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"Smarrendo" la mia ragazza in discoteca - 2


di Roleplay93
09.10.2017    |    36.849    |    9 7.7
"Rimasi quindi lì, a far finta di ballare mentre li spiavo come un guardone, osservavo i movimenti del tipo mentre toglieva la mano dal suo culo e la poggiava..."
Continuo: "Smarrendo" la mia giovane ragazza in discoteca, si consiglia di leggere la prima parte per capire meglio la trama ed entrare infondo nella storia!

Ero a pochi passi da loro, nascosto fra un po' di gente a ballare da solo, io riuscivo a vedere loro, ma loro non riuscivano a vedere me. Silvia ad un tratto iniziò ad irrigidirsi, la vedevo quasi bloccata rispetto a prima, ma Giada la guardò negli occhi sussurrandogli qualcosa all'orecchio per poi tornare a ballare più tranquilla. Avevo l’impressione che entrambe ballavano sempre in modo più sensuale, era una scena assurda e vidi anche Giada spostare i capelli della mia Silvia e baciarla sul collo!
Dopo pochi minuti un ragazzo si piazzò dietro Giada e la tirò praticamente verso di lui, lei sorrise a Silvia facendo un cenno di saluto con la mano. Silvia era sola, iniziava ad agitarsi seriamente e provava a ballare da sola aspettando il mio ritorno, finché un ragazzo non si attaccò da le abbracciandola da dietro mentre le poggiava una mano sul culo.

