Racconti Erotici > trio > Ospiti da un amico....
trio

Ospiti da un amico....


di piacevolepensiero
27.04.2016    |    18.568    |    20 9.3
"Gli risposi che sicuramente non sarebbe rimasto solo a lungo perché era un bel ragazzo, in effetti lo era..."
Questo è un racconto diverso da quello che ci si può aspettare in quanto descrive una fantasia mia (Silvia) e del mio fidanzato (Luca), ma che non si conclude poi nell'atto pratico. Ha avuto inizio tutto per caso.
Luca doveva andare una settimana a Bologna per un corso d'aggiornamento per il lavoro, fortunatamente lì viveva Riccardo, suo amico di vecchia data. Si conoscevano sin da ragazzi perché i loro genitori erano molto amici.
Decisi quindi di raggiungerlo per il fine settimana, il pomeriggio in stazione venne Riccardo a prendermi perché Luca era al corso. Ci mettemmo tempo per arrivare a casa perché c'era un traffico pazzesco, così parlammo un po' del più e del meno e mi disse che da poco si era lasciato con la sua storica fidanzata, quindi stava un po' giù di morale. Prima di arrivare a casa gli chiesi se andavamo a fare spesa che volevo cucinare qualcosa di buono, dato che Luca era sicuramente stanco e non aveva voglia di andare a cena fuori. Una volta a casa, lui uscì quasi subito per andare in palestra e io, dopo una doccia veloce, iniziai a cucinare. Luca mi mandò un messaggio scrivendomi che sarebbe tornato intorno alle 20.30, così andai in camera per indossare qualcosa di decente e rendermi un po' più presentabile!!!! Poco dopo tornarono sia Luca che Riccardo così ci mettemmo a tavola, fu una cena molto tranquilla trascorsa tra chiacchiere e qualche bicchiere di vino. Dopo aver sistemato la cucina io e Luca ci mettemmo sul divano per rilassarci un po' mentre Riccardo andò in camera. Luca mi disse: «Ma ti sei accorta che Riccardo ti guardava le tette???», io gli risposi che sicuramente era una sua impressione e mi disse che aveva fatto caso che più di una volta Riccardo mi guardava nella scollatura. Effettivamente indossavo un vestitino scollato, ma non l'avevo messo con quell'intenzione. Allora Luca mi disse: «Mi sta venendo un'idea. Dato che domani devo tornare al corso, mentre Riccardo sta a casa con te, perché non lo provochi un po' e vediamo come si comporta, mi eccita sapere che fai la troia mentre io non ci sono. Vai in giro per casa mezza nuda oppure indossa qualcosa di veramente sexy. Tu sei brava a provocare un uomo, non ti sarà difficile», all'inizio ero un po' incerta ma infondo la situazione intrigava molto anche a me. Gli dissi che mi sarei divertita a provocarlo e fare la gatta morta con il suo amico, poi al suo ritorno gli avrei raccontato tutti i dettagli. Luca era convinto che Riccardo avrebbe ceduto e mi si sarebbe scopato, mentre io gli dissi che lo vedevo molto timido e riservato e quindi non si sarebbe mai scopato la fidanzata del suo amico. Divenne, quindi, una scommessa tra me e lui!!! Io dovevo solo provocarlo, avrebbe dovuto fare Riccardo il primo passo così da portare poi a qualcosa di più di semplici provocazioni. Feci notare a Luca che stava diventando sempre più un cuckold, che si eccitava sapendo che io facevo la troia con gli altri e che ci poteva anche essere la possibilità che il suo amico mi avrebbe scopato. Infatti mi disse: «Andiamo in camera che quest'idea di te che provochi Riccardo e fai la troia mi sta facendo venire una voglia assurda di scoparti» ed io: «Si ma facciamo piano se no lui ci sente», mi rispose: «Meglio, così si eccita già!!!! Sente che puttana che sei.»
