinarmi un’altra e massaggiarmi il buchetto posteriore mi fece una proposta, sorprendendomi ancora mi disse.
-se tu vuoi, io prendere il tuo bel culetto, mi fermai fissandolo negli occhi, poi dissi ok mi alzai e sfilato il cazzo dalla fica me lo guidai nel culetto, prima mi umettai per bene il forellino con i miei stessi umori, aggiunsi un po’ di saliva e provai a calarmi sul quel palo.
Era difficoltoso sentii dolore e non riuscii a farlo entrare, lui disse se tu volere me metto crema, tirò fuori da un cassetto un tubetto e premendo fece uscire della crema trasparente, se la passò sul cazzo e poi me la mise un Po all’ingresso del culetto infilando un dito facendo diverse volte avanti e indietro.
-ora, cara signora, sei pronta, avevamo cambiato posizione mi trovavo a pecorina sul bordo del letto e lui in piedi con il cazzo in mano le dirigeva al mio forellino, poggiò il glande, ebbi un attimo di esitazione, poi poggiai la testa sul letto e con le mani mi allargai le chiappe, lui puntò il cazzo e un paio di spinte me lo trovai tutto in culo, ormai il culetto si abituò subito al cazzo, lui aggiunse
-sapevo che avevi un bel culo aperto, quando io ho fatto con lingua, sentivo che si apriva bene,
- sbattimi dai fammi godere come una vacca, in quel momento non mi riconoscevo più, mi sentivo una troia, volevo solo godere quel palo dentro di me.
Lui sapeva il fatto suo, m’inculava imputandomi colpi possenti e nello stesso tempo si ritraeva e subito dopo tornava all’attacco, poco dopo sfilò il cazzo e lo diresse alla fica sbattendomi ancora li, sentivo il suo corpo venire a contatto con il fondo schiena, e ogni contatto era un brivido, ritornò a incularmi, alternando un colpo alla fica e uno al culo,mi sbatteva con colpi possenti, non mi riconoscevo più.
-cazzo dai fammi godere non resisto più - gli urlai
-con piacere mia signora tu dire me quando io venire - cavolo questo ha una resistenza formidabile...
lo presi ancora in bocca, assaporai quel bel cazzone nero duro, me lo succhiai per bene e poi gli dissi
- dai sbattimelo per bene -
entrambi i miei buchi erano aperti al massimo passaggio, cambiammo di nuovo posizione, mi sdraiai e lui mi alza le gambe poggiandosele sulle spalle.
Puntò il cazzo nella fica e me lo infilò tutto, prese tra le mani il seno e mi massaggiò a lungo i capezzoli, mi sbatteva troppo bene, sfilo il cazzo e me lo infilò di nuovo nel culetto, sentii una lama rovente che mi apriva per bene.
Cambiammo di nuovo posizione, pareva un indemoniato, mi fece mettere di lato, da dietro m’impalo direttamente il culetto.
Era nelle sue mani non capivo più nulla solo il fatto di godermi quel palo nel sederino, ancora cambio di posizione, questa volta mi fece sdraiare e alzatomi le gambe, ritornò a prendersi il mio forellino, alternò culo e fica, entrava e usciva a suo piacimento, spesso portava le dita verso il clito tittillandomelo e introducendo un dito all’interno della fica, in quel momento ero al massimo dell’eccitamento, con il dito mi toccava il famoso punto G me ne venni come una principiante alle prime godute, spruzzai liquido come un annaffiatoio.
