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LA FIERA DEI DESIDERI


01.02.2025 |
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"F I N E o solo l’inizio?..."
GIBBERISH ALLA FIERA DEI DESIDERI Quando siamo alla casa al mare, sembra che Stefano non trovi mai pace, c'è sempre qualcosa da fare, un posto dove andare, l'importante è divertirsi, e per divertirsi lui intende: trasgredire!
Siamo sposati da tanti anni, ma la passione tra di noi non si è mai spenta, sicuramente merito suo e della sua innata fantasia e trasgressione.
Se usciamo a lui piace vedermi audace e provocante, quindi anche con il mio abbigliamento cerco sempre di esaudire questo suo desiderio, praticamente biancheria sexy, che spesso mi fa togliere appena salgo in macchina, camicette che sembra abbiano perso metà dei bottoni, gonne corte più di quanto sarebbe opportuno.
In una splendida giornata di marzo, l’aria tiepida profuma di primavera, ma troppo presto per la spiaggia, decidiamo di concederci una piccola fuga verso le Cinque Terre, approfittando del clima piacevole per una passeggiata tra i vicoli colorati e le scogliere mozzafiato.
Per pranzo scegliamo un ristorantino intimo, suggeritoci da alcuni amici, un localino nascosto tra le stradine acciottolate con una terrazza panoramica che offre una vista spettacolare sul mare.
Il profumo del pesce fresco e delle erbe aromatiche si mescola all’aria salmastra, rendendo l’atmosfera perfetta per un pranzo rilassante.
Dopo esserci concessi un pasto delizioso e un buon bicchiere di vino bianco locale, decidiamo di concludere la giornata immergendoci nel caos vivace della fiera di San Giuseppe, patrono di La Spezia.
Questa fiera annuale che dura tre giorni, attira sempre una folla enorme, tra bancarelle colorate, profumi di dolci, street food, giostre e spettacoli itineranti.
Il contrasto tra la tranquillità della nostra giornata e l’energia frizzante della fiera promette una serata intensa e piena di sorprese.
L’aria è carica di suoni, luci e voci eccitate, la grande fiera è un tripudio di colori, bancarelle affollate e persone che si muovono in ogni direzione.
Camminiamo fianco a fianco, ma sia io che Stefano sentiamo gli sguardi curiosi e maliziosi degli uomini che ci incrociano.
Ho scelto un vestito che sapevo avrebbe acceso la sua fantasia: aderente, corto, con una scollatura generosa che rivela più di quanto nasconda.
Stefano ha sorriso compiaciuto quando mi ha vista uscire dal bagno, pronta per la nostra giornata: "Sei assolutamente irresistibile," mi ha sussurrato all’orecchio, posandomi una mano sul fianco e tirandomi a sé, facendomi già capire quale piega avrebbe preso la giornata.
Io adoro provocarlo, so che lo eccita vedermi al centro dell’attenzione, desiderata, corteggiata e quella sera, tra le mille distrazioni della fiera era proprio il posto adatto per giocare insieme fino in fondo.
Appena arrivati ci fermiamo a un chiosco per prendere qualcosa da bere. Il barista un uomo sulla quarantina con occhi scuri e un sorriso sfacciato, mi guarda insistentemente mentre mi porge il bicchiere: “Sei la donna più bella che ho visto stasera." dice senza esitazione, facendo scivolare lo sguardo sul mio décolleté.
Io sorrido, lanciando uno sguardo a Stefano, che mi osserva divertito, con quella scintilla di eccitazione negli occhi.
“Grazie," rispondo io con voce morbida, lo guardo mentre porto lentamente il bicchiere alle labbra.
Sento Stefano avvicinarsi da dietro, mi posa una mano sulla schiena nuda, sfiorandomi leggermente la pelle con un tocco che mi fa venire i brividi.
“Ti piace giocare, vero?” mi sussurra all’orecchio, stringendomi piano il fianco.
Mi giro leggermente verso di lui, gli sorrido dicendo “Solo se sei tu a guardare."
La serata continua tra sguardi audaci e tocchi rubati, e ogni volta che passiamo davanti a un gruppo di uomini, sento gli occhi su di me.
So che Stefano si gode ogni secondo di quella tensione erotica palpabile. Alla fine, troviamo un angolo appartato vicino a un chiosco illuminato da luci soffuse.
Stefano mi attira a sé, le mani scivolano lungo i miei fianchi, sento il respiro caldo sul collo.
“Mi fai arrapare." mormora baciandomi sul collo.
lo guardo e vedo i suoi occhi pieni di desiderio, una carezza pericolosa nella sua voce, mi fa provare un brivido, sento il calore del suo corpo e il profumo della sua pelle: “Allora perché non lo facciamo proprio qui?” gli dico piano.
Allungo la mano e sento il membro indurirsi nei pantaloni.
“Vuoi giocare davvero sporco, eh?” mi dice passandomi un dito tra le labbra.