La mattina Luca andò via molto presto, io mi svegliai intorno alle 9:00. Sapevo che Riccardo era in casa così oltre a delle mutandine molto sexy indossai una maglia di Luca che a stento mi copriva il sedere. Andai in cucina per fare colazione e poco dopo lui arrivò, lo guardai e gli dissi: «Buongiorno!!!! Facciamo colazione insieme??». Notai subito che era rimasto sorpreso nel vedermi seminuda, si sedette e mi disse: «Buongiorno a te, si ok. Se vuoi i biscotti sono lì in alto». Il furbo sapeva che se avessi preso i biscotti mi si sarebbe alzata la maglia e così accadde, mi girai per poggiarli sul tavolo e vidi che era imbarazzato per la situazione. Io facevo finta di nulla, anzi mi stavo divertendo un sacco. Gli dissi se gli andava di accompagnarmi in centro che avevo voglia di fare shopping, mi rispose di si che tanto lui non doveva lavorare. Gli risposi: «Perfetto, allora vado a prepararmi e poi andiamo». Lui rimase in cucina mentre io andai in bagno per fare una doccia, avevo bisogno del phon così aprii la porta e gli chiesi di raggiungermi che dovevo chiedergli una cosa. Entrò e mi trovò in perizoma mentre mi mettevo la crema e come se nulla fosse gli chiesi dov'era il phon. Ci mise qualche secondo prima di rispondermi, era tutto rosso in viso. Stava per andare via quando lo fermai chiedendogli di mettermi la crema sulla schiena che da sola non ci riuscivo, volevo sapere se la cosa lo stava eccitando così, mentre mi metteva la crema, feci cadere la confezione a terra, mi abbassai e il mio sedere si poggiò sul suo membro e sentii una cosa molto dura. A quel punto lo ringraziai e gli dissi che tempo dieci minuti sarei stata pronta per uscire. Lui mi rispose di fare con calma tanto aveva tutto il giorno da dedicarmi. Avevo voglia di provocarlo ancora così indossai il vestitino della sera prima, però questa volta misi le autoreggenti. Saliti in macchina la prima cosa che feci fu quella di accavallare le gambe in modo da fargli notare ciò che indossavo e infatti se ne accorse subito, iniziammo a parlare e gli chiesi come mai era finita con la sua fidanzata. Mi spiegò che ormai non c'era più passione, era diventata una routine stare con lei. Gli risposi che sicuramente non sarebbe rimasto solo a lungo perché era un bel ragazzo, in effetti lo era. Mi rispose che per il momento voleva solo divertirsi, non gli andava di avere subito un'altra storia e che comunque lo facevano impazzire le ragazze che gli stuzzicavano la fantasia. Sorrisi e gli dissi che ora doveva consigliarmi nella scelta dei vestiti, avevo bisogno di un parere maschile. Arrivati in centro vidi un negozio molto interessante, in vetrina c'erano abitini niente male; Riccardo mi disse: «Luca impazzirà se te li compri» ed io: «Prima di Luca mi vedrai tu. Entriamo così li provo». Provai vari modelli e sotto consiglio di Riccardo ne comprai due, i più sexy; mi disse che avrei fatto uscire di testa chiunque con quei vestiti. Gli dissi se aveva voglia di andare anche in un altro negozio che volevo comprare dei costumi, mi rispose che per lui potevamo fare tutto quello che volevo. Quando stavamo per entrare gli squillò il cellulare quindi mi fece cenno che mi avrebbe aspettato lì fuori, quando uscii dal negozio gli dissi che mi aveva mandato un messaggio Luca per dirmi se lo raggiungevamo per pranzo, Riccardo conosceva un bel posto dove andare così passammo a prendere Luca e andammo a pranzo. Luca, mentre Riccardo era andato a fumare, mi chiese come stava andando e io gli risposi che, secondo me, Riccardo si stava eccitando molto e che se continuavo così c'era la possibilità che mi si scopava. Luca mi prese la mano e la mise sul suo cazzo, lo sentii che stava per esplodere, gli sussurrai che gli avrei fatto un pompino lì davanti a tutti se si poteva e che quando sarebbe tornato a casa mi sarei fatta scopare come una puttana.
Luca doveva tornare al corso, così io e Riccardo tornammo a casa. Gli chiesi se gli andava di vedere i costumi che mi ero comprata, mi rispose di passarglieli così li avrebbe visti ed io: «No, ora li indosso così mi puoi dire se mi stanno bene» e così dicendo andai in camera lasciando la porta socchiusa in modo che lui dal divano mi avrebbe potuto vedere mentre mi spogliavo. Mi tolsi i vestiti e notai che mi guardava; indossai il primo costume, era un micro costume ovviamente a perizoma. Mi misi davanti a lui e gli chiesi cosa ne pensava, mi rispose che stavo benissimo e mentre parlava si toccò tra le gambe. Allora mi girai di sedere dicendogli: «Luca mi dice sempre che dovrei fare più esercizi, tu che dici va bene così. Posso mettermi un costume del genere?» e lui: «Luca non sa quello che dice, sei bellissima». Gli sorrisi e tornai in camera per provare l'altro costume, misi lo slip modello brasiliana senza pezzo di sopra, quando andai verso lui esclamò :«Wow!!! Spero non ce ne siano altri da vedere» ed io: «No no. È finita la tortura», mi rispose: «Ma che scherzi! Per me è una tortura ma non nel senso che pensi tu, ora scusa ma devo andare in camera che ho delle telefonate da fare». In realtà non lo sentii parlare quindi penso che si sia fatto una sega.