Fece un balzò in avanti ridendo, ad un tratto sembrava molto più calma e rassicurata e cominciò a ballare nuovamente in modo sexy e provocante sbattendo il suo culo contro l’erezione del tipo.
Rimasi stupito, stava ballando con uno sconosciuto senza farsi problemi! Iniziai a farmi delle domande per provare a capire i suoi gesti, e la conclusione più plausibile fu quella che avesse scambiato il tizio che gli stava dietro con me! Lui era praticamente un armadio di muscoli! Maglia attillata a mezze maniche e jeans, aveva delle mani enormi! Il suo sguardò cambiò, era soddisfatto, forse non si aspettava una preda così facile e ubriaca davanti a lei! Vedevo la patta dei suoi pantaloni ingrandirsi vertiginosamente, separata dal contatto con il culo della mia ragazza solo dalla sua mano che le palpava una natica con forza.
La mia Silvia rideva, ballava e barcollava, aveva gli occhi chiusi e non dava cenno di voltarsi. La gelosia iniziò a farsi sentire, volevo andare lì e prendermi ciò che era mio! Ma mi bloccai. Mi bloccai vedendo l’espressione sensuale della mia ragazza, la mia eccitazione cresceva a vista d’occhio nel vederla in quelle condizione, starò forse diventando pazzo…ma volevo vedere come andasse a finire.
Rimasi quindi lì, a far finta di ballare mentre li spiavo come un guardone, osservavo i movimenti del tipo mentre toglieva la mano dal suo culo e la poggiava sui suoi fianchi, ruotandoli facendole sentire la presenza del suo cazzo contro di lei, successivamente una mano si posizionò sul suo ventre, accarezzandola e stringendola sempre di più a lui, mentre l’altra mano risaliva delicatamente dal fianco verso al suo seno.
Iniziò a palpare il suo seno sinistro con forza, premeva il palmo della sua mano contro di esso ruotandolo con dolcezza e passione, lei sorrise, inclinò leggermente la testa mentre si mordeva il labbro inferiori come segno di piacere e consenso. Ad ogni suo movimento mi si gelava quasi il sangue, i sensi di colpi mi assalivano con la paura che la mia ragazza fosse in pericolo, ma la mia eccitazione mi spingeva a stare fermo e guardare tutto minuziosamente.
Con il mento spostò i capelli di Silvia, lasciando scoperto il suo collo, per poi avventarsi su di esso con le sue labbra iniziando a baciarlo e a morderlo. Lei assecondava i suoi movimenti piegando sempre più il collo, e poggiò la sua mano contro la sua assecondando i movimenti di essa sul suo seno ruotandola. Vedevo le sue labbra schiudersi dolcemente, come per far uscire un gemito o un suono di godimento.
I loro bacini si muovevano a ritmo di musica in una danza sincronizzata, erano a contatto strettissimo fra di loro, uno per sentire il sesso dell’altro. Lui continuava a baciare e a fare succhiotti sul collo della mia ragazza, la mano con cui la teneva dal suo ventre stretta a lui scivolava sempre più velocemente verso l’elastico della sua gonna, per poi sparire dentro di essa. Silvia spalancò la bocca emettendo un gemito precedile solo dalla sua espressione, mentre il suo dolce suono andava a confondersi con il frastuono che usciva dalle casse. Vedevo il bozzo della sua mano dentro la gonna muoversi sempre più velocemente, intuii che stava ruotando le sue grandi dita contro il suo clitoride, vedevo le gambe della mia ragazza quasi mancare, mentre stringeva con più forza la mano del suo amante contro al suo seno, e l’altra posarsi dolcemente verso il suo interno coscia.
Ero eccitatissimo, godevo nel vedere il piacere esplodere nel viso della mia ragazza nelle mani di un perfetto sconosciuto, mi proiettavo dentro di me le immagini e le sensazioni che stesse provando lui nel toccare quel corpo che solo io fino ad allora conoscevo.
Gli morde il lobo dell’orecchio mentre vedo la mia ragazza mettersi in punta di piedi inarcando la schiena in avanti, le aveva appena entrato qualche dito pensai. Lei era come se fosse catapultata in un altro mondo, come se li mezzo fossero da soli, la vedevo persa nel vuoto.
Ma, improvvisamente, dopo qualche minuto che il tipo le faceva un ditalino, la sua mano dal suo seno si attoricigliò al suo collo, per poi ruotare senza far uscire le sue mani dalla sua intimità, posizionandosi di fronte a lui. Mi si blocco il respiro a immaginare l’attimo che lei capisse che non ero io il ragazzo che le stava creando tutto questo piacere. Silvia aprì gli occhi dolcemente, come se si fosse appena svegliata da un sogno, alzo il viso cercando il suo e mise a fuoco che non ero io. Fece un balzo di stupore, tentò di fare un passo indietro ma senza uscire le mani dello sconosciuto dalla sua intimità. Si guardo intorno nervosamente, era preoccupata, era devastata. Cerca la mia presenza da qualche parte, aveva paura del suo inconsapevole errore. Il ragazzo vedendola preoccupata fece un paso in avanti a lei, spingendola contro la gente dietro in modo che lei non potesse scappare o muoversi, per poi baciarla infilando la sua lingua in bocca. Vedevo lei che inizialmente stringeva i pugni dalla paura, era rigida come un pezzo di legno, per poi lasciarsi dolcemente andare secondo dopo secondo. Si staccarono per un istante, si guardò nuovamente intorno e, sentendosi libera da sguardi indiscreti, poggio entrambe le mani dietro il suo collo mettendosi in punte di piedi baciandolo appassionatamente.