-poche donne ho visto godere come te
-merito tuo,
-eccomi sto per venire - lo sfilò e puntandomelo sul corpo iniziò a spruzzare, mi avvicinai con la bocca e raccolsi gli ultimi getti di sperma, lo ripulii per bene, mi abbraccio dicendomi
-sei stata formidabile
- anche tu non sei stato da meno -
vado in bagno a darmi una rinfrescata, mi precedette enunciandomi - aspetta prendo asciugamano pulito -; entrai e trovai un bagno degno del suo nome, pulito, tutto in ordine.
mi sedetti sul bidet e iniziandomi a rinfrescare le parti intime, lui mi chiese se poteva entrare,
-certo sei a casa tua come no - si avvicinò al lavandino e iniziò a lavarsi il cazzo, notai che nonostante la goduta, era ancora abbastanza in tiro, se lo scappellò e provai una cosa strana, gli dissi
-aspetta te lo voglio lavare io, lo presi in mano e iniziai a lavarlo facendolo andare avanti e indietro,
-mia bella ragazza se tu continui così, lui ritorna sull’attenti,
- lo sento tra le mani che sta riprendendo vigore, mi sedetti sul bidè e me lo portai in bocca, misi in atto tutta la mia esperienza iniziai un pompino formidabile, mi faceva eccitare come una maiala sentirmi in bocca quell’affare: era straordinario, ormai era diventato di nuovo un pezzo di ferro.
Tentai di farmelo entrare tutto in bocca ma non ci riuscii, era troppo lungo, me lo sentivo in gola, leccavo e succhiavo facendo mille movimenti con la lingua, la mia fica era di nuovo un lago in piena, mi alzai e poggiatami al lavandino, me lo guidai in fica.
Lui seguiva i miei gesti senza dire nulla, quando mi entrò tutto, stavo di nuovo toccando il cielo, lui si mosse iniziando un va e vieni lentamente, poggiò le mani sui fianchi tenendomi e dandomi il ritmo, stavo di nuovo godendo con quel meraviglioso cazzo.
Mi chinai poggiando le mani sul bidè, quella posizione fece in modo che mi si apriva bene il culo, e senza dire nulla sentii uno sputo sul buchetto e subito dopo il cazzo uscita dalla fica tentò di rientrare nel mio culetto, una leggere pressione ed entrò di nuovo, era troppo bello, lentamente mi stava scivolando dentro l’intestino, in quel modo mi stavo gustando tutta la sua lunghezza, ci sapeva fare davvero.
La posizione non era un granché di fatti stavo sementendo dolore, gli dissi:
-torniamo sul letto stiamo meglio -
una volta raggiunto il letto mi misi a pecorina sul bordo e lui di nuovo prima in fica e poco dopo me lo puntò al culetto, entrava e usciva, cambiammo di nuovo posizione, si sdraiò e ci salii su, impalandomelo nella fica e iniziano una cavalcata interminabile.
Venni di nuovo, volevo urlare ma mi trattenni, lui era prossimo, mi alzai e chinandomi con la bocca i ripresi iniziando un pompino, non ci volle molto, tentò di avvertirmi che stava per venire, ma continuai a pomparlo, un paio di leccate e mi riversò in bocca tutto il suo nettare.
-cavolo è la seconda e ne fai ancora tanta! - gli dissi
-si mia signora sono tanto che non godo
Le tenni in bocca e non so il perché ma non la mandai giù. La feci colare sul seno e me la spalmai per bene, ormai era tardissimo, il pranzo in albergo era saltato, mi rivestii dandomi un ripulita alla meglio e salutandolo aprii la porta, lui chiedendomi di fermarmi ancora un attimo, mi regalò un’altra statuina.
-questa te la regalo così ogni volta che la vedrai, penserai a me grande signora e grazie di tutto,
-grazie a te, mi hai fatto trascorre tre ore di sesso interminabili, ne avevo proprio bisogno. se ne avrò, ti vengo a cercare, nonostante che fra tre giorni parto.
Camminando per strada ripensai a tutto ciò che era successo, mi sentivo sporca, era la prima volta che mi venivano sensi di colpa, però un’altra parte di me si sentiva soddisfatta appagata. passai vicino a un pizzeria comprai un paio di pezzi di pizza e rientrai in albergo, mangiai subito e poi mi tuffai nella doccia, non so quanto tempo sono stata a farmi fluire l’acqua addosso, volevo cancellare nonostante mi fosse piaciuto moltissimo, ogni traccia del tradimento.
Mi buttai sul letto nuda e presi sonno.
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