Dopo un po' andò in cucina per farsi un caffè, io nel frattempo stavo sul divano a vedere un film; mi ero coperta perché sentivo un po' freddo. Si sedette sulla poltrona adiacente al divano a cazzeggiare con il telefonino, la trama del film era abbastanza spinta e infatti c'era una scena di sesso. A quel punto decisi di provocarlo molto di più, iniziai a toccarmi e da come si muoveva la coperta si capiva quello che stavo facendo,stava per dirmi qualcosa ma mi squillò il cellulare. Era Luca per dirmi di preparami che sarebbe passato a prendermi per andare a cena fuori. Andai in camera per vestirmi, questa volta chiusi la porta; indossai il vestitino comprato il pomeriggio, tacchi alti, autoreggenti ma niente mutandine. Nel frattempo Riccardo era rimasto a guardare il film, a quanto pare il genere lo appassionava. Luca mi scrisse un messaggio per dirmi che era sotto casa, andai in sala per prendere la borsa che stava a terra vicino alla tv; mi abbassai in modo da fargli vedere che non indossavo le mutandine e gli dissi: «Ti piace? Il film intendo» e lui: «Molto!!!».
Io e Luca andammo a cena e subito dopo tornammo a casa perché avevamo troppa voglia di scopare mentre gli raccontavo tutto quello che era successo. Riccardo non era in casa, così feci sedere Luca sul divano e gli iniziai a fare un pompino, poi però gli dissi di andare in camera e di lasciare la porta aperta così se Riccardo fosse tornato si sarebbe goduto lo spettacolo. Mi disse: «Ma allora sei proprio una troia». Scopammo proprio tanto, più gli raccontavo i dettagli e più Luca si eccitava.
La mattina seguente Luca uscì sul presto, quando mi svegliai non c'era nemmeno Riccardo ma poco dopo tornò e mi disse che fuori c'era un tempo bruttissimo e che sarebbe stato meglio stare a casa. Così ci sedemmo in cucina a bere un caffè, iniziammo a parlare di lui e Luca da adolescenti e di tutto quello che combinavano insieme, poi mi raccontò di quando conobbe la sua ex. Mi disse che all'inizio andava tutto bene, si divertivano ma poi lei iniziò a diventare gelosa ed oppressiva, tanto da farlo allontanare da tutti i suoi amici. Lui l'amava e quindi sopportava, ma alla fine era diventato un rapporto monotono e decisero di troncare, allora io gli dissi: «Luca mi ha detto che la tua ex è un'estetista, quindi sei stato fortunato. Sicuramente ti faceva tanti massaggi. Io li adoro, ma costano un occhio della testa. Ti ha insegnato a farli?» e lui: «Si qualcosa so fare», allora gli dissi: «Dai ti prego fammi un massaggio, mi rilassano troppo», mi rispose che non gli sembrava il caso perché ero la fidanzata del suo amico, ma io gli spiegai che Luca non si ingelosiva e che in fondo non stavamo facendo nulla di male. Alla fine mi accontentò, andammo in camera sua, mi tolsi la maglia e mi distesi sul letto; iniziò a massaggiarmi la schiena. Il reggiseno mi dava fastidio così gli dissi: «Aspetta, fammi mettere più comoda»,così tolsi il reggiseno, i leggins e rimasi in perizoma. Mi allungai di nuovo e continuò a massaggiarmi la schiena e poi scese lungo le gambe, dopo un po' mi disse di girarmi, lo feci e mi sfilai anche il perizoma. Mi disse: «Che fai? Non puoi restare nuda, se torna Luca», gli risposi di stare calmo che i massaggi io me li facevo fare sempre nuda e poi per Luca non c'era nessun problema. Allora si mise sopra di me, iniziò a massaggiarmi il viso e il seno, sentivo il suo cazzo che stava crescendo e sapevo che aveva una voglia matta di scoparmi, lo capivo da come si muoveva. Poi mi si mise accanto e mi massaggiava l'interno cosce, io divaricai le gambe e lui non resistette a non toccarmi la figa. Scendeva lungo le gambe, mi massaggiava ovunque ma tornava sempre lì a toccarmi. Mi sfiorava la figa e poi tornava a massaggiarmi l'interno cosce con più vigore. Poi mi girai e lui mi disse che sarebbe tornato subito, voleva prendere una crema adatta per continuare a massaggiarmi la schiena; nel frattempo mi feci una foto e la mandai a Luca scrivendogli “Ecco la tua troia che si fa fare tanti massaggi”. Una volta tornato in stanza mi massaggiò prima la schiena, poi si concentrò molto sul mio sedere e mi disse che Luca era troppo fortunato, gli dissi: «Perché non ti spogli tu ora e ti faccio io i massaggi?». Rimase in slip e io mi misi tutta