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L'evoluzione Di Patty (L’Amico del Mare... - Eros 12…)


di gustoso64
04.11.2018    |    3.374    |    1 8.2
"Marco le venne copiosamente in bocca..."
Le piaceva quell’albergo al mare.
Piccolo ma con il terrazzino che faceva sentire il suono delle onde di prima mattina, quando amava alzarsi in silenzio per fumare una sigaretta, ancora all’alba, e gustare l’inizio del giorno e i suoi profumi.
La sigaretta era il suo primo atto di libertà e trasgressione, sapeva che era “sbagliata” ma le gustava molto. L’altro atto era quello di tornare sotto le lenzuola e venirmi a svegliare dolcemente, toccandomi, baciandomi e dedicandomi il suo intimo ricco di dolci umori e desideri caldi.
Eravamo arrivati la sera giusto per una cena veloce a cucina quasi chiusa. Però il gusto del pesce al mare era unico, così come la passeggiata sul lungo mare, i suoi jeans attillati e i tacchi ormai immancabili e il camminare mano nella mano.
Bevemmo un drink ascoltando musica, poi il ritorno in albergo, meritato dopo il viaggio.
Mi raggiunse a letto e, come al solito, mi sorprese. Aveva comprato, senza dirmelo un bikini coloratissimo, avrei detto da ragazzina. Eppure le stava divinamente.
“Lo metto domani in spiaggia?”
“Amo… Siamo al Forte...”
“Lo so, stupidone… Questo lo metto quando mi porti a Cap d’Adge… E poi lo tolgo subito...”
“Ti amo zoccola mia”.
“Non offendere sono una signora...”
Alzò le lenzuola e si mise a 69 di lato. Sapeva che adoravo gustarla e guardarla. Ci bevemmo reciprocamente. Adoravo il suo orgasmo giungermi in bocca dopo una lunga sollecitazione del clitoride e il gioco delle mie mani, entrambe, dentro la sua fica calda.
Dopo l’orgasmo, nostro e tenero ci addormentammo abbracciati. Il suo profumo era il modo migliore per riposare godendo.

E non mancò quel gusto di prima mattina, quel risveglio dal sapore di sigaretta e carezze, quel “Buongiorno amore” con la erre moscia, quel primo sole a sorgere e ad annunciare una giornata bellissima.
Arrivammo in spiaggia. Li era una gran signora, misurata ed elegante, ma sempre molto sexy.
Prese il sole mentre ero impegnato nelle solite interminabili chiacchierate sulla battigia con il vicino d’ombrellone. Temi consueti. Politica, calcio, femmine.
Quando mi raggiunse non potei non notare, ormai abituato, lo sguardo di Marco. Un uomo elegante e molto simpatico, toscano e gran discettatore di ristoranti e luoghi. La guardava con un’attenzione erotica che mai prima avevo notato.
Mi abbracciò e facemmo il bagno. Mi disse che dopo pranzo voleva salire in camera a riposare ma che prima voleva sentire il sapore del sale rimasto sulla mia pelle. Uscii dall’acqua già gonfio. Sapeva eccitarmi con due parole. Notai che dalla riva Marco ci guardava e che, certamente, l’attenzione era per Patty più che per me.
“Pranzate qui? Sono senza moglie oggi e se volete mi aggrego”.
“Perché no, con piacere...” Patty rispose anticipandomi e guardandolo prima negli occhi, poi scendendo ai pantaloncini da bagno. Sì. Aveva osservato. Lei “vedeva” e ormai decideva.
Dopo pranzo comunicammo a Marco che stavamo per salire.
“Sei mai stato in albergo da noi? E’ carino, sai?”. Patty, ma cosa diavolo hai in mente, pensai.
“No, mai. Mi piacerebbe farci un giro anche perché capitano amici cui consigliarne uno...”
“Sali con noi allora”.
Dopo un breve giro arrivammo in stanza. Mi allontanai per poco andando in bagno. Questione di minuti. Quando tornai erano seduti sul bordo del letto. Patty aveva incrociato le gambe e non lasciava gli zoccoli di legno che tanto mi eccitavano. Le penzolava dietro quello della gamba sollevata ed era irresistibile.
Interruppi il loro fitto dialogo.
Patty si alzò, mi baciò. Poi mi spinse sul letto. Si avvicinò a Marco e lo baciò a tutta bocca e lingua. Era una maga dell’erotismo. Marco restò zitto.
“Ho sete, forza...”
Abbassò i pantaloncini di entrambi e iniziò a succhiare i cazzi e le palle mentre con l’altra mano vergava il cazzo dell’altro senza sosta. Era al solito elegante e porca.
Marco mostrava imbarazzo. Gli dissi di rilassarsi.
In pochi minuti la cavalcammo scambiando le posizioni più volte. Due ore di sesso senza sosta, in ogni modo dedicandoci a Lei.
E Lei a noi.
Vederla godere e partire di testa mi faceva impazzire.
Marco le venne copiosamente in bocca. Lo baciò dopo essersi ripulita e lo invitò a tornare in spiaggia per non destare sospetti.
Eseguì. Lei tornò da me. “Troia. Sei proprio una troia”.
“Si, ed è bellissimo essere una troia...”
Succhio il cazzo e se lo infilò nel culo dopo aver sputato abbondantemente sulla cappella gonfia.
Gridò di dolore e godimento.
“Vengo come una …. ahhhhh. Troiaaaaaa”.
Il suo orgasmo anticipò il mio di pochi secondi. Le riempii il culo.
Ci svegliammo ed era tardi per tornare in spiaggia.
“Pensa a Marco e ai suoi pensieri pomeridiani… Dove ceniamo stasera?”
“Stasera fiorentina nell’entroterra, amo”.
“Wow. Che giornata...”
“Ti amo, sei la mia elegante signora troia”.
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