11 anni fa
Qualcuno a aneddoti o storie di quanto questo bel gioco si faceva con le riviste specializzate e il fermo posta?
Anche allora i singoli erano cosi impreparati e invadenti, oppure causa il tempo e il costo delle foto polaroid si cercava un approccio più elegante?
Si badava più alla qualità che alla quantità?
cioa Tomas
5 anni fa
molto interessante davvero 🙂 dissento sul discorso prezzo=selezione (ma non vorrei andare offtopic)...nelle spa libertine,almeno in veneto,i prezzi non sono così popolari per i singoli,e ciónonostante...lasciamo stare.Quotato da darksideofthemoon61,No, era tutto molto diverso. A parte le ovvie difficoltà di fermoposta ( dovevi creare una casella postale all'ufficio postale, trovare anche il modo di farlo in modo anonimo perchè in realtà la posta non ti "fermava" la posta nella tua ca [...]
Confermo,ho realizzato per un pelo un mio sogno di andare alla spa con la mia compagna,in giornata coppie,ed è stato tutto tranne che erotico. 😭 sembrava di assistere a degli amplessi recitati.
5 anni fa
Innanzitutto non c’era bisogno della casella postale, bastava fare il fermoposta con il numero di un documento. Poi ovviamente c’era da affrontare il sorrisino dell’impiegata o impiegato che ti davano il pacco di lettere arrivate.
Tutte le volte era un’emozione, montare in macchina e palpavi le lettere per sentire se c’erano foto, correvi a casa, ti chiudevi in camera con la moglie e le aprivi trepidanti.
Tutto giusto il resto ben descritto più sopra da dark. Altra pasta di gente, altra educazione, selezione molto più accurata, più in generale diciamo che sia per rispondere Che per ricevere risposta ad un annuncio, i tempi erano lunghi e per fare i furbi ci voleva molto di più del niente che ci vuole adesso. Calcolate Che fra il momento in cui spedìvate un annuncio con foto e la pubblicazione sulla rivista (prima ancora di fermoposta c’era la coppia moderna) passavano anche quattro o cinque settimane. Poi ne aspettavi almeno un’altra prima di andare in posta. Poi c’era chi (all’epoca il telefono era quello di casa, duro mollarlo subito) dava Al primo colpo telefono foto e informazioni, e quelli che invece la tiravano un po’ più per le lunghe, e ci volevano due o tre lettere e due settimane. Una volta scambiati i telefoni per vedersi ci potevano voler ancora un paio di settimane ulteriori, per cui tempo minimo di “conclusione” otto settimane...
Per fortuna all’epoca esistevano luoghi di ritrovo all’aperto tipo parcheggi o autogrill, dove andavi, trovavi, trombavi e tornavi a casa in serata. Il prive che io frequentavo a Milano da singolo costava 250.000 lire a serata. Una ventina di coppie, tutte eleganti e raffinate, con cinque singoli. E cinque erano perché diversamente Non ti faceva entrare le vedo nemmeno essendo amici. E in giacca e cravatta.
Ma niente o quasi di quei tempi ha qualcosa a che vedere con adesso, e non perché eravamo giovani e baldanzosi. Per chi volesse saperne di più nei nostri racconti c’è la prima volta al prive da singolo e la prima in coppia, e già lì si vedono differenze notevoli in soli quattro o cinque anni. Come anche dal racconto della nostra prima volta assoluta si può capire come girava il mondo scambista all’epoca. E anche Capodanno e sesso da un’idea molto precisa. Tutte cose oggi irripetibili.
Tutte le volte era un’emozione, montare in macchina e palpavi le lettere per sentire se c’erano foto, correvi a casa, ti chiudevi in camera con la moglie e le aprivi trepidanti.