Apro la bocca gli succhio il dito guardandolo, mi mordo le labbra e girandomi lascio che il mio corpo parli per me, dandogli la schiena mi struscio contro il suo petto, facendogli sentire ogni curva attraverso il vestito leggero.
Stefano inspira profondamente, sento il respiro caldo sul collo, mentre le mani scivolano sui miei fianchi, stringendo la stoffa fra le dita.
Attorno a noi la fiera continua a vivere, con le luci colorate che danzano e le risate della gente che riempiono l’aria, in quell’angolo appartato nascosto tra le tende di un chiosco chiuso, il mondo si restringe solo a noi due.
“Alza un po' il vestito." mi dice a voce bassa.
Senza esitare mi sollevo il vestito scoprendo quasi tutte le cosce e sento il respiro di Stefano che si fa più profondo.
Le sue dita scivolano sotto la stoffa, esplorando con tocco esperto l’interno delle cosce, fino a sfiorare il bordo delle mie mutandine, il polpastrello si intrufola nell’umidità del mio desiderio.
“Non ti ho quasi toccata," sussurra con gli occhi che gli brillano nella penombra: “E tu sei già pronta! Sai quanti uomini ti hanno spogliata con gli occhi stasera?” mi sussurra contro l’orecchio, mordicchiandomi il lobo mentre le sue dita entrano dentro di me.
“Tanti." gli rispondo ansimando e spingo il bacino contro di lui, avvertendo la sua eccitazione.
“E sai cosa mi eccita di più?” continua Stefano, sfiorandomi lentamente il collo: “Che sanno tutti che sei mia, ma che se volessi, potrei lasciarti giocare con chiunque qui, davanti a me."
Quelle parole mi fanno rabbrividire di eccitazione, mi sento completamente esposta, completamente vulnerabile e incredibilmente eccitata.
Le dita di Stefano si muovono con più decisione, affondando nella carne umida.
Devo mordermi il labbro per non gemere troppo forte e il rischio di essere scoperti, di essere visti, rende ogni tocco ancora più elettrico.
“Aspetta," sussurra improvvisamente Stefano, poi mi afferra la mano e mi conduce dietro uno stand chiuso, un piccolo spazio, ma abbastanza per noi due, mi schiaccia contro il telone premendo contro di me.
“Dimmi che vuoi che continui," mi sussurra.
“Ti prego, continua", rispondo ansimando, incapace di trattenere la voglia crescente.
Stefano sorride, il suo respiro caldo mi sfiora mentre mi solleva il vestito ancora di più.
Avverto l'aria fresca della notte accarezzarmi la pelle nuda, il brivido del rischio mi corre lungo la schiena mentre le sue mani accarezzano le cosce umide.
“Sei tutta bagnata," sussurra mordendomi il lobo dell’orecchio e facendo scivolare un dito lento dentro di me.
Mentre lui si muove, sento la sua erezione contro di me, mi esce un gemito, mi stringe di più e con una mano mi strappa il perizoma con uno schiocco.
Quel suono improvviso e la brutalità del gesto stimolano più che mai il mio desiderio.
Allungo la mano afferrandogli il pene, lo stringo e posiziono la grossa punta, infilandola nei recessi bagnati della mia vagina. Ansimando chiudo gli occhi, persa nel piacere che mi sta dando.
Ma, proprio in quel momento, sento qualcosa, o meglio, qualcuno: un’ombra appena fuori dalla tenda, immobile.
Mi volto appena, sento il cuore martellare nel petto, per un motivo ancora più eccitante del solo tocco di Stefano.
Un ragazzo, giovane, forse sulla trentina, ci sta guardando, gli occhi fissi su di me, sulle mie cosce scoperte, sulle mani di Stefano che continua a toccarmi.
Il primo istinto è quello di fermarsi, ma vedo che guarda verso Stefano, con un sorriso eccitato, un lampo di complicità nei suoi occhi.
“Lui ti sta guardando." mi sussurra Stefano senza smettere di muoversi dentro di me.
Sento il mio respiro farsi più corto, l’idea di essere osservata mi incendia ancora di più.
Non sento vergogna, solo desiderio.
Stefano spinge più forte, più in profondità, il suono bagnato del piacere riempie l’aria.
Il ragazzo rimane fermo, gli occhi spalancati, il respiro pesante, non osa avvicinarsi ma nemmeno distogliere lo sguardo.
Lo fisso per un istante, poi mordendomi il labbro decido di offrirgli uno spettacolo ancora più proibito.
Mi aggrappo alle spalle di Stefano e comincio a muovermi con più forza, lasciando che i miei gemiti diventino più udibili, più liberi.
“Ti piace sapere che ci guarda?” mi dice Stefano afferrandomi i capelli, tirandomi appena la testa indietro mentre affonda dentro di me con più vigore.
"Si," rispondo ansimando.
Il brivido dell’esibizione mischiato al piacere assoluto mi fa tremare le gambe.
Il ragazzo fuori dalla tenda sembra pietrificato.