Rimasi scioccato. Non mi sarei mai potuto immaginare questa scena da parte sua! Per un attimo la gelosia stava prevalendo sull’eccitazione, volevo intervenire, mi sentivo come pugnalato, ma in fondo me la ero solo cercata. Feci un respiro profondo, inculando rassegnazione dentro di me e lasciando spazio solo ad altri pensieri, e notai che nonostante la mia vampata di gelosia, il mio cazzo era ancora in piena eccitazione. Li osservavo con occhi sgranati, continuavano a baciarsi come due adolescenti, mentre lui continuava a sditalinare la sua figa con una mano dentro il suo perizoma, e con l’altra palparle il culo da sotto la gonna. Si sciolsero da un bacio che mi sembrava non finire più, lei lo guardò negli occhi, si morse il labbro e sorrise, mentre la sua mano iniziava ad accarezzare il petto scolpito dello sconosciuto, fino a scendere delicatamente dentro i pantaloni. Fece un’espressione di stupore, dove era facile addirittura leggere il suo labiale di come aveva scandito le parole “ OH MIO DIO E’ ENORME!” Lui sorrise compiaciuto mentre lei chiuse gli occhi, probabilmente le aveva infilato un altro dito dentro la sua figa chissà se era il secondo o il terzo o addirittura il quarto. Vidi la mano di lei muoversi dentro i suoi pantaloni mentre rideva e barcollava, dove non capivo più se quella mancanza di equilibrio era dovuta all’alcol oppure all’eccitazione che stava provando. Anche lui chiuse gli occhi mentre le loro mani si davano da fare, ma ad interrompere fu proprio lui, si avvicinò all’orecchio di Silvia sussurrandogli qualcosa. Avrei pagato per sapere cosa gli avesse detto, ma lo avrei scoperto molto presto. Lei fece una faccia pensieroso, per poi sorridere e accennare approvazione abbassando su e giù la testa entusiasta. Lui usci le mani dalla figa della mia ragazza, aveva le dita lucide e molto bagnate, se le portò nella sua bocca e assaggiò il dolce sapore della mia morosa. Lei sorrise compiaciuta mentre le porse la sua mano, per poi tirarlo in mezzo alla folla per poi sparire. Il vedere lui avere in bocca il sapore della mia ragazza mi eccitava da morire, quel sapore che fino ad allora avevo assaggiato solo io, ma quando entrambi sparirono in mezzo alla folla iniziai a preoccuparmi. Iniziai a spingere tra la folla provando a cercare o ricordare la direzione che avevano intrapreso, mi giravo nervosamente a destra e a sinistra. Non li trovavo. Il mio cuore batteva all’impazzata, e in più il mio stato alcolico non mi aiutava nel distinguere la gente in mezzo a quelle luci e musica assordante. Ero preoccupato da morire, passavano i minuti ma mi sentivo come se stessi girando in tondo senza concludere nulla, incontrai Lucia, l’afferrai per le spalle e le urlai “HAI VISTO SILVIA”? lei mi spinse e tornò a baciare il tipo con cui stava ballando senza darmi retta. Poteva essere ovunque, in spiaggia o nelle altre 3 sale!
Disperato nel non trovarla mi recai lentamente in bagno, prima di entrare uscirono due ragazze che parlavano fra di loro ridendo. Entrai in bagno, poggiai i miei gomiti sul lavandino e feci scorrere l’acqua fredda sulle mie mani per poi sciacquarmi la faccia come tentativo di ripresa per riprendere in condizioni migliori la mia ricerca. Fui interrotto nel sentire un gemito, sentivo una voce a me famigliare bisbigliare qualcosa dentro il bagno riservato agli handicappati. Il cuore mi batteva a mille, da un lato speravo che non fosse proprio la mia ragazza li dentro, mentre dall’altra il mio cazzo diceva tutt’altro.
Lentamente senza farmi sentire aprii la porta del bagno a fianco, abbassai la tavoletta e salii in piedi sul gabinetto spiando chi fossero i due nel bagno da dove provenivano quelle risatine e gemiti di piacere. Sgranai i miei occhi provando a inquadrare i volti, non mi sbagliavo. Era lei.

Continua

PS: scusate per gli errori, sfortunatamente scrivo di getto e difficilmente riesco a rileggere attentamente prima di pubblicare, (se volete segnalarmeli fatelo via email sia per questo che per altri miei racconti e io provvederò a sistemarli)
Commenti, critiche o consigli sono graditi!
Inoltre volevo proporre alle ragazze, che se qualcuna fosse interessata nel creare un roleplay o solo scoprire come funziona di scrivermi in privato e io sarò lieto di darvi tutte le informazioni possibili!
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