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Angie in palestra


di angietrav
31.03.2017    |    17.968    |    9 9.6
"Peccato; anzi, scendendo mi stira le gambe e le divarica, lasciando intravedere lo scroto..."
Non avevo scelto la palestra in funzione di chi la frequenta, ma solamente perché era vicino casa (800 m circa). Cosicché all’inizio ho controllato chi fossero gli utenti, se ci fosse qualcuno che mi conosce o coinquilini del condominio. Dopo essermi sincerata che nessuno mi conosceva, mi sono sentita più libera di manifestare la mia femminilità, se caso mai ce ne fosse stato bisogno. Infatti ultimamente sono stata dalla estetista che mi ha affinato le sopracciglia, sono adesso un filo sopra gli occhi; inoltre ha curato mani e piedi affinché appaiano femminili anch’essi.
In palestra, al primo incontro con l’istruttore, e vincendo un po’ d’imbarazzo, gli ho detto chiaramente che volevo fare ginnastica per evidenziare la mia femminilità. Proprio così gli ho detto, e lui ovviamente non ha capito, “cosa vorresti dire?”. Gli ho spiegato molto sinceramente, che mi piace essere femmina (mi travesto in casa, “abito qua vicino sai, un bell’appartamentino, comodo e riservato…”) e vorrei che il mio corpo sia più attraente e femminile, cioè, ho cercato di spiegare, muscoli tonici però non evidenziati, un giro vita il più fine possibile, gambe toniche e turgide e soprattutto un bel culo, dei bei glutei tonici e rotondi.
L’istruttore, non senza un sorrisino sarcastico, dice che va bene, ha capito. Lui è un bell’uomo, sui 40, grande e grosso, fisico massiccio da giocatore di rugby, capelli biondi cortissimi a spazzola. Per me è un piacere guardarlo, di nascosto; certo non faccio la civettuola, sarei in imbarazzo io e metterei in imbarazzo lui. Infatti la palestra è frequentata da uomini e donne apparentemente etero, per lo più sui 30-40 anni, che non danno confidenza e nemmeno mi osservano più di tanto, almeno così sembra a me.
Ho quindi iniziato il mio percorso assistita dell’istruttore. All’inizio mi vestivo in modo sobrio. Pantaloni elastici ed attillati neri fin sopra il ginocchio, sotto un perizoma di tela elastica nera ed una maglietta ed ovviamente scarpe e calzini da ginnastica. Poi, sentendomi più sicura e libera ho cominciato ad indossare: invece della maglietta, un top aderente e senza maniche lungo fin sopra l’ombelico di colore celeste o fucsia: una passata di spugna in tinta col top, affinché il sudore non mi vada sugli occhi e mi sciolga il rimmel -poco, ma lo metto per dare un tocco in più di femminilità-; anche i calzini sono rosa o fucsia. Le unghie dei piedi sono sempre smaltate di rosso, ma non si vedono, se non quando faccio la doccia. Le unghie delle mani sono curate con smalto trasparente. Mi diverto anche a riporre il "clitoride" (il mio pisellino dormiente), all’indietro tra le gambe, ed i coglioni li spingo dentro lo scroto, il tutto cerco di fissarlo tirando ben su il perizoma e gli shorts attillati. Sembra così che non abbia niente lì davanti, e mi piace camminare con le ginocchia che si toccano avanti ed il culo in fuori all’indietro. Come d’abitudine, ed anche prima di andare in palestra, faccio sempre dei bei lavaggi (clisteri con acqua profumata) alla mia figa-anale, cosicché è sempre pulita, profumata e lubrificata: non si sa mai.
Quando faccio ginnastica e l’istruttore mi assiste, sempre fremo al suo tocco deciso, al sentire il calore e profumo di maschio: mi sembra che indugi sulla mia vita e sul mio culo, o mi carezzi le gambe accuratamente depilate. Però, forse è solo una mia sensazione, ed è anche vero che non mi presta più attenzione che ad altri clienti, donne o uomini. Mi piace perdermi tra le sue mani grosse e potenti, giacché io sono piccola ed esile (1,69 per 65 kg) mentre lui è grande e grosso (1,80 m per almeno 90 kg di muscoli).
Ho notato però il massaggiatore che, per l’aspetto, potrebbe essere più sensibile alla mia “femminilità particolare”. Il massaggiatore è un bel giovane non alto e dal fisico asciutto, atletico ed abbronzato. Anche lui ha sopracciglia curate, femminili direi. Così fu che quel giorno avevo deciso di fare un massaggio e mi preparai per essere ancor più attraente. Misi un velo impercettibile di fondo tinta attorno agli occhi, un po' più di rimmel idrorepellente, labiale trasparente e brillante. Quindi, dopo la ginnastica, dissi all’istruttore che avrei fatto un massaggio, mi sembra che mi abbia guardato con fare complice e lui stesso volle prenotare la sessione.
Terminata la sessione di ginnastica, sono nello spogliatoio, doccia veloce, rimetto il perizoma, sopra l’asciugamano, le ciabatte infradito con i piedini allegramente smaltati. Incurante degli sguardi dei presenti, vado nella sala massaggio. Mi riceve il giovane massaggiatore, tolgo l’asciugamano e mi stendo sul lettino a pancia in giù. Lui comincia a massaggiare con abbondante olio. La nuca, il collo, le spalle, la schiena: io, ad occhi chiusi, godo. Le mani sono dolci e poderose al tempo stesso. Non dice nulla, solo sento il suo respiro; e forse lui il mio che si fa sempre più emozionato. Ooohhh! con delicatezza e rapido mi toglie il perizoma, fremo per quel che, spero, sta per accadere.
Tengo le braccia stese all’indietro lungo il corpo, con le mani in fuori che penzolano dal lettino cosicché, quando lui si avvicina sento il suo pacco che si va indurendo, e soprattutto percepisco che lui non si ritrae.
Man mano che scende verso il culo spontaneamente faccio perno sulle ginocchia e, tenendo le gambe accostate, in modo che non si vede il clitoride dormiente, lo sollevo vogliosa. Lui adesso sta massaggiando la vita, carezza il culo ma non ci si sofferma. Peccato; anzi, scendendo mi stira le gambe e le divarica, lasciando intravedere lo scroto. Scende direttamente ai piedi: “ma che bei piedini …”. Non so se lo pensa davvero o mi prende in giro, comunque “grazie molto gentile”. Quindi sale su verso i polpacci e le cosce. Si sofferma all’interno delle cosce. Io sempre più eccitata, mi si sta svegliando il clitoride: no! per favore, penso io.
Finalmente letteralmente si avventa sul culo abbondantemente oliato: le mani massaggiano e passano in mezzo ai glutei, definiscono la loro rotondità, li rilassano, li sento muovere sodi e turgidi dalla molta ginnastica che ho fatto negli ultimi giorni. Le mie chiappe sono adesso ben definite, rotonde ed un poco distanziate l’una dall’altra, cosicché è eccitantissimo, al camminare, sentirle muovere indipendentemente ed al contempo massaggiano anche la mia figa anale. Sono eccitata ed il mio respiro si fa ansioso. Adesso, il massaggiatore comincia con degli schiaffetti, che poi rapidamente aumentano di forza e frequenza, fino a diventare dei sonori sculaccioni ai glutei, dal basso verso l’alto: dolore misto a piacere, ansimo e sollevo il culo come reazione ad ogni colpo. Lui dice che è una nuova tecnica orientale (sarà ...), e dice anche che l’istruttore gli ha spiegato cosa voglio e chi sono, e che desidero avere un bel culo turgido, tondo e grosso. Quindi mi intima “stai tranquilla” -già mi chiama al femminile!-, “non urlare e non piangere, per favore”. La sua voce è decisa ed obbedisco. Continua così per almeno 5 minuti o forse più, immagino il mio culo rosso e gonfio e mi eccito al solo pensiero. Adesso ha smesso, e ... uuuhhh!, scivola con la mano tra i glutei, due dita entrano nella mia figa-anale, non me l'aspettavo e caccio un urletto, subito uno sculaccione sonoro mi zittisce: “cosa ti ho detto” sussurra lui. Le sue dita sono entrate facilmente nella mia figa, naturalmente aperta, slabbrata, e ben depilata. Non si trattiene con le dita dentro, solo un assaggio penso io, un preambolo, però no. Con mia delusione dice di girarmi stesa sulla schiena. Inaspettatamente si pulisce le dita mettendomele in bocca: succhio eccitata. “Vieni qui” e mi tira indietro fino a farmi tenere la testa fuori dal lettino: per niente comoda la posizione. Però non mi lascia nemmeno il tempo di pensare, e mi sbatte il cazzo già duro in bocca entrandomi subito fino in fondo alla gola. Succhiare in questo modo è eccitantissimo, il cazzo entra tutto che è un piacere, c’è solo un particolare: sono nelle mani del maschio. Ed infatti il massaggiatore mi tiene la testa e la usa a suo piacimento. Respiro a fatica, e lui violento pompa veloce fino a venire in silenzio, io posso solo gemere “mmm, mmm, mmm …”. Al ché, con un sorrisino, mi guarda e dice “pronti cara, piaciuto il massaggio? ciao, ci vediamo”. In silenzio e confusa, per la rapidità con cui sono accadute le cose, rossa in viso, e soprattutto con il culo rosso e gonfio, raccolgo l’asciugamano, il perizoma (senza indossarlo), e mi avvio alle docce.
Poco dopo però mi raggiunge il massaggiatore che mi chiede di andare un attimo nello spogliatoio dell’istruttore. Perché? È successo qualcosa? Cosa ho fatto di male? … niente di tutto ciò. Lo spogliatoio è piccolo (2 m x 3) ed ha una doccia accanto; c’è solo un attaccapanni, una panca ed un armadietto. Emozionata entro, con le mie ciabatte infradito, l’asciugamano che mi copre fino ai seni, sotto niente e sono ancora unta. L’istruttore mi attende, già nudo, in tutto il suo splendore. Mi guarda con un sorrisino sarcastico, e mi chiede se mi è piaciuto il massaggio, "sì, molto", e guardo il massaggiatore che è rimasto vestito con la sua uniforme di pantaloncini cortissimi attillati e maglietta bianchi. “Vieni fatti vedere” mi dice l’istruttore. Lascio cadere l’asciugamano e rimango totalmente nuda, totalmente depilata, luccicante per l’olio, e con solo un triangolino di peluria sopra il pube. Ovviamente emozionatissima, resto con lo sguardo basso, ho paura di non piacergli. Però, penso io, se mi ha invitata ..., e dopo il massaggio particolare che lui mi ha fatto fare, ci sarà una ragione. Mi guarda, mi fa girare, “che bel culone gonfio che hai, va bene così? Ti piace?”; “benissimo grazie“. “Vieni fammi vedere cosa sai fare”, lui è in piedi e già col suo bel cazzone che si sta indurendo e penzola in tutta la sua lunghezza: saranno 6 cm di diametro per 12, come piace a me, più largo che lungo. Mi guardo rapidamente intorno, non so dove sedermi, la panca è occupata da un borsone, non posso fare altro che inginocchiarmi. Prendo dolcemente in bocca il cazzone, chiudo gli occhi e gusto il membro che si indurisce riempiendola. Guardo l’istruttore che, serio, mi osserva senza esprimere emozioni. Io invece mi sento avvampare per l’eccitazione, succhio dolcemente, lasciando entrare il cazzo senza aprire la bocca, mi piace sentirlo che scorre dentro. Lo faccio entrare fino in fondo, vincendo i conati, ed eccitandomi al respiro eccitato, adesso sì, del maschione. Succhio avida, ma senza dar troppo a vedere la mia voglia, ancora non ho confidenza con questi due maschi, fino a poco fa solo istruttore e massaggiatore ed adesso amanti. Mentre succhio ad occhi chiusi, mi sento sollevare ed ecco che entra il cazzo del massaggiatore. Mi prende duro, dandomi il ritmo mentre pompo l’istruttore e, dopo poco, eccoli tutti e due che, in silenzio e con gemiti repressi, mi vengono dentro. Non parlano, restano molto formali, e l’istruttore dice: “bene cara, puoi andare. Adesso già sai che servizietti vogliamo da te quando vieni a fare ginnastica, ma solo quando lo decidiamo noi! Capito bene? Non voglio avere problemi, e per favore cerca di non eccedere con lo show femminile, con le unghie dei piedi tinte per esempio. Ripeto, non voglio avere problemi con i clienti. Siamo in un quartiere molto borghese. Capito?“ Questo alto là mi sorprende, però ovviamente, e con imbarazzo, dico che sì, che ho capito e che farò il possibile di accontentarli.
Il seguito lo potete immaginare, un po’ frustrata ho continuato ad andare in palestra, con minor frequenza, giacché non mi sono più sentita libera di atteggiarmi a femmina. E loro hanno preso l’abitudine, con un sottile ricatto, di usarmi quando vogliono, altrimenti non mi fanno più entrare in palestra, sempre con la scusa che non vogliono problemi, e che la gente parla. A volte non mi fanno nemmeno fare gli esercizi. Comincio e l’istruttore si avvicina e sussurra “ho voglia, vieni nel mio spogliatoio”, troppo facile così, e nemmeno per favore. E nel suo spogliatoio, adesso, nemmeno mi fa spogliare, vuole solo che lo succhi e mi beva tutto, e in silenzio, ufff... In quanto al massaggiatore si diverte, ma anche io però, a farmi i suoi massaggi orientali e gode dei miei pompini con la testa all’indietro, però lui mi scopa anche, ma sempre in silenzio, "...che si sente tutto!"
Però ci sono anche aspetti positivi, senza dubbio: adesso ho un bel culo, con glutei tondi e gonfi, che mi eccito al solo guardarmeli allo specchio. E poi l’istruttore, così serio e burbero in palestra, mi ha fatto la sorpresa di venirmi a trovare a casa: ed è stata tutta un’altra storia.
Con l’istruttore, sorprendentemente (per me almeno) è cominciata una relazione di amicizia al di fuori della palestra, cioè a casa mia, dove lui si sente più libero ed anch'io. Gli avevo detto che abito vicino alla palestra, in un bell’appartamentino riservato ed elegante, e finalmente ha detto che è curioso di vedermi da femmina e si è stancato di pompini di nascosto. Io emozionatissima e lusingata, perché il mio uomo (mio, si fa per dire. E poi non so nemmeno se è fidanzato o sposato) si è deciso. Gli ho dato tutta me stessa come lui ha voluto negli ultimi due mesi e, finalmente, ho l’opportunità per fargli vedere ed apprezzare chi veramente è Angie. Quella sera, quando è venuto la prima volta, dopo cena, mi ero fatta bella. Come d’abitudine, pulita dentro e fuori, truccata con attenzione, però sobriamente, e non troppo appariscente, voglio semmai che me lo chieda lui di essere più eccitante. Indossavo autoreggenti nere fumé, vestitino cortissimo di pizzo nero, perizoma anch’esso di pizzo nero; parrucca a caschetto castano chiaro, piattaforme nere con tacchi da 12 cm; unghie dei piedi e mani smaltate di rosso corallo, abbondante rossetto anch'esso rosso corallo, e molto profumo di sapore orientale.
Lui appena entra, si sorprende e si scioglie in un bel sorriso di goduria, mentre io volo per la felicità. Comincia a toccarmi, carezzarmi. Poi si spoglia e si siede nudo sul divano. Come sempre è di poche parole. Mi lascia fare. Gli piace guardarmi mentre io lo carezzo. Mi inginocchio davanti a lui, alle sue possenti gambe aperte. Mi eccito al toccare i bei muscoli gonfi di maschio, lecco dappertutto: mi soffermo all'inguine, leccando e succhiando lo scroto ed i bei testicoli; poi mi azzardo scendendo più giù, lui solleva le gambe e capisco che posso andare avanti, leccandogli il culo. Anzi, adesso si alza e si gira. Mi ritrovo davanti due natiche enormi ed due cosce altrettanto enormi. Mi perdo leccando, succhiando l'ano e carezzando il bel culo. Si gira e si risiede, beato. Non vuole che lo baci. Poi, sempre inginocchiata, prendo il cazzone in bocca e lo succhio ad occhi chiusi, finché lui non mi dice di guardarlo: i suoi occhi mi fulminano, è serio per l'eccitazione ed io mi sento ... sua. Repentinamente il mio bell’istruttore si alza e, forse vincendo un po' di timidezza, mi prende con le mani forti per la vita, mi fa mettere in ginocchio sul divano e me lo sbatte dentro con forza: mi penetra veloce e violento; adesso sì, fuori dalla palestra, geme ed urla quando viene, ed anche io urlo per l’orgasmo di essere presa così. Esco al più presto dalla sua presa, mi giro, mi siedo io sul divano, e lo succhio per gustare le ultime gocce di sperma e pulire per bene il bel cazzone. Il suo sorriso è adesso dolce e soddisfatto. Il mio orgasmo è sentire un maschio come lui godere per i miei servizi!
Assieme beviamo un po’ di vino bianco fresco, fumiamo una sigaretta e parliamo della nostra storia, di come io ero sorpresa ed amareggiata per la situazione creatasi in palestra, e per come fortunatamente si è risolta. “E che dice il massaggiatore? Sa di noi?” chiedo curiosa, ma lui non risponde mai alle mie domande. Parliamo, rilassati, come due amanti dopo aver fatto l’amore, già perché io quasi mi sono innamorata di lui. Mentre il mio istruttore, è un tipo riservato, forse timido, parla poco e gli piace guardarmi mentre io mi inginocchio, estasiata dal suo bel fisico, gli faccio i servizietti che vuole. Non mostra i suoi sentimenti, immagino che vuol lasciare le cose così. Chissà, forse è sposato. Non me l'ha mai detto, e ... se lo fosse, la cosa mi ecciterebbe ancor di più.
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