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Un reggiseno troppo largo 2


di forrestsherman
05.11.2016    |    7.870    |    1 9.8
"Strano, non a tutte capita, sarà perché lei provava orgasmi intensi… Ritornata la calma ed il respiro normale, pensò “ il tempo fugge, non devo perdere..."
Il giorno dopo si trovarono nella hall dell’albergo, come se nulla fosse stato e andarono al cantiere a fare il lavoro per cui erano andati in quel posto indimenticabile , e senza mai accennare a quello che avevano fatto in spiaggia, ma il fuoco ardeva, e poi, alla sera...

Lei entra nella camera , si toglie il tailleur grigio, la camicetta, si sdraia con reggiseno, mutandine e calze autoreggenti sul letto, insoddisfatta. Allarga le gambe, pensando quello che aveva fatto in spiaggia, alla sensazione del cazzo di lui così gonfio, ai suoi spruzzi, al sapore della sua sborra, alla collosità da deglutire, alla figa che le si liquefaceva sotto le dita, alla pisciata che le era scappata dentro il costume, all’orgasmo provato, e ora al senso di vuoto che sentiva nella pancia. Ripensò a quella volta del bondage, si rivide stravolta dagli orgasmi, pensava “..sono un filo perversa…ebbene non ci posso fare niente... è così..”

Il suo fidanzato artista, un pomeriggio, l’aveva legata stretta con una corda attorno ai seni, che poi si incrociava dietro la schiena, scendeva tra i glutei e risaliva dividendosi sulla figa, in modo che il clitoride restava schiacciato e prominente, indifeso. E le grandi labbra aperte fino a lasciare nude le piccole. A lei piaceva tantissimo, poi lui compì l’opera legandole le mani in alto ad un tubo del riscaldamento e lei così appesa fu poi oggetto di attenzioni particolare da parte di lui che iniziò a leccarle i punti più delicati , i capezzoli, sporgenti dalle corde e il clitoride, e infilava dita nelle piccole labbra indifese, e lei ebbe una dei più forti orgasmi che le fosse capitato fino ad allora tanto che non si tratteneva e pisciava per terra. Poi la cosa andò tanto avanti che ebbe altri cinque orgasmi squartando e gridando, mentre lui la penetrava col cazzo tra le corde dal davanti e dal dietro e lungo le gambe le colavano umori e la sborra di lui che le era venuto dentro due o tre volte Poi lui le passò un coltello sulla pancia punzecchiandola e di piatto sui capezzoli roventi, lei urlò e lui tagliò la corda che la che la teneva in piedi e le sue gambe erano molli e cadde per terra con le gambe larghe e la corda che le strizzava seni e figa, e lui in quella posizione le mise il cazzo in bocca e lei glielo succhiò finchè lo prosciugo dell’ultima goccia di liquido seminale che lui potè emettere.

LEI “ ma ora questo dirigente e amico posso farmelo, è un bell’uomo, ha un bel cazzo, se dura un po’ mi tocca l’utero, il punto g, mi fa godere, poi è una distrazione, anche Ivan, il mio fidanzato, mi scopa bene, è morboso, ma farmi questo collega mi farebbe piacere…ma come faccio ? lui ha sborrato per il pompino ma non si muove, non fa niente, ha paura dei fare passi, di parlarne, ha paura della moglie, dei colleghi, di non so cosa, è un uomo di mezza età, un po’ inibito….”

Intanto le sue mani congiunte erano arrivate agli slip rosa, una li scostò e l’altra entrò nella figa umida come se si fosse versata una cucchiaiata di olio dentro… due dita erano entrate e la mano pilota era tornata al seno e aveva estratto una poppa dal reggiseno e le pizzicava il capezzolo.
Pensava al cazzo di Marco, che avava appena spremuto, al cazzo di Ivan, li vedeva tutti e due, li avrebbe voluti dentro davanti e dietro, la mano si spostò, un dito raggiunse lo sfintere anale, entrò e con le sorella massaggiarono il sottile setto di carne tra figa e culo, sempre più velocemente, e lei pizzicava il capezzolo …la mente pensava a due cazzi che avrebbe voluto dentro e agli uomini a loro attaccati, le parole che avrebbero detto “ zoccola, troia, godi, ti spacco il culo, la tua figa cola , godi porca, sei una ninfomane, ti sborro nel culo, ti vengo dentro, porca..porca… Vengo vengo !”
Si immaginò due schizzi caldi contemporanei nel culo e nella figa e gemendo venne presa dall’orgasmo..il ventre vibrava ebbe degli scatti…le uscì un getto di urina, le capitava sempre quando godeva….strano, non a tutte capita, sarà perché lei provava orgasmi intensi…
Ritornata la calma ed il respiro normale, pensò “ il tempo fugge, non devo perdere l’occasione , devo trovare un pretesto per farmelo , è un serio, non gli basta un pompino…un pigro…”
Un'idea le balenò “ Lo shampoo! Gli chiedo di prestami lo shampoo che ho dimenticato !
Si alzò, si tolse gli slip bagnati e indossò una vestaglietta corta.
Uscì e bussò alla sua camera.


