Mia zia dopo le vacanze

Trascorsa l'estate le frequentazioni con i miei cugini continuano anche nel periodo invernale.
Siamo coetanei ed in più abitiamo a circa 10 minuti di autobus, per cui ci vediamo spesso e volentieri.
Quel giorno vado io a casa loro e trascorriamo l'itero sabato pomerigio e sera giù nel parco, visto che l'indomani è domenica chiedo ai miei di poter dormire da loro, alla fine avevo sempre solo 13 anni, e mi danno l'ok.
La sera, lavati ed impigiamati ci mettemmo, io mia zia e mio cugino, sul divano a vedere la tv.
Faceva abbastanza fresco per cui ci coprimmo con le gambe con un plaid.
Mentre vediamo la tv, mia zia tira su le gambe e poggia anche i piedi sul divano e forma una specie di capanna con il plaid che poggia sulle ginocchia e la copre dalla pancia ai piedi.
Non vedevo l'ora di riassaporare quelle sensazioni che avevo vissuto in estate e che pensavo di averle vissute solo nella mia immaginazione.
Senza alcun imbarazzo o tentennamento, subito feci scorrere la mia mano sotto il plaid e le toccai immediatamente le gambe che erano coperte dal plaid ma non dalla camicia da notte.
La toccai per ore, gambe, mutandine, piedi.
Lei si muoveva un po per il piacere un po per farmi smettere nel timore che il figlio e il marito, seduto come uno stronzone sulla poltrona, si accorgessero e sentissero lo strusciare della mano.
Ma io non mi fermai fino a quando non finì il film.
Finito il film si alzò e diede la buona notte, mentre io per dormire dovevo aspettare che quel cornuto di mio zio andasse via e mi facesse dormire in uno di quei lettini pighevoli collocato proprio in salone per farmi dormire.
Finalmente vado a letto, cazzo duro e mente ancora lì sotto il plaid a sentire il calore di mia zia, le sue gambe la sua mutandina bagnata, non ho nenache la possibilità di farmi una sega, sono già venuto prima, senza toccarmi, mi ero sborrato nelle mutande.
E' presto, prestissimo, e vengo svegliato da rumoi strani, come se fosse un getto di vapore, un'odore di pulito mi pervade le narici.
Apro gli occhi e vedo mia zia che di buon ora, mentre tutti dormono ancora si è messa stirare, proprio lì in salone a 50 cm. dal mio lettino di fortuna.
E' di spalle, in vestaglia e con degli zoccoli ai piedi.
Vedo il suo braccio che muove il ferro da stiro a destra e a sinistra, cerco di riprendermi, dico due stronzate anche per cercare di capire che umore abbia mia zia.
Mi aspetto sempre che mi prenda a muso duro e mi dica di come cazzo mi permetta di toccarla e cose del genere.
Non mi da molto retta, sembra così assorta nello stirare che pare che manco si sia accorta della mia presenza.
Faccio per alzarmi dal lettino, mi scopro e resto seduto sul bordo, allungo la mano sulla vestaglia, poi sotto, e ricomincio a ravanare, cerco la sua fica coperta dalle mutandine, aspetto una sua reazione, ma niente, lei è li e continua a stirare, non una parola o un gesto.
Prendo coraggio.
Sempre da seduto metto solo il cazzo fuori, l'affero da dietro per la cintola della vestaglia e la tiro verso di me per farla cadere sulle mie gambe.
Lei accompagna i miei movimenti, senza mai girarsi, allarga le gambe per far scorrere le mie sotto le sue, e si siede sul mio cazzo duro come una pietra.
Il cazzo entra a forza dentro di lei, il tempo che mi rendo conto che mi sto chiavando mia zia e in 10 secondi sborro dentro di lei, così come la connola dell'acqua.
Si alza e senza dire un parola, ricomincia a stirare.
Io corro in bagno tra il timore di essere sgamato e l'eccitazione di chi ha chiavato la prima volta, mi guardo la cappella ed è piena di umori, miei e suoi, e un po di sangue.
Da quel giorno ho scopato con mia zia per una 10 di anni di seguito.
Tutto quello che ho raccontato è verissimo, non è stato inventato nulla, per cui chi vuole leggere altro può tranquillamente chiedermelo.