Tutto giusto il resto ben descritto più sopra da dark. Altra pasta di gente, altra educazione, selezione molto più accurata, più in generale diciamo che sia per rispondere Che per ricevere risposta ad un annuncio, i tempi erano lunghi e per fare i furbi ci voleva molto di più del niente che ci vuole adesso. Calcolate Che fra il momento in cui spedìvate un annuncio con foto e la pubblicazione sulla rivista (prima ancora di fermoposta c’era la coppia moderna) passavano anche quattro o cinque settimane. Poi ne aspettavi almeno un’altra prima di andare in posta. Poi c’era chi (all’epoca il telefono era quello di casa, duro mollarlo subito) dava Al primo colpo telefono foto e informazioni, e quelli che invece la tiravano un po’ più per le lunghe, e ci volevano due o tre lettere e due settimane. Una volta scambiati i telefoni per vedersi ci potevano voler ancora un paio di settimane ulteriori, per cui tempo minimo di “conclusione” otto settimane...
Per fortuna all’epoca esistevano luoghi di ritrovo all’aperto tipo parcheggi o autogrill, dove andavi, trovavi, trombavi e tornavi a casa in serata. Il prive che io frequentavo a Milano da singolo costava 250.000 lire a serata. Una ventina di coppie, tutte eleganti e raffinate, con cinque singoli. E cinque erano perché diversamente Non ti faceva entrare le vedo nemmeno essendo amici. E in giacca e cravatta.
Ma niente o quasi di quei tempi ha qualcosa a che vedere con adesso, e non perché eravamo giovani e baldanzosi. Per chi volesse saperne di più nei nostri racconti c’è la prima volta al prive da singolo e la prima in coppia, e già lì si vedono differenze notevoli in soli quattro o cinque anni. Come anche dal racconto della nostra prima volta assoluta si può capire come girava il mondo scambista all’epoca. E anche Capodanno e sesso da un’idea molto precisa. Tutte cose oggi irripetibili.
5 anni fa
PS: occorre tenere conto di una cosa. L’età media della coppia scambista degli anni 80 era fra i 40 e i 50 anni. Diciamo più della metà. Per cui si trattava di persone nate circa negli anni 40, Quindi educate ad un rispetto che oggi quasi non esiste più. Ma anche noi giovani dell’epoca degli anni fine 50 eravamo più simili a loro che ai 25 enni di oggi. È un fattore che spiega molte cose. Non a caso noi ci troviamo bene anzi benissimo con i più o meno coetanei, per una questione di mentalità. Già chi è nato a fine 60/anni 70 è molto diverso. Che non vuol dire peggiore, vuol dire solo diverso.
5 anni fa
Noi avevamo il culo di avere un fotografo lui di coppia, sviluppava lui. Ma il 90% delle foto erano polaroid, sia nostre che degli altri.
5 anni fa
Potevi farne la fotocopia in b/n e evitavi pure che qualche impiegato alle poste ti aprisse e richiudesse una lettera perchè sentiva lo spessore delle polaroid nella busta...Certo non era un’opera d’arte ma da spedire in risposta ad un annuncio era sufficiente. Noi ce le abbiamo ancora tutte, saranno 500 e forse più.Quotato da SwFr,Si costavano un botto e ogni foto era unica, niente copie, solo quella 😄Quotato da FRED1977,
Cavoli.. io avevo preso la polaroyd. Le cartucce costavano un botto e le foto dovevano per forza venire bene... wow.. che tempi..
5 anni fa
Grandi, leggo sempre con molto piacere quanto raccontate.
5 anni fa
Mitici ....Quotato da faraone1957,Potevi farne la fotocopia in b/n e evitavi pure che qualche impiegato alle poste ti aprisse e richiudesse una lettera perchè sentiva lo spessore delle polaroid nella busta...Certo non era un’opera d’arte ma da spedire in risposta ad un annuncio era sufficiente. Noi ce le abbiamo ancora tutte, saranno 500 e forse più.Quotato da SwFr,
Si costavano un botto e ogni foto era unica, niente copie, solo quella 😄
3 anni fa
o ti compravi la Polaroid !!!Quotato da FurioMagda,Spesso rifletto sul fatto che al giorno d'oggi, oltre alla rapidità di mettersi in contatto con persone diverse, è molto più semplice scattarsi foto hard che poi (se non siamo troppo cretini) restano confinate nelle memorie delle nostre fotocamere (p [...]
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