contemporaneamente

Lui entra nella sua camera, si siede sul letto vestito, pensa “ ma che cazzo faccio? Sono qui con una figa pazzesca super erotica e vado a dormire da solo,? “ “ sono stupido, ma le paure, i freni inibitori, il perbenismo, la differenza di età … cosa diranno i colleghi, e poi se mi innamoro? e non si fa con persone dell’azienda.. tutte cazzate, !” si prende il cazzo in mano, penda a quando, poche ore prima era nelle labbra voluttuosi di lei, che gemeva e si masturbava mente risucchiava la su anima, si mena il cazzo, sta per sborrare al ricordo dell’atto della spiaggia… sente bussare ….apre…

" lei sorride guarda dentro, dice " Scusa, posso? Dormi già?" Lui " No no, stavo ..ehm..preparando l’ispezione di domani…" " ah …sei ancora vestito ! meglio, scusa, ho visto che non ho portato lo shampoo, magari tu ne hai uno, sarà da maschio, ma meglio che niente, con tutti i capelli incrostati di sale e sabbia…”

Lui era senza parole vedendola entrare in accappatoio e lingerie, come si vedeva dalla scolatura che mostrava il reggiseno rosa e le calze nere, non poteva sapere che non portava gli slip e che aveva un ruscello che le scendeva tra le cosce. Lui va nel bagno prende lo shampoo, ma, mentre me glielo da, lo fa cadere.
Lei si china e lui anche , si sfiorano, restano un attimo in quella posizione chinata, i suoi seni escono dall’accappatoio, lui allunga la mano, le prende un seno che in spiaggia aveva già accarezzato.
Lui dice assurdamente “ Non dobbiamo,...ma, sei troppo bella…” a lei si apre l’accappatoio, cade la cintura, lo sguardo di lui cade sul pube nudo , vede che è senza slip, vede una peluria, dice “ ohh, ma non sei depilata ! “ scherzano..” oggi le ragazze, tutte lisce come bambine!...ma tu…no, una donna…”
Le bocche si cercano e si uniscono e le lingue iniziano a giocare.

LUI “ Fu un bacio molto focoso, la mia lingua incrociava la sua, sfiorare, massaggiare quelle labbra morbide con le mie, provocò una forte erezione che questa volta non riuscì a nascondere e sinceramente non mi preoccupava il fatto che se ne accorgesse , anzi lo speravo!
Sentii la sua mano poggiarsi e massaggiare la mia gamba, era un tocco leggero e delicato ma sufficiente a provocare in me la cosiddetta “pelle d’oca”! Il mio cazzo era talmente in tiro nei pantaloni da far male, più le massaggiava e più lui pulsava fino a che, chiedendole scusa, mi alzai ed andai in bagno a sganciarli per qualche secondo e sistemarmi. Quando andai a riaprire la porta per riuscire ci trovai lei dietro, che con fare deciso, mi spinse con forza nuovamente dentro… disse “mi ero accorta del tuo cazzo in tiro e tu credevi di venir qui per farlo calmare un po'? Ora ci penso io” disse! Chinandosi mi sbottonò nuovamente i pantaloni, lo tirò fuori e guardandomi negli occhi si mise a sorridere… iniziò a segarlo prima lentamente, poi aumentando velocemente! Ad un tratto, continuando a guardarmi negli occhi, aprì la bocca e lo iniziò a succhiare… io godevo… osservare una donna. pressoché sconosciuta, in ginocchio davanti a me intenta a succhiarmi il cazzo riportò i miei pensieri ai magnifici viaggi d’istruzione delle scuole, quando con le compagne già nei pullman o negli autogrill si faceva di tutto. “

Lei pensò, "è meglio che mi scarichi, non vorrei poi…se mi scappasse, bagnare tutto il letto !" e disse “uso un attimo la toilette” … “ok” rispose lui, pensando allo squirt a cui aveva assistito in spiaggia.
Entrando lei lasciò la porta aperta in modo che potesse vederla mentre, seduta sul water, si liberava dei liquidi in eccesso. Marco la osservava dallo specchio e lei, sicura che lo stesse facendo, osservava lui , dietro la porta con il cazzo in mano, quando gli disse “entra pure”... ,lui si avvicinò …e avvennero atti inconfessabili che solo loro due possono sapere....