nuda su di lui, iniziai a massaggiargli il petto partendo però dal basso in modo da sfiorargli il cazzo. Iniziai a muovermi come se stessi scopando, sentivo il suo membro premere contro di me, mi muovevo dapprima piano e poi sempre più forte fino a quando non venni e bagnai i suoi slip. A quel punto gli dissi: «Ti ho bagnato le mutande, dai toglile.» e lui: «Ma no, non sia mai torna Luca ci trova nudi succede un casino»,allora gli dissi:«Dai le rimetto io così stai più tranquillo però tu te le devi togliere. Dai non farti pregare, tu mi hai vista nuda e ora tocca a me, voglio vedere cosa c'è sotto». Mi rinfilai il perizoma e lui, finalmente, tolse lo slip: il suo cazzo non era grande ma era abbastanza largo. Gli dissi: «Sai Luca mi dice che sono brava a fare un tipo di massaggio, anzi molto brava. Ora lo faccio a te e poi mi dirai cosa ne pensi» e lui: «Che tipo di massaggio?», non risposi e gli iniziai a fare una sega. Lui rimase immobile, chiuse gli occhi e si godeva la sega; decisi di sfiorargli il cazzo con la bocca per vedere se avrebbe ceduto e si fosse fatto fare un pompino o se mi avrebbe scopata, ma niente rimase così. Allora pensai che fosse un po' un fessacchiotto, chiunque al suo posto avrebbe preso l'iniziativa e mi avrebbe scopato, forse si stava trattenendo per il fatto che fossi la ragazza di un suo amico, però la sega se la lasciava fare. Ero curiosa di sapere chi fra me e Luca avrebbe vinto la scommessa, gli sussurrai all'orecchio che sarei andata a prendere l'olio lubrificante, tornai da lui e ricominciai a fargli la sega. Pensai di vedere per l'ultima volta se avesse preso lui l'iniziativa e cedere alle mie provocazioni così da confermare l'ipotesi di Luca. Gli dissi che volendo l'olio lubrificante potevamo usarlo anche per qualcos' altro, ma lui anche questa volta non colse l'occasione e quindi ricominciai a fargli la sega e poco dopo venne. Mentre gli passavo i fazzoletti per pulirsi sentimmo la porta di casa aprirsi, lui mi disse: «Vestiti, presto. È tornato Luca», rimisi la maglietta e gli risposi: «Tranquillo, non stiamo facendo nulla di male». Andammo in sala, Luca ci guardò e ci chiese che cosa avevamo fatto di bello e io gli spiegai che Riccardo mi aveva fatto un lunghissimo massaggio rilassante, vidi Riccardo con una faccia preoccupata, pensava che Luca avrebbe fatto finire il mondo anche perché stava in mutande e si vedeva la sua eccitazione. Luca gli disse: «E perché anche tu stai in mutande?»; Riccardo sbiancò in volto dicendogli che non era come sembrava, allora intervenni spiegando che gli avevo fatto un massaggio anch'io. Luca gli disse:«Tranquillo non sono geloso, non c'è niente di male in un massaggio e poi Silvia è proprio brava a farli » ed io: «Infatti ha gradito molto». Luca aggiunse: «Bravi, avete fatto bene. Con questo tempo non si poteva nemmeno uscire per fare una passeggiata» e ringraziò Riccardo di essersi preso cura di me. Riccardo era visibilmente imbarazzato, non gli sembrava vero quello che stava accadendo; non sapeva che dire. Io a quel punto dissi che andavamo a prendere i leggins che ero rimasta in perizoma e Luca disse: «Comunque avete fatto bene a mettervi in mutande, d'altronde i massaggi non si fanno mica con i vestiti addosso».
Riccardo era incredulo a ciò che stava accadendo. Venne in camera e mi disse: «Pensavo che Luca vedendoti mezza nuda insieme a me avrebbe fatto un casino. Non ci credo che non abbia detto nulla, mi si è gelato il sangue quando ho capito che stava per rientrare e tu stavi mezza nuda e io lo ero totalmente», lo tranquillizzai ribadendogli il concetto che Luca non era geloso e poi non era successo nulla, mica mi si era scopato. Nonostante ciò si vedeva che era molto in imbarazzo nel parlare con Luca, penso che non riusciva a capacitarsi che un suo amico lo aveva visto mezzo nudo con la sua ragazza e non aveva detto niente.
Nel tardo pomeriggio io e Luca ripartimmo, furono dei giorni veramente eccitanti; ci piaceva l'idea di avere fatto eccitare così tanto un suo amico anche se alla fine Luca perse la scommessa perché Riccardo non aveva ceduto nonostante le mie provocazioni.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ospiti da un amico....:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni