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AAA Cercasi Servetta 2


di MaraTravCa
28.10.2014    |    22.158    |    2 9.3
"Vidi le stelle e mi spinse avanti..."
Trascino la sua poltrona al centro della stanza. Io ero impietrita, zitta e sottomessa.
"Ora vediamo un po'", disse con un briciolo di stizza.
Si sedette sulla sedia e mi scrutava. Poi mi fece un cenno con il dito che io tradussi con "Vieni qui piccola troietta" e quindi andai verso di lui.
"Ora vediamo un po' la tua fichetta...vieni"
Mi avvicinai
Ero mezzo nuda, con un parrucchino biondo in testa, depilata e vestita da cameriera. Avevo sicuramente un'aria ridicola ma eccitante tanto che vedevo il suo pacco rigonfiarsi.
Ero in piedi di fronte a lui che se ne stava seduto sulla poltrona.
"Girati e piegati in avanti, devo vedere la tua fichetta"
Obbedii.
Mi piegai in avanti tanto da mostrare il buchino da sotto la mini. Sentii le sue mani intrufolarsi tra il perizoma e la mia carne. La sua mano saliva su, sulla schiena e giù sulle natiche. A tratti borbottava, a tratti commentava come se stesse valutando una macchina o un animale.
"Sei una bella cagna, hai una bella schiena e un bel culo." Appena finì di parlare mi diede una sculacciata fortissima. Vidi le stelle e mi spinse avanti.
"Stai fermo!"
Sentii ancora la sua mano scendere sue e giù ma questa volta violentemente. Acchiappò, con una mano, le mie palle e il mio cazzetto e, con l'altra, continuava a sculacciarmi. Con l'indice e il pollice della mano sinistra stringeva il mio cazzetto e con la destra mi martoriava il sedere.
"Hai capito ora cosa vuol dire stare qui? Hai capito chi comanda?"
Io riuscii solo ad emettere un gemito, un sibilo.
"Si...si Signore"
Era ad un paio di centimetri da me. Io in piedi piegato, sotto i suoi colpi e lui seduto che mi teneva, come un padrone tiene il suo cane al guinzaglio, le palle. Mi governava come una marionetta.
Quando si stancò di schiaffeggiarmi le natiche, prese la vasellina e la schizzò sulla fessura delle mie natiche. Sentivo il gel freddo sul mio buco e poi il suo dito farsi largo tra le mie natiche. Poi tirò le palle con forza facendomi piegare, costringendomi a stare in ginocchio. Iniziai a piangere. Cercai di stare in silenzio ma non ci riuscii.
"Per favore, non mi fare male". Tentai invano di disfarmi dalla presa. Pi mi dimenavo e più sentivo dolore. Mi arresi subito.
"Shhh, non ho intenzione di farti male, basta che stia ferma. Vedrai che ti piacerà, ci fai l'abitudine e mi elemosinerai un po' di cazzo, vedrai."
Si sporse in avanti e mi piegò ancora di più. Ero in terra, a pecora. Sentii che spingeva il suo dito e roteava. Sentivo che entrava tutto dentro la mia stretta fessura. Sentivo che era tutto dentro. Potevo solo stringere i denti e piagnucolare. Mi piaceva.

"Non è così male, rilassati, fai la brava ragazza" Spinse ancora il dito dentro, ancora una volta e cominciò a fottermi lentamente. "Sei troietta Mara."

Mi stava lubrificando dietro e stava usando solo le dita. Ora stavo in piedi con le mani sulle ginocchia.

Tolse fuori il dito, umido e mi accarezzò dolcemente la guancia destra. "Ti piacerà"

Per venti minuti rimase a spingermi il suo dito dentro e fuori il buchetto. Iniziai a gemere, e a spingere il mio culo contro la sua mano. Assecondavo i suoi movimenti e gemevo. Ero molto eccitato. Il mio cazzetto diventava duro. Non volevo che smettesse.

«Vedi? Ti piace questo. Eh piccola cagna, io ti conosco Bene Bene!"

E poi si alzò, tenendomi sempre per le palle.

Si alzò e mi spinse verso la parete.

"Metti le mani sopra la testa. Tieniti contro il muro. Non ti muovere"


Si slacciò i pantaloni. Lo sentì premere contro di me. Sentivo il suo petto nudo e lo stomaco contro la mia schiena, sentivo le sue ginocchia contro le mie cosce.
Poi mi penetrò, in tutta la sua lunghezza.
Era enorme.
Lo sentivo pompare e gemere. Mi teneva le braccia sopra la testa. Io ero immobilizzato tra lui e il muro.

Poi venne.
"Oooooooooo, cazzo, ooooooo, Oh, ooooo ... uh, uh, uh, uh ... cazzo!"


Quando ebbe finito si staccò da me,
Avevo il suo sudore su di me e tra le chiappe il suo sperma che colava.
"Pulisci questo casino, rimetti la sedia dove era e poi vai a lavarti la fichetta. Per oggi hai finito"


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