autoerotismo femminile/maschile e voyerismo

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7 anni fa
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Calabria, Catanzaro
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Qui dal 24.01.2014 -
L'autoerotismo al femminile è sempre stato un trema cult della letteratura erotica e del cinema.
Inoltre, spesso, all'autoerotismo viene associato il voyerismo. Uno sconosciuto o meno, a volte anche un partner, che osserva la lei, non sempre inconsapevole, immersa nel darsi piacere.
Per citarne alcuni autori si potrebbero ricordare Tinto Brass e Alberto Moravia, ma gli esempi si perdono in tutto il globo tanto tra splendide pellicole quanto in meravigliose opere letterarie.
Pochi, però, sono gli esempi di analoghe scene al maschile e cioè lui intento a masturbarsi e lei a osservarlo che abbiano la stessa carica erotica delle scene al femminile. La gran parte di queste riguardano scene di adolescenti beccati nell'intimità del gesto dandosi piacere nel mentre desiderano una donna o rimembrano una scena erotica vissuta o immaginata.
A mio modesto avviso le due versioni, maschile e femminile, hanno valenze erotiche ben diverse e in particolare ritengo l'autoerotismo al femminile molto erotico ed erotizzante. E questo in quanto la donna non ha necessità di darsi piacere orientando il suo desiderio verso un/una partner o una particolare situazione, ma può darsi piacere per il puro desiderio e gusto di darsi piacere e quindi, è eros allo stato puro. L'uomo invece ha bisogno di orientare il quel momento i propri desideri verso un/una partner o una situazione immaginario o vissuta. Inoltre la donna, pur non disdegnando l'atto masturbativo netto, è solita coinvolgere nella pratica gran parte del suo corpo e proprie zone erogene. L'uomo no, il suo autoerotismo si concentra solo sulla pratica masturbatiba e quindi sul pisello.
Forse è normale, che da uomo, preferisca l'autoerotismo femminile. Ammetto, inoltre, che assistere dal vivo ad una scena di auto erotismo femminile mi affascina particolarmente sia che la lei sia inconsapevole della mia presenza sia che meno. Nel secondo caso è ancora più entusiasmante in quanto la lei oltre a voler cercare e provare piacere per se, ha la consapevolezza di essere osservata e quindi di essere la protagonista del gioco. Tutto ciò la pone in una situazione di dualismo, la sua mente gioca su due piani diversi: se stessa e l'altro. Altro che lei potrebbe ritenere uno spettatore a cui mostrarsi in quel momento di particolare intimità o una persona "attiva" da coinvolgere ed a cui voler trasmettere tutto l'eros che la situazione può scaturire.
La mia curiosità è conoscere come una donna vive una analoga situazione e cioè nel ruolo dell'altro e cioè di osservatrice a prescindere se nel darsi piacere vi sia un uomo, una donna o una trans ecc...

7 anni fa
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Calabria, Catanzaro
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Qui dal 24.01.2014 -
@Cpbixo ...esatto, infatti nel finale lancio un invito a raccontarsi 🙂

ciao, buona serata


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