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Country Car Sex


di quiora
09.03.2019    |    7.785    |    10 9.3
"Io mi sento oggetto e spettatore, sono gratificato dall’essere attore comprimario ma è in quel momento che mi rendo conto di essere solo parte del loro gioco..."
“per stasera cerchiamo singolo per car sex”
Il pop-up compare in basso a destra della pagina e per strana combinazione mi attira.
Non cerco coppie, ma il nick mi piace, mi evoca, mi spinge a visitare la pagina.
Coppia di età non dichiarata, foto – scontato – solo di lei, anzi: di LEI.
Dall’annuncio scarno si può intuire che sono amanti.

Sono online, scrivo, già immaginando di trovare la casella piena.
Invece no. Si apre. Ci metto due righe, disponibilità dati biometrici. Con la stessa convinzione che avrei grattando un grattaevinci.

Arriva la risposta. Telegrafica. “Puoi venire alle 19 al parcheggio dell’oasi…….?”
Si, posso. “puntuale mi raccomando. Abbiamo solo mezz’ora.”

Prendere o lasciare. Crederci o non crederci. Un’esperienza nuova richiede il coraggio di osare. Di togliersi anzitutto dalla testa che il car sex sia in realtà solo un carosello di guardoni segaioli in attesa di qualche trav o al massimo una coppia inguardabile.

C’è anche poco tempo per pensare: il navigatore dice un’ora e un quarto per fare 60 km. Se è una presa in giro (lo do per scontato) trovarsi alle sette di una sera di novembre a girare nella nebbia della bassa sarebbe cadere in uno scherzo ben confezionato. Ma quelle foto… mi attirano troppo.

Finalmente sto per arrivare. La nebbia va e viene, ora si dirada, mancano 500 m… 200 ….”sei giunto a destinazione”. ???
Vedo una indicazione di parcheggio, più che un parcheggio sembra la golena del fiume, giù dall’argine in mezzo ai pioppi. Ovviamente, deserto. Ma sono in anticipo di 5 minuti. Lo percorro in tutto il perimetro, per essere sicuro che non siano infrattati. Poi mi fermo puntato verso l’ingresso. Cerco la musica giusta per distrarmi.

Le sette e cinque. Vedo fari lungo la strada, svoltano giù dall’argine con decisione, mi aggirano e si fermano due pioppi più in là. Mentre il guidatore scende, la luce dell’abitacolo illumina capelli lunghi e biondi.

Lui si è fermato appoggiato alla macchina e guarda verso di me. Capisco che devo fare il primo passo. Mi avvicino, mi viene incontro. “Stiamo aspettando una persona.” Eccomi.
“come ti avevo detto, abbiamo poco tempo. Sali qui?”
Non ho il tempo di pensare, potrei obiettare che la mia auto è più spaziosa, ma lui mi ha giù aperto la portiera posteriore e mi fa salire. La bionda smonta da davanti e si mette di fianco a me, al centro. E lui dall’altro lato. “piacere, io sono… lei…” E io: piacere, … Com’è tutto assurdo e com’è tutto normale al tempo stesso. Perfetti sconosciuti che si ritrovano sul sedile posteriore di un’auto tra i pioppi della bassa.

Quando non si ha tempo non si deve sprecare. La bionda bacia il suo uomo con passione mentre gli apre la cerniera ed estrae un pezzo di tutto rispetto. Decisamente da intimorire. Non è la prima volta che mi trovo in competizione con un altro uomo, ma la situazione è diversa, lo spazio è claustrofobico, siamo tutti magri ma alti e rannicchiati sul sedile.

Lei mi invoglia scoprendosi il seno, perfetto, sodissimo, ho perfino il dubbio che sia rifatto invece è naturalissimo, proprio con quei capezzoloni che tanto mi hanno attratto nella foto sul sito. Mentre glieli succhio mi apre la patta, non ho bisogno di altra eccitazione, già sono al massimo. Subito se lo infila in gola mentre masturba il suo uomo.
Poi si gira rannicchiata in senso opposto e mentre ingoia il membro di lui si tira su la gonna mostrandomi che è senza slip. Vorrei leccarla ma non ho spazio; mi rannicchio dietro di lei e le scorro una mano dai glutei al piercing dell’ombelico, è già talmente bagnata da lasciarmi la mano fradicia, sento l’odore acre ma piacevolissimo, la masturbo esternamente perché la posizione non facilita altro, il clitoride è eretto e supersviluppato come i suoi capezzoli.

Lui: “hai un profilattico?” Si… ma mentre indugio per sfilarlo dalla tasca dei pantaloni, che ormai sono a metà polpaccio, me lo passa. Il tempo di indossarlo e lei già si è messa in ginocchio, con la testa contro il finestrino opposto, bacia avidamente il suo uomo.

Quando si dice “doggy style” niente può rendere l’idea del fare sesso alla pecorina di traverso su un sedile. Lei si rannicchia sempre di più per prendere in bocca il cazzo del suo uomo, io l’avvolgo e la penetro riuscendo ad andare tutto dentro mentre le stringo i seni, il movimento non è pieno e lungo come vorrei ma troviamo un bel ritmo, lei lo dà sempre più forte e arriva in fretta all’orgasmo, si ferma tenendomi dentro ma continua il pompino finché anche lui non viene dando sfogo a gemiti e urla che riempiono tutto lo spazio ristretto.

Io mi sento oggetto e spettatore, sono gratificato dall’essere attore comprimario ma è in quel momento che mi rendo conto di essere solo parte del loro gioco. Riuscito.

Lui scende dall’auto per ricomporsi, lei si gira verso di me e mi infila fino in gola la lingua, incolla le labbra alle mie e di dona la sensazione di essermi grata per averle dato piacere, non penso che sia ancora intrisa del seme del suo uomo, penso solo a quanto quel bacio sia sublime, a quanto lei sia terribilmente bella, terribilmente sensuale… E voi che state leggendo aggiungerete: sì. E’ anche terribilmente troia.
Ma non è ciò che io sento.
Ho avuto l’opportunità di giocare con due persone corrette e dalle idee chiare, e – incidentalmente – lei è una donna meravigliosa, da perderci la testa. Da farmi desiderare come l’aria di rivederla da solo, di farla sentire la Dea dell’Amore, di illudermi di bastarle.

Poi, per fortuna, tutto torna in ordine. Anche la mia testa. Il tempo è scaduto, l’abbiamo impiegato bene, nulla è andato perso… Lei last minute prova pure a portarmi all’orgasmo, di mano e di bocca, ma coi minuti contati non c’è la condizione, almeno non lo è per me, non ho bisogno di “svuotarmi”.

Un ultimo saluto e li vedo sparire nella nebbia che ora è calata più fitta… L’impegno reciproco è di ritrovarsi con più tempo e più spazio.

Comunque andrà in futuro, è stata una esperienza degna di essere vissuta. E come disse qualcuno, sesso senza amore è un’esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è una delle migliori! Poi, con una donna così, nel gioco ci sta pure un colpo di fulmine che fa scorrere il sangue e bollire la testa... Finito il gioco… testa a posto. Almeno credo…

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