....alla fine lei disse..” scusa, lasciami , finisco , mi rinfresco e mi cambio, aspettami di là. Lui col cazzo di marmo andò in camera, impaziente ma attese e dopo un quarto d’ora lei lo raggiunse con addosso un reggiseno bianco ed un perizoma di pizzo, si sedette sul letto di spalle a lui che subito l’abbracciò e prese nuovamente a baciarla sul collo, mentre lei cercava il suo cazzo nei pantaloni aperti.

LUI “ lei estrasse il cazzo con una mano, iniziò a farmi una sega sempre più forte, quel movimento le faceva vibrare il seno in modo unico… non ci vidi più, la spinsi sul letto e le strappai il perizoma, la figa adesso era completamente depilata! , l’aveva rasata poco prima e profumata di buono…impazzii, le baciai prima l’interno coscia, piccoli baci con leggeri sfiati da farle venire ancor più la pelle d’oca, pian piano mi avvicinavo sempre di più alle sue grandi labbra, che ormai grondavano di umori, le baciavo, insalivavo con una leggera leccata… che sapore… le sue mani frugavano tra i miei capelli impazzite mentre io giocavo con la sua fica… avvicinando la mia mano poi, iniziai a giocarci aprendola lentamente, osservando la sua carnagione chiara misto al rosa . Lei ansimava, su muoveva, io la penetravo con un dito mentre giocavo di lingua, poi due dita, poi tre… ci son volute 4 dita prima che mi fermasse, dicendomi..” no no ti prego…mi fai venire..aspetta..” !
Lasciai quella bella passera, e bacio dopo bacio, salì sempre più su, prima l’ombelico, poi il seno,poi i capezzoli che già erano pronti per esser leccati, ci giocai per pochi secondi se non fosse che lei allungò le mani, lo prese e se lo mise dentro! Era in calore, lo voleva dentro… non le diedi modo di difendersi che con un colpo secco la impalai… si abbracciò di colpo a me urlando “ sii sii chiavami chiavami…”
si stringeva a me mentre io la impalavo velocemente e con una certa arroganza, le piaceva, si vedeva che godeva squirtando. Poi, tra una posizione e l’altra, lo poggiai sullo sfintere che era vergine, mi disse poi, ed iniziai a spingere… lei urlò " nooo no liii…mi fa male…scusa…non l’ho mai preso li..no no ti prego ti prego nooo…" ma io la tranquillizzai, bagnai la mia cappella ed il suo buco con la saliva … piano piano riusci ad entrare tutto! A quel punto lei si voltò e guardandomi lacrimante quasi per dire “fai piano per favore”, lei si contorceva per il dolore, sempre con delicatezza cercavo di calmarla, pian piano l’accarezzai e delicatamente iniziai a scoparla, masturbandole la figa che grondava liquidi, e lei a poco a poco iniziò a gemere " si..si...bello..lo sento dentro e anche nella figa mi scoppia..lo sento nella pancia..oddioo. vengo..vengoooo..pisciooo..vengooo” e sentii con la mano un fiotto di urina mentre si muoveva a scatti per prenderlo sempre più dentro…, Io era tamente eccitato per quella sverginazione del suo culetto talmente stretto che gridai anch’io vengo..troiaaa..mi fai sborrare tutto…vengo, prendi, ti riempio la panciaa! “ e venni riempiendola tutta della mia sborra! E andavo ancora avanti e indietro, era un piacere starle dentro dietro, sentire quel calore tra le gambe, il mio cazzo imbevuto di sborra colante da suo buco del culo e lei che mi guardava con quello sguardo da porca, la mia mano tutta bagnata di lei.Gliela porsi da leccare e poi mi spremetti il cazzo e le porsi l’altra mano bianca di sborra e lei leccò e venne di nuovo.Dopo lei si alzò cercando di tenersi tutto quello che le colava tra le cosce corse in bagno a pulirsi”.


Marco tornò in camera sua senza dire nulla e andò a letto soddisfatto e vuoto.
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