Vedo il suo petto sollevarsi e abbassarsi rapidamente, i pugni stretti ai lati del corpo, incapace di distogliere lo sguardo. "Forse, gli piace toccarsi mentre ci guarda," mi sussurra Stefano all’orecchio, aumentando il ritmo, colpendo il punto giusto, facendomi perdere ogni freno.
Getto la testa all’indietro, il piacere troppo intenso per pensare a qualunque cosa.
So che il ragazzo mi sta guardando venire, so che sta vivendo una sua fantasia e questo mi eccita ancora di più.
Stefano mi afferra la nuca proprio mentre l’orgasmo mi esplode dentro, il culmine arriva come un’ondata di piacere che mi fa tremare tra le sue braccia, poi mi stringe ansimando, mentre il mio corpo vibra.
Alzo lo sguardo, incrocio gli occhi del ragazzo che ci osserva.
Stefano fa un cenno, lui si avvicina, il viso arrossato, il respiro pesante, gli occhi fissi su di me.
Senza dire una parola, si abbassa la zip dei jeans, esponendo la sua eccitazione senza alcuna vergogna, mostrando un membro eretto e pulsante.
Sento un brivido di desiderio attraversarmi il corpo.
Stefano tace, si limita ad osservarmi, un sorriso compiaciuto sulle labbra.
Sa quanto mi eccita essere al centro dell’attenzione, essere desiderata al punto da spingere un perfetto sconosciuto ad esibirsi davanti a noi.
Mi lecco lentamente le labbra, il cuore martellante nel petto.
"Guardalo!" mi sussurra Stefano all’orecchio, spingendomi ancora più nel gioco.
“Guarda quanto lo ecciti!"
Avanzo di un passo, accorciando la distanza tra di noi senza distogliere lo sguardo dal ragazzo che trema leggermente, come se fosse sospeso tra l’imbarazzo e la voglia pura.
Sento il calore del corpo di Stefano dietro di me, la sua eccitazione ancora viva e pulsante, il suo pene contro la curva delle natiche, lungo e grosso.
“Ti piace quello che hai visto?” gli chiedo.
Il ragazzo annuisce, mordendosi il labbro, il suo respiro si fa più pesante, mentre mi sento eccitata dalla situazione proibita.
Vedendo il ragazzo che se lo sega, Stefano mi dice: "Abbassati! prendilo in bocca!"
Mi avvicino, mi abbasso, allungo la mano non lo sfioro nemmeno, inizia a schizzarmi copiosamente sul viso e sul seno getti potenti di sperma denso e caldo gemendo di piacere.
Stefano si fa avanti con gli occhi pieni di eccitazione, mi blocca la testa, mi avvicina il cazzo, io inizio a succhiarglielo con avidità, in pochi attimi mi esplode in bocca un fiotto di sborra calda, deglutisco ripetutamente poi con la lingua ripulisco tutto, gustandomi il buon sapore.
Il mio respiro è ancora irregolare, il mio corpo caldo e vibrante per l’intensità del momento appena vissuto.
Stefano mi tiene stretta contro di sé, il viso ancora acceso dall’eccitazione.
L’aria attorno a noi è densa di elettricità, di desiderio di qualcosa di proibito, che ci ha avvolti completamente.
Ci scambiamo un ultimo sguardo complice, prima di sistemarci in fretta gli abiti, il mio vestito scivola giù lungo le cosce ancora tremanti, mentre Stefano si abbottona i pantaloni con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Poi, notiamo che il ragazzo non c’è più, è sparito, mi volto verso Stefano, ancora accaldata: “E’ andato via?” chiedo, con la voce ancora intrisa di eccitazione.
Stefano annuisce osservando il punto in cui, fino a pochi istanti prima, il giovane ci guardava con occhi pieni di desiderio. "Strano," dice, poi il suo sguardo si fa più attento, come se un dettaglio nella sua mente avesse trovato un senso.
Lo guardo incuriosita: “Che c’è?”
Lui scuote la testa con un sorriso incredulo: “Mi sembra di averlo già visto da qualche parte."
Inarco un sopracciglio con curiosità, Stefano mi fissa intensamente, poi mi sussurra all’orecchio: "Credo fosse il benzinaio dove facciamo rifornimento."
Un brivido mi attraversa la schiena: “Davvero?”
Annuisce lentamente: "Sara e Luca mi hanno detto che a lui piacciono le situazioni intriganti con le coppie, guarda spesso le donne che vanno a fare rifornimento."
Mi sento invasa da un nuovo fremito di eccitazione, all’idea che quel ragazzo, con quello sguardo bruciante, fosse qualcuno che avrei potuto rivedere, magari, vestita in modo audace, a fare benzina sotto i suoi occhi attenti.
Guardo Stefano che, con un sorriso malizioso mi dice:" Forse faremo un pieno molto presto!"
Mi stringe dolcemente a sé sussurrandomi all’orecchio: "Certo! e la prossima volta, vediamo fino a che punto è disposto a spingersi!"
Sento il desiderio accendersi dentro di me, mentre immagino tutte le possibilità eccitanti che questa scoperta ci può portare.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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