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La mia AMANTE


di bloccopeccatore
21.08.2013    |    17.931    |    1 7.5
"La sua giovane età e la sua razionale ricerca di un rapporto duraturo (e non clandestino, ancor più con uno già sposato) ci hanno portato spesso vicini ad un..."
E' durata un anno e qualche mese, in fin dei conti molto di più di quanto mi aspettassi, sinceramente. La sua giovane età e la sua razionale ricerca di un rapporto duraturo (e non clandestino, ancor più con uno già sposato) ci hanno portato spesso vicini ad un addio, ma mai fino in fondo. Però, prima o poi, doveva finire. Lo sapevo. Era logico. Ad ogni modo è stato un anno fantastico!

E' cominciato tutto per caso. Una delle tante chat, il solito approccio schietto e diretto e soprattutto contraccambiato. Dopo qualche messaggio l'idea di incontrarsi. I patti erano chiari: io volevo un pompino, solo quello, fin da subito. Volevo vedere se finalmente trovavo una ragazza che avrebbe deciso un ruolo più servizievole nei miei confronti, quasi una soft-slave, per dirla in termini esotici. Io, ovviamente, sarei stato il padrone. E così è stato.

Ci siamo incontrati in centro città. Io passavo di lì in auto e l'ho riconosciuta subito, anche di spalle. Lei è salita a bordo e ci siamo presentati. Il viso era molto dolce e i capelli rossi già mi arrapavano, memore di quanto sperimentato in anni e anni di onorato tradimento.

Ci siamo appartati nel boschetto, quello indicato da lei e dopo un paio di minuti di cammino, tra sterpaglie e irti cespugli, abbiamo trovato lo spiazzo giusto. Lei ha posato la coperta, opportunamente portata da casa ed io, come da patti, mi sono calato i pantaloni!

La sua è stata una reazione di sorpresa, ma anche di divertimento. "Non perdi tempo tu eh?" mi disse. "Certo che no, i patti erano quelli" risposi io. E così cominciò a toccarlo, succhiarlo e leccarlo.

Faceva caldo, tanto caldo e le zanzare già si pregustavano il banchetto. Ma io non ci pensavo, avevo ben altro per la mente e soprattutto avevo già fissa la visione di lei, inginocchiata sulla coperta, con il mio uccello in bocca e le sue mani sui miei fianchi. Ogni tanto mi guardava ed ogni tanto chiudeva gli occhi, quasi che un finto imbarazzo la cogliesse.

Era la sua prima volta, così mi disse. E io ci credevo e ci credo tuttora. Ma l'arte di leccarlo ce l'aveva innata. Fortuna (o sfortuna) sua è che aveva trovato pane (o pene) per i suoi denti, perchè io non sono così facile a venire solo col pompino, il che è positivo da un lato, ma negativo da un altro. Ad ogni modo lei non si è persa d'animo ed ha continuato il suo lavoro, intervallato però da qualche bacio e qualche dolce carezza, cosa da me molto gradita.

Il tutto si è concluso dopo un'ora, forse anche un'ora e mezza. E l'ingoio, inaspettato, si è rivelato assai gradito! Entrambi ci siamo salutati compiaciuti e soddisfatti e soprattutto convinti di ripetere l'avventura, aggiungendo magari qualcosa in più ad un semplice rapporto orale.

E' diventata la mia AMANTE!
La mia AMANTE più amante di tutte!
Non la scorderò MAI!
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